Un piccolo intervallo simpatico che ci ha mandato Alfred-Sandro, per distrarci un pochino
IL RIMEDIO…
Ecco vede?
la straordinaria novità di questo kit è contenuta in questa piccola scatoletta, che può poi essere benissmo riposta in un qualunque cassetto quando non la si usa, non darà nessun fastidio e sarà sempre a portata di mano!
Le faccio un piccola dimostrazione, permette vero?
La scatoletta, come vede, si apre con estrema facilità e il suo contenuto ricorda molto da vicino le cassette di pronto soccorso che noi tutti avevamo sulle nostre auto, qualche tempo fa: infatti può notare un laccio emostatico, cotone idrofilo, garze, cerotti ed un flaconcino di disinfettante.
Inoltre mi permetta di farle notare la grande idea innovativa che consiste in questo piccolo lettino pieghevole, appositamente progettato da una equipe di medici e chirurghi tedeschi, che hanno impiegato anni di studi e ricerche per raggiungere questi risultati.
Ed infine, spalanchi gli occhi e trattenga la sua merviglia:
queste siringhe strerili monouso, già pronte!
Esse contengono la sostanza iniettabile di cui abbiamo bisogno.
Mi permetta una piccola divagazione: anche in questo caso sono stati necessari lunghi anni di studi, sperimentazioni e ricerche di grandi istituti privati e istituzioni statali che ne giustificano il prezzo apparentemente elevato, ma con la garanzia della sua effettiva efficacia.
Vedo e comprendo la Sua perplessità, ma vedrà che dopo la dimostrazione le sembrerà tutto molto più semplice.
Innanzi tutto è necessario agire nella stagione più adatta ed attenderne il passaggio.
Mi scusi ma è necessario che le chiarisca ancora una cosa:
la sostanza da noi usata ha l’approvazione di tutte le maggiori associazioni ambientalistiche più rappresentative a livello internazionale.
Dicevamo del passaggio:
durante il loro passaggio si prelevano delicatamente una alla volta e, sempre delicatamente, si sistemano sul lettino preventivamente
preparato.
Disinfettando con l’apposito prodotto contenuto nel kit si procede con la dovuta cautela e si fa l’iniezione con una delle siringhe monouso, iniettando lentamente il liquido nella parte alta posteriore, avendo l’avvertenza di non iniettare direttamente in una vena.
L’effetto è pressocchè immediato: il soggetto cosi trattato viene poi riposto nella scatoletta nera alloggiata in alto a destra del kit.
Si procede allo stesso modo con tutte le altre.
Se le istruzioni vengono seguite scrupolosamente, il risultato è garantito.
Naturalmente, e questo è necessario chiarirlo in anticipo, potrebbe verificarsi il caso che siano necessarie più confezioni del prodotto:
è tutto in rapporto alla quantità di formiche che infestano la sua casa.
Vedrà che dopo i primi risultati positivi ci farà altre ordinazioni:
faccia conoscere il prodotto anche ai suoi amici, gliene saranno grati.
A questo punto la posso salutare. Questo è tutto.
Come ha potuto constatare è tutto molto semplice e, considerati i risultati è anche molto conveniente.
Allora daccordo… aspettiamo un suo ordine!
Arrivderci. arrivederci!
NO. è soltanto per mettere in evidenza che non è un fatto eccezionale che ipocritament tutti tendono a presentarcelo che un fatto isolato e unico.
no. ne isolato ne unico è la consuetudine.
ora chissà perchè lo hanno scoperto??????
Alfred hai descritto tutto con fredda precisione da esperto….però non è una “operazione”….su un paziente…ma su un condannato a morte!!! E’ come se tu mi descrivessi puntigliosamente come è fatta la corda per l’impiccagione o la lama della ghigliottina ………sono , spero, le ultime aberrazioni umane….sulle quali è meglio stendere un velo pietoso e solamente COMBATTERLE.
da wikipedia
La procedura ed il metodo di esecuzione adottati negli ultimi anni assomigliano alla tecnica per realizzare un’anestesia generale: al condannato viene inflitta un’iniezione per via endovenosa contenente una dose letale di pentothal o pentobarbital (barbiturici molto potenti), seguito da una sostanza che rilassa i muscoli (derivato del curaro, generalmente il pancuronio, nome commerciale Pavulon) e paralizza il diaframma (in modo tale da impedire ai polmoni ogni movimento) e un’altra che provoca l’arresto cardiaco (cloruro di potassio).[1] Al termine della procedura, il cuore può continuare a battere per un periodo che può variare dai 6 ai 15 minuti, dato che il condannato viene dapprima messo in uno stato di incoscienza e poi viene ucciso lentamente per paralisi respiratoria e successivamente per paralisi cardiaca.
L’Ohio ha introdotto l’uso di un nuovo cocktail (pentothal per via endovenosa, midazolam e idromorfone in via intramuscolare), adottato poi da altri Stati, come la Florida.[2] Nel Texas viene invece sempre usato il vecchio protocollo. In seguito alla carenza di penthotal (dovuto al rifiuto delle aziende europee produttrici di fornirlo per questo utilizzo, ma anche l’unica azienda americana ha smesso di produrlo) è stato adottato il pentobarbithal, usato anche per l’eutanasia animale. Nel 2014 è stato sperimentato il cocktail con solo midazolam e idromorfone in via endovenosa, che ha provocato problemi alla procedura E MOLTA SOFFERENZA AL CONDANNATO. Alcuni esperti sostengono che l’iniezione letale sia “la più umana tra le condanne a morte”, considerando che il periodo di sofferenza del condannato viene ridotto al minimo. Spesso però non tutto va per il meglio: l’introduzione prolungata di droga per via endovenosa nei confronti del prigioniero può comportare la necessità di andare alla ricerca di una vena più profonda per via chirurgica; inoltre se il prigioniero entra in stato di shock e tende ad agitarsi il veleno può toccare un’arteria o una parte di tessuto muscolare e provocare dolore.
Una vicenda scioccante,quella segnalata da Franco,si che riporta ad aprire l’annoso problema sull’abolizione della pena di morte. La vita è un bene sacro che nessuno ha il diritto di togliere!
Da Corriere.it
“Oltre 40 minuti di agonia per un condannato a morte negli Stati Uniti. Tutto è accaduto in Oklahoma, nel penitenziario di McAlester. Clayton Lockett dopo la somministrazione dell’anestetico era stato dichiarato incosciente, ma quando è cominciata l’iniezione letale ha cominciato ad agitarsi. Medici e dipendenti del carcere hanno quindi chiuso la tenda davanti al vetro che separa il condannato dai testimoni, che però hanno sentito le urla strazianti di Lockett. L’uomo alla fine è stato dichiarato morto per arresto cardiaco, dopo appunto oltre 40 minuti. Sospesa e rinviata l’altra esecuzione, prevista inizialmente nello stesso giorno.”
Non ho voluto scrivere il nome vero del condannato per rispetto.
Non si trattano così neppure le formiche!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Spero che il veleno mortale previsto nelle tue scatoline “ammazza formiche”, sia migliore di quello usato questa mattina in Oklaoma per uccidere il condannato nero Rai New , morto dopo atroci sofferenze.
E’ un abominio che porta questo stato americano a livelli culturali del medioevo.
Che forte, Sandro! E io che mi sforzavo di capire l’utilità di quell’aggegio! Povere formiche, io continuo ad allontanarle con la polvere bianca: sarà antiquata, ma funziona!
Ahahahhaaah!!! Che ottimo venditore un tipo così! Mi ha fatto pensare a molti ” tizi” che vendono fumo e a chi ci casca!Purtroppo ne siamo circondati! Molto spiritoso Alfred, hai pensato a qualcuno in particolare, quando l’hai scritta?????? ahaahaahhaa!!!!!!!
Preferisco la fucilazione!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Afred, queste formiche sono velenose! Se gli facciamo un’iniezione letale, non è che si ammoscia la siringa? essendo il veleno delle Kamikaze, piu potente? Poi non serve si reprimono da sole.
FORMICHE KAMIKAZE http://youtu.be/3uRtOVyTPsE
Racconto surreale,una disinfestazione capillare,una disinfestazione attuato singolarmente, con iniezione letale. C’è da passarci delle ore a divertirsi. Cosa da raggio della morte(anche il lettino)! Con un consumo di diserbante non indifferente se si tratta di un formicaio. Una disinfestazione costosa. Cosa sanno fare le nuove tecnologie! Mettono a punto dei sistemi molto innovativi. Giustamente non una distruzione di massa ma una distruzione presa singolarmente. Magari qualche formichina simpatica non colpevole non gli si fa l’iniezione la si lascia vivere. Poi… magari… raccolte un bel numero di
formiche decedute, si possono fare alla griglia, fritte come fanno gli asiatici. Se il veleno è bio degradabile o non nocivo per l’uomo. Ahh… queste nuove tecnologie! Io da ragazzino ero uno sterminatore di formiche, appena vedevo un formicaio prendevo l’alcool, le cospargevo e gli davo fuoco. Le arrostivo! Poi… me le gustavo. Ma io… usavo un vecchio sistema di stermino di massa. nulla a che fare con queste tecnologie innovative. La mia povera mamma usa una polverina! Povera mamma, quanto era indietro, se oggi, sapesse di queste innovazioni si rivolterebbe nella tomba. pensare, che gli arancioni animalisti convinti, usano mettersi i campanellini alle caviglie per non schiacciarle. che sciocchi non sanno cosa si perdono con la punturina letale.
non sono felici:
infatti stanno protestando!
Non ho capito perchè le formiche sono tanto felici!!!!!!!
haahhaha ci voleva, ma non hai fatto conto con il capo delle formiche che in fila indiana le ha fatto tornare nella tana, e per ultimo ti ha salutato facendoti l’inchino, al tuo kit
No ALFRED, sei troppo forte ……….e ho letto con una attenzione che nn ti dico ,che bella risata viene proprio dal cuore e..ci voleva ahahahah.Bravissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
All’inizio mi sembrava che questa scatoletta assomigliasse molto alla camera della morte dell’Oklaoma o del Texas!!! Ma poi vista la felicità delle formiche ….ho detto mi sono sbagliato…….Confesso però che se me le trovassi in cucina sarei molto più drastico e meno fantasioso.
Sono convinto che, come me, molti amici sono rimasti assai sorpresi dell’epilogo. Bravo Sandro.
Commevnti abilitati
Alfred ciaoo……Ho letto con molta simpatia il tuo racconto……mi ha fatto sorridere e mi e’ venuto in mente il suo “”””DACCORDO “””””cioe’ Vanna Marchi e le sue strepitose vendite….Complimenti ogni tanto ci vuole un piccolo intervallo☺