Ritorna Erasmus e, col pretesto dei colori, ci fa meditare sulla natura umana e sulla nostra pretesa di voler classificare tutto e trovare una risposta a tutto. Erasmus avra’ letto per caso l’articolo di marc52 “Quella normale diversita’ “?

Medito e cerco di approfondire. Oggi mi va.
E’ bianco il colore bianco. E’ nero il colore nero. Finché si parla di colori “nulla quaestio”.
Certo, qualcuno potrebbe vedere bianco il nero e viceversa. Ma se tutti vedono bianco il bianco e nero il nero vuol dire che è così. Sto parlando di effetti cromatici, naturalmente.
Il problema sorge quando decidiamo di attribuire i colori alle cose, alle persone, alle sensazioni, alle idee, ecc. Nascono i guai allora. Se indichiamo il bianco come sinonimo di cosa giusta, pulita, bella facciamo un’operazione di cui potremmo pentirci. Se indichiamo il nero come sinonimo di cosa ingiusta, sporca, brutta potremmo pentirci altrettanto.
Certo, bianca è la neve, ed è anche bella, pulita e “giusta”. E nera è la pece, brutta, sporca e puzzolente. Ma non tutte le cose del mondo sono così. Se si parla di uomini, infatti, è l’uomo bianco sicuramente buono, bello e pulito? E l’uomo nero è sicuramente brutto, cattivo e sporco?
Nell’opinione comune non è certamente così e quindi i colori ci servono fino ad un certo punto. Tuttavia, anche se inconsciamente, siamo portati a privilegiare questo o quel colore, questa o quella situazione, questa o quella azione.
Siamo noi, quindi, al centro del mondo. Siamo o, meglio, ci sentiamo. Ma dovrebbe essere così? Non saremo puniti, dall’esterno o anche dall’interno di noi stessi per questa nostra pretesa?
Io mi fermerei qui perché mi è venuto un sordo mal di testa. Ma mi chiedo. E se non  ci affannassimo, come genere umano, ad attribuire colori o sfumature a persone, oggetti e sensazioni?
Perché dovremmo continuare a sentirci al centro del mondo? Aiutatemi a sbrogliare questa matassa.

Erasmus 05 /10/ 2009

6 Commenti a “Bianco e nero (scritto da erasmus inserito da paolacon)”

  1. francomuzzioli scrive:

    Caro Erasmus ovviamente il bianco ed il nero sono una rappresentazione, una metafora delle nostre umane classificazioni. Sai benissimo che il bianco è la somma dei colori ed il nero è l’assenza degli stessi . Forse è per questo che hanno assunto queste valenze; il bianco è il giorno, la luce, il bene, il nero la notte, la morte ,il male, da queste ataviche presunzioni, tutto si svolge e tutto si dipana. Sono in fondo solo delle convenzioni! Noi certo non siamo la cosa più importante della terra, più importanti sono gli oceani che ci possono spazzar via se le loro acque si inquietano .I vulcani ,se le loro lave infuocate decidono di invadere i territori da noi occupati . I cieli ,se le tempeste e le forze dei venti vogliono spazzar via i nostri insediamenti.Siamo forse la cosa più fragile che popola la terra, siamo solo superbi e convinti di essere eterni, questo è il nostro grande limite e tormento.

  2. marc52 scrive:

    Caro Erasmus, bello il bianco,bello il nero, due colori che si contrappongono,due colori estremi,Belle le foto in b/n, sono di una drammaticià estrema.Sono due colori “neutri” (gli si può abbinare qualsiesi colore).Il nero assorbe la luce il bianco la riflette,un lenzuolonero asciuga prima di un lenzuolo bianco, per una questione di assorbimento/riflessione.La nostra vita e personale, è molto spesso bianca: quando siamo tranquilli, ottimisti e posati, è nera: quando siamo arrabiati, depressi,quando tutto va storto. finita questa classificazine: potremo dire con certezza,che esistono i colori! esiste tutta una vasta gamma di grigi. Quindi Con certezza, possiamo affermare che il mondo,la natura, l’uomo, sono colorati!sono pieni di sfumature psicologiche e fisiche naturali.Sono gli interessi, il razzismo, l’ignoranza,la paura,la PRESUNZIONE, la nostra psiche, che ci portano a privileggiare certi colori. Noi piccoli esseri inseriti in una globalità,dovremmo vedere il mondo nella sua totale diversità.

  3. lieve scrive:

    Perche’ tanta rigidita’? o bianco , o nero?questi due colori vengono usati rarissimamente in pittura…e in effetti sono colori che prendomo mille e+ sfumature.E’, che l’uomo mette sempre troppa passione nel condurre la propria vita,e facciamo le cose come se le facessimo per sempre….Tanta rigidita’ ci porta a desiderare delle certezze, che tendiamo a catalogare, e anche qui’ rigidamente…. o bianco o nero…Rilassiamoci, dunque… guardiamo le mille e piu’ sfumature del bianco,fino ad arrivare al piu’ profodo colore scuro, e se nn indoviniamo con quali colori è fatto quel nero, godiamocelo come lo vediamo…profondo, chiaro scuro o come sia…è cosi’ bello guardare l’ombra…. dietro ad essa c’è sempre la luce….

  4. lorenzo.rm scrive:

    Bah, in fondo, Maestro (ti posso chiamare così?), i tuoi ragionamenti mi convincono anche se sono problematici. Tu indichi strade ma, quanto a consigliare di imboccarne una, non ti pronunci. Non potresti fare uno sforzo in questa direzione?

  5. tittati scrive:

    Erasmus, ti confesso che mi hai messo in crisi! Non so fare un commento al tuo scirtto, se a te è venuto il mal di testa, a me il cervello si è proprio “intorcinato” (ahahahah), perchè come volti e come giri, tutto è il contrario di tutto. L’uomo al centro del mondo? Forse lo è perchè ha stabilito dei canoni riguardo a persone, oggetti e sensazioni, canoni usati da tutti nella vita di ogni giorno, ma chi puo’ dire che siano quelli giusti? Boh!!! Lo vedi, mo il mal di testa viene pure a me!!!Scherzo, Erasmus, ti ringrazio, invece x avermi dato l’opportunità di riflettere su cose date per scontate. Ciao

  6. franci scrive:

    E se invece imparassimo ad usare definizioni chiare per ciascuna situazione, ciascuno stato d’animo, ciascuna persona, ciascun modo di essere? Per esempio definire una cosa, un pensiero, un’azione, giuste o sbagliate, belle o brutte, significative o irrilevanti lasciando i meravigliosi colori intatti al fine per il quale sono stati creati, privi del gravoso peso metaforico, liberi di “esibirsi” sulla tavolozza di un pittore. Immaginate un Caravaggio senza il nero? Un Monet senza l’azzurro? Un Van Gogh senza il giallo?
    Scusate la deformazione del pensiero ma il centro del mondo non siamo noi.

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