Sandra ci delizia ancora una volta con i suoi racconti e le sue sensazioni.
In un angolo di Grecia, dove passa diversi mesi all’anno, ce n’è di storia…quanta…
E per fortuna Sandra la condivide con noi.
Quando mia figlia e suo marito decisero di andare a vivere in Grecia, costruirono la loro casa in mezzo agli ulivi. Fecero un piano superiore nel quale ricavarono un appartamentino per me, dal quale godo una stupenda vista: in fondo l’orizzonte è segnato da una striscia di mare, man mano risalendo tra gli ulivi verso la mia destra tra due montagne divise da una Valle e unite da un ponte.
Dapprima indifferente ai luoghi che mi circondavano, visto che vi passavo pochi mesi all’anno, finii per interessarmene, quando per caso venni a conoscenza di una storia. Il mare che vedevo in fondo era quello della penisola d’Evia dalla quale, nel 390 a.C. partirono due greci: GIULIO e Giuliano per ordine dell’imperatore Teodosio, per abbattere il culto pagano e costruire 100 chiese.
Incuriosita, perché ad ORTA, dove passo il mese d’agosto, c’è l’isola di S.GIULIO, venni a sapere che si trattava proprio del greco partito da Evia.
Giunto col fratello sulle rive del Lago Cusio (ora conosciuto come Lago d’Orta) decise di fermarsi, mentre il fratello continuava il viaggio e costruire la 100ma Chiesa sull’isola che sorgeva in mezzo al lago, ed era piena di serpi e draghi (simboli del male). Nessuno lo voleva traghettare, perciò stese il mantello sull’acqua e approdò sull’isola, vinse i mostri e gettò le fondamenta di quella che adesso è la bellissima basilica dell’isola di S. GIULIO nella cui cripta riposano le sue spoglie.
Isola San Giulio
A volte guardo quella striscia di mare e penso a quei due fratelli, a quanta strada hanno fatto, a come uno si sia ritrovato laggiù, come se un ponte virtuale abbia unito questa penisola greca ad un lago italiano.
Un po’ più avanti c’è una strada e molto lontano dalla mia finestra si intravede il mare. Nell’estate del 480 a.C. era solo una strettoia e sotto il mare. Leonida, un comandante Spartano che, con 300 uomini, fermò per 3 giorni l’esercito persiano. Ora un monumento ne ricorda l’eroismo. Guardo e penso all’eroismo di quel manipolo di greci, mi sembra di sentire risuonare le urla dei combattenti ed il cozzare delle armi.
Leonidas
Alla mia destra il terreno pian piano sale verso la montagna, divisa da una vallata ed unita da un ponte, sul quale passa la ferrovia che unisce il nord al Pireo, punto d’imbarco.
Anche qui un pezzetto di storia un po’ più recente, l’invasione della Grecia da parte degli eserciti italiani – tedeschi durante la guerra 1940-45.
Sul ponte transitavano i treni pieni di rifornimenti per le truppe, ed il ponte era presidiato dai soldati tedeschi ed italiani. I vecchi greci hanno buona memoria della gentilezza degli italiani che sempre li hanno aiutati, non altrettanto buon ricordo serbano dei soldati tedeschi. Poco prima del ‘45 i partigiani greci aiutati dagli inglesi fecero saltare il ponte, la popolazione in parte formata da pastori fuggì, sottraendosi alla rappresaglia, ma fortunatamente la guerra volgeva al termine. Ora il ponte è di nuovo ricostruito e una festa ricorda l’avvenimento. Ma il mio pensiero si sofferma su quel ponte e pensa a tutti i nostri soldati che vi sono passati, mandati poi sulle isole, e non sono più tornati.
Preferisco soffermarmi sulla piana sottostante, tutta piena di ulivi, mi piace quando soffia un po’ di vento vederli agitare le loro foglie argentate. Mi piace l’ulivo, specie i vecchi tronchi contorti, quasi abbraciati su se stessi, sembrano elevarsi al cielo in una muta preghiera.
Una pianta così umile, non pretende che qualche potatura, un po’ di concime, è di una bellezza particolare e ci dà frutti molto buoni, dai quali ricaviamo quel saporitissimo olio.
Ed infine, quasi vicino a casa, non posso dimenticare una striscia coltivata di ciliegi, a primavera è un incanto, tutta una fioritura candida, sembra una nevicata e, quando sono maturi, è uno spettacolo quegli occhietti rossi che spuntano a ciocche dalle verdi foglie.
Il cielo azzurro è, quando è sereno naturalmente, di un particolare colore brillante ed un sole splendente fanno da corona a questo quadro.
Questo è il pezzetto di Grecia che vedo dalla finestra del mio soggiorno in una giornata di sole; un pezzo di questa terra di pastori ed eroi, museo a cielo aperto, che poco a poco ho finito per amare.
Complimenti Sandra bell’articolo esposto con una semplicità e capacità che lascia ben trasparire un animo sensibile. Grazie!
ciao sandra e viva certi infiltrati saxisti ahahaha
Sandra, le immagini e quello che hai scritto sono veramente accattivanti e provocano anche un pizzico d’invidia, nel conoscere questi luoghi meravigliosi, Quell’isola poi, bellissima. La Grecia è piena di storia e di cultura,è decisamente da conoscere meglio.
Sandra φιλοφρονήσεις
Ringrazio tutti,per aver letto e commentato il mio scritto entrando nello spirito col quale ho voluto descrivere questo angolo di Grecia .
Franci io sono poprio a km 8 da Lamia dopo le Termopoli, hai fatto il nord della Grecia?E’interessante.
In quanto agli infiltrati in eldy chissa ……trattandosi poi di un certo toscano…
un ringraziamento alla cara Paola per tutto il lavoro d’impostazione
Lieta col tuo infiltrato sei impagabile ,a tutti un abbraccio
Beh, io che non sono stata mai là, avverto i profumi ed i colori del posto. Complimenti, la narrazione minuziosa rende l’idea e questo fa di uno scrittore un’arte.
Sandra, ho già avuto modo di apprezzare la parte di Grecia nella quale vivi, facendoti un commento al proposito nell’articolo che hai scritto a Novembre scorso. Mi pare si intitolasse “Punti di vista dalla Grecia”. Ti confermo che sei fortunata a vivere in un così bel posto che io ho avuto la fortuna di ammirare personalmente alcuni anni fa. Allora tornavo dall’Argolide, o Peloponneso. Avevo visitato Delfi, Micene, Nauplia e tutti quei meravigliosi posti che dell’antica Grecia costituiscono i siti archeologici più importanti del mondo. Entrando nella terra delle Termopili, con una sosta a Lamìa, ho avuto modo di ammirare il monumento al condottiero Leonida.
In tempi successivi sono ritornata in Grecia altre due volte, sia per ammirare la bella Atene che per fare il tour delle Isole, e ne vale proprio la pena.
Ciò che invece non sapevo, e che imparo adesso da te, è che il San Giulio della bella basilica che si trova al centro della famosa isola, fosse un greco della penisola d’Evia.
Ma non è che, per caso, i fratelli GIULIO e GIULIANO siano i nostri amici reincarnati e approdati in Eldy….? Mah…
Ciao Sandra, un abbraccio.
Sandra, come si fa a non amare un simile spettacolo della natura, descritto così bene dalle tue parole? E’ vero che chissà quanto ti sarà costato lasciare l’Italia e il tuo paese d’origine, ma il posto dove ora vivi deve essere davvero fantastico, a me sembrerebbe di stare in vacanza tutto l’anno,
non conosco la Grecia, ma penso che sia davvero bellissima! Complimenti ,Sandra ,per il tuo scritto, ti leggo sempre volentieri!
Commenti abilitati Bellissimo pezzo pieno di nostalgia, calore umano, storia e leggo anche un invito ad apprezzare meglio le cose più semplici che oggi spesso non riusciamo più a VEDERE eppure li abbiamo sotto gli occhi. Brava Sandra …continua!
Sandra, interessante il tuo racconto , perchè hai saputo creare un accordo armonico tra due terre , Grecia ed Italia, raccontando fatti mitologici, storici , antichi e moderni , comuni ad entrambe. Il tutto , poi, descritto in un paesaggio vivo, caldo, solare e dolce. Al di sopra delle tue parole , aleggia il tuo amore per questa terra , la Grecia, che tu nel cuore hai adottato ! Ho letto con piacere questo tuo scritto.
GRAZIE SANDRA,CI àI FATTO RIVIVERE 2400 ANNI DI STORIA IN POCHI MINUTI.POSTI INCANTEVOLI CHE UN GIORNO VORREI VISITARE.LA STORIA DI LEONIDA POI CE Lò IMPRESSA NELLA MENTE FIN DA BAMBINO,DALLE ELEMENTARI.CONTINUA I TUOI RACCONTI SANDRA LI LEGGERò MOLTO VOLENTIERI.
Bravissima Sandra, il tuo racconto è quasi una telecronaca in diretta: Oltre alla descrizione realistica dei fatti ambientali e storici ho visto i colori e sentito i sapori: mi è venuta voglia di farmi una bruschetta con il tuo olio d’oliva. Grazie.
Leggo e rileggo. E sono contento di immergermi nella natura. E di guardarla come se ci fossi, Sandra. Grazie, amica.
mo sta pure nell’isola del lago d’orta ahahaha infiltrato
Brava Sandra. Hai saputo “legare” storia ,paesaggio e sentimento con gusto.Un occhio attento e una cultura incisiva. La mia non vuole essere una -critica letteraria- e chi sono io per far questo? Ti ringrazio per avermi accompagnato in questo percorso .Veramente interessante, mi ha ricordato un libro di Marcello Venturi, mi sembrava si chiamasse – Da Cefalonia a Casa Mia – I nostri soldati massacrati in quei luoghi. E una cosa voglio svelarti, ma non lo dire a nessuno:-Quel Giulio di cui parli, sono io. (psss) Il solito maledetto toscano.
grazie sandrissima sei bravissima,annuso profumo di grecia ank’io ciao