Alexander Deineka, Lettrice, 1934
C’è ancora tanto da dire sulle donne e la lettura, le donne e “il permesso di leggere”…
Riprenderemo il discorso, magari scambiandoci consigli su letture fatte e autrici note e meno note che hanno suscitato il nostro interesse, ci hanno fatto sognare, ci hanno arricchito.
Ne riparleremo.
Ma voglio raccontarvi una piccola storia, purtroppo realmente accaduta.
Una donna che lavorava in fabbrica, aveva bisogno di guadagnare di più e, poiché faceva dei turni serali, decise di fare alcune ore di pulizie durante il giorno, presso una famiglia. Si trovò piuttosto bene e l’attività non era particolarmente faticosa.
Era contenta perché la rispettavano e l’avevano accolta bene. Si stabilì tra lei e “la signora” un poco di confidenza, quasi una timida amicizia. La donna lavorava volentieri e serenamente.
Un giorno “la signora” uscendo, le disse che aspettava una telefonata importante, ma doveva assolutamente assentarsi, per cui le chiese di rispondere al telefono e di annotare su un foglio quello che le avrebbero detto.
Il telefono puntualmente squillò, ma la donna non rispose e non rispose nemmeno la seconda e terza volta che il telefono suonò. Quando “la signora” tornò a casa e chiese della telefonata, la donna disse che non ce n’era stata alcuna.
Alcuni giorni dopo le fu chiesto nuovamente di notare su un taccuino chi aveva telefonato ed a che ora ed il motivo della chiamata. Ma ancora una volta la donna negò di aver sentito l’apparecchio squillare.
Per qualche tempo non se ne parlò più; infine una sera “la signora” chiamò la donna in salotto, mostrando di essere piuttosto alterata. Chiese spiegazioni in modo abbastanza brusco e minacciò di licenziarla.
<Perché non ha risposto al telefono Maria?, perché non ha notato le chiamate su un taccuino come le avevo chiesto? Perché farmi un dispetto simile?>
Maria scoppiò in lacrime, non sapeva scrivere e non voleva esporre la sua vergogna: era totalmente analfabeta. Nella fabbrica dove lavorava le avevano proposto di seguire un corso di alfabetizzazione, insegnavano a leggere e a scrivere, gratuitamente; ma suo marito le aveva proibito di partecipare, perché lui non poteva accettare che sua moglie gli fosse superiore: infatti anche lui a malapena sapeva scrivere il suo nome.
Era il 1998.
BUONA E SERENA PASQUA A TUTTI