Jan Vermeer    Pittore prediletto da Proust

Il pittore olandese Jan Vermeer può considerarsi uno dei più grandi artisti di tutti i tempi ed il maggior esponente dell’Olanda seicentesca.
Nacque a Delft – dove vivrà per tutta la sua vita fino alla morte, avvenuta nel 1685 – da famiglia protestante.

veduta d Delft

veduta d Delft

Nel 1653 sposò una donna cattolica, dalla quale ebbe ben 14 figli.
La suocera fu una sua grande ammiratrice e lo sostenne anche finanziariamente.
L’arte di Vermeer ci permette di conoscere l’Olanda di un tempo, le usanze e i costumi della provincia, il carattere sociale e l’economia di una nazione che nel XVII secolo era all’apice del suo splendore storico.
Nelle prime opere di Vermeer si  avverte l’influsso del Caravaggio, che conobbe attraverso la pittura di Orazio Gentileschi. Questo è un aspetto singolare poiché, proprio recentemente, ho parlato di Artemisia Gentileschi – sua figlia – in Riflettiamo.
Vermeer si distingueva notevolmente dai suoi contemporanei per alcune sue particolarità: la ricerca del colore puro e della luce. Ma soprattutto per la sua meticolosità,  eccezionale nella pittura.

la lattaia

la lattaia

vermeer-donna-con-la-brocca5

Proprio la luce è uno degli ingredienti più preziosi dei quadri di Vermeer: è come se avesse una sua palpabile consistenza che tocca le cose e le rende vive. L’assoluta perfezione dei suoi quadri indusse molti a credere che facesse uso di una camera oscura, strumento già noto in quei tempi.
Come non ammirare la luce ed il colore sprigionato dal dipinto “Donna in azzurro che legge una lettera”?
La sua opera più conosciuta è stata definita “La Monna Lisa Olandese”, ed è  “La ragazza col turbante”, nota anche come “La ragazza con l’orecchino di perla”, da cui fu tratto l’omonimo romanzo e, in seguito, un film.

ragazza con cappello rosso

ragazza con cappello rosso

natura morta

natura morta

La produzione di Vermeer, tuttavia, anche a causa della sua maniacale lentezza compositiva, fu molto limitata: non più di una quarantina di suoi quadri sono giunti fino a noi. Ciò, peraltro, gli procurava insuperabili problemi di sostentamento per la sua famiglia, così numerosa.
E’ sorprendente, inoltre, che, per oltre due secoli dalla sua morte, il pittore e le sue opere furono dimenticate, sino a quando egli fu “riscoperto” da un critico francese, nel 1858.
Le vicende umane di molti artisti di  pittura hanno spesso percorsi affini: totale incomprensione per il loro talento, problemi finanziari, talvolta difficoltà di sopravvivenza, non ultima, la conclusione drammatica della loro vita.
Ma l’arte, quando c’è, prorompe inevitabilmente a dispetto di ogni cosa e si afferma all’attenzione di amatori e critici.
Così è successo a Vermeer, grande genio della pittura.


Opere principali di Vermeer:

–    La ragazza col turbante
–    Donna in azzurro che legge una lettera
–    La lattaia
–    Ragazza con flauto
–    Ragazza assopita
–    Donna con la brocca
–    La merlettaia
–    Veduta di Delft
–    Natura morta

ragazza con l'orecchino di perla

ragazza con l'orecchino di perla

la merlettaia

la merlettaia

Giovanna3.rm  30.06.2009

12 Commenti a “Jan Vermeer (scritto da giovanna3.rm, inserito da paolacon)”

  1. paolacon scrive:

    vorrei solo segnalare che la prima lettura dell’articolo di Giovanna su vermeer era incompleta, ciò dovuto ad un problema tecnico. grazie

  2. lorenzo.RM scrive:

    Cari amici intenditori,i vostri interventi, e anche i dissensi espressi, testimoniano l’impegno che ponete nella presentazione degli artisti. Continuate a darci queste schede, per favore. Vi ringraziamo tanto.

  3. antonio2.LI scrive:

    Giovanna un pittore cosi grande meriterebbe ben altro .Ho voluto scrivere della vicenda dei falsi perchè anche Mergreen era una figura simpatica dotata di grande talento e il fatto che avesse rifilato a Himmler delle croste me lo ha reso anche piu simpatico.Comunque al di la di ogni considerazione continua per questa strada perchè questi articoli son sempre belli.

  4. giovanna3.RM scrive:

    Ti ringrazio Luciano per le tue simpatiche parole. Mi fa tanto piacere sapere che la pittura susciti sempre belle emozioni, ma non è sempre scontato, purtroppo. Quando accade, ritengo sia un arricchimento importante.

  5. giovanna3.RM scrive:

    Antonio, hai fatto bene a parlare della sventurata vicenda dei falsi di Vermeer, sulla quale non ho ritenuto di indugiare, dando soprattutto risalto ai suoi quadri. Si ritiene, a volte, che alcune notizie non possano interessare, e si commette così un’omissione importante. Grazie per averci pensato tu.

  6. giovanna3.RM scrive:

    grazie Flavio, hai ragione, sicuramente Vermeer meritava molte parole in più, e le avevo anche preparate, poi ho ritenuto di dare solo dei brevissimi cenni, temendo di tediare, ma ho sbagliato. Ci saranno, mi auguro, altre opportunità, che non mancherò di cogliere.

  7. flavio.46 scrive:

    Cara Giovanna, inutile dirti che forse nessuno più di me apprezza gli articoli riguardanti la pittura e quello che hai detti di Vermeer mi trova assolutamente d’accordo e non posso quindi non congratularmi con te per la perizia e il gusto nella trattazione di questi argomenti che ci appassionano.
    Devo però aggiungere, e ti chiedo perdono per questo, che forse Vermeer meritava qualche parola in più, e non tanto per gli alti e bassi che subiva il mercato dei suoi quadri e nemmeno per la vita travagliata anche a causa della sua dipendenza economica dalla suocera, ma solo perchè fu un grande artista per altro molto vicino alla pittura italiana.
    Solo forse perchè fu un artista che dipingeva poesia e per talune sue opere qualche critico, tempo fa, lo accostò a ragione ai Caravaggeschi, dei quali hai già sapietemente narrato.
    Dipinse donne sempre dall’espressione contenuta, discreta che fanno pensare, sia pure in modo allusivo, all’amore inteso nei suoi vari, molteplici aspetti.Per non parlare della sua grande sensibilità che mette nei colori sia quando dipinge paesaggi che negli interni.
    Con le sue opere è stato capace di descrivere il silenzio che riesce a fermare il tempo mentre descrive i soggetti con una armonia fatta molto risaltare dagli effetti di luce che a loso volta caricano di intensità tutti gli oggetti rappresentati.
    Ciao.

  8. luciano3.RM scrive:

    Giovanna 3 RM
    Il tuo scritto su Jan Vermmer, mette in evidenzia un grande della pittura, ora lo conosco un pò di più. Tiringrazio brava

  9. antonio2.LI scrive:

    Anche se non capisco niente ogni tanto un barlume mi resta conoscevo la storia di Meergren e mi è sembrato bello raccontarla

  10. antonio2.LI scrive:

    Il commento l’ho ricavato da diversi testi trovati in internet

  11. antonio2.LI scrive:

    Jan Vermeer veramente un grande tra i pittori fiamminghi.Voglio a questo proposito raccontare una storia che seppur indirettamente lo coinvolge.E’La storia di Han Van Meergren uno dei piu abili falsari mai esistito
    Fece dei falsi addirittura di quadri che Vermeer non aveva mai dipinto.
    Persino Abraham Bredius, il massimo luminare dell’antica pittura olandese, aveva definito La Cena di Emmaus (un falso) il più eccezionale dipinto di Vermeer, un capolavoro indiscutibile! Peccato che Vermeer in realtà non avesse mai eseguito tale soggetto. Nell’aprile del ’38 la rivista Art News, commentando il quadro esclamava “ecco qui il ritegno classico di un Piero della Francesca!”. Han Van Meegeren con le frodi si era arricchito, ma soprattutto vendicato di coloro che non lo avevano mai apprezzato come pittore di suoi quadri originali. Aveva persino venduto al capo delle SS naziste, Heinrich Himmler, dipinti falsi per un valore di cinque milioni e mezzo di fiorini, una cifra enorme per quel tempo. Proprio per questo nel 1945, alla fine della guerra, fu processato in Olanda per collaborazionismo con i nazisti – accusa per cui rischiava l’ergastolo – ma in quella circostanza rivelò per la prima volta di essere un falsario e di aver venduto ai tedeschi autentiche patacche. Nessuno volle credergli: un artista senza talento in grado di dipingere perfettamente nello stile, nella tecnica, nell’invecchiamento capolavori del Seicento? Impossibile! L’imputato chiese di dimostrarlo in aula e davanti ai giudici allibiti dipinse un Gesù nel tempio che gettò nel panico e nella costernazione critici ed esperti di tutto il mondo, i quali si vedranno costretti a revisionare tutta l’Opera di Vermeer e altri grandi maestri olandesi del XVII secolo. Un anno dopo, alla fine del 1946, Van Meegeren sarebbe morto all’età di 58 anni, portandosi nella tomba i segreti della sua genialità e lasciando in eredità agli studiosi i tanti dubbi che ancora oggi li assillano quando si apprestano a pubblicare un volume sulla pittura olandese del Seicento.

  12. lorenzo.RM scrive:

    Cara Giovanna, è degna di ogni lode la tua intenzione di rivisitare esponenti di un’arte bella e quasi dimenticata. Continua in questa ricerca appassionata e degna di ogni successo. Io purtroppo me ne intendo poco ma l’espressione artistica, di qualunque tipo, mi appassiona. E, soprattutto, ritengo che gli artisti appartengano ad un genere di persone che rappresentano le aspirazioni profonde della gente. Ovviamente quando sono dei veri artisti. I soggetti che hai scelto sono bellissimi. Insomma, una bella pagina d’arte. Grazie.

Scrivi un commento
nota:  I COMMENTI DEVONO ESSERE PERTINENTI ALL ARGOMENTO A CUI SI RIFERISCONO E NON DEVONO ESSERE INSULTANTI PER CHI HA SCRITTO L'ARTICOLO O PER UN ALTRO COMMENTATORE