Un po’ per gioco, un po’ seriamente Alfred-Sandro1.ge ci fa riflettere su un punto dolente della nostra società: siamo forse obbligati a rottamare? Ci costringono?
Sarà vero quello che Al e Fred si dicono? 

 

– Al…..

– Ciao Fred,

– Ciao!

– Che fai?

– Sto guardando ‘sto apparecchio che non va!

– Che ha?

– Non lo so…..non va..!

– Cambia le pile!!!!

– … fatto!

– E non va?

– NO!!!!

– T’è caduto?

– NOO!

– L’hai bagnato?

– NOOOO!!!

– Allora l’hai rotto!!

– NON L’HO ROTTO IO!!! S’E’ ROTTO!

– Le cose non si rompono da sole….!

– Fred, certe cose non si rompono da sole ma a comando!!!!

– Al…???????

– Si Fred…… CERTE COSE SI ROMPONO SU ORDINAZIONE!!

– Al??  …e chi darebbe ordine di rompersi ad un oggetto?

– Il suo costruttore!

– Come?

– Si Fred, certi costruttori adottano la cosi chiamata  “OBSOLESCENZA PROGRAMMATA”!

–  … Cosa???? Sarebbe a dire se capisco bene Al, che costruiscono un oggetto, sapendo in anticipo quando si romperà?

– Esattamente Fred!…esattamente…

– Allora non è un comando ma progettato di proposito? Come fanno?

– Con studi di laboratorio approfonditi sulla composizione e durata dei materiali: hai presente i “CRASH-TEST! delle auto?

– Ma è assurdo!

– Non è assurdo! Seguimi. Se io metto in vendita un oggetto che duri tanti anni, a quello stesso cliente non venderò altro per tanti anni.

– Si certo, finchè quell’apparecchio funziona!!!

– Appunto. ora pensa a questo: se riesco a fare in modo che quell’oggetto duri un tempo limitato, prestabilto, insomma che si rompa prima?

– Dovrà farlo riparare! Magari appena scade la garanzia?

– ECCOOOOOOOOO!!!! Trovo il modo di farlo durare molto meno e faccio in modo che non si possa riparare o che non ce ne sia la convenienza costruendolo con l’accorgimento che non possa essere aperto o ostacolando il reperimento dei ricambi e di conseguenza fare in modo che la riparazione costi molto. Convinco la gente a comprare il modello nuovo che, con una accurata pubblicità, ho preparato per tempo aggiungendo ogni volta piccole migliorie tanto da fare sembrare l’altro < OBSLETO>!
        

– Ma è diabolico, Al!!

– Beh, si, Fred, ma queste sono le cosiddette leggi di mercato!

– Ma, Al, in questo modo hanno inventato “l’usa e getta”! Montagne di rifiuti di roba praticamente nuova?

– Esatto.

– Ma a che scopo, Al? A che scopo gettare via roba praticamente nuova?

– Guadagnare Fred!…..Creando bisogni futili e illusori nella gente, specie tra i giovani. Guadagnare tanto e in poco tempo, Fred!

– E noi?

– … Abbocchiamo, Fred……..Abbocchiamo! 


tratto da WIKIPEDIA

“L’obsolescenza pianificata o obsolescenza programmata nel design industriale è una politica volta a definire il ciclo vitale (la durata) di un prodotto”

” L’obsolescenza pianificata ha dei benefici esclusivamente per il produttore, perché, per ottenere un uso continuativo del prodotto, il consumatore è obbligato ad acquistarne uno nuovo”

http://it.wikipedia.org/wiki/Obsolescenza_pianificata

 

8 Commenti a “TECNOLOGIA A SCADENZA PROGRAMMATA … Scritto da Alfred-Sandro1.ge”

  1. franco muzzioli scrive:

    Nel pacifico c’è un continente nuovo dal 135° al 155° meridiano Ovest e dal 35° al 45° parallelo Nord ,che varia da 700.000 km2 a 10 milioni di km2 (tanto per dar l’idea, varia da una superfice superiore alla Spagna a quella degli Stati Uniti d’America)….questo continente è di spazzatura di plastica!!!!!
    Tutti i ragionamenti “altri” sono assolutamente inutili ,siamo già nell’emergenza totale.

  2. sandra .vi scrive:

    Il nostro primo Bosch comprato nel lontano “54 ,portato in cucina con tutti gli onori dovutogli ,funziono’magnificamente per vent’anni.Il suo posto fu preso da un modernissimo frigo con incorporato un frezer ,,e abbiamo gia cambiati tre e nn sappiamo quanndo questo cessera’di funzionare.Il vecchio Bosch,portato nella castta di campagna funziona ancora in modo meraviglioso,raffredda i cibi che e’ un piacere ,nn ha mai avut bisogno di bessuna manutenzione…………..

  3. Paul Candiago scrive:

    Meraviglioso Progresso con le sue Scoperte,Invenzioni,Scienza e

    Tecnologia: dal loro fluire riceviamo benessere e

    ricchezza e liberta’ dall’ignoranza.

    A noi, da Saggia Umanita’,servirci dei frutti dell’intelletto

    evitando di ferire o sporcare il pianeta su cui viviamo.

    Rispettosamente, Paul

  4. alba morsilli scrive:

    vero gli eletrodomestici hanno una durata pari alla garanzia e si romponoin una maniera che è inutile ripararli.
    A me è successo con la lavatrice,questo ti impongonoal consumismo anche contro la tua volontà, perchè noi eravamo abituati a riparare e nello stesso tempo si cercava di risparmiare.
    Ora solo usa e getta ed affoghiamo nella nostra spazzatura, sembra quasi un paradosso quando dico che sotto sotto la crisi ci insegna a vivere, a essere consapevoli che chi conserva trova al momento del bisogno,l’altro giorno ho letto che le vendite sono diminuite cosa vuol dire? che la gente a imparato ad aggiustare senza buttare

  5. marc52 scrive:

    Commenti abilitati
    Ricordo… che nel 57 mi padre comprò il nostro primo frigorifero, un Bosch dal design bobbato (tornato in voga), ci durò 30 anni. Allora costruivano per far durare (era la politica dell’azienda),non vi era saturazione, il “mercato” era scoperto è vi era una forte richiesta. Negli anni 70/80 le aziende seguivano il marketing con dei grafici di vendita, avendo già in programma un prodotto più innovativo ( video registratori, walkman, giradischi, macchine fotografiche, etc.).Quando il mercato dopo aver seguito una linea ascendente seguita da una di assestamento, con una linea discendente(era il momento), immettevano il nuovo prodotto su marcato per far risalire le vendita , è…cosi via. Da 10/20 anni a questa parte, i costi, la tecnologia, la globalizzazione(Cina, India, Corea, etc.)con i bassi costi produttivi (costo lavoro), sono diventati più competitivi sui marcati, oramai… saturi (tutti abbiamo fin troppo.)La tecnologia ha reso i componenti del prodotto meno costosi ma…anche più delicati(vedi centraline auto cilindrate medio alte).In più come dice Alfred, saturo il marcato, in momenti di crisi: facciamolo… durare poco è puntiamo anche sui ricambi/accessori (mercato redditizio). C’è anche da aggiungere che…molti produttori (vedi Barilla, Agnesi, Cirio, etc.,) per accaparrarsi i consumatori hanno dello stesso prodotto cambiato look( confezione, modo di pubblicizzarlo), producendolo in diverse versioni, mirando alla tipologia/eterogeneità di un potenziale compratore, in modo capillare. E…’ producendo prodotti nuovi ,che non costituivano il loro primario prodotto di produzione: Barilla, che fa il pane, i sughi, le brioches, i biscotti. Cercando di coprire quasi tutto il mercato.
    ****************************************************************
    DIRECT MARKETING Tecnica di marketing attraverso la quale l’impresa comunica direttamente singoli utenti specifici (cliente o potenziali clienti finali). Si rivolge a un pubblico mirato per ottenere risposte misurabili, attraverso strumenti interattivi. I mezzi più usati sono: gli annunci stampa con coupon, gli invii postali (direct mail, i comunicati radio/televisione, il telefono, il telemarketing).

    http://www.frontpoint.it/it/ma.....ogetto.asp

    LA ROTTAMAZIONE : “UN MODO PER INCENTIVARE LE VENDITE SATURE”
    Ottica Adinolfi: La rottamazione degli occhiali 2013 http://youtu.be/T8d_U1RZ0Vs

    FUORI… PROGRAMMA:PICCOLO ESCURSU POLITICO SULLA ROTTAMAZIONE , LA PIU’ DESIDERATA (VISTI I TEMPI). La rottamazione della Rivoluzione http://youtu.be/o84Cx3ja4fE

  6. alfred-sandro1.ge scrive:

    In uno dei pochi films in cui il grande attore Gilberto Govi recitò da protagonista, interpretava la parte di un tipico
    spedizionere genovese.
    Tra le altre sue battute ricordo questa in particolare:
    stava spiegando al futuro genero che pur essendo Italiano ma viveva in Argentina figlio di emigranti, che avrebbe potuto vivere decorosamente in Italia nonostante che, anche allora, ci fosse crisi e il lavoro scarseggiasse. ( sovente la storia si ripete, chissa perchè? ).
    La scena si svolgeva nel suo “scagno” (lo scagno era un angusto ufficetto, buio, pieno di scartoffie ed il telefono perchè era indispensabile avere contatti con tutto il mondo) sempre nelle vinanze e nell’ambito del porto e, rispondendo ad una obiezione del giovane preoccupato del costo della mano d’opera dei lavoratori portuali, degli scioperi che facevano per richiedere aumenti salariali, delle difficoltà che avrebbe incontrato.
    Govi disse:
    E’ vero! I soldi glieli devi dare! Ma poi quei soldi a chi credi che li diano? Li riportano a noi che vendiamo loro le cose delle quali hanno bisogno!
    Ecco che in poche, semplici parole, il vecchio spedizioniere ha spiegato tutto l’arcano della finanza.

  7. franco muzzioli scrive:

    Siamo nell’epoca del consumo!!
    Ma non è tanto la furbata dei produttori che a mio parere è grave e che preoccupa , è che continuiamo a sovraprodurre materiali (soprattutto plastica) e non abbiamo più i luogi dove smaltirli e cominciano a calare le materie prime (petrolio).
    Ho visto un documentario , che faceva vedere enormi discariche in centro Africa formate prevalentemente da strutture di computer ed elettrodomestici provenienti dall’Europa e dall’America.
    Quando capiremo che per sporchi interessi commerciali…stiamo distruggendo il mondo?

  8. Lorenzo.rm scrive:

    E’ tutto vero. Ma se tutto ristagna, come oggi, è peggio. Bisognerebbe diffondere i beni, con tecniche che non distruggano il piabeta, dappertutto. Non basta dire: no, sono furbo, non ci sto. Comunque, grazie ad Alfred che ci fa riflettere.

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