Ieri sera ascoltavo una trasmissione radio sul web ed una bella voce ha letto un racconto con morale che mi ha particolarmente colpito.
Sono andata a ricercarlo in rete (http://nostripensieri.altervista) e ve lo propongo, ma non vi metto la morale, lascio a voi, se vi va , il compito di farlo.
Dedico questo racconto ad un’amica che ci ha appena lasciati, “libera e fiera combattente”, le sarebbe piaciuto molto, perché è questo il mondo al quale aspirava.
LE STELLE MARINE
Una tempesta terribile si abbattè sul mare. Lame affilate di vento gelido trafiggevano l’acqua e la sollevavano in ondate gigantesche che si abbattevano sulla spiaggia come colpi di maglio, o come vomeri d’acciaio aravano il fondo marino scaraventando le piccole bestiole del fondo, i crostacei e i piccoli molluschi, a decine di metri dal bordo del mare.
Quando la tempesta passò, rapida come era arrivata, l’acqua si placò e si ritirò. Ora la spiaggia era una distesa di fango in cui si contorcevano nell’agonia migliaia e migliaia di stelle marine. Erano tante che la spiaggia sembrava colorata di rosa.
Il fenomeno richiamò molta gente da tutte le parti della costa. Arrivarono anche delle troupe televisive per filmare lo strano fenomeno.
Le stelle marine erano quasi immobili. Stavano morendo.
Tra la gente, tenuto per mano dal papà, c’era anche un bambino che fissava con gli occhi pieni di tristezza le piccole stelle marine. Tutti stavano a guardare e nessuno faceva niente.
All’improvviso, il bambino lasciò la mano del papà, si tolse le scarpe e le calze e corse sulla spiaggia. Si chinò, raccolse con le piccole mani tre piccole stelle del mare e, sempre correndo, le portò nell’acqua. Poi tornò indietro e ripetè; l’operazione.
Dalla balaustrata di cemento, un uomo lo chiamò: “Ma che fai ragazzino?”.
“Ributto in mare le stelle marine. Altrimenti muoiono tutte sulla spiaggia” rispose il bambino senza smettere di correre.
“Ma ci sono migliaia di stelle marine su questa spiaggia; non puoi certo salvarle tutte. Sono troppe!” gridò l’uomo. “E questo succede su centinaia di altre spiagge lungo la costa! Non puoi cambiare le cose!”.
Il bambino sorrise, si chinò a raccogliere un’altra stella di mare e gettandola in acqua rispose: “Ho cambiato le cose per questa qui!”.
L’uomo rimase un attimo in silenzio, poi si chinò, si tolse scarpe e calze e scese in spiaggia. Cominciò a raccogliere stelle marine e a buttarle in acqua. Un istante dopo scesero due ragazze ed erano in quattro a buttare stelle marine nell’acqua.
Qualche minuto dopo erano in cinquanta, cento, duecento, centinaia di persone che buttavano stelle di mare nell’acqua.
Così furono salvate tutte.
Qual è la morale secondo voi?
Commenti abilitati
La vita è stata ingrata con lei , che la nostra amicizia la ripaghi !
ciao Nicol.
Se tutti avessimo la forza di far uscire il bambino che è in ognuno di noi vivremmo un altro mondo, ma siamo incatenati dai conformismi, solo qualche stella brilla nel cielo nel ielo dell’ipocrisia ma poi si spegne.
Triste dirlo e scriverlo ma è la realtà.
alessandro
Commenti abilitati OGGI SONO STATA AL FUNERALE DI NICOL , POSSO DIRE MOLTO COMMOVENTE , DIVERSO DAGLI ALTRI ,MA PIENO D’ AMORE MOLTA GENTE ERA INTORNO A LEI , OGNUNO CON IL SUO RACCONTO DI VITA VISSUTA INSIEME A LEI,OGNUNO LA RICORDAVA PER LA SUA TENACIA , LA SUA FORZA DI COMBATTERE ,LA SUA FORZA DI CREDERE CHE , TUTTI ANNO DIRITTO ALLA VITA, A UNA VITA MIGLIORE , NELLA LIBERTà DI OGNUNO, COME NEL CASO DELLE STELLE MARINE LORO AVEVANO DIRITTO DI VIVERE è L INNOCENTA DI UN BAMBINO HA FATTO SI CHE LE STELLE MARINE SI POTESSERO SALVARE è CONTINUARE LA LORO VITA . CIAO NICOL NON SARAI DIMENTICATA ♥
La morale,credo,sia proprio quella citata da Cactus e da Alfred e che in qualche modo ho cercato di dire. Liberiamo l’innocente entusiasmo che è in noi..agiamo non solo con la ragione ,ma anche con il cuore…e questo possibilmente in tutte le cose della vita. Rifuggiamo il conformismo ,la delega,l’egoismo ed il timore….buttiamoci nella mischia ….tendiamo sempre la mano …..questo oltre a far bene agli altri…..fa bene anche a noi stessi.
Come tutte le belle favole zeppe di retorica anche questa scarica sul singolo, in questo caso un bambino, le responsabilità di regole che non funzionano.
Tutti alla vista del bambino che salva le stelle marine si sono ricordati che è una cosa che avrebbero saputo e potuto fare di loro iniziativa senza dover aspettare il suo esempio.
Nella testa del bimbo non c’era certo l’intenzione di salvare tutte quelle creature ma solo il pensiero di “salvare”. Non c’era calcolo, non c’era premeditazione, non c’era ragionamento, non c’era senso del dovere. C’era soltanto amore per creature che ai suoi occhi innocenti stavano soffrendo.
Gli adulti, osservando il gesto del bambino, lo hanno imitato, ma non perchè presi da un senso di colpa , ma per la presenza di altri adulti:
è nei loro confronti che di sentono colpevoli.
Se la spiaggia fosse stata deserta, avrebbero sorriso alla vista del bambino, ed avrebbero proseguito per la loro strada.
La partecipazione, l’impegno sociale, li si imparano da bambini ma vanno coltivati nel tempo con gli esempi e quando servono, devono uscire spontanamente, non sotto lo stimolo di emulazione.
Devono diventare parte di noi, essere dentro a noi. Non serve salvare due stelle marine perchè lo si è visto fare ad un bambino e poi rimanere indifferenti alla fame di altri bambini, alle guerre, agli scempi perpetrati ai danni della natura.
Questa è soltanto ipocrisia.
Commenti abilitati
Credo che in fondo all’anima di tutte le persone esista la bontà e che basti poco a che essa esca allo scoperto. Ma perché rimane nascosta? Molte volte perché ci si vergogna di questo sentimento, come se fosse una dimostrazione di debolezza o di incapacità a gestire il proprio quotidiano. La domanda che viene posta al bambino è la stessa che noi tutti ci facciamo quando assistiamo a servizi in tv che trattano della situazione drammatica di milioni di bambini che non avranno un futuro: “Ma io che posso fare?” e la risposta nella maggior parte di casi è “Nulla” e passiamo oltre , cercando di dimenticare al più presto ciò che abbiamo visto e liberare quindi la nostra coscienza.
Il gesto del bambino libera la bontà dell’uomo che, incurante dell’apparente inutilità di quanto si appresta a fare o del ridicolo a cui si espone, scende sulla spiaggia e imita quell’anima innocente.
La morale insita in questo breve racconto dovrebbe insegnarci che non dovremmo dare retta alla ragione… o solo alla ragione, ma farci guidare dal cuore, mettendo da parte qualsiasi ragionamento “tecnico” quando si tratta di aprirci alla bontà.
Commenti abilitati
L’UNIONE FA LA FORZA
http://youtu.be/qRVt80DXkpY
I figli
di Kahlil Gibran
“I figli non sono i vostri figli.
Essi sono i figli e le figlie della vita che brama sé stessa.
Vengono per mezzo di voi ma non da voi,
E benché essi siano con voi comunque non vi appartengono.
Potrete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Poiché essi hanno i loro pensieri,
Potrete ospitare i loro corpi ma non le loro anime,
Perché le loro anime abitano la casa del domani,
Che voi non potrete visitare,
Neppure nei vostri sogni.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi.
La vita procede e non s’attarda sul passato.
Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccati in avanti.
L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito,
e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell’Arciere;
Poiché come ama il volo della freccia, così ama la fermezza dell’arco.”
POESIE SCRITTE DA RAGAZZI
LA PAGINA DEI RAGAZZI 3 http://balbruno.altervista.org/index-31.html
BINOMIO UOMO-NATURA DA: LA PAGINA DEI RAGAZZI 3
Natura,madre di tutte le cose,
tu sei la perfezione
ci doni i fiori e i frutti
ma ricevi dall’uomo fuoco e inquinamento.
Egli non ti rispetta,
crede che tu sia eterna,
lui non sa
che la tua indole materna potresti abbandonare
generando paura.
DI DOMENICO LUIGI
ITG VANVITELLI 4C CAVA.
Noi siamo in grado di cambiare… di cambiare veramente?
Tante persone parlano del cambiare, del modificare se stessi e la propria vita… e poi?E poi ci si accorge che le parole molte volte non sono seguite dai fatti.
Forse perché è più semplice rimanere attaccati a quello che abbiamo, e continuare a coltivare il nostro orticello…recintato.
“Sii il cambiamento che vorresti vedere nel mondo” diceva. Gandhi, e poi gli altri seguiranno il nostro esempio?
Il racconto che ci ha proposto Paola mi ha profondamente commosso: delicato, significativo e di grande sensibilità.
Non conoscevo Nicol, ma da ciò che ho appreso da vari amici era una bellisima persona, piena di ideali, e portatrice di grande solidarietà verso tutti.
Un caro saluto a questa splendida persona.
mi torna alla mente la favola del re che era nudo e tutti elogiavano il bel vestito che indossava, solo la voce dell’innocenza ha fatto svergognare i cortigiani,
ed qui è successo la stessa cosa, la purezza di una anima innocente ha fatto capire agli adulti quanto sono sciocchi di non vedere oltre un palmo dal suo naso.
ma fortunatamente è una storia a lieto fine, e le stelle marine ringraziano il bambino che molto volentieri lo vorebbero feststeggiare con lui in fondo al mare
Questa Amica ‘libera’ e ‘fiera combattente’ che ci ha appena lasciati sapeva guardare lontano e ha sempre vissuto con lo spirito di un bambino, lo spirito della solidarietà.
La sua costante raccomandazione era “Siate umani”.
Grazie Nicol, non hai vissuto abbastanza ma nella tua breve esistenza ci hai dato tanto e hai lasciato un messaggio valido per tutti e per sempre.
Non ci crederete, ma ho il viso rigato di lacrime. Senza parole. Ammutolito. Triste al massimo. Dico solo: così si fa.
Molto significativo questo racconto sopratutto se si legge lentamente …..Morale”l’unione fa la forza ” Molte volte il gesto di un bambino può sembrare insignificante ,ma se a questo se ne aggiungono 10….100….1000 nasce una forza così grande da cambiare tutto ciò che sembra impossibile .Perciò credo che un piccolo sforzo da parte di ognuno di noi può portarci ad affermare “Ho contribuito a salvare il mondo,l’umanità”
Ci vuole così poco per cambiare le cose, solo un pò di buona volontà, ma da parte di tutti. Non è una cosa impossibile.
C’ero anch’io ad ascoltare quella trasmissione, ieri sera, e anch’io ho apprezzato molto la lettura di questo emozionante racconto.
Bellissima metafora della società…mi viene in mente la nota canzone di Gaber:
“La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione”…
Al posto della parola “libertà” puoi metterci quello che vuoi. l’essenziale è non stare a guardare.
E’ il conformismo, la paura di agire, di non compromettersi, di delegare gli altri …il “tanto non ci posso far niente…io”, invece l’entuasiastica purezza di un bambino (che è quello che ognuno di noi si porta dentro , nascosto nelle pieghe della pelle) è quella che rompe gli schemi , che rivoluziona le cose, che cambia il mondo e lo salva.
Le sarebbe piaciuto moltissimo ,lei sempre in prima fila ,lei che si batteva per un mondo piu’ giusto ,piccola donna dal cuore grande addio nic amica carissima ,resterai sempre nei nostri ricordi.