Giornalisti  zittiti! Rete parlante? Scritto e proposto da Marc52

Bisogna dire che le dittature sono (forse) alla stretta finale, stanno dando il colpo di coda finale. Leggevo un articolo su lifegate new: record di arresti tra i giornalisti, freelance, etc. Nel 2012 sono stai 232.
Questi dati indubbiamente spaventano per l’acutizzarsi della censura in alcune nazioni con modello capitalistico, ma con accentramenti dittatoriali governativi.  Ma… se letti tra le righe, potrebbero, anche voler dire una paura maggiore di perdere attraverso le voci del dissenso, la libertà di informazione, la oggettiva verifica delle condizioni situazionali, attraverso la condanna internazionale, il dissenso, dell’opinione pubblica locale, ed internazionale, la perdita di controllo/potere dittatoriale. Mentre qui in occidente alcuni giornali aumentano le tirature in stupidate da gossip, o sono di parte difendendo interessi occulti o politici, (ok! va bene, fa parte del la cultura instauratasi in questi ultimi decenni nel mondo occidentale) preoccupandosi  molto meno( spesso) dei diritti violati in altre Nazioni, o forse interessano poco, a noi cittadini, ci lascano indifferenti, oberati…  dalla nostra quotidianità.

Penso che molto stia facendo  internet con le sue distanze rese ai minimi termini, con la possibilità infinita di comunicazione a livello sociale e personale. Una “tela di ragno” che tesse in modo indiscriminato, pluralistico, con i suoi fili d’interscambio, di comunicazione, per tutti i cittadini del mondo. Anche se alcune Nazioni, la controllano la censurano, la zittiscono, chiudendo moltissimi siti (Cina, Iran, etc.).
Fino a che punto non so? Che, ormai… diventata così capillare, e dagli infinitesimali sbocchi planetari, alle censure e alle false verità, gli si sono accorciate le gambe. Vorrei fare un esempio: un anno fa ci fu un incidente ferroviario  in una provincia cinese: la censura statele non ne parlo bastò un telefonino con cam di un cittadino cinese che riprese il disastro lo mise in rete e la censura per forza di cosa… cadde! Il governo dovette ammettere il fatto.

http://youtu.be/4bYHDrFdx6E

A mio parere (mi sbaglierò) ma le dittature con una concezione di vecchio stampo sono destinante a lasciare il passo (forse) a nuove forme di controllo della popolazione tipo “1984” di George Orwell’s, una… sorta di grande fratello. Inserisco l’articolo!

Un anno nero per i giornalisti di: Tommaso Perrone

Il numero di giornalisti finiti dietro le sbarre nel 2012 ha raggiunto un nuovo record da quando il Commitee to project journalists (Cpj) ha cominciato le rilevazioni nel 1990. Le accuse più comuni: terrorismo e reati contro lo stato. La Turchia è il paese che ha ridotto al silenzio più persone al mondo. I giornalisti imprigionati nel 2012 sono stati 232 secondo le rilevazioni del Cpj (dati aggiornati al primo dicembre). 53 in più rispetto all’anno precedente. Superato di gran lunga anche il record registrato nel 1996 quando i giornalisti finiti in carcere erano stati 185 .I primi tre paesi hanno tutti fatto ampio ricorso a leggi che prevedono reati contro lo stato interpretandole in modo molto esteso per impedire a personalità scomode per le autorità di esprimere le proprie idee. La Turchia guida la classifica con 49 giornalisti arrestati, per lo più inviati e freelance che hanno cercato di raccontare quanto stesse accadendo nella regione del Kurdistan. Al secondo posto l’Iran. 45 persone sono state arrestate soprattutto a causa del giro di vite messo in atto dal governo di Teheran dopo le elezioni del 2009 che ha spinto migliaia di cittadini a scendere in piazza per manifestare contro il presidente Mahmud Ahmadinejad. La Cina è al terzo posto. Tra dissidenti politici e giornalisti impegnati a raccontare i soprusi subiti dalle minoranze etniche, sono stati arrestati 32 giornalisti, 19 per aver dato voce a tibetani e uiguri Delle 232 persone arrestate, merita una menzione Sattar Beheshti. Iraniano, 35 anni, blogger e freelance, è morto in una prigione dopo essere stato arrestato a ottobre per “aver agito contro l’interesse nazionale” a causa delle percosse. Una buona notizia però c’è: per la prima volta dal 1996 la Birmania non appare in questa lista. Anzi, in seguito alla transizione civile intrapresa dalla giunta militare nel 2012 sono stati liberati 12 giornalisti arrestati nel corso degli anni. lifegate.it

 

 

6 Commenti a “Giornalisti zittiti! Rete parlante? Scritto e proposto da Marc52”

  1. luiginaelena scrive:

    Recentemente noi abbiamo arrestato un Direttore nella redazione del giornale per non aver controllato un pezzo scritto da un altro,il direttore aveva gia pagato l’ammennda per l’errore commesso involontariamente….niente da fare arresti domiciliari e rischio galera.Il mio pensiero e’ che non abbimo fatto una bella figura.Non conta il fatto che l’editore possieda anche televisioni ,secondo me l’infomazione in Italia e’ compensata abbondantemente da molte altre testate e altre tv,da comici,trasmissioni condotte da giornalisti molto credibili e impegnati(mai toccati da censura o magistrati)….o no?

  2. franco muzzioli scrive:

    Non è che in Italia non ci sia libertà di stampa e non è che quel 61° posto sia dato dalla impossibilità di scrivere quello che si vuole…..cito le parole di Antonio Di Pietro …politico che non amo particolarmente …ma che in questo caso mi trova concorde.
    ….” In Italia non c’è libertà di stampa perchè esiste un editore e padrone di televisioni ,che fino a ieri è stato presidente del consiglio e che ancora oggi ha potere di vita e di morte sul governo”……” perchè in pochi altri Paesi ,tanti giornalisti vengono minacciati e subornati dalle organizzazioni criminali”….
    Mi pare chiaro……poi abbiamo una autocensura dovuta all’appartenenza di lobbys politiche, cattoliche o professionali……sono questi i nostri limiti.
    Come vedi ,tu ed io stiamo liberamente scrivendo quello che vogliamo ….forse però se dovessimo difendere uno stipendio o una “fede” ci autolimiteremmo o almeno ci adatteremmo a contingenza ed ideologia.
    Se si vuole ci si può liberare da questi fardelli , non comprando più giornali e non guardando più le “TV” di quell’editore, cercando di combattere ,come fa Saviano, le varie costrizioni criminali e cercando di liberarci da preconcetti e prese di posizione….ma si sa, questo non c’entra più con la libertà di stampa ,ma con quella di coscienza.
    Buon Natale……senza censure !

  3. marc52 scrive:

    Commenti abilitati
    Franco, scusa ma…forse, mi sono espresso male! La democrazia mi sembrava… intrinseca nel mio discorso! L’unico che ha compreso a pieno il timore del bavaglio ai media è Lorenzo. Comunque, Franco…per essere più preciso e capillare dando ragione a Giosue. Ti faccio leggere la situazione italiana, legata alla censura. Mando… quattro righe iniziali sulla liberta di stampa italiana prese da Wikipedia se vuoi approfondire, leggilo. Allego link sulla situazione Europea, dove l’Italia è al 61° posto come liberta di stampa. Resoconto… molto attendibile visto la fonte.

    da Wikipedia: L’Italia è ad uno dei livelli più bassi per quanto concerne la libertà di stampa in Europa. Un’analisi effettuata da Freedom House classifica l’Italia come “parzialmente libera”, uno dei soli due paesi dell’Europa Occidentale (il secondo è la Turchia), relegandola dietro anche a diversi paesi comunisti dell’Europa Orientale. La censura viene applicata tanto sulla televisione quanto sugli altri mezzi di informazione e di stampa.[…]

    http://rsfitalia.files.wordpre.....europa.pdf

  4. franco muzzioli scrive:

    Solo sessant’anni fa ,buona parte del mondo non aveva assolutamente “stampa libera”.
    Ora sono rimaste zone “teocratiche” e governi assolutistici ,anche se mascherati da pseudocapitalismo ,che non permettono ancora “appieno” questa libertà.
    Ho letto bene l’articolo e non ho trovato una parola , a mio parere , importante…”democrazia” …ecco è lì che dobbiamo parare …e certamente “internet” può essere veicolo democratico importante. Le ultime “rivoluzioni” del nord Africa , (la cosiddetta primavera araba ), hanno avuto forza e forse origine proprio dal Web.
    Capisco che Marc ci chiami ad una maggiore attenzione per quello di sbagliato che sta accadendo in altre parti del mondo e che stigmatizzi una stampa autoctona ,gossippara e sotto il controllo di “poteri forti”(industriali o no). Forse non saremo perfetti, ma ognuno, dalle nostre parti ,può dire ancora quello che vuole , una chiamata ad una più globale partecipazione è opportuna , ma “singolarmente” non so che effetti possa produrre……quando poi a casa nostra abbiamo problemi economici e politici da risolvere.
    Non scomoderei visioni di orwelliana memoria ….ripeto il mondo è ancora brutto…ma dagli anni 40 dei passi in avanti ne abbiamo fatti parecchi.

  5. giosue1.vi scrive:

    Commenti abilitati qui in italia il gionalismo non e che sia meglio di altri stati dittatori???

  6. Lorenzo.rm scrive:

    Grazie, Marc. La libertà di opinione, per giunta espressa attraverso mezzi professionali (stampa, televisione, radio, ecc.), è uno dei cardini della civiltà. Ed è vero che essa, con lo sviluppo di mezzi alternativi del tipo internet, può essere integrata ma mai sostituita. Ed è anche vero che dietro un giornale, o comunque un mezzo di informazione, possono esserci e ci sono degli interessi, politici, economici, ecc. Ma non ci sono alternative alla libera espressione.
    C’è da essere seriamente preoccupati, dunque.
    Finisco con un grido di allarme. giù le mani dalla stampa!

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