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Ancora un incontro di Primi Ministri, Presidenti, Cancellieri e relativi entourage, al capezzale dell’economia globale in crisi.

La prendo per buona e accetto il conio del termine: crisi.

E questo è un guaio perché significa che ancora dopo svariati incontri, tra G4-G5-G6 ecc. che sembrano più le chiamate di una battaglia navale in cui i colpi finiscono in acqua e mai che ci sia uno che gridi “colpito” (ma che stia zitto quel cassintegrato che non sa nuotare) “affondato” (che taccia il pensionato che voleva andare in crociera con la social card) gli specialisti sembra non abbiano in mano ancora la diagnosi.

Si parla di crisi, non una malattia. Se non c’è diagnosi non può esserci prognosi (a meno che non sia riservata), e allora perché riunirsi in consulto? Per vedere gli effetti delle cure trascorse? Certo che se le cure fossero efficaci vorrebbe dire che qualcuno ci ha azzeccato scoprendo la malattia.

Intanto si azzardano delle ricette presentando dodici tavole, due in più di Mosè che scalò un monte per averle, oggi di monti ne portano al tavolo tre, e noi a sperare in un piano che elimini o limiti i Paradisi Fiscali, perché è risaputo che nell’Eden non si pagano le tasse e qualcuno si prepara già in terra, lo vogliamo scomunicare?

Dopo le parole domenicali del Papa si spera anche in un ‘etica dell’economia, in una frenata della caccia al guadagno facile e veloce. Ma noi comuni mortali, al massimo possiamo sbuffare, brontolare o sfilare con cartelli e stoffe colorate appese ai legni, augurandoci di non essere presi a bersaglio da pallottole vaganti e manganelli schermati da scudi in plexiglas. Possiamo sperare che le parole del Vescovo di Roma vengano ascoltate e che possa cominciare una nuova era, in cui l’uomo e non il denaro siano al centro dell’economia globale.

Ci crediamo? Ci speriamo.    

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Intanto a L’Aquila la terra trema ancora, e una caserma grande come una città rischia di aver fatto solo da specchio per qualcosa che si svolgerà altrove, perché anche la caserma aquilana non è la città, è un’isola in mezzo a palazzi sventrati, con la gente nelle tende contenta e felice di veder sfilare auto con autista, gipponi e cellulari, gente con l’auricolare ad ascoltare cosa han da cantare i passeri solitari, e che peccato quando andranno via lasciando qualche quintale di spazzatura.

Una rondine non fa primavera, men che meno una passeggiata sulla terra mobile, come fosse un tapis roulant.

Inutile anche protestare. Per cosa? Perché si son fatti i marciapiedi con l’asfalto verde allo scopo di illudere i telespettatori di mezzo mondo che l’efficienza italiana è efficiente sino al paradosso.

In una “Giornata particolare” Mastroianni nascondeva la cenere sotto un tappeto, quasi a documentare come la società del tempo tendesse a nascondere l’illusoria condizione di ordine e pulizia.

Oggi Marcello non c’è più. Qualcuno nasconde sempre cenere e lapilli sotto tappeti che sono quinte di un teatro.

Poi verranno svelati i segreti del gran consulto. Ciascuno ci leggerà quel che vorrà, e i bambini Africani, rappresentati da nessuno, continueranno a spegnersi senza sapere cos’altro poteva dare o essere la vita, se non la fame che uccide.

Popof                           6luglio2009

11 Commenti a “GI-OTTO: la quadratura del cerchio( scritto da Popof e inserito nel blog da Semplice)”

  1. marc52 scrive:

    Popof,Antonio, grazie!!!! avete detto tutto voi!!! è la solita banda musicale che suona le stesse note!!!aggiungendo a ogni raduno qualche notarela, a volte anche stonata.Cambia il posto della loro esibizione, ma la musica non cambia. Questa volta si e cercato un posto, pieno di tristezza,è lo si è reso “bello” di facciata, rifacendogli il look (Tendenza in voga di questi tempi) e poi?????? cene, incontri mondani, le consorti che si incontrano: si scrutano si guardano i vestiti e tutto finisce a tarallicci e vino. grazie popof

  2. lorenzo.RM scrive:

    Mah, ribadisco che, di fronte a tutti gli appuntamenti internazionali, occorre presentarsi con l’animo di chi, se può, deve apportare tutti i miglioramenti possibili all’assetto attuale del mondo. Poi succeda quel che può succedere. Salvo a ritentare per raggiungere obiettivi più avanzati nelle prossime occasioni.

  3. nembo scrive:

    Appunto un problema alla volta, non è questo il momento per parlare anche di questo? ovvero della Cina? Ebbene sì credo che ne parleranno eccome al G8.Le notizie che ci arrivano in questi giorni ci fanno riflettere seriamente eccome di quanto stà succedendo nel mondo in particolare in Cina.La Cina è ricca ma i cinesi sono poveri sono circa 800 milioni che vivono in estrema povertà. Al-G8 parleranno della liberizzzazione globale del commercio con la cina anche se nn ne fà parte ma sempre per il dio (soldo)”euro”.Non sono forse uomini anche loro come noi, non hanno forse il diritto della libertà e del pensiero e di manifestare conservando la loro identità?.Bravo PIER che hai sollevato questo spunto di riflessione sul tuo commento.Le parole del vescovo che dire..nuova era!come dire mille più mille! forse si riferiva al calendario Maya e profezie attinenti, la nuova era inizierà dopo il 20 dicembre 2012 momento in cui termina il tredicesimo b’ack’tum e inizia la nuova era.Staremo a vedere.

  4. lorenzo.RM scrive:

    E tu l’hai subito raccolta…la battuta…eh birbantello? Sempre per dare una rasserenatina all’ambiente.

  5. antonio2.LI scrive:

    l’ho presa da qui la battuta è in tutte le edicole

    http://espresso.repubblica.it/

  6. antonio2.LI scrive:

    Lorenzo la battuta non è mia non sono cosi bravo la trovi in internet.c’è pure la foto se ti può interessare.
    Non mi lamento affatto anzi mi piace sono sempre stato fiero di uscire dal gregge e di essere la pecora nera.

  7. lorenzo.RM scrive:

    Antonio, m’era sfuggito il tuo commento “scherzoso”. E poi ti lamenti se ti chiamano come ti hanno chiamato.

  8. lorenzo.RM scrive:

    A parte ogni cosa, speriamoci. Tanto non abbiamo alternative salvo quella della disperazione. E possiamo presentare la frittata come ci pare, possiamo rivoltarla pure trovando gli effetti che più ci aggradano ma non esistono alternative agli incontri, alle discussioni, agli accordi. Crediamoci e speriamo.

  9. antonio2.LI scrive:

    Popov le ultima notizie dicono che non si chiamerà G8 ma G 7 e mezzo

  10. antonio2.LI scrive:

    Ma la cina non fa parte del G8 cosa c’entra ?
    Un problema alla volta .

  11. pier501 scrive:

    Interessante articolo ma voglio riportare una delle tue frasi….Possiamo sperare che le parole del Vescovo di Roma vengano ascoltate e che possa cominciare una nuova era, in cui l’uomo e non il denaro siano al centro dell’economia globale.

    Ci crediamo? Ci speriamo.

    Ecco,le premesse non ci sono dal momento in cui oggi con un paese,la Cina,che calpesta barbaramente i diritti umani, si è parlato solo di scambi commerciali…Evviva !!!

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