Ho aperta questa pagina solo oggi .Devo ringraziare Paola e scriverle che ha trovato un messaggio interessante, efficace ,importante . Una cornice vuota spinge ognuno a ripensare a riflettere cosa potrebbe “metterci dentro” come piccolo messaggio . Provo a riempirla con qualche parola.Sento orrore,vergogna che un mio simile,tanti miei simili abbiano potuto pensare condividere,organizzare,gestire tanta brutalità e ferocia.Paura che possa ripetersi qualcosa di analogo .L’impressione che atti che hanno a che fare con tanto orrore quà e là rispuntino e siano in effetti già rispuntati come funghi seppur solitari ma sempre velenosi.. Che fare nel mio, nostro piccolo per dare un contributo che si opponga e combatta tutto questo?La civiltà ,l’umanità come obiettivi rappresentano davvero una lotta che ognuno di noi deve sentire ,facendola prevalere su rabbia e dolore.Ogni parola ogni atto dovrebbe sforzarsi di promuoivere solidarietà,rispetto ,tolleranza e convinzione di contare nel mondo tutti ugualmente e solamente un voto.
E dopo tutto quello che siamo detti c’è ancora anche qui da noi chi fa discriminazioni di razza di religione e di idee.Come se un colore della pelle facesse differenza,o se credere in una religione o in un altra potesse fare la differenza.Siamo tutti uguali nelle nostre diversità questo lo dovrebbero capire tutti per evitare che queste tragedie si possano ripetere.
Sto guardando in tv, il film sulla storia di Anna Frank e, ancora una volta, sono senza parole davanti alle brutture della Shoà. E’ vero, solo silenzio e maditazione nel ricordo delle vittime dell’olocausto.
65anni sono passati i bambini di alloro sono persone anziane
che cosa raccontano ai nipotini,che ignari di tutto l’orrore che un uomo possa commettere?
Igiovani che gli abbiamo fatti vivere in un mondo dorato non capiranno mai le disavente della guerra,anche se cerchiamo di non dimenticare, di divulgare nelle scuole, l’orrore del passato.Fino la chiesa ha nascosto la deportazione degli ebrei PIO xxiisapeva tutto e tacceva alla vergogna si agginge vergogna.
Giovanna,Se questo è un uomo ,di Primo Levi l’ho letto riletto e riletto ancora ,come tanti altri libri sull’olocausto.Vado a rileggerli perche’nn sono mai sicura di aver capito bene cio’ che ho letto, (tanti,troppi scempi e assurdita’hanno dovuto subire).speriamo che la frase PER NN DIMENTICARE nn cada nel vuoto nei tempi a venire
Certo, una pagina vuota per permettere ad ognuno di noi di incorniciarvi i nostri sentimenti, i nostri ricordi, le nostre intenzioni. Ma con due fondamentali obiettivi: Per non dimenticare, è il primo. Mai dimenticare quello che c’è stato: l’abisso di orrore a cui si è giunti, sì da far dubitare dell’umanità del cosiddetto genere umano. E l’altro: Mai più, come si finiva in passato nelle manifestazioni dedicate alla Resistenza e al nazifascismo. Mai più. Mai più.
Paola, tutti dovrebbero leggere o rileggere “Se questo è un uomo” di Primo Levi, per ricordare e riflettere. Quest’esercizio, tuttavia, dovrebbero esercitarlo i giovani e sta a noi sollecitare il loro interesse.
Ogni volta che incontro fotografie dei campi di sterminio rimango paralizzata e angoscita per giorni!
La memoria non sarà mai cancellata: ci rimane solo questo, purtroppo!
Paola. Con quella cornice hai dato un messaggio grandioso. Ognuno di noi, virtualmente , può inserivi tutti i pensieri e i ricordi di un periodo vergognoso della storia…Grazie
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Ho aperta questa pagina solo oggi .Devo ringraziare Paola e scriverle che ha trovato un messaggio interessante, efficace ,importante . Una cornice vuota spinge ognuno a ripensare a riflettere cosa potrebbe “metterci dentro” come piccolo messaggio . Provo a riempirla con qualche parola.Sento orrore,vergogna che un mio simile,tanti miei simili abbiano potuto pensare condividere,organizzare,gestire tanta brutalità e ferocia.Paura che possa ripetersi qualcosa di analogo .L’impressione che atti che hanno a che fare con tanto orrore quà e là rispuntino e siano in effetti già rispuntati come funghi seppur solitari ma sempre velenosi.. Che fare nel mio, nostro piccolo per dare un contributo che si opponga e combatta tutto questo?La civiltà ,l’umanità come obiettivi rappresentano davvero una lotta che ognuno di noi deve sentire ,facendola prevalere su rabbia e dolore.Ogni parola ogni atto dovrebbe sforzarsi di promuoivere solidarietà,rispetto ,tolleranza e convinzione di contare nel mondo tutti ugualmente e solamente un voto.
E dopo tutto quello che siamo detti c’è ancora anche qui da noi chi fa discriminazioni di razza di religione e di idee.Come se un colore della pelle facesse differenza,o se credere in una religione o in un altra potesse fare la differenza.Siamo tutti uguali nelle nostre diversità questo lo dovrebbero capire tutti per evitare che queste tragedie si possano ripetere.
Sto guardando in tv, il film sulla storia di Anna Frank e, ancora una volta, sono senza parole davanti alle brutture della Shoà. E’ vero, solo silenzio e maditazione nel ricordo delle vittime dell’olocausto.
( ——— )
65anni sono passati i bambini di alloro sono persone anziane
che cosa raccontano ai nipotini,che ignari di tutto l’orrore che un uomo possa commettere?
Igiovani che gli abbiamo fatti vivere in un mondo dorato non capiranno mai le disavente della guerra,anche se cerchiamo di non dimenticare, di divulgare nelle scuole, l’orrore del passato.Fino la chiesa ha nascosto la deportazione degli ebrei PIO xxiisapeva tutto e tacceva alla vergogna si agginge vergogna.
Giovanna,Se questo è un uomo ,di Primo Levi l’ho letto riletto e riletto ancora ,come tanti altri libri sull’olocausto.Vado a rileggerli perche’nn sono mai sicura di aver capito bene cio’ che ho letto, (tanti,troppi scempi e assurdita’hanno dovuto subire).speriamo che la frase PER NN DIMENTICARE nn cada nel vuoto nei tempi a venire
Certo, una pagina vuota per permettere ad ognuno di noi di incorniciarvi i nostri sentimenti, i nostri ricordi, le nostre intenzioni. Ma con due fondamentali obiettivi: Per non dimenticare, è il primo. Mai dimenticare quello che c’è stato: l’abisso di orrore a cui si è giunti, sì da far dubitare dell’umanità del cosiddetto genere umano. E l’altro: Mai più, come si finiva in passato nelle manifestazioni dedicate alla Resistenza e al nazifascismo. Mai più. Mai più.
La Divina Commedia sarebbe
un’opera di grande sensazione
se Dante, invece che all’Inferno,
fosse stato nei campi di concentramento.
(Halina Szuman)
Paola, tutti dovrebbero leggere o rileggere “Se questo è un uomo” di Primo Levi, per ricordare e riflettere. Quest’esercizio, tuttavia, dovrebbero esercitarlo i giovani e sta a noi sollecitare il loro interesse.
Ogni volta che incontro fotografie dei campi di sterminio rimango paralizzata e angoscita per giorni!
La memoria non sarà mai cancellata: ci rimane solo questo, purtroppo!
Paola. Con quella cornice hai dato un messaggio grandioso. Ognuno di noi, virtualmente , può inserivi tutti i pensieri e i ricordi di un periodo vergognoso della storia…Grazie