Che emozione quel giorno. Ero a casa in licenza, pranzavamo con la tv accesa a seguire quella sedicesima votazione e tra un boccone e l’altro giunge la voce di Pietro Ingrao che legge i nomi sulle sulle schede, lo speaker dice “quorum raggiunto”: sappiamo così che Sandro Pertini sarà il nuovo Presidente della Repubblica.

Da non crederci. Avevamo ancora la TV in B&N e il mondo tornava a colorarsi. Erano momenti difficili, qualche mese prima l’assassinio di Aldo Moro, i soldati di leva come me, nelle strade per la caccia ai terroristi.Lo Stato reagiva, si compattava anche nel voto e portava alla massima carica uno dei figli migliori di questa lingua di terra stesa tra l’Europa e l’Africa.Non voglio ricordare la figura, solo il giorno, un giorno particolare come solo in estate ce ne sono, giorni che cambiano la vita e il corso degli eventi. Guerre e rivoluzioni si iniziano in estate per aver condizioni climatiche favorevoli, ma quell’8 luglio no, c’era aria di primavera. Da li a poco, per la prima volta nella storia Roma avrebbe avuto un Papa dei paesi dell’est, un Sindaco Comunista e un Presidente della Repubblica Socialista: da non crederci, cortine mentali che cominciavano a crollare. Anche questa allegorica coincidenza è stata una casualità della storia?

Oggi quel che mi importa ricordare è l’elezione alla massima carica dello Stato di un uomo che era stato in galera per delle idee, un giusto, un intellettuale accusato dal fascismo di essere istigatore all’odio tra le classi sociali, di aver commesso il reato di di “stampa clandestina”, e altro ancora. Che venne condannato ad otto mesi di reclusione e al pagamento di un’ammenda. Che, con l’entrata in vigore delle leggi fasciste fu confinato nell’Isola di Santo Stefano, da dove fuggì clandestinamente in Francia. Non era solo, altri clandestini erano con lui, o erano come lui, voglio ricordare solo i socialisti Filippo Turati e Carlo Rosselli. Rientra in Italia con passaporto falso e viene ancora arrestato.

Mi fermo qui, tutta la sua storia è sui libri e, per noi informatizzati, c’è anche internet. Oggi mi chiedo cosa direbbe se fosse in vita? Lui che fu clandestino e perseguitato politico, che direbbe delle leggi varate di recente? Buon per molti suoi ex compagni di partito, diventati nel frattempo portavoce filogovernativi, che il contatto con l’aldilà sia ossibile solo attraverso le indulgenze, che in ogni caso rimangono tra i vivi. Se qualche esternazione giungesse all’aldiqua che cosa titolerebbero Igiornali? C’è chi va ancora a caccia, accusando chi ha alti ideali di dignità umana e civile, di essere mangiatori di bambini, si inventano accuse che stanno solo nella loro testa mentre sanno che sono colpe proprie.Accusano chi pensa in maniera diversa di cospirazione, di ingiuria, di vilipendio e Dio sa quant’altro: un modo obsoleto di difendersi attaccando. Orbene, forse sarebbe ora che imparassero a vedere senza scrollar la testa.Il movimento rotatorio del capo rende la visione deformata, il cervello interpreta erroneamente i segnali che gli ungono.

Forse è ora di dire basta: l’Italia il 07/08/1978 suonò una sveglia, mille dita han fatto a gara per far tacere il campanello, ma han dimenticato di tirar via la chiave che da la carica, e la sveglia, stancamente, suona ancora.

 

popof                                  8 luglio2009

15 Commenti a “08/o7/1978 Sandro Pertini eletto Presidente(scritto da Popof e inserito nel blog da Semplice)”

  1. antonio2.LI scrive:

    Un grande uomo che ha dato lustro all’Italia con la sua onestà ,coerenza, semplicità e moralità.Cosa si può volere di piu da un capo di stato ?

  2. alba.ge scrive:

    popofio da ligure ho conosciuto personalmente Sandro Pertini ela sua famiglia lui è nativo di Stella paesino provincia di Savona ed ora la sua casa è diventanta un museo .Una famiglia di semplice come lo era lui onesti. Quando veniva a Genova era sollito andare dallaRina (trattoria ,un presidente )dove le cucinava lo stoccafisso ci andava matto, poi la pausacaffè da Mangini, bar degli intelletuali. Io lò sempre ammirato ma in lui ho ammirato ancora di più quando non rispettava il protocollo usciva fuori dalle righe per stringere la mano alle persone ecco anche da presidente amva sentirsi libero

  3. nembo scrive:

    La politica quella ” vera” non è solo intolleranza, ma può essere anche,come disse una volta il Papa Paolo VI, la più alta forma di amore e di servizio del prossimo!Grande Pertini

  4. aldo.roma scrive:

    Popof, non voglio fare polemica,o sminuire nessuno, ma ricordo il sacrificio di altri che pur di non lasciar colpire degli innocenti..si sono fatti avanti, rivendicando gli attentati.Tutto qui. Non credo di aver intaccato la moralità o personalità o di aver insultato la memoria di Pertini.

  5. lorenzo.RM scrive:

    Popof, oggi non ci sono socialisti tout court e c’è chi li ha fatti morire. Quanto ai cori, purtroppo, si fanno da tutte le parti e non solo nei confronti del governo.
    Gli insegnamenti della storia? Lasciamo perdere. Non esistono verità indiscutibili.
    Grazie per aver ricordato Sandro Pertini e per aver suscitato un dibattito, che è sempre utile.
    E ti confermo l’amicizia e l’affetto.

  6. popof scrive:

    Non mi va di scrivere commenti sui commenti altrui.
    Nel momento in cui scrivo qualcosa e decido di pubblicarla non è più solo una mia riflessione, appartiene a tutti come stimolo.
    Mi sento però toccato da due commenti,
    1) la domanda di Aldo a cui mi sento di chiedere a mia volta (visto che storicamente la risposta c’è stata) in che anno i tedeschi cominciarono a venire da turisti in Italia? O forse per quei giorni anzichè i consueti rastrellamenti e interrogatori sotto tortura, erano previsti giochi circensi e cotillions?
    2) Lorenzo, quando dico mi fermo qui, è riferito al passato. Senza il confronto con il presente la Storia è inutile. Ti immagini Sandro Pertini a Palazzo Grazioli? Minimo dava la pipa in testa all’autista che ce lo aveva portato.
    Al di là della battuta, credo che l’idealità dell’uomo, la profonda convinzione delle idee….insomma il video dice tutto, non è un abbellimento, potrebbe essere semmai un testameto ideale (inascoltato dai transfughi).
    Oggi comunque non ci sono socialisti che appoggiano il Governo, solo ex che fanno il coro dalla poltrona centrale ripetendo quel che gli sceneggiatori di turno decidono.

  7. calcio2.CE scrive:

    Bravo Popof per aver ricordato Un grande Uomo, Un grande Italiano, Un grande Amico.
    Il Presidente più amato dagli Italiani.
    La Presidenza di Sandro Pertini fu caratterizzata da una svolta, da una nuova concezione della massima carica dello Stato: ogni suo atto, ogni sua azione aveva il compito di rinsaldare il legame tra i cittadini e lo Stato.
    Furono anni duri …il terrorismo ancora forte, le sciagure naturali, (il terremoto in Irpinia) la crisi economica e sociale.
    Ma furono anche anni lieti come la vittoria di calcio ai mondiali di Spagna nel’82
    In tutte queste occasioni belle o brutte che fossero vi era la certezza: la presenza del nostro Presidente della Repubblica Sandro Pertini .
    Indro Montanelli scrisse di Lui…e basta solo questo: ” Non è necessario essere Socialisti per amare Pertini.
    Qualunque cosa Egli dica o faccia odora di pulizia, di lealtà e di sincerità.
    Aggiungo e mi arrogo di dirlo SI VERGOGNI CHI NON HA APPREZZATO QUESTO GRANDE UOMO
    A POPOF dico ancora grazie per averlo ricordato
    Calcio2.Ce

  8. riccardo.UD scrive:

    Bravo Aldo!!! Forse sarebbe meglio non rivangare quei momenti, no?

  9. antonio2.LI scrive:

    Popof scusa se mi son permesso di rispondere io

  10. antonio2.LI scrive:

    Bauer e Pertini dichiararono di non essere stati preventivamente informati e che l’ordine venne dato da Amendola a loro insaputa. Amendola stesso, qualche tempo dopo, confermò la versione, rivendicando a se stesso la responsabilità di aver dato ai “gappisti” l’ordine operativo per l’attentato.

  11. aldo.roma scrive:

    errata corrige: Via Rasella – Roma

  12. aldo.roma scrive:

    Una domanda a Popof, Pertini da partigiano a partecipato a Via Raesella o ricordo male?? Grazie!

  13. antonio2.LI scrive:

    Bravo Popof hai ricordato un uomo che ha dato lustro al nostro paese.L’italia è una democrazia giovane, e ha bisogno di tempo per crescere tutte le domocrazie europee lo hanno fatto attraverso tante vicende.Lo faremo anche noi.Il socialismo Italiano ha subito un tracollo è vero ma non bisogna disperare i partiti possono anche sparire ma le idee non muoiono mai.Anche l’Italia prima o poi troverà come hanno fatto le altre nazioni la via della social democrazia che non è più quel socialismo sognato da Turati, ma una nuova forma che tiene conto della evoluzione del mondo moderno.Ci saranno altri Pertini! non bisogna scoraggiarsi.Queste cose per consolidarsi hanno bisogno di tempo

  14. lorenzo.RM scrive:

    Grazie Popof e grazie Marc. Avete ricordato un grande Uomo, un uomo schietto, sincero, duro, semplice, socialista fino al midollo. Oggi il socialismo non c’è più e ci sarebbe da approfondire le ragioni della sua scomparsa. Ma questo è un articolo dedicato a Sandro, una persona di cui tutti nel PSI, il mio partito fino alla sua inopinata scomparsa, avevano timore reverenziale. Che ne dirà Sandro, ci si chiedeva. Perchè Sandro non era un politico, era una persona perbene, un coraggioso. Sanguigno come i partigiani che avevano rischiato la vita al servizio di un’idea, quella giusta, era andato in galera e sapeva che cosa vuol dire odio, fame, peregrinazioni, disprezzo di quanti ti considerano un poveraccio, un pezzente.
    Insomma, un bell’articolo, espresso da te, Popof, con la sensibilità di sempre.
    Non vorrei mai finire con una critica alle cose che scrivi perchè, credimi, ti stimo molto e mi piace come scrivi. Ma vedi, io ho seguito letteralmente il tuo consiglio. Quando hai scritto: Mi fermo qui. Tutto il resto non l’ho letto perchè al solito era un’altra cosa, slegata dal significato profondo di quanto avevi scritto prima, un’altra cosa, di cui potevi fare benissimo a meno.
    Più che dispiacermi non posso. Ma ti comprendo e ti conservo per intero la mia stima e, se mi consenti, il mio affetto.

  15. marc52 scrive:

    Bravo, Popof ricordiamolo, questo presidente galantuomo,pieno di umanità sanguineo, coraceo,l’ultimo dei socialaisti come Nenni. Onesto e galantuomo con ideali di pace e libertà, un uomo integro che non scendava a compromessi che si entusiasmava e ci entusiasmava nel vedere l’italia del calcio vincere i mondiali che correva alle due di notte a partecipare di persona, hai soccorsi di un bambino caduto in un pozzo artesiano Un uomo schietto, che non aveva peli sulla lingua, un uomo passionale è idealista.le cose non le faceva per aumenare la sua popolarità ( come fanno oggi i politici) ma le faceva perche lo sentiva nel cuore.Non doveva dimostrare nulla, lui era fatto cosi. Ma allora le cose erano diverse non bisognava apparie ma essere. popof un buon ricordo!!! un ricordo al presidente più amato dagli italiani. ciao!!!!!

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