Con questo scritto Alfred ci mette al corrente di verità che non conosciamo e non consideriamo mai, perché tanto lontane da noi
Non è solo il petrolio a fare scoppiare guerre…

Ascoltavo la tv mentre ero in Eldy: c’era un film. un giallo, credo.
Un giallo di mafia. Lo seguivo distrattamente ascoltando perché la tv l’ho alle spalle.

Mi aveva colpito soprattutto la cattiva recitazione di un attore che impersonava un poliziotto: una brutta voce e una pessima recitazione, ma non mi interessava: infatti non mi sono neppure voltato per vedere chi fosse l’attore.
Ad un tratto questo poliziotto, che mi pare seguisse  le  indagini, riferisce che c’è un traffico di “COLTAN“.

Cosa è il coltan? mi chiedo. Non l’ho mai sentito nominare.
Pare che il poliziotto mi senta e spiega: il coltan è un minerale. Un minerale usato soprattutto nei telefonini.

Contrabbando di minerale? Che roba è?
Ecco che scatta la curiosità e mi collego a Google: digito “coltan”. Il primo sito è Wikipedia.

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Columbite-tantalite
La columbite-tantalite o columbo-tantalite (per contrazione linguistica congolese Coltan) è una miscela complessa di columbite (Fe, Mn)Nb2O6 e tantalite (Fe, Mn)Ta2O6, due minerali della classe degli ossidi che si trovano molto raramente come termini puri.

Seguono ampie descrizioni dei minerali, formule chimiche, sigle, numeri, percentuali, altri nomi di minerali che a quelli sono associati : ossido di niobo, samarskite, sistema rombico, ((Y,Er)4[(NB, Ta)2O7)]3), punto di fusione………..

Incomicio ad annoiarmi.
Salto una grande tabella zeppa di formule, numeri e sigle.
Mi soffermo a leggere qui:
“Il termine coltan ha ottenuto un particolare riscontro da parte dei mass media per le implicazioni sociali, etiche e politiche che assume, nell’Africa congolese e in Rwanda, l’estrazione e la vendita para-legale e non controllata di columbo-tantalite.
Il minerale estratto in questi paesi è usato come una redditizia fonte economica da parte di diversi movimenti di guerriglia e concorre, quindi, indirettamente, ad alimentare la guerra civile nella regione del Congo.”
…..segue:
“Il valore commerciale del tantalio è molto elevato e, di conseguenza, anche una bassa produzione, come quella congolese, può fornire elevati proventi economici.
Con l’aumento della richiesta mondiale di tantalio, si è fatta particolarmente accesa la lotta fra gruppi para-militari e guerriglieri per il controllo dei territori congolesi di estrazione.
Un’area particolarmente interessata è la regione congolese del Kivu (sul confine centro-orientale della Repubblica Democratica del Congo) e i due stati confinanti, Rwanda e Uganda; gli intermediari che trattano la vendita del coltan in questi due paesi si approvvigionerebbero, infatti, dai giacimenti minerari congolesi.
I proventi del commercio semilegale di coltan (così come di altre risorse naturali pregiate) attuato dai movimenti di guerriglia che controllano le province orientali del Congo, alimentano la guerra civile in questi territori.”

Organizzazioni criminali anche europee trattano il commercio di questi minerali alimentando il traffico illlegale di armi denunciato anche dall’ONU.
Nel traffico di detti minerali si fa il nome di una nota casa farmaceutica.
Sono sincero: non so come si estraggano questi minerali dalle miniere africane, ma sono certo che i minatori che vi lavorano nelle loro tasche un po’ di “coltan” lo hanno senz’altro, ma non sotto forma di telefonino.
Quando usiamo il nostro pensiamo anche a questo!

[informazioni prese da: http://en.wikipedia.org/wiki/Coltan]

http://www.youtube.com/watch?v=LHsVUCsCd-A

15 Commenti a “Il Coltan scritto da Alfred-Sandro.ge”

  1. alessandro32 scrive:

    Alfred, il mie pensiero mi porta a dire che è utopia, perchè analizzando quelle poche notizie che riesco ad avere(notizie filtrate e controllate) noto che la società ( non solo nostrana ) ma planetaria va verso un imbarbarimento sempre piu sofisticato; guerre economiche, guerre informatiche, guerre bateriologiche, guerre chimiche, e il singolo individuo ben poco può fare se non altro, quello di mettere in pace la coscenza a livello personale aiutando degli individui indigenti. Non sono in contapposizione con i vostri pensieri, ma sono amareggiato e disilluso proprio dell’essere umano.

  2. alfred-sandro1.ge scrive:

    Non si tratta di prendere decisioni drastiche:
    non soddisferanno mai tutti completamente allo stesso modo-
    È la natura umana stessa che è differente da individuo e individuo:
    un colore non è visto allo stesso modo da tutti, con le stesse tonalità, con le stesse intensità. Quello stesso colore susciterà reazioni e sentimenti diversi da individuo ad individuo.
    Allo stesso modo ciascuno ha le sue sacrosante esigenze che vanno rispettate.
    Quello che è necessario e difficile, è trovare il compromesso che soddisfi non tutti, perchè sarebbe utopistico ma che possa soddisfare la maggioranza delle persone con leggi, regolamenti, istruzione, lavoro …..
    Leggi che tutelino i più deboli e nel contempo grantiscano le libertà
    di tutti.
    Per ottenere questo sono necessari l’impegno di tutti indistintamente:
    cominciare adesso per vederne i risultati tra cento anni.
    UTOPIA????
    Forse, ma non ne varrebbe la spesa provare?

  3. marc52 scrive:

    Alessandro, sono in accordo con te fino ad un certo punto! Noi individui senza potere, massa di gente, di cittadini ci indigniamo, ma i burattinai sono le lobby, le multinazionali(qui siamo tutti d’accordo), i poteri occulti. Noi non riusciamo a farci sentire neanche per i problemi che riguardano i ladroni di casa nostra che ci governano. Figurati… se milioni di persone ben pensanti si riesce a metterli in accordo. E’ ora di finirla che dipende da noi cittadini (se è quello che tu intendi) noi non abbiamo potere decisionale. Vedi i forconi cosa hanno combinato? cosa è successo? Infiltrati, in disaccordo, con i media che li hanno boicottati. Cosa è cambiato per noi a livello politico ? un bel nulla, una bolla di sapone. Ti racconto io come cittadino italiano cosa posso fare nel mio piccolo! Nella mia città c’è la diversificazione dell’immondizia, Umido, carta, plastica, indifferenziati lattine, vetro. Anche se ho uno scontrino di carta della spesa lo getto nel contenitore della carta. Se mi trovo con un pezzo di carta una bottiglietta di plastica per strada rispettando le regole li tengo in tasca finché non trovo i contenitori dove gettarli. Ecco… come cittadino posso rispettare le regole che mi vengono imposte, altro non posso fare, il resto sono tutte chiacchere piene di buoni propositi. In Africa ci vorrebbero cento Nelson Mandela, per poter fare in modo che gli stati, il popolo africano, riacquisti dignità, cultura, amor proprio, auto determinazione. Alzi la testa e cacci via tutti queste multinazionali che distruggono il popolo africano in tutti i sensi.

  4. alessandro32 scrive:

    Non è possibile Marc52! se prima non la facciamo noi quella svolta che auspichi ( opportunismo – rapina sono la linfa del capitalismo e del mondo occidentale ) gli africani cosi come sono combinati, dopo secoli di sfruttamento sevaggio ( e non salvo nessun potere, ne laico ne religioso) sono in grado di fare solo guerre tribali fomentate appositamente.

  5. franco muzzioli scrive:

    “società”——-scusate a scriver di getto sono il re del refuso.

  6. franco muzzioli scrive:

    Caro Marc hai ragione….ma mi viene sempre il dubbio che una socità sia figlia della sua cultura.
    Forse l’Africa ( hic sunt leones!!!!) ,avrebbe bisogno del suo rinascimento, del suo illuminismo, del suo risorgimento.
    Se stai con la testa sotto il piede di qualcuno per tanto tempo…poi ti abitui e non cresci.

  7. marc52 scrive:

    Che mondo schizofrenico e paradossale , l’Africa, culla della civiltà, ridotta ad una latrina, per quanto riguarda i rifiuti tossici, depredata di tutte le sue ricchezze naturali, Potrebbe essere il continente più ricco del mondo se solo… sapesse appropriarsi della sua cultura. Se… gli sporchi interessi delle multinazionali non facessero da padrone, in un economia affiancata da una politica corrotta, gestita da piccoli capetti esosi e delinquenti, che pensano solo al loro tornaconto personale. Un economia finanziaria ,in cui le banche africane poco affidabili, lasciano il posto a dei colossi bancari internazionali per le contrattazioni mondiali. Il continente che vive di guerre tribali perennemente in atto. Nessun paese al mondo a visto cosi tante guerre economiche, che servono a mantenere bassi i costi delle sue ricchissime materie prime.

    […]L’Africa esporta minerali e petrolio, le due produzioni con il più alto coefficiente di ritorno finanziario. Oro, diamanti, rame si trovano in gran quantità in molti paesi dell’Africa Occidentale e Australe. Il petrolio è oggi pompato dai pozzi di tutta la fascia saheliana, in Nigeria e lungo le coste occidentali, in Egitto e Libia al nord, e nel sud Sudan. giacimenti di coltan nella Repubblica Democratica del Congo. Sono molti i depositi di ferro, bauxite, rame, carbone, titanio, uranio e altri minerali non ancora sfruttati. L’agricoltura è il settore che impiega la maggioranza dei lavoratori africani (60%). Tre quinti degli agricoltori sono impegnati in coltivazioni familiari, con produzioni limitate di poco superiori al bisogno del nucleo familiare. Non bisogna poi dimenticare che alcuni paesi dove la popolazione ha un livello di vita estremamente basso, sono ricchi di risorse minerarie il cui valore di mercato è infinitamente superiore a quello del prodotto interno lordo.[…]da Wikipedia.

    Ci vorrebbe un mondo meno opportunista, meno legato al denaro, per dare speranza ad un continente come quello africano. Ci vorrebbe che la vera cultura africana, la vera mentalità africana, la vera indole,la vera essenza africana, senza interferenze dispotiche riaffiorasse dalla notte dei tempi.

  8. alba morsilli scrive:

    leggendo il tuo articolo mi hai fatto ricordare che Repubblica lo aveva già pubblicato lo avevo letto.
    sono andata nell’archivio del giornale e ho travato l’articolo
    penso di non fare cosa sgradita a questo modo abbiamo le idee ancora più chiare su ciò che le multinazionali non dicono:
    il coltan
    di zundap scritto il 06.05.13
    Coltan è l’abbrevizione di columbite-tantalite, una miscela compressa di due minerali (columbite e tantalite appunto).
    Il coltan viene estratto per ricavarne la tantalite, un minerale molto raro in forma pura. Esso è molto importante perché è impiegato per la produzione di condensatori più efficienti da utilizzare per le apparecchiature elettroniche come computer, cellulari, videocamere e molte altre, per questo motivo la sua richiesta è aumentata di molto a partire dagli anni ’80. Ma è anche utilizzato per la produzione di leghe metalliche con elevato punto di fusione e quindi nella produzione di reattori nucleari, motori a reazione e missili.
    I maggiori giacimenti di coltan si trovano nell’Africa centrale (80%), ma ce ne sono anche in Australia (10%), Brasile (5%) e Thailandia (5%). L’estrazione di questo minerale ha creato molti problemi nelle regioni del Congo, frequenti guerre tra le organizzazioni che lo estraggono devastano il paese da anni. Alcune multinazionali acquirenti hanno anche finanziato queste guerre per tenere basso il prezzo del minerale. Ma i problemi causati dalla produzione di coltan non si limitano solo alle guerre. Infatti, nelle miniere vengono sfruttati uomini e anche bambini che essendo più piccoli e agili si insinuano meglio nelle cavità delle miniere. Le retribuzioni dei minatori sono irrisorie rispetto al valore del coltan, infatti i guadagni degli operai variano dai 10 ai 50 dollari a settimana, mentre un kilo di coltan viene veduto a circa 500 dollari. Come spesso accade in queste situazioni, le miniere non sono per niente sicure e spesso i minatori muoiono sotto le gallerie crollate o allagate, inoltre, essendo il coltan leggermente radioattivo, ma comunque maneggiato senza precauzioni, attraverso delle mutazioni genetiche, può portare gli operai a gravi malattie come cancro e leucemia. Si stima che i morti causati direttamente (malattie e incidenti) e indirettamente (guerriglie) siano circa 5 milioni. Anche il territorio è danneggiato dall’estrazione del coltan, infatti grandi aree vengono disboscate e distrutte dagli scavi causando la morte di molti animali. A causa delle delle estrazioni la popolazione di elefanti del Congo è diminuita dell’80% e quella di gorilla del 90%.
    Chiramente le multinazionali cercano di tenere nascosti tutti questi fatti perché non gioverebbero di certo all’immagine della scocietà stessa e in seguito a varie inchieste e un rapporto delle Nazioni Unite nel 2002 alcune hanno deciso di iniziare a comprare il prezioso minerale dalle miniere che si trovano in Australia, che a differenza di quelle congolesi, sono regolate da leggi e non sfruttano operai e bambini. Per far fronte a questi problemi ci sono poche possibilità visto che ormai non si può più fare a meno dei prodotti tecnologici, che la tantalite non si può produrre artificialmente e che attualmente non si conosce un materiale che la possa sostituire. Per cui le grandi multinzionali dovrebbero acquistare coltan solo da siti di estrazione controllati e a norma e tutti dovrebbero cercare di smaltire i propri prodotti tecnologici secondo la raccolta differenziata in modo da riutilizzare la tantalite già estratta e diminuire la richiesta di coltan.

  9. alessandro32 scrive:

    Certo, e questo ti fa onore ma non cambia nulla; poi non prendere il mio post come risposta personale il mio è stato un pensare in generale, credo che ci siano anche altre persone che si rendano conto di ciòma rimangono pur sempre ininfluenti a livello generale: poi sensaltro mi si dirà ma se tutti dassimo un contributo……………….. campa cavallo.

  10. alfred-sandro1.ge scrive:

    chiedo scusa devo aver inviato due volte……

  11. alfred-sandro1.ge scrive:

    Alessandro,
    beh!……..non direi proprio!
    Mi chiedi se ritengo possile cambiare.
    Non so rispondere a questa sibillina domanda perchè so di non averne i mezzi, ma di una cosa sono certo: il solo fatto di aver portato a conoscienza questa storia fossanche ad una sola persona, beh, questo mi autorizza a pensare di aver contribuito seppur in minima parte a questo auspicato cambiamento e non stare inerte a “galleggiare tra opportunismo e menefreghismo”.
    I bambini sfuttati per cucire palloni ne sanno qualcosa!Alessandro,
    beh!……..non direi proprio!
    Mi chiedi se ritengo possile cambiare.
    Non so rispondere a questa sibillina domanda perchè so di non averne i mezzi, ma di una cosa sono certo: il solo fatto di aver portato a conoscienza questa storia fossanche ad una sola persona, beh, questo mi autorizza a pensare di aver contribuito seppur in minima parte a questo auspicato cambiamento e non stare inerte a “galleggiare tra opportunismo e menefreghismo”.
    I bambini sfuttati per cucire palloni ne sanno qualcosa!

  12. alessandro32 scrive:

    Certo Alfred, possiamo sapere, immagginare, pensare che ci sono sfuttamenti d’intere popolazioni per il benessere di altre popolazioni, è stato sempre così e sampre sarà.Leggo e sento tanti blabla carichi di compatimenti ipocriti, ma nessuno rinuncerà mai a nulla ( l’essere umano rinuncia ad un bene quando questo bene finisce );
    ormai la strada che il mondo cosidetto civilizzato ha imboccato è inreversibile: Tu da persona curiosa e consapevole ti sei documentato, ma non sta al singolo denunciare questi problemi e neanche qualche politicante, se l’essere umano si vuole salvare, è la mentalità generale…. planetaria che deve cambiare….( sinceramente lo ritieni possibile )
    io no! nel frattempo galleggiamo tra opportunismo e menefreghismo e tante parole.

  13. sandra .vi scrive:

    leggoil tuo articolo ,ALFRED,e’ quasi una botta in testa .Mi sono fermata al titolo “COLTAN” nn mi diceva proprio niente ,ho letto incuriosita per finire il pezzo veramente scioccata.Ora ci si puo’ rendere conto di tutti gli orrendi massacri che vengono continuamente perpetrati ,ed il perche’.Ora prendi in mano il telefonino e scotta,e ti chiedi con un senso di angoscia ,ingordigia umana nn ha davvero mai un limite……………..

  14. franco muzzioli scrive:

    Il discorso viene da lontano dai primi imperialismi del XVI secolo, dalle compagnie delle Spezie ecc.
    Nelle terre colonizzate ci sono, guarda un pò, tutte le principali materie prime, dal petrolio,all’oro , ai diamanti, alle pietre preziose, all’uranio , al magnesio ecc, ecc.
    In quei luoghi la povertà si amplifica ad arte per avere mano d’opera a costi bassissimi ,senza tutele e senza diritti.
    Hai ragione ….quando usiamo il telefonino , pensiamo a chi muore estraendo il Coltan, ma anche quando viaggiamo in macchina, o compriamo una catenina o usiamo il computer o assumiamo una medicina….o anche solo acquistiamo una camicia “made in china” fatta forse da un bambinetto di meno di dieci anni, per una ciotola di riso.

  15. Lorenzo.rm scrive:

    Ricevuto, Alfred. Dunque, non è solo il petrolio, o l’oro, o i diamanti, , che mettono in rilievo il lato cattivo, rapace, del genere umano. C’è anche il coltan. Poveri noi!

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