Un caro amico di Eldy, Leo, ha ritrovato qui in Parliamone questo bellissimo e suggestivo articolo di Pino (adesso Pino5.rm)
Profondo nel suo ricordarci un Natale spirituale.
Ve lo ripropongo così com’è, inclusi i commenti di allora, il post non ha preso una ruga, sebbene siano passati ben 5 anni. Farà piacere leggerlo a chi allora non c’era.
Buona lettura, nella vigilia di un sereno Natale.
Colgo l’occasione per porgervi i miei AUGURI di cuore! (pca)
Cari Eldyani, in attesa del Natale vi sottopongo alcune riflessioni su una delle feste più belle dell’anno. Penso che a volte le tradizioni, se pur belle perché cadenzano e sottolineano la ricorrenza, a lungo andare negli anni, soffocano e fanno perdere il valore intrinseco della festa. Senza alcun dubbio la convivialità, il pranzo, lo scambio di auguri, lo scambio di regali, dovrebbero corroborare ed accompagnare la gioia del Natale che comunque non dovrebbe scaturire da queste attività ma dal valore profondo della festa.
Purtroppo le stringenti proposte commerciali del periodo, la spinta ad un consumo sfrenato per la organizzazione di pranzi luculliani e le preoccupazioni di cosa regalare all’uno o all’altro, contribuiscono a far perdere il vero significato della festa.
Il Natale è la celebrazione della nascita di Gesù, nato da Maria a Betlemme, dove Lei e suo marito Giuseppe si recarono per partecipare al censimento della popolazione organizzato dai Romani, (infatti le famiglie avevano l’obbligo di farsi registrare nei luoghi di origine del capo famiglia). Tale celebrazione, non annoverata tra le festività cristiane dei primi due secoli, comincia a comparire a partire dal terzo secolo subentrando probabilmente a precedenti festività pagane: le celebrazioni del solstizio di inverno o le feste dei saturnali romani. L’ipotesi che la festa liturgica del Natale sia sorta per sostituire la festa pagana, nel tempo sembra si sia ridimensionata a favore di una origine autonoma della festa avvenuta all’interno delle comunità cristiane.
Le prime comunità cristiane festeggiavano la natività del Natale congiuntamente alla Epifania, (parola greca dal significato di: manifestazione, comparsa, nascita) che commemora la visita dei magi (dignitari e ministri di altre nazioni) che portarono alcuni doni a Gesù riconoscendone la sua Maestà. Come dice Papa Ratzinger “Lo sguardo dei Magi arrivava lontano: erano persone che andavano alla ricerca di Dio e quindi di se stessi…”
Il Natale dovrebbe quindi porre in evidenza il realizzarsi dell’“Emmanuele, il Dio con noi”; quindi la nascita di Gesù determina un’entrata a piè pari del divino nella natura. Cioè il Dio che, ripiegatosi verso la natura creata, si presenta all’uomo nella persona di Gesù e parla all’uomo faccia a faccia, senza più veli o intermediari; quindi lo Spirito che prima aleggiava nel mondo e parlava attraverso i profeti, ora parla all’uomo in via diretta, tanto direttamente che lo stesso Gesù viene appellato come il “LOGOS” il “ DEI VERBUM ” che tradotto è “Parola, Discorso di Dio” il suo parlare, rivela all’uomo il pensiero e la vera natura di DIO, di un DIO non come era pensato precedentemente: Dio giustiziere, fustigatore, pronto a colpire l’uomo in caso di errore, ma di un Dio PADRE, di un Dio AMORE, comprensivo aperto al perdono e pronto ad accogliere a braccia aperte l’uomo che, esercitando il libero arbitrio, sceglie di invertire la rotta ed intraprendere la strada giusta.
Il Padre, attraverso Gesù, ha dato all’uomo una “buona notizia”, una novità, una promessa, una “sicura Speranza” come dice San Paolo, racchiusa nel riconoscere Lui unico vero Dio al di sopra di tutto; ha dato la buona notizia di una vita eterna concreta, una vita vera, una vita nuova che inizia proprio quando tutto sembra perduto: “La risurrezione”.
Queste sono le cose che dovrebbero far generare la gioia profonda del Natale; purtroppo, come dicevo prima, a lungo andare il corollario ed il contenitore è diventato contenuto, ed il contenuto si è perso o per lo meno non appare più.
Noi più che farci travolgere dalle tradizioni troppo spinte ed abbandonarci ad inutili sfrenatezze che sempre accompagnano tali periodi di feste, dovremmo trovarci sempre in uno stato vigile “… vegliare è quindi vivere liberi nei confronti delle cose presenti, è vivere nell’invisibile, è vivere nel pensiero di Cristo tale quale è venuto una prima volta e tale quale deve venire, è desiderare la sua seconda venuta, nella memoria piena di amore e di riconoscenza per la sua prima venuta.” Cardinal John Henry Newman(1801-1890)
è con tali pensieri che auguro a voi tutti il buon Natale.
Pino.sa 21Dicembre 2009
Peccato che ci si commuova per un giorno!
Peccato che i buoni proponimenti durino un giorno.
Peccato che baci e abbracci durino soltanto un giorno.
Peccato che tutto questo avvenga una sola volta all’anno.
Ma una cosa buona c’è: la bontà…
La bontà esiste, anche se ce ne serviamo una volta l’anno.
Non è poco: solo per il fatto che esista,la possiamo conoscere: starebbe a noi tutti servirse più spesso.
Ce n’è a sufficienza per tutti se la volessimo usare!
Non solo a Natale.
La bontà non è il caso di risparmiaci sù!.
Ringrazio Leo e Paola per la ripubblicazione dell’articolo, ringrazio pure tutti i lettori ed i commentatori che, come spesso accade, offrono, con i loro commenti, validi spunti di riflessione che contribuiscono a rendere interessanti gli argomenti proposti.
E’ nato il Dio dell’ Amore e ce l’ ha dimostrato senza chiedere nulla, nella poverà di ogni cosa materiale, ma donandoci tutto l’ Amore che si possa donare.
Il Dio dell’ Amore si è fatto piccino per Accogliere, Amare e Perdonare ogni creatura nella Sua infinita Misericordia e con la sua Parola di Vita. Per cercare chi non Lo conosce, per farlo sentire parte di Lui e stupendamente prezioso ai Suoi occhi.
Lascio una poesia molto bella: ogni volta che la leggo, mi commuove e mi fa riflettere, chiedendo a me stessa cosa io faccio per essere una persona degna del Suo Amore.
Auguri a tutti! Che il nostro pensiero sia sempre rivolto a Lui e la Vita sia bella e degna come Lui ci ha insegnato ad accoglierla.
Grazie, Pino di una riflessione così profonda e del tuo “sentire” che ci trasmetti con la tua vera Fede.
Lode e Gloria al Signore: Re della Gloria!
“Perchè sono nato, dice Dio (Lambert Noben)
Sono nato nudo, dice Dio
perchè tu sappia spogliarti di te stesso.
Sono nato povero
perchè tu possa considerarmi l’unica ricchezza.
Sono nato in una stalla,
perchè tu impari a santificare ogni ambiente.
Sono nato debole, dice Dio,
perchè tu non abbia mai paura di me.
Sono nato per amore
perchè tu non dubiti mai del mio amore.
Sono nato di notte
perchè tu creda che posso illuminare qualsiasi realtà.
Sono nato persona, dice Dio,
perchè tu non abbia mai a vergognarti di essere te stesso.
Sono nato uomo perchè tu possa essere “dio”.
Sono nato perseguitato perchè tu sappia accettare le difficoltà.
Sono nato nelle semplicità
perchè tu smetta di essere complicato.
Sono nato nella tua vita, dice Dio,
per portare tutti alla casa del Padre”.
mi ha comosso questa letterina che il giornale la Stampa oggi pubblica
«Santa Claus, sono preoccupato. Non dovresti venire qui sulla tua slitta trainata dalle renne, perché neppure le mosche sopravvivono alle bombe che piovono dal cielo. Ma se deciderai di farlo ugualmente, per favore indossa un cappotto di un altro colore. Qui c’è sangue ovunque, ormai odiamo tutte le sfumature del rosso». La lettera di Atalla arriva da Damasco. A tirarla fuori da un cassetto è Reeta, uno degli elfi che aiutano Babbo Natale a leggere e catalogare la montagna di posta da tutto il mondo. «Da quando è iniziato il conflitto – spiega – le lettere dalla Siria si sono diradate, non ne riceviamo più di due o tre all’anno. A volte arriva solo la busta affrancata, e ci chiediamo che fine facciano i pensieri e i desideri racchiusi in quelle letterine».
Un grazie di cuore a Pino che ha portato in questa stanza un messaggio di pace e serenità di cui noi tutti dobbiamo farne tesoro, colgo l’occasione per augurare a tutti un Buon Natale!
Io passerò un Natale lieto con i miei cari ed in discreta salute…in sintonia con il “Natale” di Pino….però mi viene da proporvi una riflessione/poesia …che penso non faccia male:
Sono coi miei ricordi
e fuori oltre i vetri è Natale
come se dovesse succeder qualcosa
come se l’attesa fosse reale
tutto come una volta
mancano solo i regali
e la voglia di crederci ancora.
Vedo un albero di lacrime
luccicanti nel buio
per chi sol di mestizia
riempie il paniere.
Questa è festa per tutti ?
Vorrei ritornare a sperare
nei silenti sussurri d’amore
nelle buone parole del vento
nelle strade cosparse di pace.
Ma l’ascolto di nuove carole
fatte solo di canti stonati
avvizzisce lo slancio
ed afflitto rimango
dove un tempo era solo speranza.
Se il racconto umano non cambia
come posso pensare
che Dio nasca per stare con noi .
Comunque per gli uomini di buona volontà Buon Natale
BUON NATALE A TUTTI GLI ELDYANI ,FELICE ANNO NUOVO 2015
Pemsp Paola che riproponendoci queste riflessioni di Pino tu ci abbia fatto un vero regalo Natalizio,del quale non possiamo che ringraziarti.Noi siamo invecchiati (scusa io ) non questo testo cosi’completo e profondo che ci fa riscoprire il significato del Natale.Ci fa ricordare e rimpiangere le nostre tradizioni Natalizie ,iprofumi i regali semplici ma che portavano tanta gioia ……
Signor Pino,la ringrazio come cristiano cattolico e come persona per il suo scritto. Nella storicita’ e fede, per chi crede nell’incarnazione del Figlio di Dio fatto uomo per la nostra salvezza, ricordiamo la sua nascita. Vada a tutti indistinatamente l’augurio angelico al quale aggiungo il mio: “Pace in Terra agli Uomini di buona Volonta’”.Paul
Ciao Pino con i tuoi racconti ci fai sognare un mondo migliore grazie per ciò che ci fai ricordare, un abbraccio e un felice Natale a te e tutta la tua famiglia
Pino, hai scritto un articolo significativo e che fa, ancora una volta, riflettere sul vero significato del Natale; ricordo, con tanta nostalgia, l’atmosfera magica dei miei “Natali” di bambina, le vecchie tradizioni del mio paesino, i riti religiosi ai quali non si poteva mancare, i racconti dei vecchi, i profumi e i sapori di cose semplici……era tutto una poesia! Ora mi rimane solo il piacere di raccontare tutto questo ai miei nipoti. Grazie, Pino, per il tuo scritto che ha suscitato in me tante emozioni!!!
Buon Natale a Pino a tutti gli eldyani, a tutte le persone che sono sole a loro un abbraccio, si spera che la serenità del Natale li allontani dai momenti difficili e tristi che fa parte della nostra vita. Auguri a Tutti.
PS: Grazie Pino e Buone Feste a Te e alla tua famiglia e a tutti gli Eldyani
Pino:Una riflessione la devono pur fare anche i non credenti.Condivido quanto afferma Nadia4.rm .Non dovrebbe essere una corsa al consumismo, ma uno sguardo indietro a volte richiama tempi passati, dove la semplicità, faceva più bello il Natale .
è vero,il natale è diventato la corsa al regalo e nn mi piace.Ricordo quando ero bambina,nn si usavano i regali allora,èra gia’ festa quando si faceva il presepe.E a mezzanotte,la messa di natale e io aspettavo con il naso all’insu’di veder scendere il bambinello.Poi la tradizionale tombolata ,gli auguri fatti col cuore…..bene..ora andando indietro nel tempo mi sono commossa….grazie Pino …anche le lacrime fanno parte del natale……buon natale a te Pino e a tutti gli amici di eldy
Eccomi!Pino, principe salernitano!ho letto. e ti ringrazio x avermi ricordato cosa è il S.Natale e perche’ si festeggia; alcune cose erano chiuse in un cassetto della memoria , che si è riaperto per merito tuo… BUON NATALE a te ed anche alla tua famiglia!
Grazie Pino, dell’articolo, che ci fa scoprire o riscoprire il significato profondo del Natale. Un caro e fraterno abbraccio a te e ai tuoi familiari.
CHE DIRE SE NON BRAVO PINO, PER FARCI RICORDARE IL VERO
SIGNIFICATO DEL NATALE. I REGALI, LE GRANDI SPESE PER PRANZI E CENE NON FANNO ALTRO CHE DIVIDERE LE CLASSI SOCIALI.
COMPLIMENTI PINO.