Che vergogna, che squallore. Sono qui  da un paio d’ore a e non si vede nessuno.
Quattro bandiere agli angoli della piazza, un palco con qualche signore impaziente  con in mano dei foglietti, che  legge continuamente, e   la gente? Dov’è andata a finire quella gran massa di persone che il Sindacato  richiamava, quando  si parlava di riforme, forse è rimasto solo il ricordo in qualcuno di noi, di quel periodo, quando  le lotte si combattevano veramente e gli accordi  presi si mantenevano: lo spauracchio dello sciopero li frenava. Tante  sigle incomprensibili in quegli striscioni, la  triplice, sindacato di base  e tantissime  altre, e per essere soli in questa piazza a rivendicare il dolce far niente.  Forse è meglio che mi metta seduto,  in quella panchina, a godermi il bel sole di questa giornata splendente,  ormai qui, oggi,  la gente non verrà di sicuro. E’  chiaro, a questo punto, che  i sindacati  sono alleati del  politico di turno,  e  vengono  qui solo per  fare  la sceneggiata.  Fanno finta di parlare di contratto o di piattaforme rivendicate. Com’ è squallido questo gioco, sottile  e pieno  di interessi personali ! Per non creare degli scontri, hanno già promesso loro poltrone e poltroncine! Cosa ci possiamo aspettare da un Sindacato allo sbando che,  per prima cosa,  chiede  la tessera d’iscrizione,  che per tanti anni  abbiamo sottoscritto, in virtù  di un sindacato pulito e serio.  Poveri noi ! Abbiamo  mantenuto questa gente nel suo dolce far niente, capace solamente  di vendere fumo alla gente. Finalmente, dopo tanto tempo, la gente ha capito  facendo  sentire il suo malcontento,  sempre più convinta e cosciente che sono solo chiacchiere, dalle quali non si ricava un bel niente. Basta vedere come ci sta  tartassando questo Governo di turno,  che con abile maestrìa ha dato il contentino ai pensionati,  per poi fregare gli impiegati.  Caro Sindacato hai perso il  tuo ruolo, hai perso credibilità,  hai fatto veramente male ad  accomodarti al  loro capezzale. In te  veniva riposta fiducia senza essere ripagata, e questa povera gente ora   viene schiacciata. L’unico   strumento valido  che avevano è stato imbavagliato e gli hanno tarpato le ali. Peccato che tu ancora non l’abbia capito,  o fai finta di non capire,  perché  cerchi ancora di carpire la loro buona fede e ad abbindolare  questa povera gente che ha sempre vissuto di sogni e di speranze. Ormai ci siamo avviati verso un’epoca alquanto difficile,  essendo  legati gli uni agli altri dal capitalismo mondiale,  dal quale non possiamo più uscire,  dove l’alta finanza e i grandi finanzieri hanno in mano il potere. I grossi capitali, mossi a dovere, fanno oscillare l’economia di questo o quel paese e tu, caro Sindacato, in questo contesto, a parer mio, non trovi più posto.

domenico.rc 17/05/2006

7 Commenti a “IL SINDACATO (scritto da domenico.rc, inserito nel blog da paolacon)”

  1. franco3.BR scrive:

    Carissimo Domenico, invio il mio commento in ritardo perchè in ritardo, purtroppo, ho letto il tuo intervento sul Sindacato, ritardo dovuto al fatto che ho avuto il p.c. “in cantiere” per una grave anomalia. Purtroppo, sono rimasto isolato per circa una settimana ed ho perso molti dei dati che c’erano dentro. Sono stato costretto a registrarmi con un altro nick perchè quello precedente (fgiordano.br) non mi è stato accettato.
    Veniamo al merito del mio commento.
    Apprezzo la sincerità der tuo intervento perchè fatto in perfetta buona fede e, come tale, degno della massima stima.
    Per parlare di Sindacalismo (in Italia come altrove), io credo che dovremmo guardarci un po’ di “storia del sindacalismo” in italiano. Una volta acquuisito ogni dato sul come è nato, a cosa è servito, a chi è servito, credo che da soli ci daremmo delle risposte che oggi non siamo in grado di darci o ci diamo in maniera distorta.
    Innanzitutto dovremmo tutti sapere che il Sindacato dovrebbe essere l’organismo che tutela i lavoratori (non i cittadini i quali per farsi tutelare si scelgono il partito più vicino alle proprie idee). In Italia, invece, i Sindacati (che venivano denominati: bianco, rosso, giallo, ecc., a seconda del Partito al quale erano legati), sorsero come cinghia di trasmissione dei Partiti. Questo non lo dico io, non allarmatevi, ma lo dice un socialista di vecchio stampo, puro, quale è stato Sergio Turone. Consiglio a tutti di leggersi, appunto di Sergio Turone, “la storia del sindacalismo in Italia”.
    C’è poi da chiarire perchè, il dettato della Costituzione, in tema di Sindacato, non si è voluto mai attuarlo. Mi riferisco, cioè, alla parte in cui la Costituzione italiana prevede la registrazione dei sindacati e dei propri iscritti onde evitare che con pochi iscritti si vada a rappresentare una maggioranza di non iscritti o tesserati. Credo siano sufficienti questi due “reperti” per guardare al Sindacato quale effettivamente è stato (ed è tuttora), senza farsi idee distorte e senza offendere nessuno.

  2. Boba52 scrive:

    ciao domenico volevo dire la mia su quello che hai scritto sul sindacato Forse nn sai che io sono figlia di un sindacalista e nella mia infanzia ho mangiato pane e sindacato ma di quello vero di quello che ha costruito quello che siamo a livello lavorativo Mio padre era un grande ,un idealista ,un vero sindacalista che vedeva le ingiustizie che subivano gli uomini e pur essendo arrivato alla dirigenza era sempre pronto a lottare in prima line a per difendere la dignita dell uomo prima che del lavoratore E lui che e stato uno dei fondatori e sostenitori delle attuali leggi dell infortunistica proclamando la responsabilita delle aziende,i sistemi di sicurezza obbligatori e le sanzioni per gli inadenpienti.E tutto questo in una terra difficile come la calabria e nn nella tua e nn che mia terra di paperon de paperoni caro mio gianni co.Quindi ti puoi immaginare domenico alla luce del mio vissuto come posso accettare i continui compromesi in cui lavorano i sindacati oggi e parlo delle alte sfere nnn certo della base che e convinta ma nn si rispecchia quasi mai in coloro che dirigono i giochi

  3. domenico.RC scrive:

    Buon giorno amici,vi devo ringraziare per i vostri commenti ,che reputo validi e costruttivi .Non so se alla fine di tutto ciò,si debba ,da parete del titolare dell’articolo dare una risposta ,a tutti coloro i quali hanno espresso il loro parere. Non avendo grande dimestichezza ,cercherò’ di farlo comunque e,naturalmente ,con la massima sincerità’ e obiettività ,come avuta ,nel momento in cui ho scritto questo articolo .Premetto: che non vorrei ,,che non vorrei ,anzi non ci tengo affatto fare polemiche,per carattere sono contro queste cose ,per esperienza so,che sono come dei focolai ,che una volta divampati si estendono a macchia d’olio ,.Siamo un gruppo di amici e come tali dobbiamo restare .Vorrei dire a quel signore ,che mi ha chiesto a chi votare ,(certo del fatto ,che l’ha chiesto per scherzo)Io caro amico la mattina ,mi alzo riposato e vado in ufficio,mai una mattina che ricordi di essermi alzato con la convinzione di impartire insegnamenti alcuno,mai che abbia detto come fare o cosa fare ,neanche a coloro che ,purtroppo interdetti ,l’hanno chiesto espressamente .Siamo,comunque ,in un paese democratico e,siamo liberi di esprimerci come crediamo e come vogliamo ,naturalmente ,nel massimo rispetto della gente .Se ho scritto quanto sopra ,perché’ è una realtà vissuta di persona,ero presente il giorno del raduno in piazza,nella quale si manifestava, attraverso una protesta popolare , per il contratto decentrato ,siglato l’accordo di massima precedentemente ,prontamente disatteso dall’assessore al ramo .In questa manifestazione ,posso assicurarvi che ci fu una latitanza generale ,sia dei lavoratori e dal sindacato ,che non aveva provveduto d’invitare mezzi di informazione ,per dare più risonanza al caso .Sinceramente,se consideriamogli appannaggi dei politici ,poveri sindacalisti meriterebbero qualcosa ,dici bene Gianni,questa ,comunque ,la giriamo a chi di competenza. Mi sarebbe piaciuto andare in Alaska ,specialmente durante l’estate ,per non patire il caldo che nella nostra Regione è asfissiante in questa stagione .Sono relativamente giovane è ,non ho potuto partecipare alle lotte sindacali del periodo 50/60 comunque ,so per aver letto che,veramente erano state all’insegna di una politica salariale e,una rivendicazione di classe operaia tra le più belle ,che la storia ricordi non per niente rappresenta il periodo del risanamento ,del grande Boom economico, grazie anche al sapiente e incisivo impegno del sindacato Dai a Cesare quel che è di Cesare,come vedete non è uno sparare a zero sul sindacato ,ben si una riflessione personale ,in un contesto assai diverso dal vostro ,in,una realtà a voi sconosciuta ,è inutile stare qui a spiegare la nostra storia ,essa ha radici antiche,dove,per un posto di lavoro si arrivava ,e si arriva a tanti compromessi,da credere ,ben poco,in pensieri politici o personaggi ,più o meno onesti,.Un ancora grazie di cuore,per esservi espressi,alla prossima con affetto .Domè

  4. felpan scrive:

    domenico bell’articolo ma tu negli anni 50/60 dove vivevi in alaska a allora capisco tutto il tuo articolo bravissimo

  5. lorenzo.RM scrive:

    Domenico, sarei più d’accordo con Gianni che con te su un piano generale. Certo, anche nel sindacato ci sono persone discutibili però bisogna migliorare più che distruggere. Un caro abbraccio.

  6. gianni4.CO scrive:

    Caro Domenico, ti reputo una persona altruista, colto per le poesie che componi, però voglio darti un mio parere su quello che hai scritto. Certamente non è un contributo a migliorare le situazioni. Tu hai fatto di tutta l’erba un fascio, forse perchè l’esperienza avuta a livello personale ha avuto anche degli aspetti negativi. Io ho fatto anche il sindacalista e ti assicuro che nessuno del sindacato (quì a Como e nel nord) è arrivato a compromessi personali facendo ricadere sui lavoratori situazioni negative. Vorrei che riflettessi un attimo. Dalle tue parole leggo una posizione che non posso condividere, perchè a lungo andare porta al disfattismo, non all’unità dei lavoratori, che se sono uniti possono ancora oggi contenere l’arroganza del capitale. Per quanto riguarda la quota della tessera ti voglio chiedere se ritieni che i funzionari dei sindacati non debbano percepire uno stipendio e poter andare in pensione come tutti coloro che hanno svolto un’attività lavorativa. Ti voglio informare che percepisco mensilmente € 800,00.
    Ti saluto e ti abbraccio.

  7. carlo6.RM scrive:

    condivido in parte il tuo discorso, non accetto di sparare a zero sul sindacato, secondo me bisogna sempre calcolare il negativo ed il positivo quando si fa un commento su fatti, persone, avvanimenti, leggi, ecc. ecc. se si enfatizza il positivo solo è male, ma è altrettanto male vedere solo il negativo.

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