Gugli ci propone una “piccolissima storia del letto” ed io, per voltare pagina per un po’, dagli articoli precedenti, ve la passo, corredata da tante foto di letti d’epoca o stravaganti, letti dei ricchi e letti dei contadini. Letti modernissimi e letti antichi. Letti esotici… E per finire in allegria un filmatino comico…
Torneremo anche sul paesaggio e sulla situazione della donna, ma per ora una piccola digressione allegra.
Buona lettura!
Letti moderni, posizionati in modo personale nella camere da letto, letti di tutte le forme, a volte di forme strane, girevoli, rotondi, col baldacchino.
Sono tornati di gran moda il letto in ferro battuto con il tubo di ferro che l’artigiano lo piegava e dava le forme, quel tocco di genialità. Nella testata, nel centro, veniva inserito un’immagine sacra, e ai lati delle testate le sfere che le dava quel tocco di eleganza.
Erano letti presenti in quasi tutte le case. Ricordo il letto di mia nonna è stato recuperato ed è nella casa di campagna, con una rete a doghe di legno e di un materasso a molle molto confortevole, ci si dorme benissimo.
I materassi a molle non esistevano negli anni trenta quaranta, a parte le testate che abbiamo ampiamente descritto, ma come era fatto il resto del letto, il materasso, le reti?
Queste camere che vi descrivo sono quelle del popolo, dei contadini, della gente normale, non certamente dei signori dei borghesi.
Nelle case dei contadini il letto non aveva la rete le testate erano unite da due sbarre di ferro laterali, sulle quali poggiavano delle striscie di lamiera intrecciata e su cui veniva disteso il saccone.
Il saccone era un grande sacco fatto di una stoffa di canapa fatto a telaio (nelle famiglie contadine vi era presente in ogni casa un telaio per tessere il lino per il fabbisogno della famiglia) il saccone viene riempito di foglie di grano turco, naturalmente fatte seccare al sole. Ecco il letto di quei tempi.
Per comodità e per renderlo più morbido, sopra il saccone di foglie si metteva un altro sacco, riempito di piume di gallina, ma siamo già nel moderno.
Si arriva alle reti di ultima generazione…… ed a letti molto molto strani
Edis…infatti lo scandalo è che eravamo sposati …..ma cara la mia ragazza (sei contenta?)….se non ti sposavi ….il letto non lo facevi “gniccare” di certo……..altra era geologica.
Vecchi trucchi! Anche turaccioli di sughero posti dietro il capezzale!!!! Franco, scandalizzeremo tutti? Attenti, eravamo sposati,mi raccomando le male lingue! ahaaaahaaahh!!
Il nostro primo letto di sposi era un vecchio arnese di ferro dell’800 che ad ogni movimento “gniccava” . Abitavamo in un condominio con pareti non proprio insonorizzate….eravamo giovani…ancora senza figli e il letto era una orchestra…..mi ricordo che per confondere le idee mettevamo un 36 giri del primo Celentano….qualcosa confondeva…….Poi durava abbastanza !!!!!!!!
Mario 33,Sergio Garbellini ci insegna a cosa NON serve il letto!!!! aahaaahahhh!!!!
Un vecchio letto stile Impero, di quelli con un materasso di lana, tanto morbido che sembrava di sprofondate, una calda coperta di piume, e una finestrella che da Zermat, guardava, il Matterhorn, o corno di Matt, in Italiano Cervino, ricordi di gioventù, che dormite, facevo dopo le mie gite su per i monti del Vallese.
Come vedete anche un letto può far tornare alla memoria dolci momenti di gioventù.
Grazie Guglielmo.
Interessante questo servizio sui letti ,usati nel giro dei vari secoli .vorrei ricordare quello descritto da Omero .Il letto di ULISSE costruito nella radice di un albero.In Brianza a Cantu’ erano famose ,le bellissime testate dei letti intagliate dagli artigiani ,sembravano delle trine.Purtroppo oramai un’arte che va perdendosi .Molto belli i due filmati.
Il letto serve per …
Sono anticonformista e me ne vanto
ed odio far l’amore dentro il letto,
mi piace, invece, farlo in una vasca
con il cappotto e con le mani in tasca,
oppure, in un giardino d’ospedale
nel mezzo d’un violento temporale.
Sono anticonformista per natura
ed amo far le cose in modo strano,
mi piace, per esempio, far l’amore
sul còfano bollente di un trattore,
oppure, sopra un’ala d’aeroplano
leggendo ad alta voce un quotidiano.
Faccio l’amore dove mi pare,
senza legami da rispettare,
lo faccio ovunque, senza badare
se sono al prato, oppure, al mare.
Sono anticonformista e tutto questo
mi spinge a far l’amore in ogni luogo,
ma, soprattutto, in modo singolare,
su un albero vicino a un alveare,
o sotto la tribuna di uno stadio
seguendo la partita sulla radio.
Mi piace far l’amore in mille pose,
perché più è vario e più ne son felice,
addirittura in pizzo a un piedistallo,
oppure, sulla groppa di un cavallo,
ma voi non vi sforzate di capire …
il letto serve solo per … dormire !
Tutte le donne che m’hanno amato,
m’hanno esaudito e ringraziato,
purché l’amore sia corrisposto
va sempre bene qualunque posto !
E ve lo voglio qui ricordare
che il letto serve … per riposare !
E ve lo voglio ancor ribadire
che il letto … serve solo … per dormire !!!
By: SERGIO GARBELLINI
Grazie a tutti, per i vostri commenti. Basta poco per far accendere la memoria, dei tempi passati e anche del momento attuale il letto è un grande accessorio che fornisce conforto alle nostre famiglie quindi sempre in evoluzione per nuovi modelli e per accontentare le esigenze della gente. Voglio fare un ringraziamento personale a Paola che con grande dedizione e pazienza fa per il blog, per farlo essere più moderno e più seguito.Grazie Paola con simpatia.
?.. ed i materassi di crine?
Che non era crine di cavallo ma un misto di vegetali rinsecchiti che col passar degli anni con l’uso si sbriciolavano e usciva la polvere dalla ” lentima” rigorosamente a righe beige e marrone e che faceva starnutire .
Pero ci dicevano che erano salutari per la schiena!!
storia del materassIl termine materasso deriva dall’arabo e significa “gettare” e “posarsi su”. Durante le Crociate gli europei adottarono il metodo arabo di dormire su di un cuscino poggiato direttamente sul terreno.
Storicamente il materasso è stato imbottito da paglia, da cui il termine alternativo pagliericcio, crine, lana di pecora o altri materiali morbidi. I materassi moderni sono di vari tipi e possono essere costituiti da molle ricoperte di strati più o meno spessi di lana o altri materiali morbidi, oppure composti interamente di lattice di gomma. Esistono poi materassi pieni di aria o di acqua, che servono per usi speciali, adottati particolarmente per i malati lungodegenti, per evitare le piaghe da decubito.
Storia del materasso
* Periodo Neolitico: Il materasso nasce in questo periodo. I giacigli vennero sollevati dal terreno per evitare lo sporco e l’umidità del terreno. Il primo materasso era probabilmente una catasta di foglie secche o di paglia, coperto da una pelle di animale.
* 3600 a. C.: Pelli di capra ripiene di acqua furono usate in Persia intorno a questo periodo.
* 3400 a. C.: Gli egiziani dormivano su archi di rami di palma ammucchiati negli angoli delle loro case.
* 200 a. C.: I materassi dell’Antica Roma consistevano in sacchi di stoffa ripieni di fieno o lana e, per le persone più facoltose, di piume di uccelli.
* XV secolo: Durante il rinascimento, i materassi erano pieni di baccelli di pisello, paglia o qualche volta piume, coperti con velluti, broccati o sete.
* XVI e XVII secolo: I materassi erano pieni di paglia o piume e messi su di un letto che consisteva in una cornice di legname con reticolati di appoggio di corda o cuoio.
* Primi anni del XVIII secolo: I materassi erano pieni di cotone o di lana.
* Metà del XVIII secolo: Le fodere dei materassi cominciano ad essere fatte di lino o cotone. L’ossatura del materasso è in canne di bambù e lo stesso è ripieno di fibre naturali come fibra di cocco, cotone, lana o crine.
* 1871: Il tedesco Heinrich Westphal inventò il materasso a molle. Egli successivamente morì in povertà, non avendo avuto alcun profitto dalla sua invenzione.
* 1873: Sir James Paget presentò un materasso pieno di acqua per il trattamento dei degenti affetti da piaghe da decubito.
* 1929: Viene realizzato il primo materasso in lattice di gomma.
* 1930: I materassi a molle divengono abbastanza comuni e le imbottiture in materiali artificiali cominciano ad essere usate in maniera abbastanza diffusa.
* 1980: Viene costruito il materasso ad aria.
Questi letti sono meravigliosi di tante forme e modelli simpaticissimi, ma la cosa piu’ bella avere un esperienza dormire al ciel sereno, nel sacco a pelo magari a fianco all’uomo che ami e molto romantico,al chiar di luna con un cielo stellato,che meraviglia voglio fare questa bella esperienza..
Da ragazzo, in campeggio, dormivo in un sacco a pelo, sotto le stelle. Cosa c’è di più bello che sentirsi avvinghiati in un sacco a pelo fatto di piume che ti fascia il corpo? che tu scaldi con il tuo corpo rimandandoti egli stesso il tuo calore. Un letto che ha come rete la terra! come baldacchino il cielo! Un letto a contatto con la natura.
E si Edismaria. Quantè bella giovinezza che si fugge tutta via chi vuol esser lieto sia, del doman non c’è certezza…Nessun disagio si poteva dormire in qualsiasi posto. Grazie per la tua testimonianza, un saluto con simpatia.
Bella la serie dei materassi, quasi un museo del letto. Per completare l’opera manca solo la stuoia di fibre vegetali intrecciate e legate tra loro: si stendeva sul pavimento e ci si dormiva sopra, d’estate era un letto freschissimo. Lo usavo durante le vacanze scolastiche in paese, in casa dei miei zii, e per me, ragazzino, era una grande villeggiatura.
Bellissimi i video: un bell’intermezzo di relax.
Bravissimi Gugli e Paola. Grazie.
Quanti bei lettoni! Ho dormito alcune volte in alta montagna , da giovincella, in rifugi improvvisati lasciati aperti pe chiunque. Un grosso saccone pieno di foglie di granoturco, appoggiato su due traverse in legno. Si dava una girata, si scuoteva un po’ e , via!!!, si dormiva come ghiri dopo una camminata in alta montagna! Il profumo di fieno ci conciliava il sonno!E la gioventù ! Le ossa erano sode e non necessitavano di morbidi materassi!
In amore conta soltanto aver la donna in letto e in casa: tutto il resto sono balle, luride balle.
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, 1935/50 (postumo, 1952)
Ogni giorno ha il suo momento fatidico in cui viene messa a dura prova la forza di volontà di ognuno di noi, il momento in cui bisogna dimostrare a sé stessi se si possiede o meno valore, e che soltanto i più incoscienti o i dichiaratamente folli possono affrontare senza troppi tentennamenti: è il momento in cui bisogna alzarsi dal letto.
Giovanni Soriano, Finché c’è vita non c’è speranza, 2010
In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All’occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie.
Ennio Flaiano, Taccuino, 1959 (postumo)
è anche l’ora giusta…ahahhah Lorenzo
Ma, in primis, naturalmente, un grazie a Guglielmo.
Ma che servizio delizioso, Paola. I filmati, poi, azzeccatissimi. Quasi quasi mi ci butto…..sul letto.
Metterei come sottofondo musicale “il materasso” di Renzo Arbore !!!! Tanto per rendere più feriale (da ferie) il letto.