Abbiamo esaurito soluzioni, commenti, giudizi, interpretazioni, pareri, illazioni, osservazioni tutte tinte di giallo.
L’esperimento ha riscontrato consensi? Non è piaciuto?
Chi ha scelto liberamente di partecipare si è divertito ed è questo quello che conta.
Potrebbe anche ripetersi se c’è approvazione, fatecelo sapere.

Intanto vi propongo un piccolo divertimento scritto in forma di poesia da:
Ernesto Ragazzoni (Orta Novarese, 8 gennaio 1870 – Torino, 5 gennaio 1920)  un poeta, traduttore e giornalista italiano vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900.

Sembra una cosa da nulla, ma fa anche riflettere e poi ce la legge Vittorio Gassman.

1ragazzoni buchi 2

 

Ballata

Se ne vedono nel mondo
che son osti… cavadenti
boja, eccetera… (o, secondo
le fortune grand’Orienti).
C’è chi taglia e cuce brache,
chi leoni addestra in gabbia,
chi va in cerca di lumache…

Io… fo buchi nella sabbia.

I poeti anime elette,
riman laudi e piagnistei
per l’amore di Giuliette
di cui mai sono i Romei!
I fedeli questurini
metton argini alla rabbia
dei colpevoli assassini…

Io… fo buchi nella sabbia.

Sento intorno sussurrarmi
che ci sono altri mestieri…
Bravi… A voi! Scolpite marmi,
combattete il beri-beri,
allevate ostriche a Chioggia,
filugelli in Cadenabbia,
fabbricate parapioggia

Io… fo buchi nella sabbia.

O cogliate la cicoria
e gli allori. A voi! Dio v’abbia
tutti quanti, in pace, e gloria!

Io… fo buchi nella sabbia.

Ernesto Ragazzoni (1870-1920)

 

 

22 Commenti a “È una cosa da nulla?”

  1. alfred-sandro1.ge scrive:

    …grazie Seba….

  2. Seba scrive:

    Chissà per quale motivo mi è venuta in mente la storiella del maestro zen e lo scorpione,mah comunque l’ho trovata,copiata e eccola qui:
    Un maestro zen vide uno scorpione annegare e decise di tirarlo fuori dall’acqua.
    Quando lo fece, lo scorpione lo punse.
    Per l’effetto del dolore, il padrone lasciò l’animale che di nuovo cadde nell’acqua in procinto di annegare.
    Il maestro tentò di tirarlo fuori nuovamente e l’animale lo punse ancora.
    Un giovane discepolo che era lì gli si avvicina e gli disse:
    “ mi scusi maestro, ma perché continuate??? Non capite che ogni volta che provate a tirarlo fuori dall’acqua vi punge? ”
    Il maestro rispose:
    “ la natura dello scorpione è di pungere e questo non cambierà la mia che è di aiutare.”
    Allora, il maestro riflette e con l’aiuto di una foglia, tirò fuori lo scorpione dell’acqua e gli salvò la vita, poi rivolgendosi al suo giovane discepolo, continuò:
    “ non cambiare la tua natura se qualcuno ti fa male, prendi solo delle precauzioni. Perché, gli uomini sono quasi sempre ingrati del beneficio che gli stai facendo. Ma questo non è un motivo per smettere di fare del bene, di abbandonare l’amore che vive in te.
    Gli uni perseguono la felicità, gli altri lo creano.
    Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione.
    Perché la tua coscienza è quello che sei, e la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te…
    Quando la vita ti presenta mille ragioni per piangere, mostrale che hai mille ragioni per sorridere.”
    >

  3. alfred-sandro1.ge scrive:

    nella attesa che Paola cambi post, metto uno stralcio di una cosa che ho trovato….

    (…) Se analizziamo il termine antisfondamento troviamo alcune definizioni di massima che riportano: “Fatto in modo che non si può sfondare”, nello specifico “Manufatto che offre una particolare resistenza ai tentativi di sfondamento attuati con corpi contundenti come mazze, picconi, spranghe e simili”.

    Pur a conoscenza delle nuove norme, le Compagnie continuarono a scrivere e riportare sui loro contratti “vetro antisfondamento”, mentre tutto il mondo della sicurezza parlava di vetri stratificati con caratteristiche antinfortunistiche, antivandalismo, anticrimine o antiproiettile, riportando per ciascuna delle tipologie la specifica resistenza data dallo spessore e dalla quantità di film plastico (polivinilbutirrale) a cui era accoppiato il vetro, quindi la sua capacità, espressa in Joule, ai tentavi di attacco e infine allo sfondamento. Costituito dal mitico “passo di mano” cioè una “SLABBRATURA” nel vetro tale da consentire di introdurre una mano per poter aprire l’eventuale maniglia o riferma posta all’interno del manufatto effratto.
    alfred

    http://www.osservatorioassit.c.....atificato/

  4. mario33.co scrive:

    Non conoscevo Ragazzoni, ma… leggendo la sua poesia,mi sono fatto una piccola opinione personale(magari sbagliata). Ho )leggendo la sua poesia sul blog), capito, che… Indubbiamente era contro una certo modo di fare poesia !!! Che… Se pur lui… Poeta, e… Altro. Capiva, con anche, auto ironia, l’inutilità, la non concretezza,la quasi” superficialità” di
    fronte a delle problematiche sociali, economiche, politiche che… Attanagliavano gli uomini. I suoi “buchi nella sabbia”
    sono certi scritti, certe poesie(anche le sue) forse… Un certo modo di fare cultura, di scrivere, di raccontare. Egli, manifesta… Fisicamente, come, un buco, o… Con un buco fatto nella sabbia(roccia sedimentaria, materiale granulare ), che… ha, il “potere” di… Scivolare, di… “franare,” via, di… Ricoprire in pochi attimi, il buco fatto(magari con il dito), non lasciando nulla di concreto ( ironica metafora). Mentre i vari mestieri la fisicità, di, certe attività, rimane, è concreta ,si… Manifesta, da, da vivere. Ragazzoni lo manifesta(molto bene capendo di che pasta era fatto), leggendo la sua biografia estrapolata dal web, in vari… Articoli su di lui. Facendone un collage.

    Straordinario dissipatore di se stesso e del suo talento, fu il poeta dei buchi nella sabbia e delle pagine “invisibilissime” (cioè non scritte) . La poesia di Ragazzoni si realizzò in gran parte fuori dal testo, nella vita del suo autore; come è accaduto per altri poeti della dissipazione di sé, la sua fama è arrivata fino a noi, in assenza(o quasi) della critica, esclusivamente grazie ai lettori. Figura anticonformista e poliedrica. Dopo il diploma di ragioniere fu impiegato alle ferrovie, giornalista, conferenziere brillante. poeta e prosatore serio e umorista, saggista intelligente e profetico, anglista, poliglotta, teosofo, niciano, anarco-socialista e alcolista, facendosi beffe di tutti e di se stesso in primo luogo, con un umorismo da cui trapela spesso una vena amara e tormentata, resa attraverso uno stile moderno . Venne assunto, a: “La Stampa”. A Torino incominciò una vita da bohemien irrispettoso delle convenzioni sociali e amante delle osterie; ebbe anche una figlia illegittima. Ragazzoni manifestava un grande disprezzo per il porco quattrino e il suo odio per i luoghi comuni e il conformismo. Il nipote Giovanni Ragazzoni ricordava ad esempio che “quando gli dolevano i piedi andava in giro in pantofole e, in pantofole, si recava alle prime teatrali o a tenere conferenze in ambienti come il filologico di Milano”. Tutto ciò non gli impediva di essere anche, quando ne aveva voglia, uomo di mondo, ricercato dalla migliore società per la sua conversazione brillante, la facile parola, e la capacità retorica che ne facevano un conferenziere molto applaudito. Lavoro per: “Resto del Carlino “e, infine, nel 191,9 al Tempo di Roma.
    Insomma: mi… permetto di aggiungere… Uno spirito libero, di quelli che non ne vedono più.

    PS Mi trovo in accordo e sinergia con lo…Scritto/pensiero/commento, di… Paola. Non c’e bisogno di parlarne, di… “Programmare.” Certe cose vengono da se!! Se… saranno fiori fioriranno!!!! Se… Indifferenza……

  5. lucia1.Tr scrive:

    Oggi si parla molto di scrittura collettiva e creativa, si tengono corsi nelle scuole superiori, nelle biblioteche ed anche in rete. Ho partecipato ad uno di questi corsi, sicuramente non si diventa scrittori, ma vengono fuori delle potenzialità che ciascuno possiede e non riesce ad esprimere. Questo esperimento, fatto in Parliamone, ha dato risultati più che positivi, ripeterlo mi sembra un’ottima scelta, ci vuole un po’ di abilità ad imbastire una storia, basta l’incipit, il resto viene da solo….

  6. paolacon scrive:

    Caro Seba non te ne voglio per aver detto “fate uscire questo blog dal torpore”; chi mi conosce sa il perché e il percome del fatto che il blog è andato tanto a rilento e sa anche che io non uso mettere i manifesti, raccontando i miei fatti strettamente personali, né tanto meno adopero un megafono per ragguagliare, generalmente. Ognuno è fatto a modo suo e questo si riscontra anche negli atteggiamenti che ciascuno di noi assume nel virtuale. Inutile ripetere che ci sono e ci sono state per me priorità e precedenze inderogabili.
    Chiarimento concluso; passiamo al suggerimento che verrà sviluppato ed attuato con tutto l’impegno possibile, prossimamente.
    Dai commenti ho notato con quanto entusiasmo è stata accolta l’idea e poca importanza ha, sapere chi l’ha lanciata, perché vi siete già messi, tutti, inconsciamente all’opera, con belle idee e suggerimenti. Stimolante per la mente tutto ciò, con buona pace per neuroni, sinapsi e neurotrasmettitori vari. Ce ne vuole ancora prima che li si esaurisca tutti.

  7. franco scrive:

    La “scrittura collettiva” è esperienza nota che a mio parere sviluppa la fantasia e la creatività, il rischio di patchwork ci può essere , ma che importa credo che al nostro editore non interessi se il “romanzo” diventerà un best seller. Certamente svilupperà un certo modo di sentire “l’altro” e allargherà la mente ad una cotruttiva coralità.

  8. Seba scrive:

    Alfred diverse le “continuazioni” non avrebbe importanza:
    Tizio da una “continuazione” diversa Caio prosegue su quella non torna indietro e così anche nel caso poi venga nuovamente cambiata.
    Certo la cosa poi non deve andare troppo a lungo perché potrebbe stancare.
    Si so che veniva praticata in Teatro e la sua fine anche per questo motivo qui non mi firmo con il vero nome che uso in Eldy anche se ora molto raramente entro nelle varie stanze…stanze stanche!
    Sappi che questo,chiamiamolo gioco,è praticato in molti Social di un certo livello.
    Ecco penso che potresti essere benissimo tu o Paola ad iniziare,sempre che lo vogliate.

  9. paolacon scrive:

    Ci pensò seriamente vi farò sapere Grazie

  10. alfred-sandro1.ge scrive:

    non so chi si celi dietro a Seba, ma non importa… questa e’un’idea che era stata gia’ attuata molto tempo fa nel nostro teatro. Gli interventi erano immediati e ci rebolava di conseguenza Purtroppo la cosa poi ha incontrato ostacoli di carattere…diciamo intellettual-borghese. In effetti potrebbe essere molto coinvolgente ma, a mio avviso, difficilmente attuabile perche’ arriverebbero “continuazioni”magari adattissime alla bisogna ma inevitabilmente diverse tra loro, per cui occorerebbe una cernita…
    chi la farebbe? con quali criteri?
    se sbaglio ditemelo pure, e’un bel gioco. cerchiamo di riuscire tutti assieme.

  11. edis.maria scrive:

    Gugli, sei di una tenerezza infinita, capace di esprimere amore con dolcezza e delicatezza verso gli amici di Eldy , ricevendone, naturalmente, altrettanto sentimento. Ci ricordi dedicandoci ogni giorno una splendida leggenda che ci fa sognare e pensarti!TU SEI IL CUORE E LA SENSIBILITA’! Grazie dei tuoi bellissimi versi!

  12. Seba scrive:

    I buchi cioè volevo dire la strada è quella giusta,Paola, questo tipo di articoli stimolano i commenti.
    E i commenti sono importanti non tanto per chi scrive ma per la nostra mente dato che siamo una comunità di senior!
    Fatti di cronaca rosa o nera ne leggiamo già tanti su internet e cosa si può commentare su questi poco o nulla NOI abbiamo bisogno di fare esercizi che attivano le capacità intellettive.
    Anche il commento fatto e copiato da una ricerca serve,non so se sono stato chiaro.
    Vogliamo mettere in esercizio la nostra mente?
    Una persona che sa scrivere bene dovrebbe iniziare un qualcosa con 4/6 righe gli altri sempre con poche righe cercano di seguire il racconto magari anche ampliandolo.
    Ho detto che il primo dovrebbe essere una persona che scrive bene,perchè a lui o lei spetta il finale e non necessariamente da come è iniziato ma da come si è sviluppato.
    Fate rivivere questo blog,fatelo uscire dal torpore,Paola non me ne voglia!

  13. lucia1.Tr scrive:

    Ragazzoni ha destato molte curiosità nei lettori di Parliamone, considerato da molti, erroneamente, un minore; poeta, giornalista, scrittore melanconico, rideva e sapeva far ridere. Gli piaceva la provocazione, comportandosi in modo strano, spesso si mostrava in pubblico in pantofole, in un tempo (1870 – 1920) in cui era impensabile uscire di casa senza cappello. Amava prendersi gioco di tutti i luoghi comuni, riuscendo a fare dell’ironia persino sul proprio funerale scrivendo: «Sei porcellini tutti i verde e giallo / trascinino la mia spoglia mortale / e Francesco Pastonchi, alto a cavallo / proclami: Che bel funerale!». Pastonchi era il poeta accademico e ufficiale, non poteva che essere un bersaglio di Ragazzoni.

  14. edis.maria scrive:

    Alfred sei incredibile : più invecchi e più migliori!!!! aahahahaa!!!!Non offenderti!

  15. Gugli scrive:

    Io non faccio, buchi nella sabbia…
    disegno un cuore.

    Un cuore di Eldy,
    per te disegno.
    Un cuore per me sei,
    di vita.
    Un cuore che scaccia,
    la malalingua.
    Un cuore che pulsa,
    anche quando sogna.
    Un cuore che ti scalda
    dal gelido della vita.
    Un cuore che ti accoglie
    nelle malinconie.
    Un cuore che ti consiglia ,
    nella tristezza
    Un cuore che ti ama
    sempre.
    Tu sei cuore, che pulsa per me. Gugli

  16. lucia1.Tr scrive:

    Complimenti ad Alfred che ha saputo cogliere lo spirito di Ragazzoni, postando una poesia che rispecchia le sue idee. Anche Alfred, come Ragazzoni, non ama la poesia aulica sdolcinata, per questo spesso viene criticato, a volte prende spunto dai versi di poeti famosi, dandogli una nuova veste provocatoria e spiritosa.

  17. lorenzo12.rm scrive:

    Ottima idea per interessare le amiche e gli amici. D°i Paola.

  18. alfred-sandro1.ge scrive:

    io fo buchi nella sabbia
    si vabbè ma serve a chè?
    par che utile non abbia?
    or ti spiego io il perchè:
    metti caso che li appresso
    passi sotto il sol-leone
    un politico dimmesso
    con cannotta e ciabattone
    se mi vede li disteso
    riposato, lieto e gaio
    se mi chiede quanto ho speso
    mi combina un altro guaio.
    mi ritira la pensione
    fa controlli sulle tasse
    mi sequestra l’ombrellone,
    pinne, occhiali e scarpe basse.
    spero tu abbia capito
    le ragioni che io abbia
    del nascondermi spedito
    nel mio buco nella sabbia.

  19. Bracco scrive:

    Vittorio Gassman:Una vita da mattatore.
    E’ il titolo di un libro che racconta la sua vita di teatro,cinema e TV…personaggio indimenticabile.
    Buchi nella sabbia è il titolo di un giallo scritto da Marco Malvaldi e tra i tanti personaggi c’è anche Ragazzoni appunto giornalista della Stampa.
    Come disse Galileo? Ah si Eppur si muove!…

  20. edis.maria scrive:

    Ernesto Ragazzoni poeta era uso ” confezionare,” rime e poesie che uscivano dal suo intelletto eccelso, ma molto beffardo e radicale! Questa sua Ballata, letta egregiamente da Vittorio Gasmann, mi fa pensare a qualcuno dei ” nostri” , anche lui un po’ scherzoso e beffardo! Comunque il risultato è stato ottimo,perchè ci chiedi se vogliamo reiterare? Anche le poesie e gli scritti di Ragazzoni erano sempre da interpretare e valutare con ironia!!!

  21. sandra .vi scrive:

    Bello Paola ,risentire quella voce cosi’ piena calda del grande VITTORIO.Mi sembra farlo rivivere riascoltandolo”io…fo buchi nella sabbia”, e’ stato un vero piacere ,.ed un gradito ricordo.
    Penso davvero sia il caso chiedere se rifare l’esperimento del giallo; “nn ti semmbra sia stato un completo successo……………………

  22. franco scrive:

    Ricordo quel “io…fo buchi nella sabbia” detta con la voce calda del grande Vittorio e quei tre puntini, quel bellissimo stacco d’artista che ho lietamente riascoltato. Anche “io fo buchi nella sabbia” ogni tanto , soprattutto alla nostra età dove il tempo è ormai regalato e si possono gioiosamente ,come fanno i bambini, “far buchi nella sabbia “, le altre cose le abbiamo già fatte e se non le abbiamo fatte , sarà per un’altra volta.
    P.S. L’esperimento “giallo” è stato a dir poco deflagrante, divertentissimo e intelligente….e mi chiedi se è da rifare ?

Scrivi un commento
nota:  I COMMENTI DEVONO ESSERE PERTINENTI ALL ARGOMENTO A CUI SI RIFERISCONO E NON DEVONO ESSERE INSULTANTI PER CHI HA SCRITTO L'ARTICOLO O PER UN ALTRO COMMENTATORE