Ricordate…
sono quasi le 4 del mattino del 21 luglio, sono con amici e parenti a Roma e fa caldo, ma non abbiamo sonno, siamo stati svegli tutta la notte davanti ad un televisore grosso e tozzo e in bianco e nero…
Una grande eccitazione ci ha preso, si apre lo sportello… e Armstrong scende….
21 luglio 1969 alle 3:56 (ora italiana), l’astronauta Neil Armstrong che partecipa alla missione spaziale Apollo 11 esce dal modulo lunare “Eagle” e posa, per la prima volta, il piede sulla luna.
Pronuncia allora una frase che resterà scolpita nella nostra storia: “One small step for man, one giant leap for mankind.” (Un piccolo passo x l’uomo, un gigantesco balzo x l’umanità).
L’avvenimento è ritrasmesso dalle televisioni di tutto il mondo; nella notte tra il 20 e il 21 luglio più di un miliardo di telespettatori ha atteso ed ora ascolta trasecolato le prime impressioni di Amstrong. E un quarto d’ora più tardi Edwin “Buzz” Aldrin, lo raggiunge in questa passeggiata che ha dell’incredibile.
È una grande emozione quella che abbiamo vissuto.
Poi oltre all’impresa tecnica e poetica, il programma Apollo ha portato delle conseguenze pratiche sia nello studio, molto più approfondito del nostro satellite, che nell’uso quotidiano di nuove tecnologie.
La luna ha sempre esercitato un fascino romantico, i poeti si sono appellati a lei come se fosse una maga, come se dall’alto li potesse aiutare e l’hanno spesso personalizzata. I pittori l’hanno dipinta in tutte le sue forme. E in musica è stata cantata infinite volte.
In letteratura la luna è stata invocata da migliaia di poeti: Petrarca, Leopardi (Che fai tu luna in ciel?/Dimmi, che fai,/Silenziosa luna?/ Sorgi la sera, e vai,/ Contemplando i deserti; indi ti posi…)
Cyrano de Bergerac,
John Keats (Tender is the night…: Tenera è la notte,/ e casualmente la Regina-Luna è sul suo trono/ racchiusa tra le sue fate fulgide come stelle…),
Shelley (Sei pallida perché/ sei stanca di scalare il cielo/ e fissare la terra…)
anche Verne con il suo “Viaggio dalla terra alla luna”
E vi ricordate le canzoni…
Moon River dal film “Colazione da Tiffany” con Audrey Hepburn; Blue Moon cantata da Elvis Presley;
Guarda che Luna di Fred Buscaglione;
l’allegra e divertente Tintarella di Luna di Mina;
Fly Me To The Moon di Frank Sinatra…
Poi il “miracolo” si è prodotto davvero e tutte le leggende sono diventate realtà e l’uomo andò sulla luna.
Quanti di noi hanno vissuto la notte dello sbarco sulla Luna nel 1969, seguito in tv le immagini e la cronaca del primo passo di un uomo sulla superficie lunare?
Torniamo tutti indietro, almeno col pensiero…
Che ricordi avete?
Dove vi trovavate?
Con chi avete seguito l’evento?
Quali emozioni avete provato allora e quali oggi a 40 anni da quella data storica…
Questa è storia della nostra esistenza vissuta minuto per minuto; ed è storia bella, che riporta molti di noi a quando eravamo ancora dei ragazzi con 40 anni di meno.
Vi ripropongo il video del primissimo allunaggio della missione dell’Apollo11!
Neil Armstrong è stato il primo uomo a mettere piede sulla luna e a dire le parole ora leggendarie: “One small step for man, a giant leap for mankind”.
Paolacon 20 luglio 2009
Sopravvissuto alla fame e uscito indenne sotto i bombardamenti dei colpi di mortaio che insanguinarono per 7 mesi la mia terra di Versilia che nel 1944/45 divenne l’estremo limite della Linea Gotica, negli anni del dopoguerra con la casa fatta saltare in aria dai tedeschi,e con la fame che ancora si pativa,trovavo conforto nel cantare belle canzoni d’amore che inneggiavano alla luna. Nel 1950 fantasiosi scrittori scrivevano che la luna era abitata da uomini e donne, si che c’era la vita e l’uomo ci poteva arrivare.
Ecco cosa ho scritto dopo che l’uomo sbarcò sulla lina:
UNA NUOVA LUNA PER SOGNARE
Per tantissimi anni / l’uomo ha cantato / dolci canzoni d’amore / che facevano vibrare / il cuore degli amanti / che vivevano passioni ardenti / sotto il lume / della risplendente / rossa, verde, pallida / sorridente luna. / Ce n’era una anche algerina./ Quando Neil Armostrong / sceso dal Lem
/posò i piedi sul suolo lunare/ cosparso di polvere e sassi /e constatò che tutto intorno / era grigio e nero/ fini per gli uomini / il bellissimo sogno / che durava fin dall’antichità / arrivare fin lassù/per amare donne / dalla pelle chiara di luna. / Era il ventuno luglio millenocentosessantanove / ore quattro e cinquantasei. / Da allora l’uomo avverte / un gran bisogno / di scoprire una nuova luna / per continuare a sognare / amare e cantare.
chi se lo puo’ dimenticare lo sbarco sulla luna…avevo 20 anni ,e sognavo ,….mi dicevo …magari tra dieci anni potro’ andare anche io…i sogni dei ventenni complimenti paola…molto bello
E se i Russi avessero fatto lo stesso si sarebbe messo in campo un bel gruzzoletto da spendere in opere più meritorie.
“Ma se quei 3000 miliardi fossero stati usati per bombardare il terzo mondo con acqua e cibo, gli USA non sarebbero molto più amati e quindi senza la necessità di guerre preventive?”
Camminare sulla luna.
Finora è stata la più grande avventura umana di tutti i tempi,è stato L’unico corpo celeste,dove l’uomo abbia posato il suo piede,al di fuori del pianeta terra.
Ricordo con emozione lo sbarco sulla luna,ancora sono incredulo che 40 anni fa potessero passeggiarci sopra, da allora anno passeggiato dodici uomini si aspetta il tredicesimo e una donna.
Ho il sospetto che della luna ai nostri potenti non interessa molto, forse ora che hanno trovato l’acqua potrebbe nuovamente interessagli,oppure servire nel futuro come base per Marte,io la uso, così ho la luna per traverso, ho una cattiva luna ecc.
Complimenti Paola, sei brava.
Cara Paola, grazie di averci ricordato quel momento straordinario.
Mi trovavo in vacanza a Lipari, nel ’69 e ricordo di essermi alzata alle due di notte per seguire l’evento. Emozioni indescrivili!
Ti ringrazio di avercele riproposte.
Paola, ricordo l’emozione e l’orgoglio per un’impresa che allora sembrò fuori del comune, quasi un miracolo. Poi, ne è passata di acqua sotto i ponti e oggi quell’impresa sembra sfumata e annacquata. Anche perchè il genere umano non ha compiuto miracoli in tante altre direzioni, più importanti certamente per conservare e tutelare questo nostro pazzo, pazzo mondo.Non rimane neppure l’emozione, oggi. Alla prossima, dunque, ma che sia davvero sensazionale.