Qualche tempo fa, sul blog “Incontriamoci” Alba Morsilli ha posto un quesito: si era trovata in imbarazzo a rispondere al nipotino che chiedeva come mai un suo compagno di scuola aveva due papà e chiedeva consigli.

Leggo un articolo di Roberto Saviano proprio su questo argomento dal titolo: “È facile spiegare i gay ai bambini”

Capita ad hoc e mi sembra interessante riparlarne, sempre che ne abbiate voglia. L’articolo è apparso su “l’Espresso” oggi.

Il movimento delle “sentinelle in piedi” organizza manifestazioni contro i matrimoni omosessuali e ritiene che tali matrimoni siano “innaturali”. Inoltre il movimento afferma che è impossibile parlare di questo argomento con i bambini.

Saviano prende spunto da queste due teorie delle “sentinelle in piedi” e replica…

Io, da parte mia vorrei solo spezzare una lancia in favore di tali matrimoni che non servono per confermare il “ti amo” ma per assicurare alla coppia i diritti basilari, come quello di accudire il partner se finisce in ospedale (solo i parenti riconosciuti possono farlo) oppure eliminare l’ingiustizia nel caso in cui, se una madre o un padre gay muore l’orfano non viene lasciato col partner della madre o del padre, ma affidato ad un istituto, così è orfano due volte.
Buona lettura e buona eventuale discussione. (PCA)

 

Segue l’articolo di Roberto Saviano.

“È facile spiegare i gay ai bambini”

Le “Sentinelle in piedi” manifestano contro i matrimoni omosessuali. Sostenendo che sono “innaturali”. E che non ci sono le parole per parlarne ai figli. Ma il problema è tutto degli adulti e del loro rifiuto dell’“altro”

1°sentinelle in piedi

Chi sa cosa vorrà mai dire: bisogna procreare in maniera naturale, le coppie devono essere quelle naturali, ci si deve amare in maniera naturale, i rapporti sessuali devono essere naturali. Chi sa perché l’aggettivo “naturale” viene così spesso utilizzato per neutralizzare concetti che si ritiene difficile riuscire a spiegare. Difficile perché la nostra formazione culturale non ci consente talvolta di trovare le parole più adatte. O difficile perché tabù che abbiamo iniziato a considerare naturali – anch’essi naturali – ci impediscono di scorgere quanto di naturale ci sia in mondi che sembrano da noi lontani.

Con la complessità della vita, della nostra e di quella altrui, dobbiamo abituarci a fare i conti e a trovare parole, quelle adatte, per descrivere i nostri stati d’animo di fronte a fatti che non riusciamo a spiegarci. Potremmo comprendere che ciò che detestiamo, ciò che non sopportiamo, ciò che vorremmo lontano da noi, in realtà ci somiglia. E che l’odio e la repulsione nascono dalla mancanza di conoscenza, dalla paura dell’altro. Di un altro che ci sembra troppo diverso perché si possa avere un reale contatto.

In rete si trovano dei video che riprendono le manifestazioni che lo scorso ottobre hanno animato molte piazze italiane intorno al ddl Scalfarotto. Una legge che in sostanza estende la Mancino-Reale sulle discriminazioni etniche, razziali e religiose ad atti motivati da omofobia e transfobia. Naturalmente un conto è dare un parere giuridico sulla norma, un altro è scendere in piazza, come hanno fatto le Sentinelle in piedi, per dire in maniera troppo semplice che non esistono matrimoni (e unioni) differenti da quelle tra uomo e donna. Che non esiste un modo per avere figli diverso dalla procreazione che ci siamo purtroppo con leggerezza abituati a definire naturale.

Un conto è analizzare la norma e comprendere quali potrebbero essere gli eventuali vuoti interpretativi, un conto è dire ai microfoni dei giornalisti presenti in piazza che l’amore omosessuale dovrebbe essere segreto e nascosto perché non si sanno trovare le parole per spiegarlo a un bambino. Che se si inizia a istituzionalizzare l’amore omosessuale poi si finirà con l’istituzionalizzare l’amore tra esseri umani e cavalli o maiali. Queste parole sono state pronunciate a Napoli, ma scommetto che avremmo potuto sentirle in qualsiasi altra piazza d’Italia. A Torino invece le Sentinelle in piedi chiamano le forze dell’ordine per allontanare pochi manifestanti con cartelli contro l’omofobia. Cristiani che preferirebbero che i loro figli non giocassero con figli di coppie gay, che se escono in strada hanno fastidio nel vedere due uomini o due donne che passeggiano mano nella mano.

Matthew Bourne è un coreografo noto per la sua stravaganza. Bourne ha completamente stravolto il “Lago dei Cigni” sostituendo lo stormo di ballerine con cigni maschi. Il principe Sigfried, quindi, si innamora di una Odette maschio con tutto ciò che comporta. Deve non solo prendere atto della propria omosessualità, anche fare i conti con una società che non è pronta a superare quel tabù. Sabato scorso il balletto era in scena a Milano al Teatro degli Arcimboldi e lo spettacolo era pomeridiano. In sala c’erano bambini che hanno chiesto ai loro accompagnatori adulti come fosse possibile che un uomo potesse innamorarsi di un altro uomo. Con quei bambini c’erano degli adulti che hanno trovato le parole per spiegare che esiste un’altra forma di amore, diversa da quella tra uomo e donna.
I bambini alla fine dello spettacolo si sono commossi e hanno dimenticato che quello non era l’amore “normale” che vedono a casa tra la loro mamma e il loro papà.


27 Commenti a “È facile spiegare i gay ai bambini articolo di Roberto Saviano”

  1. paolacon.rm scrive:

    Bene, vedo con piacere che la discussione ha avuto luogo, come auspicato. Grazie a chi ha letto, anche se non ha commentato e grazie a chi ha partecipato al dialogo.
    Ho provocato un dibattito dove ogni diversità si è espressa, come giustamente Lucia fa notare, riportando la riflessione di Giuseppe Ungaretti.

    Ma le incomprensioni ed i “non capito” continuano ad esserci, purtroppo.

  2. sandra .vi scrive:

    Paola cara ,saiperche, ti posso rispondere solo ora .So perfettamente che il giornale e’ L’Espresso io parlavo dell’autore dell’articolo Saviano che non mi piace ne come scrittore ,ne come giornalista .In quanto se avessi un figlio gay penso lo amerei nella sua divversita’ ,come tutte le mamme amano i loro figli.Il mio punto di vista collima con quello di Lorenzo ,Giovanna,Elisabetta ,e’ un modo diverso di vedere le cose nn certo mi fa sentire piu vecchia,bigotta coi paraocchi ,semplicemente piu’ attaccata ai valori piu’ veri.

  3. franco muzzioli scrive:

    Cara Lucia….il grande Ungaretti ha detto questa frase nell’ambito delle interviste di P.P.Pasolini ..nei “Comizi ‘Amore”( forse un qualche piccolo conflitto di interesse ci potrebbe stare!!!) Ungaretti prosegue….. ” anche l’atto di civilità , che è la prepotenza umana sulla natura ….è un atto contro natura”….
    A questo punto potremmo dire che forse solo l’atto sessuale procreativio tra un uomo ed una donna è l’unico atto secondo “natura” del genere umano.

  4. lucia1.Tr scrive:

    Com’è difficile giudicare i comportamenti degli uomini tutti, stabilire chi è nel giusto.
    Riporto una frase di Giuseppe Ungaretti ascoltata pochi minuti fa, parole su cui riflettere:
    “Ogni uomo è fatto in un modo diverso, sia nell’aspetto fisico, sia nella sua combinazione sessuale, tutti gli uomini sono a loro modo anormali, in contrasto con la natura…”

  5. giovanna3.rm scrive:

    Cara Paola, tutto sommato sono abbastanza vicina alla posizione di Lorenzo, poiché ritengo che l’attuale assenza di intesa tra donna e uomo abbia portato quest’ultimo ad eludere il problema della crescita paritaria e condivisa della donna e lo abbia indotto, vista la sua naturale rozzezza, a preferire incontri occasionali di tipo omosessuale che, peraltro, si sono presto trasformati in rapporti di scambio, del tipo attivo-passivo. Da qui, anche, il possibile incremento di violenza verso le donne, in considerazione della nuova sponda dell’ex maschio. Stiamo cauti anche nel ritenere la categoria dei gay come quella di povere vittime: oggi sono tanti, anche negli ambienti che contano, come l’arte, la politica, l’economia, ecc.
    In definitiva, quindi,quello rilevato è un pericolo che non si può sottovalutare.

  6. elisabetta8.mi scrive:

    Cara paola,quando non si vuole capire ,non si capisce…credevo di essere stata chiara,il mio (basta)era espressamente rivolto a questo articolo(fritto e rifritto)Quanto riguarda il matrimono,penso che non bisogna creare ulteriore confusione nei bambini,o vogliamo metterli in un angolo,visto che noi adulti possiamo e vogliamo fare come ci pare…Chiediamo a gran voce leggi e rispetto per noi…e di queste creature,che cosa ne facciamo?Se mi fosse nato un figlio omosessuale o peggio disabile,,,lo avrei amato come e piu’ degli altri con il dispiacere in fondo al cuore ,come ogni mamma.Non cerchiamo cavilli,questa societa’ è gia’ con la faccia contro il muro,almeno vediamo di non alzarlo ulterioralmente,,,un caro saluto,,,,,,

  7. franco muzzioli scrive:

    Cara Paola nel mio secondo commento ,penso di aver chiarito bene perché eviterei di chiamare “matrimonio” le unioni in senso lato. Perchè ormai questa istituzione, a mio parere basilare, è ormai un residuo di una società dove la famiglia procreativa ne era il perno. Non importa se religioso o no , non è questo il punto. Non sono due singolarismi che si “uniscono” senza troppi vincoli , ma con la giusta pretesa di essere tutelati …il “matrimonio” è un patto più vincolante ,con chiare premesse procreatrici……diamo ai giovani che con coraggio ci vogliono ancora scopmmettere sopra la vita, questa piccola soddisfazione di non essere omologati ad altri tipi di pulsioni coabitative.
    Domandi poi che cosa si farebbe se si avesse un figlio omosessuale, personalmente lo accetterei con amore, col rammarico che vivrà una vita dimezzata,perchè non conoscerà l’altra parte del cielo.

  8. lorenzo.rm scrive:

    L’ultima parte del mio secondo intervento, relativa alla violenza ontro le donne legata all’omosessualità, seppure una semplice ipotesi, mi sembra invece coerente: il maschio che perde potere nei confronti delle donne e trova rifugio nella omosessualità, prova nei confronti delle donne un rancore profondo, che spesso sfocia nella violenza. Ipotesi, ma plausibile.

  9. paolacon scrive:

    Sono invece rimasta un po’ sorpresa dal secondo commento di Lorenzo. Come si può pensare che la violenza contro le donne sia annoverabile alla “moda omosessuale”? Mi sembra davvero un bel po’ azzardato.

  10. paolacon scrive:

    Sono d’accordo con Bracco che chiede “perché dire basta?” Ognuno ha diritto di esprimere la propria opinione senza sopraffare l’opinione degli altri.
    Ma il mondo sta cambiando, noi possiamo solo prenderne atto, non fermarlo.

  11. paolacon scrive:

    Mi trovo d’accordo con Alfred che spiega con grande chiarezza il suo punto di vista ed espone con trasparenza proposte ed idee, lontano da soluzioni ipocrite.
    Le abitudini sessuali non ci devono interessare, quello che ci interessa è invece che tutti i cittadini abbiano gli stessi diritti e doveri. Gli stessi diritti e tra questi anche quello di essere tutelati dalla legge in una unione.
    Ribadisco i punti che ho citato nella mia premessa di presentazione all’articolo.
    Il matrimonio è importante perché se l’unione non è riconosciuta legalmente non sono riconosciuti i diritti basilari di coppia come quello di accudire il partner in caso di malattia grave o quello di poter legalizzare beni comuni.
    Vi sembra giusto che se, dopo anni ed anni di convivenza, uno dei due partner muore, il compagno o la compagna non abbia accesso all’asse ereditario?
    O, fatto ancora più grave, se c’è un figlio naturale o adottato da uno dei due partner, alla morte di questi, l’orfano sia affidato ad un istituto e non al compagno sopravvissuto con cui ha trascorso la vita fino a quel momento?

  12. paolacon scrive:

    Non capisco proprio quel “basta non se ne può più” di Elisabetta e Sandra.
    Io vorrei domandarvi: se aveste un gay in famiglia come vi comportereste? Non vorreste che i suoi diritti fossero tutelati? Non vorreste la sua serenità?

    A Sandra che si domanda “da quale fonte tratto poi…” quest’articolo, preciso che l’Espresso è un settimanale italiano del gruppo di Repubblica ad altissima tiratura, e l’articolo è uscito in questi giorni.

  13. paolacon scrive:

    Mi è sembrato interessante proporre l’articolo di Saviano, uscito sull’Espresso in questi giorni; l’ho trovato chiaro e sintetico, visto che il tema è attuale, anche se si è già parlato dell’argomento altre volte, come dici tu Lorenzo, ma non abbiamo considerato abbastanza l’opinione dei bambini, come invece fa Roberto Saviano.

    Sono piuttosto d’accordo con te Franco quando le chiami “unioni diverse”, quando dici: “ basta gay, lesbiche ecc.”, e che “devono avere tutte le regolamentazioni e tutele del caso” . Ma allora perché queste regolamentazioni e tutele non possono essere il matrimonio? Il matrimonio è una regolamentazione ed una tutela, no?
    E non è detto che abbia a che fare con la religione. La religione è altro.
    Sono d’accordo con te quando ti disturba la mancanza di misura, non c’è nessun bisogno di esibizionismo.
    L’amore, qualunque esso sia è un fatto privato.
    Io mi rifaccio all’articolo 3° della Costituzione Italiana e lo ricordo…

    Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

  14. alfred-sandro1.ge scrive:

    ma fatemi capire: il basta lo potete dire voi?
    se qualcuno ha intenzione di dire la sua è a voi che deve chiere il permesso?
    In quanto al non aver capito mi pare di essere stato molto chiaro: ho specificato che se la parola matrimonio può essere messa in discussione in quanto istituto religioso contrario, gli si possa dare un nome alternato. Per quanto riguarda le adozioni e la fecondazione assisistita mi pare di essere stato altrettanto chiaro quando affermo che è un discorso difficile e che non me la sento di esprimermi ed infatti non mi sono espresso ne favore ne contro , ho solo auspicato che se ne discuta pacatamente snza prevaricazione da parte di nessuno .

  15. franco muzzioli scrive:

    Bellissimo l’intervento di Lorenzo che condivido pienamente!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  16. sandra .vi scrive:

    Avendo nch’io detto basta ,devo dirti caro ALFRED,che nn hai proprio capito niente di quanto intendevo .Mi hai semplicemente frainteso,con il mio basta mi riferivo all’articolo gia’ postato in altri blog ,collo stesso argomento trito e ritrito.Per il resto non ho ne paraocchi ne mi sento bigotta e sono completamente d’accordo colpensiero di Lorenzo ed Elisabetta .IL tutto x chiarire e puntualizzare le cose .

  17. elisabetta8.mi scrive:

    Va benone,nessuno proibisce nulla,Sandro tu puoi ok,noi nn ci sogniamo nemmeno di farlo,hai frainteso il pensiero,il basta era x l’articolo fritto e rifritto.La FAMIGLIA TRADIZIONALE)sono fermamente convinta che debba essere tutelata x il bene della societa’.Gli altri facciano come meglio credano(la vita è loro)Il matrimonio nn è affatto un bisnes x la chiesa come tu affermi,ma una unione profonda di due persone che credono veramente in questo.Tutti questi slog che vengono scironati cosi’ gratuitamente contro la famiglia,nn li capisco,nessuno si è mai sognato di dire a due persone dello stesso sesso ,quello che debbano o meno fare,l’unica cosa che nn trovo affatto giusta x queste coppie è la fecondazione manipolata.La vita di creature innocenti(NN SI TOCCA)nn sono dei giocattoli da esibire.I diritti li avevano gia’ e altri giustamente sono stati aggiunti,e allora potete spiegarmi il xk di tutto questo belame inutite e confusionario,,,,,,

  18. lorenzo.rm scrive:

    Va bene. Facciamo nostro il consiglio di Bracco e non proibiamo niente a nessuno (ci mancherebbe). Ma diciamo che in natura esistono i generi, maschile e femminile. E che essi sono destinati ad incontrarsi per dare inizio alla vita. E che, in generale, provocano soddisfazione, amicizia, amore. E che l’unione fra uomo e donna è quella naturale, oltre che tradizionale. E che le unioni omosessuali, pur legittime, per carità, provocano sensibili disorientamenti fra i generi. L’uomo non cerca più le donne e le donne non cercano più gli uomini. E che il binomio disorientamento- scambio provoca una confusione estrema fra chi siamo, che cosa vogliamo, ecc. Sta a vedere che, in nome della libertà, ci stiamo rovinando la vita. Per non tacere il fatto che i credenti sono per il matrimonio fra uomo e donna e per la famiglia formata da padre, madre e figli. Insomma, non è che il genere umano ha creato un pasticcio, magari in nome della libertà? La mancanza di frequentazione uomo-donna crea, poi, un sordo rancore di genere. Chissà che molte delle violenze contro le donne non siano ascrivibili alla moda omosessuale e allo scambio omosessuale, che crea incertezza di genere e mancanza di equilibrio mentale ed esistenziale?

  19. franco muzzioli scrive:

    Anche Tarzan è venuto su sano e robustissimo anche se allevato dalle scimmie….queste indagini statistiche sono smentite da altre indagini…..le generalizzazioni sono sempre inesatte.

  20. Bracco scrive:

    Perché dire basta?
    Credo che ogni autore abbia la sua opinione personale che non sempre corrisponde a quella di chi legge. La pubblicazione non è sinonimo di condivisione delle opinioni.
    Per quanto riguarda l’argomento cito solo, una parte, cosa dice il più grande studio mai realizzato sui figli delle coppie gay.
    Secondo un recente studio, che è anche il più grande mai realizzato al mondo sull’argomento, i figli e le figlie di genitori dello stesso sesso hanno un maggior stato di salute e benessere rispetto alla media dei loro coetanei. Lo studio è stato condotto dal 2012 da un gruppo di ricercatori dell’università di Melbourne, in Australia, su 315 genitori (80 per cento donne, 18 per cento uomini e 2 per cento di altro genere) e su 500 bambini tra zero e diciassette anni, con l’obiettivo di misurare il loro stato di salute, ossia il loro benessere fisico, mentale e sociale. Lo studio si basa sulla definizione di “salute” data dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, intesa non semplicemente come “assenza di malattia o infermità”.

    Io non mi schiero né da una parte né dall’altra so solo che il mondo sta cambiando. E nessuno potrà fermarlo nemmeno le sentinelle…sia in piedi sia sedute.

  21. franco muzzioli scrive:

    I matrimoni calano in media del 5% l’anno, dal 1991 sono praticamente dimezzati ,solo dal 2009 al 2010 l’ISTAT dice che ce ne sono stati 30 mila in meno.
    Non ci si sposa più perché costa troppo, perché i giovani vivono in un precariato permanente, perchè la carriera ,il “singolarismo” fa vedere il matrimonio sempre più come un adempimento burocratico. Sono aumentate a dismisura le separazione e i divorzi….si convive …e basta.
    Con queste premesse le “unioni” saranno la logica definizione delle coppie etero od omosessuali che siano.
    Pertanto mi pare giusto tutelare ,come si fa per certe specie in via d’estinzione…il “matrimonio d’amore” con finalità procreative . Saranno le “unioni” i matrimoni di domani…ma finchè ci sarà qualche incosciente che scommette sulla vita a due con tutti gli oneri ed i rischi del caso…..proteggiamolo …almeno con un minimo di differenzazione.

  22. alfred-sandro1.ge scrive:

    Basta perchè? perchè è un argomento non gradito?
    Basta perchè? perchè è un argomento non più tabù?
    Basta dire basta per eliminare una questione importante?
    In altri paesi se ne è parlato tanto fino a trovare le soluzioni!
    E’ comprensibile tuttavia che il matrimonio tra persone dello stesso sesso possa suscitare perplessità e avversione essendo ancora inteso, da buona parte della popolazione, come istituzione religiosa.
    Infatti la semplice convivenza tra persone delle stesso sesso non disturba e scandalizza più tanto, come una volta.
    Gli stessi soggetti, oggi, possono dichiarare molto più liberamente, anche se non sempre e del tutto, le loro omosessualità.
    Ma a mio avviso l’opporsi all’omosessualità, l’opporsi alle unioni omossessuali è dovuto più al timore della perdita di una parte cospicua del potere religioso della Chiesa in seno alle famiglie, tanto è vero che fino a pochi anni fa, erano osteggiati anche i matrimoni eterosessesuali civili che, per lo stato, sono quelli che realmente hanno valore legale.
    Se due persone decidono di condivire la loro vita, nessuno più si scandalizza. Ci si scandalizza alla parola “matrimonio”.
    Ripeto: può essere comprensibile.
    Ma allora cerchiamo un termine diverso se crediamo che “matrimonio” possa essere sacrilego. Chiamiamolo “unione”. Chiamiamolo in altro modo, ma non arroghiamoci il diritto di vietare a due persone, indipendentemente dalle loro abitudini sessuali che a noi non devono interessare, di dividere e condividere la lora vita, i loro beni, la loro felicità.
    Non importa che siano omosessuali o lesbiche, sono persone che decidono di dividere la loro vita con un’altra persona nel bene e nel male, decidono di averlo accanto, decidono di prendersene cura e desiderano essere curate. Decidono di dividere e condividere tutti i loro beni finchè morte non li separi.
    Che diritto abbiamo di vietarglielo?
    Qualcuno senz’altro obbietterà prendendo come spunto il discorso “adozioni”.
    A mio avviso è un discorso sul quale non mi sento in grado di impegnarmi ma sono certo che affrontandolo con le necessarie cautele e serietà si possano trovare le soluzioni più adatte.

  23. sandra .vi scrive:

    vERAMENTE bastab ,con tanti argomenti interessanti e utili a nostra dispososizione ,mi chiedo se era il caso di trattare ancora questo …..da quale fonte tratto poi ,mi unisco a LORENZO e ELISABETTA condividendo colpletamente il loro pensiero.

  24. elisabetta8.mi scrive:

    Condivido in toto il pensiero di Lorenzo,,,basta nn se ne puo’ piu’,nn si capisce che cosa si cerca,,,quale diritti e consensi,,,,,,la famiglia deve essere tutelata in assoluto,,,e dopo fate tutto quello che vi pare,,,,,

  25. lorenzo.rm scrive:

    Abbiamo affrontato l’argomento più volte e, penso, con il dovuto equilibrio. Le minoranze sono ttte da tutelare, ma l’aiuto, l’incitamento, la tutela particolare vanno dati ai genitori, composti da papà e mamma. delle famiglie naturali. Con buona pace du tutti i provocatpri ed i falsi ben pensanti. L’amore comnprende tutti ma l’amore familiare è solo uno.

  26. franco muzzioli scrive:

    …..” i bambini alla fine dello spettacolo…………hanno dimenticato che quello non era l’amore “normale” che vedono a casa tra la loro mamma ed il loro papà”.
    ….allora caro Saviano questo amore non normale tra virgolette, è un amore altro che dovrà essere tutelato sì , ma che non può essere sancito da “normale matrimonio”. Ho già detto più volte che le “unioni diverse” (basta gay, lesbiche ecc.)devono avere tutte le regolamentazioni e tutele del caso, come chiede Saviano. Usciamo anche dal manicheismo delle “sentinelle in piedi” , ma per favore non entriamo nel manicheismo che tutto è uguale e tutto omologabile.
    Se un nipote mi chiede come mai due signori o due signore vivino insieme , penso di dire semplicemente che si vogliono bene……è un pò meno facile spiegare perchè un signore con la barba ha la parrucca bionda ,il rossetto e le calze a rete…..sempre la solita misura in tutte le cose.

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