Premessa per aiutare il lettore, ammesso che ce ne siano.
Molti anni fa, era tradizione che davanti alle abitazioni, vi fosse una siepe di Bosso, in dialetto “bùssilo”. Era la siepe dei poveri. Della gente semplice. L’ornamento sempreverde e profumato del paese. Nascondiglio sicuro per i giochi dei bambini…

———————————————————-bosso.palla.verde
Caro bùssilo. Ti ricordi quando da bambino cercavo dentro le tue siepi i nidi di pettirosso, di merlo e di capinera? Tu li nascondevi tra i rami folti ma io, piccolo diavoletto, entravo nella tua casa e in quel labirinto verde scoprivo i tuoi segreti. Però, tu sai che ti volevo bene e tenevo sempre nella cartella della scuola, o nel taschino del giacchetto un ramoscello delle tue fronde odorose. Così facevano tutti i ragazzi. Le ragazze s’infilavano nei capelli ciuffetti fatti con le foglioline più verdi, per apparire più belle.
Mio nonno e il babbo, ti apprezzavano ancora di più: sapevano che eri utile. Quanti manici facevano con i rami più grossi: l’impugnatura per i coltelli, per le accette, per le falci…anche i loro bastoni erano di bùssilo; e perfino i cannelli delle botti e i vari attrezzi per i telai.
Nelle feste paesane ricoprivi la strada dove passava la processione, con le tue foglie profumate miste a mortella, timo e petali di rose.
Ornavi anche gli altari della chiesa e le tombe del Cimitero. Davanti alle case, ti sentivi il guardiano: le abbellivi e racchiudevi in una cornice verde l’intimità della famiglia.
Ora sei vecchio e rinsecchito. T’allunghi verso il cielo come una pianta selvaggia. Tu che bello e ordinato accoglievi l’ospite e il viandante. Delineavi e indicavi il sentiero che conduceva all’orto, alla stalla, alla vigna, al seccatoio. Proteggevi la piccola chiesina sul colle dai venti di tramontana.
Ed io, ora, seduto al tuo fianco, con le tempie ormai grigie, mi accorgo quanto tempo è passato, mentre in un turbinio di pensieri, di ricordi, di nostalgie, guardo il mio mondo … oltre la siepe di Bùssilo.bosso

Giulio Salvatori 23 novembre 2009

14 Commenti a “Bussilo (scritto da giulio.lu pubblicato da paolacon)”

  1. lieve scrive:

    evviva il bussilo!! x chi lo coltiva e per chi ne parla con tanta grazia…Giulio..

  2. pino.sa scrive:

    Commenti abilitati
    cari signori,
    quando commentate senza litigare è un piacere leggere sia il testo, semplice scorrevole e bello, che i commenti,…grazie

  3. Giulio Salvatori scrive:

    PS: e, non Ci dimentichiamo mai che il merito di tutto quello che si legge in questo Blog,va ai nostri GIORNALAI. Grazie Paola & Company.

  4. Giulio Salvatori scrive:

    Mamma mia! Ossia, detto alla toscana:Mariannacane !Non pensavo che un -semplice pensiero- penetrasse nell’Animo di tutti Voi. E’ una dolce riprova che infondo infondo, siamo fragili e soprattutto sensibili.Su un opuscolo scrissi poco tempo fa questo:A volte, basta un sorriso, un gesto, una carezza…che tutto, tutt’intorno è melodia. Per me,i Vostri commenti, sono l’armonia che mi danno la spinta per continuare: Grazie

  5. titina.is scrive:

    Giulio, grazie! Anche la semplicità e la “povertà” del bosso sono spunto per raccontarci di te, leggerti rilassa la mente e il cuore, per me sei una buona terapia!!! :-)))

  6. luciano3.RM scrive:

    Giulio, Il bosso pianta usata per siepi ornamentali definita anche come la pianta dei poveri, forse perché non richiedono tante cure, ho una siepe di bosso o bussilo come dici te nella casa che ho al mare, la trovo bella e sempre verde, certamente il tuo grazioso scritto la rende ancora più carina. Un saluto.

  7. alba morsilli scrive:

    Commenti abilitati
    giulio per dirti quanto io apprezzi il bosso (busillo)ne ho diverse piante che le ho messe come siepe pianta che ha bisogno di poca cura etanto rendimento
    poi non sapevo che da il suo fusto quante cose si potevano ricavare

  8. popof scrive:

    Come vedi Giulio lettori ce ne sono.
    Non sapevo che si chiamasse bosso il bosso (tantomeno bussilo), sino a poche settimane fa.
    Non distinguo gli alberi, figurati gli arbusti. Ma nel leggere le tue righe ti assicuro che sono andato a rivedere i ricordi e si è vero, si giocava a nascondino tra i cespugli, o nei labirinti verdi disegnati per perdersi e ritrovarsi, tra le pieghe del tempo e l’ombra del ricordo che si allunga.

  9. nadia4.RM scrive:

    si da il caso che io ora vivo in un piccolo paese e davanti al mio cancello cè il bussillo

  10. giovanna3.rm scrive:

    Anch’io non sapevo si chiamasse bùssilo quel simpatico alberello! Tu ne hai fatto una descrizione deliziosa, grazie.

  11. lorenzo.rm scrive:

    Diavolo di un Giulio, anche del bùssilo riesci s parlarci. Con tanta tenerezza e con un pizzico di rimpianto. E con scrittura inimitabile. E con poesia.

  12. rosaria3.na scrive:

    Giulio, ho imparato un’altra cosa: il Bosso o Bussilo, che dir si voglia. Non sapevo neanche di questa usanza…..eh già…forse perchè è solo dei piccoli centri e non appartiene alle città, dove si vive in condomini e dove era piuttosto raro, credo,trovare queste siepi. Comunque, Giulio, grazie ancora una volta per questi bei ricordi…(per alcuni) e per aver arricchito, invece, le mie conoscenze!!

  13. nadia4.RM scrive:

    che bei ricordi giulio

  14. giulia4.mi scrive:

    Commenti abilitati Giulio che bella la tua dedica al caro bùssilo, delicata e ricca di bei ricordi, come sempre le cose semplici sono le migliori.Ciao

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