http://www.youtube.com/watch?v=F-hPwlft7w8
Il limite appartiene alla condizione umana.
Perdere questa evidenza, come capita talora alle nostre nuove generazioni, significa contraddire la realtà quotidiana in cui siamo immersi. Il senso del limite va guardato in una logica di servilità, che molti si mettono a disposizione delle varie comunità che vi sono in Italia e di cui nessuno ha dimostrato in questi ultimi anni, di dare a loro quel ringraziamento o a loro la gratitudine, se non attraverso i mass media, o le stesse persone a cui l’utilità agli stessi servizi, servirebbe solo a coloro che ne debbano usufruire. Infatti proprio perchè sono finiti i contingenti addetti alla copertura, dei servizi restano senza difese (vedi Belice, il terremoto in Irpinia, il disastro a San Giuliano etc…), non vengono adottate delle misure su chi debba restare e proseguire il lavoro, anche senza le direttive di personale qualificato, siamo e ci sperimentiamo in relazione all’utile che ce ne deriva, è forse questo l’aiuto che il popolo italiano da’, dove ora vi è il terremoto? O in altri antecedenti posti? Rimanere, solo per farsi vedere, di fronte alle prossime funzioni del voto che erano in procinto di essere vissute, o rimanere solo per fare bella figura?
“”Nessuno dà niente per niente”” dice un proverbio, ma se così fosse, chi ne pagherà le conseguenze? se non gli stessi terremotati, i malati, le persone anziane che costituiscono il 25% della popolazione italiana. Questo è solo una questione di piccoli servizi al limite umano. Parlo di quelle persone che fanno le badanti, accettano il lavoro pur di rimanere in un posto come l’Italia e dove credono di trovare tutto quello che servirà loro, per tirare avanti. Gli infermieri non ce ne sono più tanti (da una statistica è stato appurato che il 35% degli infermieri se ne è andato in pensione, e i nuovi non sono all’altezza di quelli che se ne sono andati), e quelli che sono in servizio sono sotto sforzo da molto tempo, la loro operosità sta diminuendo dal troppo lavoro e ne fanno le spese gli stessi malati, non vi sono strutture adeguate, vengono eliminati reparti, perché non vi è personale, i bisogni dei malati aumentano e nessuno fa nulla, stanno alla sanità personaggi a cui dare un ministero è solo la complicità di un partito. pompieriI vigili del fuoco fanno miracoli, danno il loro contributo anche con delle vittime dei loro reparti. Siamo un popolo a cui non vi è dato modo di esentarsi dalle disgrazie, e molte volte i pompieri hanno a che fare con incendi di personaggi che poi vorrebbero costruire su fondi che hanno preso fuoco. Non si distingue la moralità di una persona dai soldi che ha, ma da quello che fa, niente e nessuno decidono, eppure si parla delle nostre vite. Ci meravigliamo, la nostra bella Italia sta andando alla deriva, troppe leggi, troppe persone che decidono per degli operai, impiegati, artigiani, commercianti, e tutte le categorie di lavoratori, ognuno con i propri problemi, ma non c’è nessuno che ascolta, è mai possibile che un popolo governato da troppe persone non faccia mai giorno? Di fronte alla sofferenza del singolo e della stessa società, molti non sanno che fare, nessuno si fa carico di responsabilità per definire una buona volta per tutti che, l’aiuto deve essere costante non solo nelle
grandi calamità, ma occorre una più accentuata partecipazione del governo, delle istituzioni, delle grandi società, magari con l’aiuto delle stesse persone del luogo, con associazioni, e tante altre costituenti la partecipazione totale del popolo. Ho sentito giorni fa un ragazzo studente e terremotato a L’Aquila, diceva cosi: “”Se le strutture ci sono ma non ho un lavoro cosa me ne faccio di un titolo di studio se poi devo andare all’estero per farmi conoscere, dare un valore a quel titolo che ho avuto con i sacrifici dei miei genitori ?””. Questo non è il futuro per i nostri giovani, ma la chiusura al mondo del lavoro, non essendoci più chi usufruisca di quello che un nuovo studente può darci. Tutti noi abbiamo fatto sacrifici, ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo cercato in ogni modo di affrontare la vita con le speranze che tutto si aggiustava, la guerra, la ricostruzione dell’Italia e tutto quello che potevano darci i nostri genitori. I giovani di oggi hanno questo LIMITE?

http://www.youtube.com/watch?v=F-hPwlft7w8

SOLO AMANDO LA VITA DI CIASCUNO FINO ALLA FINE C’E’ SPERANZA DI UN FUTURO PER TUTTI

Scritto da Lorenzo3.an

6 Commenti a “LA FORZA DEL LIMITE (scritto da lorenzo3.an inserito da paolacon)”

  1. roberta8.MI scrive:

    CARO LORENZO TU SEMPRE LE PAROLE GIUSTE X RTRATTARE QUALSIASI ARGOMENTO MA QUESTO ARTICOLO è STUPENDO PER QUANTO RIGUARSA I POLITICI MI ASTENGO NEL FARE QUALSIASI COMMENTO NON HO PIù PAROLE…….. COMPLIMENTI!!!

  2. luciano3.RM scrive:

    Lorenzo AN Sono daccordo
    Intorno a questo tema, indubbiamente affascinante, c’è un limite, il lavoro per i giovani, politici noi, tutti compatti senza polemica abbattiamo questo limite!

  3. pier501 scrive:

    Nembo sei sempre più meraviglioso… Io ho sempre sostenuto i giovani e l’ho reso pubblico. Ho sentito tante critiche sui giovani ed io che ho fatto il sessantotto ho sempre detto che mio figlio è molto meglio di me. Se tutti cercassimo di essere meno critici e più costruttivi forse avremo una patria migliore !!!

  4. nembo scrive:

    Ciascuno trova se stesso nel mondo a cui appartiene, il vero insegnamento, è non occultare la conoscenza ma risvegliarla. Dai il tuo coraggio e mettila nell’animo di chi non sa lottare ancora.Prendi il tuo sorriso, e regalalo a chi non l’ha più o non l’ha mai avuto, prendi un raggio di sole e fallo volare là deve regna il buio.Ognuno di noi dovrebbe dare fiducia e speranza ai nostri giovani che sono la nostra linfa del domani.Io credo nei giovani e se avevo qualche dubbio là in Abruzzo in mezzo alle macerie com mè tanti tantissimi giovani e tutti avevano fiducia in qualcosa in un domani.Dopo la guerra ce l’hanno fatta i nostri nonni, i nostri genitori,perchè noi non dobbiamo farcela? Bisogna essere positvi e non dimentichiamo che la nostra Italia è un grande Patria.

  5. lorenzo.RM scrive:

    Caro mio omonimo, sottoscrivo in tutto e per tutto il tuo monito finale “Solo amando la vita di ciascuno fino alla fine c’è speranza di un futuro per tutti”. E’ un titolo meraviglioso per la vita di tutti noi.

  6. giovanni9.BS scrive:

    Non ho commenti da fare, ma vi ringrazio tanto del vostro impegno, siete sempre sulla notizia. Bravi e complimenti

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