Negli ultimi giorni, da quando sono tornato, ho letto molto su “Riflettiamo”, e mi ha colpito il gran numero di articoli e commenti di carattere politico e in particolare quelli sull’immigrazione (a mio parere erroneamente definita clandestina).
Risultano evidenti dai numerosi scritti le chiare posizioni politiche degli autori che in alcuni casi sfociano in brevi malcelate polemiche, per fortuna celermente rientrate con reciproche chiarificazioni come avviene fra persone civili.
Devo però dire che, nonostante il lieto fine, a me non piace parlare di politica perché ritengo che l’argomento crei contrapposizioni e sterili conflitti che in alcuni casi potrebbero lasciare anche strascici di malumore.
Perché oggi qualsiasi contrapposizione genera conflitti.
Mi asterrò quindi da apporre commenti di alcun genere anche se, come molti, anche io conservo una posizione politica pur non facendo parte attiva di alcuno schieramento.
A me piacerebbe parlare di poesia, di  musica operistica, di pittura e di cinema (su quest’ultimo tema mi sono brevemente e piacevolmente intrattenuto in Eldy con Paola qualche sera fa, molto tardi); naturalmente nutro la speranza che un giorno si possa parlare anche di questo.
Ciò non significa che sono qualunquista e non nutro fiducia in nessun tipo di governo.
Come tutti con la fine delle ideologie e la caduta di ogni contrasto ideologico ci si deve affidare alla competenza e serietà delle persone che ci devono dirigere e guidare.
E qui ciascuno di noi deve fare delle scelte che personalmente ritengo necessarie perché seguire l’andamento della politica è interesse essenziale di ogni cittadino per fare scelte oculate e corrette senza cadere in messaggi e informazioni provenienti dai vari “media” che potrebbero distoglierlo dai veri problemi di un intero paese, è noto infatti che tali messaggi possono essere manipolati a uso e consumo (Cicero pro domo sua, – si diceva una volta).
Naturalmente, oltre che in Eldy, leggo anche qualche classico mezzo d’informazione e mi fermo molto ad esaminare la questione riguardante l’immigrazione; grosso problema che mi appassiona.
Certo non posso condividere, per ovvi motivi, l’ultima legge sull’immigrazione dove vengono accomunate persone (perché di persone si tratta) disperate in cerca di una speranza con altre che tali non sono che probabilmente fuggono dal loro paese per propri conti in sospeso con la giustizia e altri ancora pronti a qualsiasi efferatezza pur di ottenere facilmente agi e ricchezze.
Mandarli indietro tutti indiscriminatamente equivale senza ombra di dubbio a una immeritata condanna per molti di loro, e anche a un grosso turbamento accompagnato da una intima sofferenza per quelli di noi che conoscono, sia pure in modo indiretto, i patimenti, vessazioni, angherie e soprusi che queste persone hanno subito.
Ebbene pur scostandomi apparentemente da tale questione, ma pur restando saldamente ancorato ad essa, mio malgrado, superando grosse resistenze, mi sento di riportare qui in avanti alcune considerazioni, non mie evidentemente ma prese dai libri di storia, come pensieri in libertà dei quali ciascuno può farne ciò che crede, sperando di non tediare nessuno e meno che mai urtare la suscettibilità di chicchessia.
E’ evidente che nessuno è obbligato a leggerli.

•    Così scriveva Anna Comena, figlia dell’imperatore bizantino Alessio Comeno, all’arrivo dei crociati a Costantinopoli: “Alessio venne a sapere per fama dell’arrivo dei Franchi, Egli ne temeva l’invasione, perché sapeva la loro impetuosità violenta e la loro mobilità di umori, e tutte le loro fantasie, che sono inerenti al loro temperamento ardente. Infatti sono affamati di ricchezze e qualunque pretesto è buono per loro per violare i propri impegni. …………… I Franchi  arrivarono a fiumana, dovunque, con armi, cavalli e tutto il loro equipaggiamento guerriero.”

•    1519 Fernando Cortez sbarca sulla costa del messico con 600 soldati, 16 cavalli e 10 mezzi di artiglieria; lì esisteva un popolo di antica civiltà: gli Atzechi abili coltivatori della terra, costruttori di città in pietra grandiose e templi giganteschi a forma di piramidi, avevano ornamenti d’oro a profusione ma ignoravano il valore di quel prezioso metallo; rimasero atterriti dai cavalli e dalle armi da fuoco dei nuovi arrivati ai quali non parve vero di sfruttare quel terrore. Infatti il Cortez con il suo  minuscolo esercito, assetato da quelle ricchezze, con ferocia sanguinaria stermina a migliaia i poveri Atzechi e strappa loro ogni ricchezza-

•    Analoga ferocia e analogo successo conseguì intorno fra il 1531 e 1l 1536 Francisco Pizzarro, ex guardiano di porci, rozzo soldataccio spagnolo distrugge il favoloso impero degli Inca, una popolazione mite e laboriosa organizzata in una specie di comunismo patriarcale. Commette ogni razzia e naturalmente si impossessa di grandi quantità di ricchezze, oro in particolare.

•    Dopo di loro intere bande di conquistadores si rovesciano nel continente americano, saccheggiano,  sterminano e fanno schiave intere popolazioni, portano via ogni specie di ricchezza spinti sempre più da una sfrenata sete di ricchezza.

•    Chi legge le pagine scritte dal vescovo Bartolomeo De Las Casas, recatosi nel nuovo mondo non può non fremere di orrore al pensiero degli spaventevoli eccessi commessi nei confronti degli indigeni durante il periodo delle conquiste coloniali: “Li cristiani, con i loro cavalli e spade e lancie, cominciarono a far uccisioni e strane crudeltà in quelli. Entravano nelle terre, né lasciavano né fanciulli né vecchi né donne gravide né di parto, che non le sventrassero e lacerassero………… Facevano alcune graticole di legni sopra forchette e ve li legavano sopra , e sotto vi mettevano fuoco lento”.

I pensieri seguenti invece sono presi dagli attuali mezzi di informazione.

•    Viviamo in un’epoca di contraddizioni, da un lato l’accettazione del pluralismo etnico, culturale, religioso e politico, visto come il naturale evolversi dei tempi e, dall’altro, vi è l’esistenza di un certo grado di chiusura culturale, per cui il diverso e tutto ciò che non si comprende, viene allontanato, temuto e denigrato.

•    Mentre in Europa si assiste ad un crescente miglioramento delle condizioni di vita, contemporaneamente in alcuni paesi africani dilagano guerre e carestie costringendo intere popolazioni a vivere in condizioni disumane.
E’ questa una delle ragioni che spinge milioni di persone ad intraprendere il viaggio della speranza, alla ricerca di quella dignità che non trovano nella propria terra.

•    Diversi rapporti internazionali inoltre denunciano abusi e torture commessi dalla polizia libica ai danni dei migranti nei campi di detenzione sparsi nel paese.

“Diligenti pauca”

Arrivano a frotte stipati su carrette del mare,
nutrono una speranza, un approdo tranquillo,
delusi, avviliti , gli occhi cerchiati di pianto
invano hanno cercato di capire la triste follia
di uomini armati dispensatori di morte e distruzione;
fuggono dalla miseria, da un mondo privo di futuro,
ingenuamente, non privi di coraggio, rincorrono un sogno
dimenticare gli scoppi e il fragore delle bombe,
le vite spezzate, i bambini sfortunati su stampelle,
e madri chine su corpi freddati da pallottole vaganti
sfuggite all’incerto dito di coetanei soldati improvvisati
costretti a sparare da capi assetati di potere.
Sono disposti a naufragare in terre prive di nemici,
pur di praticare dignità in un mondo di pace ed armonia.
E spesso le cronache raccontano di crudeli destini
Che non premiano la disperata lotta per la vita,
per la barca incerta e il carico pesante, l’onda violenta
porta con sé propositi e lascia silenzi e pianti;
per alcuni allora svanisce la speranza
con altri mezzi, ma stavolta sereni, tranquilli
sono diretti ad altra spiaggia, altro approdo
dove regna incontrastata pace ed armonia
….. si incamminano stavolta verso il Paradiso.

6 Commenti a “PARLARE D’ALTRO CHE DI POLITICA MA ANCORA SULL’IMMIGRAZIONE (scritto da flavio46, inserito nel blog da paolacon)”

  1. lorenzo.RM scrive:

    Come sempre più spesso mi accade sono d’acordo con Luciano. In merito a quello che rispondi a me, Flavio, ritengo che tutti noi offriamo quello che abbiamo e tu ci hai offerto ciò che alberga nel tuo animo. Che è apprezzabile, sincero, frutto di una sensibilità che hai manifestato più volte e con grande convinzione. Tutte cose che si devono tenere presenti, e che si terranno presenti. Facevo purtroppo osservare che siccome tutti i salmi finiscono in gloria, alla fine, in soldoni, qualcuno, il solito qualcuno non determinabile, ci troverà lo spunto per accusare gli italiani che rimandano nelle mani degli aguzzini e degli assassini le loro vittime. E questo non mi sembra giusto. Comunque, Flavio, continua ad avere un animo nobile e gentile. Va bene così. Non tutti purtroppo devono reggere le sorti di un paese e devono governarlo. Ma questo non esclude che ci sia spazio, largo spazio, al sentimento ed al senso della carità, della pietà, della giustizia.

  2. luciano3.RM scrive:

    Dal mio punto di vista l’immigrazione se non è controllata va a toccare una serie di grandi conquiste sociali fatte con le lotte e sacrifici da noi italiani quali: economia,l’istruzione, e sopratutto l’assistenza sanitaria(negli ospedali i posti sono sempre insufficienti. In italia i centri di accoglienza sono straripanti non adeguati per affrontare questo problema di non facile soluzione, penso che governare le migrazioni si può rilasciando il permesso di soggiorno solo se lo straniero è in possesso di un contratto di lavoro.
    La soluaione efficace, per me sarebbe quella di mandare aiuti nei paesi originari: soldi, personale specializzato, costruire opere publiche in modo di risolvere i problemi degli emigrati evidando che migliaia di persone lascino la loro terra natale costretti adiventare dei clandestini.

  3. flavio.46 scrive:

    Caro Franco (consentimi la confidenza) non posso non essere d’accordo con te su tutto il fronte.
    Ci tengo solo a precisare (ma credimi non è una puntualizzazione)che con il termine “caduta delle ideologie” mi riferivo unicamente alla fine della guerra fredda, alla caduta del muro, alla fine del blocco sovietico e, perchè no, alla fine della utopia marxista.
    Con grande stima e rispetto

  4. flavio.46 scrive:

    Caro Lorenzo
    Non sono un politico e quindi non ho la ricetta per risolvere i problemi attuali, ci sono altre persone che si sono accollato l’onere di affrontare e cercare di risolvere i tali problemi, sia quelli limitati al nostro paese che gli altri di più ampio respiro.
    Per questo motivo non sono in grado di parlare di tutto; non ho la pretesa di farlo, riconosco i miei limiti che mi impediscono di affrontare argomenti che presuppongono una preparazione specifica che io non possiedo.
    Per quanto attiene all’immigrazione sappi che ho scritto in altre occasioni che non è una questione solo italiana e che è indispensabile una corretta politica europea per controllare tale fenomeno, anche se credo che sia illusorio pensare di poterlo eliminare fino a quando nelle zone di provenienza esisteranno fame, guerre e disperazione.
    Noi abbiamo scelto di mandarli indietro, di restituirli alla madre patria senza chiederci a che cosa andranno incontro, …… o forse ce lo siamo chiesti e sappiamo chiaramente come finiranno.
    Per quanto attiene agli Italiani che non arrivano alla fine del mese credo che bisognerebbe riflettere sugli enormi sprechi nella spesa pubblica e, in un periodo di recessione come quello attuale quando lo Stato interviene a sostegno dell’economia, sarebbe il, caso di indirizzare i risparmi in aiuto delle famiglie meno fortunate; non è impossibile e nemmeno difficile.
    Vorrei però che non si considerasse polemico colui che non la pensa in modo diverso dal proprio.
    Una volta si diceva che il mondo è bello perché è vario; ma oggi, con il decadimento etico e culturale, forse non è più così.
    Con grande stima e rispetto

  5. francomuzzioli scrive:

    Caro Flavio, sono d’accordo con te che sarebbe bello parlare solo di poesia, di musica operistica (non solo !) ,di pittura ,di cinema e aggungerei anche di letteratura, argomenti dei quali anche io nutro il massimo interesse.Ho già avuto occasione di parlare con Paola ,sollecitandola a far nascere “ituazioni” dove questi argomenti possono essere sviluppati e dove sia possibile creare dibattiti ed approfondimenti.Non sono convinto del fatto che siano cadute le ideologie ed i contrasti ideologici. Sì è caduto il muro di Berlino ed i totalitarismi di tutti i colori forse non sono più immaginabili, ma per fortuna non c’è ancora l’omologazione dei pensieri. La parola ideologia,in senso letterario, indica un sistema di idee e di valori che caratterizzano un movimento od un partito. Proprio la bellissima parte finale sull’emigrazione, così ricca di citazioni e che mi trova fraternamente d’accordo, è il frutto di valori, di idee, di sentimenti (di ideologie),che porti avanti con coraggio e chiarezza.Anche questa è politica……..e come!

  6. lorenzo.RM scrive:

    Bravo Flavio, hai messo tanta carne al fuoco e sei partito davvero da lontano. I tuoi versi finali sono dolcissimi e fanno toccare con mano la disperazione degli sventurati costretti alla migrazione. Il fatto è che anche il tuo contributo si inserisce, o può essere utilizzato, nel solco di una polemica in atto per cui l’Italia sembra essere portata sul banco degli accusati perchè non accoglie sic et simpliciter i migranti . Il problema dell’accoglienza non è e non deve essere un problema solo italiano. O no? E questo al di fuori di ogni valutazione sugli emigrati, è ovvio. Ma non è un problema complesso da affrontare in sede internazionale? O tu Flavio, credi che gli italiani, di qualsiasi colore politico, sono disposti a viverlo sulla loro pelle e basta? Ma come, se ci si lamenta della povertà di gente che non arriva alla fine del mese. Di gente che sta perdendo il lavoro. Di gente che non ne può più. Il problema degli emigrati è in prima analisi il problema dei paesi sottosviluppati. Vogliamo parlare con forza di questo problema in tutte le sedi opportune? O vogliamo solo affrontare l’atto finale dell’emigrazione per farlo gravare poi esclusivamente sull’Italia? Magari sempre contro il governo dimenticandoci che qualsiasi governo di qualsiasi colore deve difendere in prima istanza il popolo che lo ha democraticamente eletto? Comunque, grazie Flavio del materiale che hai fornito, suggestivo, utile e anche bello. Non vorrei, purtroppo, che di fronte a problemi così complessi sia considerato “acqua fresca” senza immediato riscontro con la dura realtà che ci circonda. Realtà che vede chi sta relativamente bene che si lamenta comunque e chi sta male che scappa aggravando i problemi di chi sta relativamente bene e per questo essendone sistematicamente rifiutato.

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