Franco Muzzioli, ci stimola a venire a visitare la sua città e ci dà uno spunto gradevolissimo mostrandoci una “Ghirlandina” appena restaurata.
Franco non è solo un “poeta”,  ma si diletta anche di pittura, sorprendendoci con un suo disegno ed infine, perché no, ci suggerisce il miglior cibo di Modena.
Seguiamo il suo invito e se qualcun altro ci vuole deliziare racontandoci la sua città, sarà molto gradito.

 

Dopo tre anni è stato tolto il grande telo dipinto da Mimmo Paladino che serviva a coprire, per i dovuti restauri, la torre  campanaria, romanico – gotica, più bella del mondo .

Nata accanto al Duomo, attorno ai primi decenni del mille, elaborata poi nei successivi due secoli dai “maestri campionesi”, svetta coi suoi 86 metri sulla pianura modenese .
E’ una scheggia di marmo bianco che s’innalza leggiadra verso il cielo.

 

 

Ghirlandèina vèta mia
cùm te bèla, cùm t’ampies
vè che tàr, che maravìa
cìapa tò cad mand un bès……

Ghirlandina vita mia
come sei bella , come mi piaci
guarda che torre, che meraviglia
ecco prendi ti mando un bacio……

…..a questi versi di Valentina Cavazzuti, poetessa del primo novecento, hanno fatto eco tanti altri poeti modenesi.  

Se si ha la fortuna di arrivare a Modena in una limpida e fresca serata invernale, quando il sole radente illumina di sguincio i  coppi rossi, si può assistere ad una trasfigurazione cromatica di rara bellezza….
la Ghirlandina da purissima e bianca torre diventa una fiamma rosata, che si staglia nitida nel cielo azzurro.

Nei prossimi mesi verranno tolti tutti i ponteggi che ora attorniano ancora parte della torre e del duomo e si potrà godere nella sua interezza questo complesso monumentale protetto dall’Unesco.

Ma Modena non è solo Duomo e Ghirlandina…….è nel cuore dell’Italia ben raggiungibile da tante autostrade…io sono qui……ben lieto di esservi cicerone ed anfitrione.

 

La Ghirlandina disegno (grafite su carta ) di Franco Muzzioli

Il mio articoletto finiva qui, ma Paola mi ha invitato a dire qualcosa di più su Modena.

Intanto non ascoltate Baccini che canta:

Le donne di Modena hanno le ossa grandi
le donne di Modena hanno larghi i fianchi

le donne di Modena accettano un invito

e non è il caso di essere il marito………

Forse come in tutte le città qualcuna birichina ci può essere, ma non è certo la norma invece è assolutamente assodato che le donne di Modena sono molto belle.

Torniamo alla Ghirlandina … sapete perché ha questo nome? Perché l’ultima balconata sembra una ghirlanda…una “ghirlandina”!

Nella Ghirlandina c’è la famosa “secchia rapita” immortalata dal Tassoni……anzi per essere precisi c’è una copia perché l’originale è nella sala “del fuoco” nel Comune di Modena.

Questa mia bella città fino al seicento era attraversata da moltissimi canali, infatti le strade principali si chiamano : Canalchiaro, Canalgrande, Canalino.

Il Duca d’Este, attraverso il canale Naviglio che raccoglieva tutti questi canali e che sfociava nel Panaro, che a sua volta sfociava nel Po, si poteva permettere il lusso di andare in barca sino a Milano.

Non mi pare sia il caso che io faccia le veci del Touring Club, notizie della Modena turistica le potete trovare ovunque.

Vi consiglio solo di venire a mangiare:

i turtlèin

al zanpoùn cun i fasòo

sintir l’asè balsamic in zèma  al fravlì

magner na fàta ed bensoùn

e bevèr un bel bicèr ed Lambrosch (Graspa rossa)

Non traduco, se volete sapere qualcosa di più preciso su questo menù venite a Modena……ciao! 

7 Commenti a “La “Ghirlandina” scritto dal modenese Franco Muzzioli”

  1. sandra.vi scrive:

    Che bella presentazione di Modena Franco !Ne emerge una citta’ viva in tutta la sua bellezza .Complimenti per il bellissimo disegno della Ghirlandina.Un altro angolo della nostra meravigliosa terra`

  2. franco muzzioli scrive:

    Franci ..hai un dizionario mirandolese -italiano ? Splendido….hai tradotto quasi tutto quindi è duopo aiutarti.
    L’asè balsamic va messo sulle fragole (fravli)e la fetta è di bensoun o bensòn (probabilmente di origine francofona) è una ciambella buonissima (farina-uova-latte-rucchero con graniglia di zucchero sparsa sopra) si trova in altra forma in buona parte d’Italia ed ovviamente si pucchia (si toccia) nel buon vino.

  3. franci scrive:

    Tortellini, zampone con fagioli, sentire l’aceto balsamico sopra…..mangiare una fetta di…..bere un bel bicchiere di Lambrusco. Mi mancano due parole, introvabili anche se ho consultato il dizionario mirandolese-italiano, vorrà dire che verrò direttamente a Modena.
    Ma soprattutto a vedere i bellissimi dipinti e le meravigliose sculture del Museo Civico dell’Arte che custodisce una Madonna della Concezione di Ercole Setti, pittore rinascimentale di scuola raffaelliana. La mia insegnante di Storia dell’Arte,proprio l’altro giorno, mi ha parlato dei bellissimi bassorilievi di Wiligelmo scolpiti intorno al XII secolo nella facciata del Duomo e raffiguranti le Storie della Genesi.
    Tutto da vedere.

  4. ANGELOM scrive:

    Il caro amico Franco ci ha fatto conoscere la sua città con le sue magnifiche bellezze, attento conoscitore delle tradizioni,specialmente della buona cucina e fruitore degli eventi culturali. La Ghirlandina un inno alla bellezza, la sua guglia tocca il cielo quasi a grattarlo. La canzone di Baccini esaltano la bellezza delle donne modenesi, posso confermarlo per avere avuto la fortuna di conoscerne una. Devo congratularmi per il tuo bellissimo disegno, sei veramente una persona poliedrica.

  5. lucia1.tr scrive:

    Franco ci fa da Cicerone e ci porta a conoscere le bellezze della sua amata Modena, a me sconosciuta,lo fa arrichendo il tutto con nozioni di letteratura,di geografia, di gastonomia,di complimenti per le belle donne…Mi complimento inoltre per il disegno della Ghirlandina,ancora dobbiamo scoprire molto dell’amico Franco!!!

  6. nikodireggio scrive:

    Commenti abilitati buongiorno gradevolissimo questo spaccato di modena vie voglia di andarci subito ci penserò e grazie

  7. Lorenzo.rm scrive:

    Bello il tuo racconto di Modena e della Ghirlandina, Franco. Piacevole, scorrevole, interessante. Ne emergono informazioni e suggestioni oltre al naturale convincimento: è bella l’Italia in tutti i suoi cantoni (ma guarda che verso del cavolo che m’è venuto). Ne approfitto per darti un abbraccio.

Scrivi un commento
nota:  I COMMENTI DEVONO ESSERE PERTINENTI ALL ARGOMENTO A CUI SI RIFERISCONO E NON DEVONO ESSERE INSULTANTI PER CHI HA SCRITTO L'ARTICOLO O PER UN ALTRO COMMENTATORE