Traggo spunto da un articolo letto in una rivista poco tempo fa per parlare della “TERZA GIOVINEZZA”
Secondo il Censis,gli Italiani con più di 65 anni sono circa 12 milioni,il doppio rispetto a 30 fa. Negli anni 70 erano marginali dal punto di vista numerico,ma veniva loro riconosciuto un ruolo sociale,il vecchio era quello che aveva una saggezza da trasmettere. Oggi sono una realtà socialmente rilevante e di cui si parla molto. Ma la figura dell’anziano si è affermata.Fare qualcosa per gli anziani va benissimo,ancora meglio è far fare qualcosa agli anziani: leggo che Antonio 76 anni tiene corsi nelle scuole per la raccolta differenziata dei rifiuti ai ragazzini,Marta 73 anni collabora nelle sartorie Auser dove con altre donne cuce vestiti destinati a bambini in difficoltà in varie zone del mondo. Altri tengono corsi di educazione civica per immigrati o fanno custodi nei musei.Tutto questo fa si che ci si senta ancora utili e meno soli. Capita anche che a ricollegare gli anziani a una società che si muove veloce e non li aspetta siano proprio quelle tecnologie lontane dalla terza età.Infatti il pc ha contribuito non molto a tenere legati alla realtà sociale molte persone della terza età; basti pensare alle molte iniziative in tal senso: “Nonni in internet”,Eldy etc etc. Leggo che una pensionata ha raccontato ad una radio che “Senza queste cose ormai non si può più stare, è tutto un cerca www,ma io il www non ce l’avevo e ho detto basta,questo www me lo metto anch’io e mi sono iscritta al corso. Adesso se mi serve una ricetta vado su internet e le trovo . Mi sento bravissima”.Uno scambio di email ,qualche telefonata, e quattro chiacchere in chat (ELDY),basta poco!