Ed ecco, per rilassarci un po’,  un racconto domenicale, trovato in internet, di una situazione che … potrebbe capitare, chissà?…


La ragazza del mio amico

LUISA


Luisa era giovane, aveva quindici anni meno di me, non aveva una grande esperienza.
La incontrai in un tardo pomeriggio insieme al mio amico Luca al bar della piazza. Fu allora che me la presentò. Iniziammo a parlare del più e del meno e dopo uno Spritz e un Negroni ci accorgemmo che le nostre idee e i nostri pensieri convergevano su molti punti. Mentre Luca continuava a parlare a gran voce di calcio con gli altri, io e Luisa ci sedemmo al tavolino fuori, lontano dalla bolgia infernale dell’happy hour. Aveva occhi grandi e vispi, che l’aperitivo aveva reso un po’ lucidi, capelli rossi raccolti in una coda che lasciava scoperto il collo, perfettamente inserito in due spalle che non nascondevano il fisico da ballerina.
A un certo punto del discorso mi prese la mano e mi confesso di non averlo mai fatto. D’istinto alzai il sopracciglio e mi venne l’espressione di “quello che ne sa tante”, anche se non avrei voluto far sfoggio di quella mimica idiota che subito ho cercato di cancellare. Avrei voluto parlarle di tutte le volte che l’avevo fatto io, di come ci si sente dopo, di come ci si sente anche dopo la delusione di un insuccesso o dell’amaro che resta quando non ce la si fa….
Ho preferito tacere, per evitare di commentare e di apparire giudicante nei confronti di Luca che veniva da lei descritto come poco appassionato e poco partecipativo. “A me basta poco per infervorarmi”, le dissi. Per tutta risposta Luisa mi guardò negli occhi e mi disse “Voglio farlo per la prima volta insieme a te, Sergio. Domenica Luca ha un torneo di calcio e poi vuol vedere il Gran Premio di Formula 1 in TV. Sono libera dal primo pomeriggio fino a sera tardi, dimmi tu quando vuoi…”. “Ma scusa, Luisa, perchè non convinci Luca? Sarebbe una cosa bella e importante per entrambi”. “Ma va’, a lui sembra non glie ne importi niente: preferisce lo sport; a volte non lo capisco proprio!” – “Provaci, Luisa. Domenica mattina lo svegli prestissimo, lo prendi con violenza e magari in cinque minuti vi liberate e lui può andare dove cavolo vuole. Certo, sarebbe più bello se fosse convinto anche lui..”.
Nel frattempo Luca uscì dal bar un po’ barcollante. Si sedette insieme a noi: “Ho già pagato il conto, Sergio. Allora? Come ti sembra la mia Luisa?” “E’ OK, Luca… una brava ragazza, sei proprio fortunato!”.
Ci salutammo ripromettendoci di sentirci al più presto. Luisa chiese il mio numero di telefono. Glielo diede Luca, io non volli il suo.
Fu lei a chiamarmi la domenica successiva: “Ciao Sergio, sono Luisa. Come immaginavo quel babbeo del mio fidanzato mi ha rimbalzata, sono incavolata nera!” “Dai, non te la prendere, ormai lo sai com’è fatto..” “Passo a prenderti, Sergio. Entro oggi voglio dire un SI, anzi: due, tre, quattro SI”. “Nooo Luisa, non passare! Sono da mia madre, passo io. Le lascio il bambino con una scusa e volo da te, aspettami”.
Ci trovammo a metà strada, lasciammo le nostre macchine parcheggiate una di fianco all’altra. Volevamo fare due passi a piedi prima del tanto atteso momento, due chiacchiere per stemperare la tensione che anticipa la prima volta.
Arrivati mostrammo i nostri documenti all’usciere che ci indicò la stanza. Attendemmo un attimo prima di entrare. Le spiegazioni che le avevo dato durante la passeggiata erano chiare e poi… sarebbe stato più semplice di quel che lei potesse immaginare. “Solo una domanda: lo dirai a Luca?” “Ma certo, che c’è di male?”. Entrammo decisi. Spegnemmo i cellulari e li lasciammo sul tavolo.
Il tutto durò meno di cinque minuti, lei forse ci mise un po’ di più.

Quando uscimmo, la signora al banco ci ridiede le carte d’identità e disse a gran voce: “Sergio Orfeo ha votato!” e poi ancora; “Luisa Rossi ha votato”.
Timbrò le schede elettorali e ci salutò.
“Fan…. a Luca se anche stavolta non raggiungeremo il quorum”, disse Luisa.
“Fan….”, dissi anch’io.

Scritto da Sergio: il 3 giugno 2011 alle 12:04


2 Commenti a “La ragazza del mio amico Racconto domenicale preso da Internet”

  1. franco muzzioli scrive:

    Simpatica la sequenza di “doppi sensi” …non sò se ai seggi c’è un “usciere”….ma non fa nulla …il finalino mi garba molto…….anche se con quella Luisa della foto avrei forse disertato le urne per qualcosa che durasse di più di cinque minuti.

  2. giulian.rm scrive:

    Sergio il classico bravo ragazzo della porta accanto. questo si che è un lieto fine.
    Ma, c’è sempre un ma,a Luca consiglierei di no fidarsi troppo. Perché?
    Perché il referendum c’è solo il 12 e 13 giugno!

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