MICHELANGELO BUONARROTI SULLE CAVE DEL MONTE ALTISSIMO
Premessa: questa non vuole essere una ricerca storica, ma un breve escursus sulle orme del grande artista sulle montagne di Seravezza, in provincia di Lucca. Nei miei precedenti articoli, – “alla scoperta di una Versilia nascosta”- dicevo che: (…) Quella superba montagna che si vede dal litorale marino, Forte dei Marmi, è il Monte Altissimo. Un’enorme cattedrale tutta di marmo bianco, arabescato e statuario. Siamo nel Comune di Seravezza , nella provincia di Lucca.
Nel 1505, Michelangelo seguiva l’escavazione dei marmi nelle cave di Carrara. In quegli anni, erano in piena attività. Con la salita al trono di Giovanni de’ Medici, il quale prese il nome di Papa Leone X, venne indetto un concorso per la sistemazione della facciata di San Lorenzo in Firenze. Michelangelo vi partecipò e vinse. Nel 1513, Il Pontefice, per porre fine alle contese fra Lucca, Genova e Firenze, assegnò definitivamente il possesso delle terre al Capitanato di Pietrasanta. I confini vennero rettificati e vi partecipò lo scultore fiorentino Donato Benti.
E’ ovvio che i Medici, intendevano cavar marmi dai propri territori penalizzando ovviamente Carrara. Vi era insomma, la precisa volontà di avviare una nuova attività economica del Capitanato di Pietrasanta. Mentre le cave di Carrara, consentivano all’Artista un facile accesso, quelle dei monti di Seravezza presentavano delle ardue difficoltà. Lo stesso Michelangelo, faceva presente i problemi che si sarebbero presentati per l’apertura di agri marmiferi versiliesi, e sosteneva l’escavazione di Carrara. Ma il Vasari, della corrente Medicea, scriveva che: – all’altezza del più alto monte, chiamato Altissimo, vi erano marmi della stessa bontà e bellezza di quelli di Carrara.(…)-
Vi furono un’infinità di lettere del Maestro, il quale, però, fu costretto ad osservare la volontà dei Medici. Il 2 febbraio 1518, il Cardinale Giulio dei Medici, che sarà il futuro Clemente VII scriveva: – (…) che si piglino i marmi del Capitanato e non altri, per le opere che si ha da fare: Santo Pietro, Santa Reparata, e per la facciata di Santo Lorenzo (…) Così, Michelangelo decise di rispettare il contratto stipulato il 19 marzo 1518, per le opere sopra citate per un prezzo di 40.000 ducati “d’oro in oro larghi”: Davanti al notaio Giovanni Paolo Badesi, il 15 marzo dello stesso anno, viene firmato il contratto assieme a otto scalpellini di Settignano e Angelo di Benedetto detto Angelotto, cavatore di Azzano.
Il Maledetto Toscano Giulio.lu
Non si può parlare del monte Altissimo e del suo marmo senza ricordare i cavatori che “veramente” si guadagnavano il pane col sudore della fronte e a rischio della vita
Vi consiglio di visitare il sito:
http://www.versilia.toscana.it/marmo/01.html
avrete tutte le informazioni in proposito
<<Da stelle a stelle: sui muri, di pietra come le Apuane, delle case, rimbalzavano gli echi dei nomi degli uomini delle cave che si rincorrevano di porta in porta: «o Domé, o Pié, o Francé», prima che l’ultima stella scomparisse nella prima luce del giorno; e gli stessi nomi, come un ritornello, si udivano prima dell’imbrunire quando l’ultima luce del giorno illuminava le cime dei monti e i crocchi dei cavatori, di ritorno al paese, si scioglievano man mano che ciascuno si ricongiungeva con i propri bambini che gli erano corsi incontro e con la propria famiglia.
I cavatori salivano la montagna quando il sole la discendeva e la discendevano quando il sole la risaliva>>
E aggiungo la bellissima poesia di Lorenzo Tarabella
Poesia -I CAVATORI- tratta dal libro -E’ troppo presto- di Lorenzo Tarabella.
“Rubini, nella notte gelida, le stelle. Cielo spaziato. Un senso: l’infinito.
Immobili le case. Sonno. Silenzio
E’ l’ora. Una voce, dei lumi alle finestre, il calvario comincia: partono i
cavatori.
Un ponte, il primo altare di fili e pioli gettato sopra un fiume fra le
rocce; affanno nella scesa è la preghiera. E vanno, le ombre per l’impervio monte stagliate contro il vuoto dell’abisso sino a toccar le stelle. Un vecchio, avanti, da secoli le guida premuroso battendo i passi lenti col bastone.
E silenziose vanno le ombre stanche dal sonno, prive di sogni, di
gioie. Torneranno?
Il vento fischia alto nella tecchia, combatte fra i castagni nelle forre, gelido il suo passaggio nella cava, fra immoti blocchi. Martelli e spari! La montagna vive!
Martelli e spari: la montagna e l’uomo.
Si spezzano le mani ai cavatori, il sangue sprizza vivo, tinge le scaglie
bianche; pungenti spilli il freddo trafigge i pori.
Uno schianto e la morte. La fiamma guizza dalla miccia accesa: uno scoppio e la morte. Pende dall’alto il masso sopra le teste, un fragore: la morte. Si spezzano le mani ai cavatori,il sangue sprizza vivo e sempre in agguato la morte, ma una disperata volontà forgiata di miseria sorregge gli uomini. Tornano. E’ presto. Troppo presto. E le donne lo sanno. Il sole ancora pallido carezza lo squallore delle case. E’ troppo presto. Le donne
lo sanno.
Brevissima qualche informazione su Michelangelo scultore e il suo rapporto col marmo.
Michelangelo Buonarroti (Caprese -Arezzo, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564) (architetto, pittore, scultore, umanista e letterato), tra i protagonisti del Rinascimento e riconosciuto sin dai contemporanei come uno dei più grandi artisti di sempre, tra tutte le sue attività prediligeva la scultura. Affermava di essere nato in un paese di “scultori e scalpellini” e d’aver succhiato con il latte anche la capacità di scolpire: infatti la sua balia era di Settignano. Proclamava che non esiste idea che non si possa esprimere con il marmo. Lui stesso sceglieva il marmo bianco di Carrara e non ricorreva al lavoro degli scalpellini, ma da solo toglieva il materiale superfluo che, secondo le sue teorie nascondeva l’opera d’arte. Anche ormai prossimo alla morte, continuò a scolpire la pietra.
Il Magnifico riconobbe subito il suo talento e lo accolse come un figlio, facendolo entrare, giovanissimo, a far parte del circolo di artisti quali Ghirlandaio e Bertoldo, che lavoravano per i Medici: il giardino neoplatonico.
Già all’età di sedici anni ci regala un capolavoro come la “Madonna della Scala”
, che è la sua prima opera.
Poi (1490 circa) è la “Battaglia dei Centauri”.
Dopo è un susseguirsi di opere: capolavori unici e originalissimi “la Pietà”, il “David”, i “Prigioni” “il Bacco”…
Non è possibile scrivere qui un trattato e non ne siamo neanche all’altezza, ma consiglio vivamente di visitare il sito di Wikipedia, molto esauriente, per chi ne volesse sapere di più e approfondire
http://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo_Buonarroti
Poi (1490 circa) è la “Battaglia dei Centauri”.
Dopo è un susseguirsi di opere: capolavori unici e originalissimi “la Pietà”, il “David”, i “Prigioni” “il Bacco”…
Non è possibile scrivere qui un trattato e non ne siamo neanche all’altezza, ma consiglio vivamente di visitare il sito di Wikipedia, molto esauriente, per chi ne volesse sapere di più e approfondire
http://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo_Buonarroti
Ciao Franco, non sono di nuovo qui x alimentare rivalse e provocare nuove polemiche, ma solo x dirti che ti ringrazio x la risposta e mi dispiace se il mio tono ti è sembrato un po’ ”indispettito”. Comunque non era nelle mie intenzioni. Anzi, poiche’ noto che la tua visione dei blog non è del tutto esatta e realistica, ti invito (e ci terrei, se e quando vorrai) a continuare questa conversazione in altro luogo (ad esempio amici) per non occupare impropriamente questo spazio deputato ad altro e per far sì che ci sia un riscontro più proficuo con risposte immediate e in tempo reale. Ti ringrazio e ti saluto.
MI DISPIACE DELUDERTI FRANCO MUZZIOLI MA IL BOSCO E’ COMPLETO DI TUTTO PARLA DI QUOTIDIANITA’ , MA TU NN PUOI SAPERLO TI SEI FOSSILIZATO PER SIMPATIA QUA DENTRO , TI INVITO A FARTI UN GIRETTO OGNI TANTO CIAOOOO
Cara Rosaria non potevo non rispondere al tuo commento un pò indispettito. Mi dici che se non avessi scritto le mie provocazioni non avresti neppure messo un commento e forse altri/e hanno fatto lo stesso ragionamento. Scusa ,ma mi vieni a dare ragione, questa bellissima prosa di Giulio avrebbe quindi avuto qualche commento di approvazione ,perchè è un articolo da leggere e basta, come si legge una poesia. Qui siamo a “parliamone” ,dove si discute sugli argomenti proposti e ripeto, dove i commenti spesso sono più importanti dell’articolo stesso. Forse sono capace di far polemiche ,ma non sono bravo a spiegarmi. In Eldy ci sono quattro siti specializzati, se hai una poesia o una prosa “poetica” ,cerchi di fartela pubblicare in “poesia” . Se hi un articolo di varia umanità, di natura , vai in “bosco” o in “incontriamoci”. Se hai un articolo di politica, di attualità, di cultura, di interesse sociale od un evento dove è auspicabile non solo una lettura, ma un costruttivo dibattito , vai in “parliamone” . Questo è quello che “IO” avevo capito e che comunque auspico che accada , perchè , sempre a mio parere, non c’è nulla di più banale e controproducente che l’omologazione , soprattutto se si vuol far cultura ed informazione. Spero di essermi spiegato…e ….giuro…per un pò mi taccio.
Hai fatto tutto da solo, Franco. Sai pure quello che cmq avremmo scritto io e Titina,se tu non avessi lanciato il “sasso”???? Sappi che se non ci fosse stato il tuo riferimento ad incontriamoci ed all’eventuale clone, nemmeno lo avrei fatto il commento, xchè gia’ so che qui, appena si dice qualcosa di diverso c’è sempre qualcuno pronto a polemizzare. Si viene attaccati gratuitamente e si creano i famosi e frequenti “botta e risposta” (alias battibecchi) che odio moltissimo ed in cui anche questa volta, purtroppo, sono caduta. Ti ringrazio delle precisazioni, ma resto della mia idea: non sopporto le provocazioni.
Sempre interessanti le tue esposizioni, Giulio soprattutto perchè in questo articolo tu unisci arte e storia e io sono sempre molto sensibile quando si parla del grande Michelangelo, qualunque sia la notizia. Bravo e grazie di cio’ di cui mi porti a conoscenza.
chi vuole argomenti diversi non ha che da proporli e cmq io apprezzo molto quanto c’è in eldy se na cosa m’ispira poco la surclasso io sono così per ora ciaooooooooo
Quello che secondo me non è stato colto nei commenti, è l’abbinamento tra la creazione artistica e la fatica, il sacrificio del lavoro.
Tante volte ho guardato la Pietà per vedere solo quello che è, dopo aver ricondotto la scultura alla fatica estrattiva, la guarderò con occhi diversi.
Care Rosaria e Titina , se mi fossi limitato a scrivere ” bravo Giulio che bello !” ,anche voi vi sareste limitate a scrivere “bravo Giulio che bello!” ,forse in forme diverse ,ma la sostanza sarebbe stata la stessa. Le mie non sono solo polemiche , sono provocazioni , sassi gettati in piccionaia ,perchè ritengo che gli argomanti proposti devano essere stimolanti , creare dibattito ,anche con un contradditorio , non solo una sequenza di..bene…bravo….bis!Un blog dove ognuno ci mette del suo e dove i commenti possono essere più interessanti dell’articolo stesso. Se no tutto diventa autoreferenziale e basta.
La mia provocazione nasce dal fatto che mi pareva che chi gestisce questo sito, avesse nelle sue intenzioni quello di fare un vero e proprio “giornale” per differenziarsi giustamente dagli altri due ,che hanno una loro logica ed un giusto spazio. Credevo in un “giornale” interattivo dove TUTTI partecipano ,non solo con commenti d’approvazione . Dove “l’attualità è l’argomento principale” e dove tutte le idee hanno diritto di cittadinanza. Scusate ,ma è per questo che sono polemico !
Mah!!!! Non so, sarò fatta male io, ma sto fatto di polemizzare sempre non lo capisco!!! A mio avviso tutto ciò che si pubblica nei blog serve ad arricchire chi legge, anche lo stesso argomento, visto da angolature diverse, ci fa conoscere cose nuove!! Altra mia annotazione riguarda i commenti, ma perchè criticare se si lasciano, il più della volte, commenti positivi? Personalmente la selezione la faccio scivendo commenti agli articoli che mi piacciono di più e quindi non possono essere negativi, anche perchè li ritengo meritati. Giulio, scusa la digressione! Bravo come sempre…… maledetto toscano!!!! Di tutto il lavoro pubblicato, quello che ho apprezato di più è stata la poesia del Tarabella bellissima e significativa. Brava Paola per il tuo contributo.
Franco, che non ti soddisfino, forse questi argomenti e che tu preferisca, “più attualità, più argomenti che creino dibattito” è un conto, ma che tu associ due articoli completamente diversi (quello di Incontriamoci trattava di una passeggiata nei boschi delle Alpi Apuane con sensazioni colori ecc, questo tratta principalmente di Michelangelo e del marmo che si estrae dalle cave della zona) è un altro. In comune i due articoli hanno solo le Alpi Apuane, ma viste in ottiche completamente diverse; certamente il nome a quei monti non lo si puo’ cambiare.
Giulio, l’amore per le tue terre traspare in ogni tuo articolo, comunque è stato interessante seguire i particolari dell’aggiudicazione dei lavori del tempo; mi è piaciuto pure la sottolineatura da te fatta per il massacrante lavoro dei cavatori, non sempre da noi apprezzato nè pensato nell’osservare una scultura marmorea. Un grazie anche a Paola per la ricerca delle frasi ritrovate negli scritti di Michelangelo.
Non ho detto che è lo stesso articolo…ripeto “non è già stato fatto un articolo su queste splendide montagne su incontriamoci ?”… credo proprio sia la verità!
Vedi …posso sembrare polemico, ma mi piacerebbe in “parliamone”,una maggior varietà d’argomenti ,soprattutto che non facciano eco ad altre stanze. Ho già espresso più volte a Paola il mio pensiero. Mi piacerebbe più attualità ,più argomenti che creino dibattito e non solo piacevoli consensi e meritati complimenti. Ma evidentemente il mio pensiero è minoritario e quindi mi adeguo.
Ti ringrazio Franco , ma non è stato pubblicato su -Incontriamoci- sto molto attento a queste cose. Sarebbe sciocco da parte mia, riproporre argomenti già trattati, certo che:- Le Apuane sono sempre le stesse, ma qui si tratta di Michelangelo alla scoperta di nuovi siti marmorei.Grazie
Commenti abilitati Giulio in questo articolo hai messo in evidenza aspetti inconsueti e poco noti sulla figura di Michelangelo (di solito si parla delle sue opere).Hai fatto un bel lavoro di archivista, ci hai fatto conoscre e vivere la dura giornata dei cavatori.Mi è sembrato di vedere questi uomini intenti al duro lavoro sulle bellissime Apuane. Inoltre,come sempre.dai tuoi articoli traspare il grande amore per la tua Versilia,continua cosi’….
Vado al mare a Fiumaretta…quindi le Apuane le conosco e le apprezzo…ma non era già stato fatto un articolo su queste splendide montagne in incontriamoci? I dèjà vu forse sarebbero da evitare..Comunque Giulio è sempre bravo e l’amore per la sua terra apprezzabile.