In una vertigine di notizie orribili, senza che purtroppo se ne veda la fine, desidero soffermarmi su qualcosa di veramente bello, che appartiene alla nostra cultura italiana ed universale: “l’Allegoria della Primavera” dipinta dal grande Sandro Botticelli tra il 1477 e il 1482. Pensiamo al “bello” in senso assoluto, anche per esorcizzare il “male”.
Sandro Botticelli (Firenze, 1º marzo 1445 – Firenze, 17 maggio 1510) dipinto nel 1482 circa /dimensione 203×314 cm / Galleria degli Uffizi, Firenze
Questa celebre e amata opera fu dipinta per Lorenzo di Pierfrancesco dei Medici, appartenente al ramo cadetto della potente famiglia fiorentina e cugino di Lorenzo il Magnifico. L’opera è densa di significati allegorici di difficile e incerta interpretazione. Tra le ipotesi più accreditate c’è quella dell’interpretazione del regno di Venere, cantato dai poeti antichi e da Poliziano (famoso letterato alla corte dei Medici).
A destra Zefiro (dal viso bluastro) insegue Flora e la feconda con un soffio. Flora si trasforma allora nella Primavera, che sparge i fiori sul mondo. Venere, al centro, rappresenta l’Humanitas (cioè la benevolenza) che protegge gli uomini. A sinistra le tre Grazie danzano e Mercurio dissipa le nubi.
I personaggi rappresentati sono in tutto 9, numero primariamente allegorico. Da un punto di vista pittorico la “Primavera” è un’opera raffinatissima.
I dettagli naturalistici del prato (si contano centinaia di tipi di fiori), l’uso sapiente del colore, l’eleganza delle figure, la poesia dell’insieme, hanno reso giustamente celebre quest’importante ed affascinante opera.
A parte le varie interpretazioni possibili e proposte dai vari studiosi, rimane sicuramente il significato umanistico dell’opera: Venere si identifica con l’Humanitas che separa i sensi e gli amori materiali (a destra) dai valori spirituali (a sinistra).
Per “Humanitas” si deve intendere quella particolare concezione che promuove l’ideale di un’umanità positiva, fiduciosa nelle proprie capacità, e sensibile ai bisogni degli altri. Tale concezione di origine antica venne fatta propria dagli umanisti rinascimentali e dal circolo neoplatonico che gravitava intorno alla corte dei Medici. […] La concezione del bello e dell’amore ideale ed assoluto, tipica del Rinascimento, influenzò molto lo stesso Botticelli. Si può quindi immaginare che dietro l’interpretazione filosofica del dipinto si possa leggere anche una sorta di apologia dei Medici e del loro sofisticato, lungimirante e profondo amore per la cultura e l’arte. Dalla “Guida alla Galleria degli Uffizi” (http://www.uffizi.org/it/)
E per augurarvi un buon inizio di Primavera e una serena Pasqua aggiungo la musica dalle “4 Stagioni” di Antonio Vivaldi (Venezia, 4 marzo 1678 – Vienna, 28 luglio 1741)
POESIA INDIANA
“Non mi interessa quali pianeti sono in quadratura con la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dispiacere,
se sei stato aperto dai tradimenti della vita o ti sei inaridito e chiuso per la paura di soffrire ancora.
Voglio sapere se puoi sopportare il dolore, mio o tuo,
senza muoverti per nasconderlo, sfumarlo o risolverlo.
Voglio sapere se puoi vivere con la gioia, mia o tua;
se puoi danzare con la natura e lasciare che l’estasi ti pervada
dalla testa ai piedi senza chiedere di essere attenti,
di essere realistici o di ricordare i limiti dell’essere umani.
Non mi interessa se la storia che racconti è vera,
voglio sapere se riusciresti a deludere qualcuno per mantenere fede a te stesso;
se riesci a sopportare l’accusa di tradimento senza tradire la tua anima.
Voglio sapere se riesci a vedere la bellezza anche quando non è sempre bella;
e se puoi ricavare vita dalla Sua presenza.
Voglio sapere se riesci a vivere con il fallimento, mio e tuo,
e comunque rimanere in riva a un lago e gridare alla luna piena d’argento: “Sì!”
Non mi interessa sapere dove vivi o quanti soldi hai,
voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e di disperazione,
sfinito e profondamente ferito e fare ugualmente quello che devi per i tuoi figli.
Non mi interessa chi sei e come sei arrivato qui,
voglio sapere se rimani al centro del fuoco con me senza ritirarti.
Non mi interessa dove o che cosa o con chi hai studiato,
voglio sapere chi ti sostiene all’interno, quando tutto il resto ti abbandona.
Voglio sapere se riesci a stare da solo con te stesso e se
apprezzi veramente la compagnia che ti sai tenere nei momenti di vuoto.”
(Oriah Mountain Dramer, anziano di una tribù pellerossa)
E’una giornata no ,mi soffermo davanti a questi particolari della primavera dl Botticelli ,faccio scorrere i vari pezzi,i visi ;le vesti sono d’una bellezza unica .Chiudo gli occhi e ascolto un po’ di musica ,il quadro e’ completo ,grazie Paola per quanto hai postato
Quadri meravigliosi,Botticelli,Vivaldi, la Primavera! Che cosa ci manca per poter dimennticare il ” brutto” e pensare solo a giornate ristoratrici e portatrici di felicità? Grazie Paola,hai ravvivato la nostra giornata! Ciao
Diamo il benvetuto a questa primavera,scrolliamoci da dosso la pigrizia invernale,usciamo ,troviamoci tra di noi,parliamo,facciamo salotto nei parchi fioriti,godiamo della bellezza del creato,,,Grazie Paola,mi hai dato lo spunto per entrare in parliamone con rinnovata gioia,,,,,,,,,
Che… La primavera di Botticelli, in questi inquieti e tragici giorni nostri, venga “ri-vista” come una rinascita di buoni sentimenti. Di… Fioritura degli animi di pace. Di… Risvegli delle coscienze, delle emozioni delle, passioni, del… Sentire, del… Comportarsi, in modo morale, giusto, corretto, democratico, sensato,pacifico.
Dove… tutti gli uomini di buona volontà sentano con la Pasqua una fratellanza , un attaccamento morale, spirituale, universale, che… Ci possa accomunare tutti senza distinzione alcuna . Buona Pasqua
Paola, proponi interessanti post culturali!!! peccato che risultino ai più non di facile lettura.
Molto bello il dipinto più celebre di Botticelli, considerato uno dei capolavori del rinascimento. Un dipinto quasi ( a parer mio,) musicale. Una composizione “leggiadra”. Con otto + uno personaggi, che… Si muovono illuminati da una luce bianca, che… Ne nasconde la provenienza . Una composizione “elegante,” “raffinata,” “sinuosa”. Un balletto allegorico:” Mitologico/ filosofico/ storico. Questa la lettura unanimemente condivisa, data, dai critici di tutti i tempi. Anche se il senso complessivo dell’opera rimane aperto alle più svariate interpretazioni . Mitologico, un periodo ( quello Rinascimentale) in cui la mitologia riusciva a coesistere con la “tendenza” pittorica religiosa/divina. Che… il Botticelli in seguito (con gli anni), con il Savonarola, rivedrà, mettendo in discussione la sua mitologia pittorica, diventando un fervente religioso. Uno filosofico, legato principalmente alla filosofia dell’accademia neoplatonica; uno storico-dinastico, legato alle vicende contemporanee ed alla gratificazione del committente e della sua famiglia.
Per la lettura storica, secondo Horst Bredekamp, si dovrebbe considerare il dipinto come allegoria dell’età dell’oro in epoca medicea. La presenza di Flora sarebbe pertanto un’allusione a Florentia e dunque alle antiche origini della città di Firenze. Le altre figure sarebbero città legate in vario modo a Firenze: Mercurio-Milano, Cupido (Amor)-Roma, le Tre Grazie come Pisa, , articolò! Infatti… La descrizione venne sostanzialmente accettata da tutta la critica, senza capirne la vera “essenza” della scena:
In un ombroso boschetto, che forma una sorta di esedra di aranci colmi di frutti e arbusti sullo sfondo di un cielo azzurrino, stanno disposti nove personaggi, in una composizione bilanciata ritmicamente e fondamentalmente simmetrica attorno al perno centrale della donna col drappo rosso e verde sulla veste setosa. Il suolo è composto da un verde prato, disseminato da un’infinita varietà di specie vegetali, tra cui ricchissimo campionario di fiori: nontiscordardimé, iris, fiordaliso, ranuncolo, papavero, margherita, viola, gelsomino, ecc. Ecco quindi che dovremmo immaginarci scenograficamente il Giardino delle Esperidi e leggere l’opera da destra verso sinistra.Zefiro (o Boreo), vento di primavera che soffia da ponente, che piega gli alberi, rapisce per amore la ninfa Cloris, fecondandola; da questo atto ella rinasce trasformata in Flora, la personificazione della stessa primavera rappresentata come una donna dallo splendido abito fiorito che sparge a terra le infiorescenze che tiene in grembo. A questa trasformazione allude anche il filo di fiori che già inizia a uscire dalla bocca di Cloris durante il suo rapimento. Al centro campeggia Venere, inquadrata da una cornice simmetrica di arbusti, che sorveglia e dirige gli eventi, quale simbolo neoplatonico dell’amore più elevato. Sopra di lei vola il figlio Cupido, mentre a sinistra si trovano le sue tre tradizionali compagne vestite di veli leggerissimi, le Grazie (in numero di 3), occupate in un’armoniosa danza in cui muovono ritmicamente le braccia e intrecciano le dita. Chiude il gruppo a sinistra un disinteressato Mercurio, coi tipici calzari alati, che col caduceo scaccia le nubi per preservare un’eterna primavera.
il restauro del 1982, hanno permesso di acquisire importanti informazioni anche dal punto di vista tecnico. Il supporto è costituito di otto tavole di legno di pioppo, ciascuna di larghezza diversa, ma tutte di 3 cm di spessore. Le assi sono tenute insieme da due traverse di legno di abete, piuttosto grossolane, forse inserite successivamente. La preparazione del supporto ha seguito la comune prassi della pittura su tavola dell’epoca. Il piano frontale delle tavole connesse insieme è stato piallato accuratamente e poi rivestito di tele di lino in corrispondenza delle connettiture e dei nodi più grandi. E’ stata quindi stesa una preparazione bianca in due strati, il primo di “gesso grosso”, il secondo di “gesso sottile” con colla animale. Sulla preparazione bianca, liscia e compatta, il pittore ha trasferito il proprio disegno, che in certi dettagli ha poi un po’ modificato in fase di dipintura. E’ seguita quindi l’ “imprimitura”, cioè una base a tempera, scura (data col “nero di carbone”) sotto la vegetazione e chiara (col “bianco di piombo” velato con gli ocra) sotto le figure. Il bosco del fondo è a base di malachite e verderame trasparente, con i dettagli evidenziati in giallo chiaro. Il cielo è a bianco di piombo con poca azzurrite. Gli incarnati delle figure sono dipinti a stesure sottilissime con velature colorate molto lievi e graduali. I drappeggi trasparenti delle tre Grazie e di Clori sono realizzate a velature a base di bianco. Le dorature sono stese con oro in conchiglia; quelle del manto di Venere sono applicate a missione. (NOTIZIE ATTINTE DAL WEB).
Un dipinto “enigmatico” che lo rende ancora più “semplicemente geniale” e universale.
In un momento del genere che staiamo passando tutti quanti entrare nel tuo blog e vedere la Primavera credimi è come toccare il cielo con un dito.
Tu con Botticelli ci hai portato indietro di secoli quando l’uomo amava veramente l’arte, esprimeva in un quadro tutto l’amore per la vita.
io da persana ignorante quel quadro mi affascina per la rinascita della vita
Mi ha sempre affascinato la capacità di Botticelli nel rappresentare la bellezza e l’eleganza femminile ,con fattezze e visi che si possono ancora cogliere nelle donne del 21° secolo. Forse era il suo esser gay che lo portava ad avere una sensibilità estetica come ora hanno i grandi stilisti quasi tutti con quelle tendenze sessuali.
Sì: Benvenuta Primavera. Faccio anche mio questo augurio ed invito che viene da P
arliamone. Usciamo dal timore e dai problemi tuffandoci nel bello della natura, dell’arte , della musica. Grazie di averci invitati a farlo. Con tanti auguri a Paola e a tutti noi.
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DEDICATA… ALLA PACE, ALLA PRIMAVERA DELL’ANIMA:
POESIA INDIANA
“Non mi interessa quali pianeti sono in quadratura con la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dispiacere,
se sei stato aperto dai tradimenti della vita o ti sei inaridito e chiuso per la paura di soffrire ancora.
Voglio sapere se puoi sopportare il dolore, mio o tuo,
senza muoverti per nasconderlo, sfumarlo o risolverlo.
Voglio sapere se puoi vivere con la gioia, mia o tua;
se puoi danzare con la natura e lasciare che l’estasi ti pervada
dalla testa ai piedi senza chiedere di essere attenti,
di essere realistici o di ricordare i limiti dell’essere umani.
Non mi interessa se la storia che racconti è vera,
voglio sapere se riusciresti a deludere qualcuno per mantenere fede a te stesso;
se riesci a sopportare l’accusa di tradimento senza tradire la tua anima.
Voglio sapere se riesci a vedere la bellezza anche quando non è sempre bella;
e se puoi ricavare vita dalla Sua presenza.
Voglio sapere se riesci a vivere con il fallimento, mio e tuo,
e comunque rimanere in riva a un lago e gridare alla luna piena d’argento: “Sì!”
Non mi interessa sapere dove vivi o quanti soldi hai,
voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e di disperazione,
sfinito e profondamente ferito e fare ugualmente quello che devi per i tuoi figli.
Non mi interessa chi sei e come sei arrivato qui,
voglio sapere se rimani al centro del fuoco con me senza ritirarti.
Non mi interessa dove o che cosa o con chi hai studiato,
voglio sapere chi ti sostiene all’interno, quando tutto il resto ti abbandona.
Voglio sapere se riesci a stare da solo con te stesso e se
apprezzi veramente la compagnia che ti sai tenere nei momenti di vuoto.”
(Oriah Mountain Dramer, anziano di una tribù pellerossa)
Bentornata Primavera e bentornata funzionalità inserimento commenti. La vita continua, grazie ELDY… auguri PARLIAMONE, Buon Proseguimento.
E’una giornata no ,mi soffermo davanti a questi particolari della primavera dl Botticelli ,faccio scorrere i vari pezzi,i visi ;le vesti sono d’una bellezza unica .Chiudo gli occhi e ascolto un po’ di musica ,il quadro e’ completo ,grazie Paola per quanto hai postato
Quadri meravigliosi,Botticelli,Vivaldi, la Primavera! Che cosa ci manca per poter dimennticare il ” brutto” e pensare solo a giornate ristoratrici e portatrici di felicità? Grazie Paola,hai ravvivato la nostra giornata! Ciao
Diamo il benvetuto a questa primavera,scrolliamoci da dosso la pigrizia invernale,usciamo ,troviamoci tra di noi,parliamo,facciamo salotto nei parchi fioriti,godiamo della bellezza del creato,,,Grazie Paola,mi hai dato lo spunto per entrare in parliamone con rinnovata gioia,,,,,,,,,
Che… La primavera di Botticelli, in questi inquieti e tragici giorni nostri, venga “ri-vista” come una rinascita di buoni sentimenti. Di… Fioritura degli animi di pace. Di… Risvegli delle coscienze, delle emozioni delle, passioni, del… Sentire, del… Comportarsi, in modo morale, giusto, corretto, democratico, sensato,pacifico.
Dove… tutti gli uomini di buona volontà sentano con la Pasqua una fratellanza , un attaccamento morale, spirituale, universale, che… Ci possa accomunare tutti senza distinzione alcuna . Buona Pasqua
Paola, proponi interessanti post culturali!!! peccato che risultino ai più non di facile lettura.
Molto bello il dipinto più celebre di Botticelli, considerato uno dei capolavori del rinascimento. Un dipinto quasi ( a parer mio,) musicale. Una composizione “leggiadra”. Con otto + uno personaggi, che… Si muovono illuminati da una luce bianca, che… Ne nasconde la provenienza . Una composizione “elegante,” “raffinata,” “sinuosa”. Un balletto allegorico:” Mitologico/ filosofico/ storico. Questa la lettura unanimemente condivisa, data, dai critici di tutti i tempi. Anche se il senso complessivo dell’opera rimane aperto alle più svariate interpretazioni . Mitologico, un periodo ( quello Rinascimentale) in cui la mitologia riusciva a coesistere con la “tendenza” pittorica religiosa/divina. Che… il Botticelli in seguito (con gli anni), con il Savonarola, rivedrà, mettendo in discussione la sua mitologia pittorica, diventando un fervente religioso. Uno filosofico, legato principalmente alla filosofia dell’accademia neoplatonica; uno storico-dinastico, legato alle vicende contemporanee ed alla gratificazione del committente e della sua famiglia.
Per la lettura storica, secondo Horst Bredekamp, si dovrebbe considerare il dipinto come allegoria dell’età dell’oro in epoca medicea. La presenza di Flora sarebbe pertanto un’allusione a Florentia e dunque alle antiche origini della città di Firenze. Le altre figure sarebbero città legate in vario modo a Firenze: Mercurio-Milano, Cupido (Amor)-Roma, le Tre Grazie come Pisa, , articolò! Infatti… La descrizione venne sostanzialmente accettata da tutta la critica, senza capirne la vera “essenza” della scena:
In un ombroso boschetto, che forma una sorta di esedra di aranci colmi di frutti e arbusti sullo sfondo di un cielo azzurrino, stanno disposti nove personaggi, in una composizione bilanciata ritmicamente e fondamentalmente simmetrica attorno al perno centrale della donna col drappo rosso e verde sulla veste setosa. Il suolo è composto da un verde prato, disseminato da un’infinita varietà di specie vegetali, tra cui ricchissimo campionario di fiori: nontiscordardimé, iris, fiordaliso, ranuncolo, papavero, margherita, viola, gelsomino, ecc. Ecco quindi che dovremmo immaginarci scenograficamente il Giardino delle Esperidi e leggere l’opera da destra verso sinistra.Zefiro (o Boreo), vento di primavera che soffia da ponente, che piega gli alberi, rapisce per amore la ninfa Cloris, fecondandola; da questo atto ella rinasce trasformata in Flora, la personificazione della stessa primavera rappresentata come una donna dallo splendido abito fiorito che sparge a terra le infiorescenze che tiene in grembo. A questa trasformazione allude anche il filo di fiori che già inizia a uscire dalla bocca di Cloris durante il suo rapimento. Al centro campeggia Venere, inquadrata da una cornice simmetrica di arbusti, che sorveglia e dirige gli eventi, quale simbolo neoplatonico dell’amore più elevato. Sopra di lei vola il figlio Cupido, mentre a sinistra si trovano le sue tre tradizionali compagne vestite di veli leggerissimi, le Grazie (in numero di 3), occupate in un’armoniosa danza in cui muovono ritmicamente le braccia e intrecciano le dita. Chiude il gruppo a sinistra un disinteressato Mercurio, coi tipici calzari alati, che col caduceo scaccia le nubi per preservare un’eterna primavera.
il restauro del 1982, hanno permesso di acquisire importanti informazioni anche dal punto di vista tecnico. Il supporto è costituito di otto tavole di legno di pioppo, ciascuna di larghezza diversa, ma tutte di 3 cm di spessore. Le assi sono tenute insieme da due traverse di legno di abete, piuttosto grossolane, forse inserite successivamente. La preparazione del supporto ha seguito la comune prassi della pittura su tavola dell’epoca. Il piano frontale delle tavole connesse insieme è stato piallato accuratamente e poi rivestito di tele di lino in corrispondenza delle connettiture e dei nodi più grandi. E’ stata quindi stesa una preparazione bianca in due strati, il primo di “gesso grosso”, il secondo di “gesso sottile” con colla animale. Sulla preparazione bianca, liscia e compatta, il pittore ha trasferito il proprio disegno, che in certi dettagli ha poi un po’ modificato in fase di dipintura. E’ seguita quindi l’ “imprimitura”, cioè una base a tempera, scura (data col “nero di carbone”) sotto la vegetazione e chiara (col “bianco di piombo” velato con gli ocra) sotto le figure. Il bosco del fondo è a base di malachite e verderame trasparente, con i dettagli evidenziati in giallo chiaro. Il cielo è a bianco di piombo con poca azzurrite. Gli incarnati delle figure sono dipinti a stesure sottilissime con velature colorate molto lievi e graduali. I drappeggi trasparenti delle tre Grazie e di Clori sono realizzate a velature a base di bianco. Le dorature sono stese con oro in conchiglia; quelle del manto di Venere sono applicate a missione. (NOTIZIE ATTINTE DAL WEB).
Un dipinto “enigmatico” che lo rende ancora più “semplicemente geniale” e universale.
In un momento del genere che staiamo passando tutti quanti entrare nel tuo blog e vedere la Primavera credimi è come toccare il cielo con un dito.
Tu con Botticelli ci hai portato indietro di secoli quando l’uomo amava veramente l’arte, esprimeva in un quadro tutto l’amore per la vita.
io da persana ignorante quel quadro mi affascina per la rinascita della vita
Mi ha sempre affascinato la capacità di Botticelli nel rappresentare la bellezza e l’eleganza femminile ,con fattezze e visi che si possono ancora cogliere nelle donne del 21° secolo. Forse era il suo esser gay che lo portava ad avere una sensibilità estetica come ora hanno i grandi stilisti quasi tutti con quelle tendenze sessuali.
Sì: Benvenuta Primavera. Faccio anche mio questo augurio ed invito che viene da P
arliamone. Usciamo dal timore e dai problemi tuffandoci nel bello della natura, dell’arte , della musica. Grazie di averci invitati a farlo. Con tanti auguri a Paola e a tutti noi.