Vi regalo questo mio quadro di parole,la felicità è anche dentro una pennellata della vita. 

    L’abitacolo angusto di una macchina ….dolcissime e struggenti le note di “Le 4 stagioni “ di Vivaldi “piano piano mi prendono il cuore e accompagnano i miei pensieri.Dietro i vetri scuri degli occhiali da sole il ” mio” viaggio è possibile . Come un servizio fotografico iniziano gli scatti….

L’autostrada corre ….man mano il paesaggio cambia, alti palazzi e quartieri caotici e fumosi lasciano il posto a viste più pulite, più aperte …si scorge l’orizzonte ! Già l’orizzonte, sempre più raro ormai vederlo in città.Svincolo—–> la velocità cala, cambia la scena, mi ritrovo in strade diverse, entro in gallerie di fronde dove raggi come lance mandano dardi che ogni tanto mi trafiggono in un gioco di luci e ombre ed ecco …..navigare tra laghi gialli di girasoli, vedere colline patchwork in accostamento cromatico mirabile, scacchiere che hanno come pedine grosse ruote di paglia che vorresti rotolare giù per i pendiì, greggi sonnolenti, un contadino arrostito, un gruppo di cavalli eleganti, fieri e liberi al galoppo, iperbole di acqua girare…. mucchietti di tetti rossi, con un campanile come bandiera, incastonati come gemme sui fianchi delle colline e… a valle il fiume grigioverde scorre lento e una barca sembra seguire il suo ritmo.

Toccare la terra con le mie mani, sentire il profumo della vita che palpita in ogni sua forma, anche le pietre sembrano averne.

Ascolto e guardo:

il frastuono costante e assordante delle cicale, il volo leggiadro delle farfalle, il fermo sostare di una lucertola al sole e il suo repentino muoversi ad ogni calpestìo….l’andirivieni instancabile delle formiche, la disperazione agitata di uno scarabeo a pancia in sù ….il ronzìo delle api e il loro sparire dentro i calici delle corolle…le danze degli uccelli nel cielo…un gatto sonnacchioso…l’abbaiare vigile di un cane ….il merletto di un ragno…la maestosità di una mandrìa e il suo lento scampanìo.

Un concerto…sssssssssssssssss….se ascolto, sento tutti gli strumenti e poi …e poi la certezza che la musica non finirà neanche la notte ….quando tutto sembra dormire…ecco entrare in scena lucciole per far luce e applaudire grilli innamorati e ….nel buio più totale vedo che il cielo ha milioni di stelle …tante ….tante da provare commozione …e lei tonda ..sorniona …sorridente …splendente se la gode .

Tutto ciò mi dà gioia ..pace ..e mi sento parte integrante di essa .

 

 

Semplice                    24giugno2009

 

 

7 Commenti a “SENTO…”

  1. lorenzo3.AN scrive:

    la forza del limite : Il limite appartiene alla condizione umana.Perdere questa evinienza_ come capita talora alla nostra generazione_ significa contraddire la realtà quotidiana in cui siamo immersi. Il senso del limite, però più che un ostacolo può rivelarsi, alla prova dei fatti,una inattesa risorsa. Infatti proprio perchè finiti i contingenti, siamo e ci sperimentiamo in relazione, bisognosi, cioè, di essere con l’altro.Per questa ragione la sofferenza, oltre a conferire una singolare intimità con se stessi, offre pure una sorprendente opportunità: quella di aprirsi agli alri. A pensarci bene,sta qui una risorsa che si sprigiona dal dolore: ci stana dall’isolamento per ricordare a noi e agli altri il bisogno reciproco di solidarietà. Non che questo avvenga in modo automatico, specie oggi in cui l’allentarsi dei legami sociali tende a rinchiudere ognuno in se stesso privando la sofferenza del solo spazio per esprimersi ed essere effettivamnente condivisa. E tuttavia proprio il limite in cui ci si imbatte può restituire alla nostra cultura uno sguardo più autentico, e una libertà riconciliata con la la vita nei suoi momenti affascinanti e nelle vicende drammatiche. Di fronte alla sofferenza del singolo è la società nel suo insieme che deve farsi carico della precarietà dell’esistenza umana. condividendone i pesi e alleggerendone le prove. La riduzione del dolore fisico, accanto alla cura e alla consolazione, è ancora oggi, purtroppo,un traguardo da raggiungere, se è vero che si registra una vstosa differenza tra quanto sarebbe doveroso fare equanto in pratica viene compiuto. Occorre intensificare tutti gli sforzi, poi, per sottrarre la sofferenza alla solitudine, avvalorando la radicata sensibilità della nostra gente verso chi è più debole. Solo così è possibile vincere la paura della sofferenza, propria ed altrui, piuttosto che esorcizzarla volgendo altrove lo sguard.

  2. flavio.46 scrive:

    Belli i giochi di luce ed ombre espressi con vivacità e freschezza e una intensità vibrante.
    E racconti l’estate con contenuta idilliaca tensione che nasconde una vitalità vibrante. Poni nel giusto rilievo il trionfo della natura con dettagli di vita e segnali di armonia; da essi ricaviamo i sentimenti di calma e quiete che inseguiamo quotidianamente. Asseconda la descrizione una musica che teneramente ti trasporta in limpidi abbandoni.
    Sei proprio brava, ti sono grato delle belle sensazioni e le magnifiche emozioni che procuri.

  3. lorenzo.RM scrive:

    Bih Semplice quanto è bello il pezzo che hai scritto. Apre il cuore ai sentimenti più belli. E ispiri gioia e pensieri profondi. Qua ci vuole “Grazie di esistere!”.

  4. ester.VI scrive:

    semplice sei davvero brava , mi sei piaciuta molto, che belle sensazioni, mi hai emozionato !!! Grazie ciao

  5. luigi4lc7.LC scrive:

    sentimenti forti uniti a sensazioni forti…un’esplosione di immagini e il desiderio di vivere la vita…un cuore grande….

  6. popof scrive:

    Ecco come l’andirivieni quotidiano si può trasformare se il cervello resta colleggato al cuore.
    Aggiungo il mio grazie a quelllo di Paola.

  7. paolacon scrive:

    Semplice, che bel regalo ci hai fatto!
    Tre cose insieme, per gli occhi, per le orecchie e per i sentimenti.
    Una delle musiche piu’ belle che l’uomo abbia scritto, unita ad un’apoteosi di colori e poi quelle cicale, quei grilli come li sento vicini…
    Siamo pronti ad accoglierla con gioia l’estate che poi e’ finalmente arrivata!
    Un grazie di cuore.

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