Carlotta.an ci propone un articolo-informazione di grande utilità per le donne.
Lo “stalking” (traduzione letterale: perseguitare) è un fenomeno in continuo aumento e indica tutti quegli atteggiamenti persecutori che un individuo (stalker) perpetra nei confronti della sua “vittima” che, nella quasi totalità dei casi, risulta essere una donna.
Lo “stalker” può essere un ex-marito o partner che agisce spinto dall’illusione di poter recuperare il rapporto, dalla gelosia, il possesso o più paradossalmente, dal desiderio di vendetta.
Diverso è invece quando si tratta di sconosciuti o persone conosciute in chat che agiscono “magistralmente e con pazienza certosina” scegliendo accuratamente le loro “vittime” tra quelle donne – e sono sempre più numerose – che cercano un diversivo ai loro problemi e alla loro solitudine. Con grande “maestria” diventano amici, confidenti, imponendo poco alla volta la loro presenza con il preciso scopo di voler arrivare al rapporto sentimentale e non solo, anche quando si sia ricevuta una chiara risposta negativa.
L’atteggiamento persecutorio inizia quando, convinti di avere effettivamente una relazione con l’altra persona, perdono il contatto con la realtà.
Secondo uno studio condotto da una equipe dell’Unità Analisi Psico Comportamentale dell’Osservatorio Nazionale sullo Stalking, che ha proposto un “profilo” del presunto autore, “sono persone che hanno evidenti problemi di interazione sociale, ed oltre il 50% degli stalker ha vissuto almeno una volta nella vita l’ abbandono, la separazione o il lutto di una persona cara che non è riuscito a razionalizzare” ( da: Wikipedia)

Sulla prima pagina di un Quotidiano locale è apparso un articolo che riporto integralmente, poiché ritengo sia utile a ogni “donna”… a prescindere:

stalking1

Fonte www.anconainforma.it AnconaInforma
Stalking, un fenomeno presente anche nella nostra provincia
31/07/09
Ancona – “Anche nella provincia di Ancona è presente il fenomeno dello ‘stalking'”.
E’ quanto ha riferito questa mattina, durante una conferenza stampa in questura, il primo dirigente di polizia della visione anticrimine, Cinzia Grucci.
“Dall’entrata in vigore della legge (marzo 2009) – ha proseguito – sono stati denunciati alla giustizia 63 reati.
Le querele per stalking sono state 27 laddove i reati di maltrattamenti in famiglia sono stati 36. Sono stati effettuati 4 arresti. Il questore ha emanato 6 provvedimenti di ammonimento ma sono aperti ulteriori procedimenti volti all’irrogazione. E’ interessante notare che in seguito a tutti i procedimenti,dopo l’ammonimento l’autore si è astenuto dal compiere ulteriori atti persecutori, forse nella considerazione che questi verrebbero perseguiti d’ufficio e potrebbero portare ad un arresto, forse perché l’essere stato individuato e fatto ragionare sulla condotta tenuta lo ha portato ad abbandonare comportamenti eccessivi e irrazionali”.
La sostanziale differenza tra il reato di stalking e le precedenti configurazioni delittuose (molestie, minacce, ingiurie, diffamazioni, lesioni …) è l’avere indotto uno stato d’ansia e di paura nella vittima. Lo stato deve essere perdurante, ossia permanere nel tempo e va ravvisato ed evidenziato in sede di querela e/o in sede di richiesta di ammonimento che può anche costituire il corpo, l’oggetto di un esposto. L’ansia, la paura, il timore devono avere ad oggetto l’incolumità – fisica ma anche psichica- propria o altrui. Ad esempio costituisce sicuramente condotta rientrante nel reato il pedinare i figli della vittima, ovvero il molestare con velate minacce i genitori della stessa.
Le vie giuridicamente percorribili da parte della vittima sono sostanzialmente due:
– proporre querela per il reato di stalking ;
– esporre i fatti all’Autorità di polizia, avanzando richiesta di ammonimento da parte del Questore.
Nel primo caso la comunicazione di notizia di reato avrà il suo iter giudiziario e l’autore del reato avrà conoscenza del fatto di essere stato querelato solo in un secondo tempo, talvolta anche a distanza di parecchi mesi; al termine del procedimento giudiziario , se le prove a suo carico saranno ritenute idonee,subirà la condanna penale, con tutti i suoi effetti. Nella flagranza di reato, in caso di condotte particolarmente gravi, l’autore del reato potrà anche subire l’arresto.
Nel secondo caso il reo non andrà incontro, perlomeno nell’immediato ad un giudizio penale ma sarà coinvolto in un procedimento amministrativo (volto,appunto, alla irrogazione dell’Ammonimento) in base al quale sarà reso edotto in tempi molto brevi che il suo comportamento è stato segnalato e sarà invitato a tenere una condotta conforme alla legge, pena la perseguibilità d’ufficio del reato e la possibilità di arresto.
La comunicazione immediata con le Forze dell’Ordine, oltre che tutelare la persona della vittima e i suoi familiari, sarà indispensabile per far ravvisare – nei confronti del soggetto già ammonito – il reato perseguibile d’ufficio, nonché consentirà agli agenti di procedere all’arresto dell’autore.
Come cercare di proteggersi:
Lo “stalking” è un fenomeno in crescita facilitato anche dalla sempre maggior diffusione di telefonini e computer che permettono agli “aguzzini” di sperimentare sempre più sofisticate tecniche di violenza, attraverso sms, e-mail, chat e social network come, ad esempio, Facebook.
1. denunciare subito e senza esitazioni i fatti al personale di Polizia; si valuterà se procedere alla richiesta di ammonimento o alla presentazione della querela;
2. evitare qualsiasi contatto con lo “stalker”. Quando è necessario l’incontro dovrà avvenire solo in
presenza di testimoni;
3. attivare una segreteria telefonica ( consentirà di conoscere se durante l’assenza sono giunte delle chiamate per verificare la presenza in casa)
4. registrare le telefonate (è importante poter far ascoltare il contenuto esatto ed il tono della conversazione);
5. memorizzare gli sms e conservare le mail, eventuali bigliettini anche anonimi e qualsiasi sia il loro contenuto;
6. annotare tutti gli episodi avvenuti, specificando cosa è successo, quando e dove ed eventuali testimoni;
7. osservare se si è seguiti dallo “stalker” e se lo stesso viene notato sostare nei pressi della propria abitazione o del posto di lavoro;
8. informare della situazione le persone vicine;
9. non diffondere informazioni personali;
10. tenere sempre a portata di mano un telefono cellulare per poter chiedere aiuto in caso di emergenza (si è verificato che in un caso di “stalking” la vittima, manifestando paure che potesse trovare ad attenderla nei pressi della propria abitazione il suo ex convivente, ha mantenuto la comunicazione telefonica con la Centrale Operativa della Questura fino a che non è entrata in casa).
La norma e i suoi riflessi pratici
La norma, contrariamente a quanto si verificava in precedenza, consente ora alle Forze di Polizia di intervenire nella immediatezza del fatto e procedere secondo emergenza.
Su richiesta della parte si può intervenire con 1′ ammonimento del Questore, alla denuncia all’Autorità giudiziaria e, nei casi più gravi e in flagranza di reato, all’arresto del colpevole.
Alla vittima viene fornita l’assistenza necessaria e le informazioni e contatti sui centri antiviolenza presenti nella sua zona di residenza.
Per aiutare e indirizzare le vittime ai vari servizi di assistenza e attivo anche un numero di telefono del Dipartimento delle Pari Opportunità: 1522
Decreto legge n. 11 del 23.02.2009 convertito in legge il 22.04.2009
«Art. 612-bis. – (Atti persecutori). – Salvo che il fatto costituisca più” grave reato, e” punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità’ propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.
La pena e’ aumentata se il fatto e’ commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione affettiva alla persona offesa. La pena e’ aumentata fino alla meta’ se il fatto e’ commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilita’ di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero con armi, o da persona travisata. Il delitto e’ punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela e’ di sei mesi. Si procede tuttavia d’ufficio se il fatto e’ commesso nei confrontid i un minore o di una persona con disabilita’ di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché quando il fatto e’ connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio»

Carlotta.an  02/08/09

26 Commenti a “Stalking….come difendersi dallo “stalker” -da una “donna”…alle “donne”- (scritto da Carlotta.an inserito da Paolacon)”

  1. patrizia scrive:

    Sono una mamma di un adolescente di 16 anni e un bambino di 10. Non so’ da dove iniziare, spero solo che tu capisca che la mia mente è piena di pensieri, preoccupazioni, ansie, paure e speranze. Perdonami se saltello come una cavalletta da un episodio all’altro e da una riflessione all’altra!!!
    Sono tre anni che non vivo ma sopravvivo!
    Vorrei esporre il mio pensiero e la mia rabbia contro la legge sullo stalking e su quella bella pubblicità che fa per televisione, quella che invita le donne a denunciare chi ti impedisce di vivere serenamente, chi ti molesta, chi ti minaccia,chi cambia le tue abitudini di vita, chi ti distrugge non fisicamente ma mentalmente facendo in modo che ti svegli in piena notte e pensi alle sue parole, ai suoi gesti, che in una giornata è il tuo pensiero fisso che ti priva di una vita sociale non invitando più nessuno a casa tua per paura che possa succedere qualcosa ( che LUI si possa innervosire!). Ho tanti dubbi e perplessità che vorrei che qualcuno mi chiarisse:
    • Perché ho vergogna a ripetere le parole che lui mi dice o a raccontare gli episodi che accadono….
    • perchè maledico il giorno che ho denunciato…
    • perché non credo tanto nella legge (so’ che vincerà il più forte ed io l’unico atto di coraggio l’ho fatto denunciando poi ho paura di tutto quello che accadrà!).

    Carissima ministra Mara Carfagna ti prego fa capire che per noi donne già è difficile affrontare tutto questo…
    • perché dubitano di noi???
    • qual è il vantaggio di esporci? Non c’è vantaggio e allora credeteci!!!
    • Perché le persone anziane non possono essere punite e sono privilegiate e credute più di noi?
    • Siete sicuri che loro non possono fare del male?
    • Mi assicurate che ora che ho denunciato io sono protetta e non potrà mai accadere niente né a me e nè ai miei figli?
    • Perchè ci invitate a denunciare quando poi vi dimenticate di noi e non siamo altro che un numero di pratica, noi abbiamo bisogno di fatti concreti e non di carte!!!
    • Perchè ci costringete ad affrontare un processo quando poi non c’è pena soprattutto per una persona anziana??????
    SONO AVVILITA, DISTRUTTA, IMPAURITA, la serenità della mia famiglia sta barcollando, i miei figli sono terrorizzati che ci possa fare del male…(non solo fisico)
    I carabinieri e l’avvocato mi dicono di denunciare ogni sua parolaccia…Ma vi sembra normale che dopo una giornata lavorativa e tutti gli impegni che seguono io tutti i giorni posso perdere tempo con i carabinieri e l’avvocato…( sì perché dopo tre anni la considero una perdita di tempo!)Lui è pensionato ma io ho due ragazzi e un marito che mi danno degli impegni , la mia famiglia deve andare avanti e poi farei solo del male ai miei figli, che hanno bisogno solo di tranquillità.
    Ricordo che a Natale scorso il grande mi chiese il computer portatile e il piccolo la Wii ed io e il padre rispondemmo “Dobbiamo pagare l’avvocato!!!Ci guardarono stupiti…era più importante l’avvocato che loro????
    So’ che forse non leggerete mai ciò che ho scritto, so’ che sono una delle tante lettere, ma avevo bisogno di sfogarmi, di esporvi i miei dubbi, di farvi capire che forse proprio le persone educate, calme capaci di raggiravi con le loro parole, ma soprattutto anziane (perché danno quell’effetto di tenerezza e impotenza) sono quelle più pericolose, che la situazione è diventata insostenibile e sono preoccupata per la mia vita e quella della mia famiglia!!!!
    Ecco perché io ho paura!
    Scherzando chiedo spesso a mio marito di farmi una foto per metterla sulla mia tomba…
    Mi auguro che la mia paura non diventi mai realtà altrimenti sarebbe stato inutile fare il passo che ho fatto.
    Chiedo ancora scusa per le mie idee confuse,(per gli errori)sono stata un fiume in piena! Avrei ancora tante cose da dirvi che sicuramente ho sorvolato volutamente per non annoiarvi più di quello che ho fatto!
    Con la speranza che Dio non ci abbandoni mai!

    Commenti abilitati

  2. patrizia scrive:

    Cestinate questa legge, sono vittima di minacce io e i miei figli minori da parte di un anziano di 72 anni (mio vicino di casa) e i carabinieri mi dicono: Fin quando non c’è sangue non possiamo intervenire! SONO AVVILITA, DISTRUTTA, IMPAURITA, la serenità della mia famiglia sta barcollando, i miei figli sono terrorizzati (il più piccolo ho dovuto farlo seguire da uno psicologo) che ci possa fare del male……ma la legge dov’è, perchè ci invitate a denunciare quando poi non ci cautelate, perchè ci costringete ad affrontare un processo quando poi non c’è pena soprattutto per una persona anziana??????

  3. lulu scrive:

    Gaetano Giordano e Fabio Nestola hanno condotto uno studio interessante sullo stalking femminile. In genere quando una donna colpisce un’altra donna in realtà vuole colpire il suo ex e fargli terra bruciata intorno. Lo stalking femminile è un fenomeno trasversale. Può capitare che le due donne (la stalker e la nuova compagna) siano ENTRAMBE delle VITTIME di un uomo con qualche disturbo comportamentale o di personalità (ad esempio un disturbo narcisistico di personalità). Di questo gli inquirenti dovrebbero tenere conto quando si trovano a dover giudicare una stalker donna. Con questo non voglio assolutamente fare un’apologia della stalker donna ma invitare coloro che si occupano di questi fenomeni a vedere la situazione da punti di vista diversi. Soprattutto vorrei invitare le donne a non farsi la guerra tra loro per uomini che non sanno chiudere con sincerità e franchezza le relazioni, uomini che trascinano rapporti ambigui e relazioni parallele.

  4. claudia scrive:

    certo che lo stalking e opera anche di donne,spesso anche nei confronti di altre dello stesso sesso,per invidia feroce e malata,so benissimo da sempre cosa vuol dire essere pedinata e scocciata da entrambi i sessi,spesso conoscenti anche sconosciuti con cui non si e mai condiviso niente,cosa fare?se non hai le prove e cmq e una situazione che cerca di minare la tua sicurezza psicolgica non bisogna farci caso,se sai che ti spiano concretamente sviarli,ignorarli e l’unica,la stuazione cambia se chi lo fà si dimostra per quello che dichiarando la sua posizione mettendosi in mostra insomma,li ci vogliono carabinieri ecc….

  5. Antonio scrive:

    Ho bisogno di aiuto la mia famiglia è perseguitata omai da un anno con delle lettere anonime, sono stato dai carabinieri, ma purtroppo non si riesce a risalire al mandante……sto male veramente!!!

  6. sabrina scrive:

    salve io nn credo alla legge x lo stalking io ho gia fattto gia 4 denunce x una persona che mi minaccia ho anche preso un’avvocato il plubbico ministero glia ha risp che n ci sono prove sufficenti x arrestarlo ho diffidarlo anche con tutto cio gli ho portato un sacco di telefonate registrate che lui mi minaccia mi ingiuria ecc… e ancora e attualmente libero e continua a minacciarmi vaffanculo la legge ho speso un sacco di soldi e adesso mi ritrovo sempre con l’ansia di vederlo dietro

  7. Cristina scrive:

    Ciao frequento un uomo, recentemente separato, e riceviamo parecchie pressioni e minacce dalla sua ex moglie. Lei se ne andata di casa dopo la separazione legale, credendo che lasciandolo nella casa coniugale riuscisse comunque ad avere il controllo sulla sua vita affettiva. Lo tempesta di telefonate per controllare se è o non è in casa, si apposta vicino a casa per controllare le sue uscite, fa quotidiane scenate al telefono dopo aver scoperto la nostra vacanza insieme, ha rovinato, recitando la parte della vittima e non accetando la fine del matrimonio, il suo rapporto di padre con le figlie. Chiede informazioni su di me a persone che mi conoscono apostrofandomi con nomi volgari, minaccia di venire a casa mia per rompermi la faccia…insomma vuole avere il controllo sua vita affettiva del suo ex impedendogli di ricominciare a vivere e togliendoci la serenità…

  8. vince scrive:

    ciao a tutti
    scrivo queste poche righe perche non so piu cosa fare e come comportarmi
    c’e una donna che da dieci anni mi pedina (a fasi alterne), si mette sotto casa, fa di tutto per farsi vedere da me;
    premetto che non ho avuto nessuna relazione con questa, anzi era sposata con un figlio; il guaio e’ che diciamo potrebbe annoverarsi tra le persone psicolabili;
    ho fatto una querela nel 2005, e questa non e’ mai stata presa in considerazione, ho fatto dire al maresciallo dei carabinieri al padre di curarla o stare attenta a lei, ma non ho sortito alcun riscontro, ed inperterrita continua a pedinarmi.
    il tutto mi procura ansia e tanta rabbia, sbalzi di umore e una qualita della vita a dir poco scadentissimo.
    Non so piu cosa fare e a chi rivolgermi;
    vi chiedo e vi sarei grato se mi rispondeste, cosa posso fare in concreto contro questa persona; la nuova legge puo far condannare una persona psicolabile; insomma non so piu dove cercare e cosa cercare, mi sembra che sono entrato in un vicolo cieco, dal quale posso uscire ingiustamente andando in un ‘a ltra citta.
    Oltretutto ho anche paura di compiere un gesto inconsulto che non riuscirei (in situazioni normali e gestibili) a fare ed ho paura di mettermi nei guai;
    mi date qualche consiglio?
    piena solidarieta a tutte le vittime dello stalking, se e’ necessario e se posso fare qualcosa per loro la faro
    grazie

  9. carlotta.AN scrive:

    Nembo… noi “donne” ci auguriamo che chi commette tali reati…vegna giustamente punito…prima che arrivi a mettere in pratica azioni da cui nessuno potrà mai più tornare indietro !
    Grazie …”amico mio”…bentornato !!!!

  10. nembo scrive:

    Complimenti Lady (Carlotta) ho letto il tuo art. è molto chiaro e conciso e riassume in modo ben preciso cosa sia lo “stalking” a volte si va oltre a questa parola vedi la cronaca attuale e le statistiche dicono che ogni 5 giorni una donna viene uccisa dal proprio marito, fidanzato o compagno, spero solo che nn sia cambiata solo la parola e che sia applicata in toto tutta la pena che prescrive tale reato.

  11. carlotta.AN scrive:

    Pat…non posso che essere in accordo con quanto hai scritto…ma credo sia utile fare un distinguo : lo “stalker” non ha alcuna cognizione del “rispetto”…gli atteggiamenti che assume…sono purtroppo generati da gravi disturbi di interazione sociale e nei casi più gravi…da una personalità
    “borderline”…quindi parliamo di vere e proprie patologie mentali
    Condivido pienamente invece sul fatto che… se qualcuno ne è a conoscenza…il “passaparola” potrebbe fungere da deterrente o viceversa…come dici tu “stalking=permesso accordato” se con il silenzio…non si fa nulla per impedirlo.

  12. roberta8.MI scrive:

    BRAVA CARLOTTA!!!!!!!!!!!!!!COMPLIMENTI,MA PURTROPPO VIVIAMO IN UNA CIVILTà ( ????? LA CHIAMANO COSì MAH!!! )CHE NN FA INVIDIA AL MEDIO EVO PER NON DIRE L ETà DELLA PIETRA.SIAMO STATE,SIAMO E SAREMO SEMPRE IN BALIA DI QUEGLI UOMINI CHE PENSANO CHE SIAMO DI LORO PROPRIETà AD USO E CONSUMO LORO.PER FORTUNA NE SONO RIMASTI POCHI,MA FANNO PIù DANNI LORO CHE L ALTRA PERCENTUALE CHE RIMANE.SPERIAMO CHE CON TUTTI I MEZZI D INFORMAZIONE E LA CAMPAGNA INERENTE ALL ARGOMENTO QUALCOSA POSSA CAMBIARE.ANCORA COMPLIMENTI!!!!!!

  13. carlotta.AN scrive:

    Luciano, grazie della precisazione… Ripeto, quel 20% non ha alcuna rilevanza a fronte di tutto quanto già lungamente esposto. Infatti, visto che poco meno del 50% delle denunce non ha alcun seguito, proprio a causa dei mancati presupposti contemplati dalla Legge per la configurazione del reato di Stalking, il 20% rientra in tale percentuale

  14. luciano3.RM scrive:

    Carlotta. Una precisazione, non è un’ipotesi, la mia affermazione 20% sono uomini. L’ho ricavato dopo aver letto. In base alle statistiche rilevate dall’Osservatorio Nazionale Stalking (http://www.stalking.it) le molestie in un caso, su due sono a causa di ex mariti, ex conviventi, ex fidanzati. Sempre secondo dati dell’ONS, nella vita un italiano su cinque è stato vittima di forme di molestia associabili allo stalking e di questi l’80 per cento sono donne. Il resto 20% sono uomini. Un saluto.

  15. carlotta.AN scrive:

    Luciano, il fatto che lo Stalking è un fenomeno trasversale che può colpire sia uomini che donne dai 13 ai 90 anni, è palese.
    Come palese lo sono i fatti di cronaca, ormai quotidiani, con risvolti il più delle volte raccapriccianti, sulle violenze inaudite perpetrate nei confronti delle donne.
    Dubito fortemente che una donna possa arrivare a tanto !!
    Quanto emerge dagli studi dell’ONS sul fenomeno, è che la quasi totalità delle denunce ha come “vittima” una donna, quindi ne deduco che la tua affermazione “perciò il 20% sono uomini” è solo una tua ipotesi.
    Infine, i casi da te citati non hanno attinenza con lo Stalking poichè in essi non sussistono gli estremi configurati dalla legge a tale proposito, ma rientrano invece nel fenomeno del “Gaslighting” (manipolazione e molestie), messo in atto da persone insospettabili – sia uomini che donne – come un amico, un collega, un compagno di scuola o un patner e che lascia spazio a più ampie interpretazioni.
    Potrebbe essere un nuovo argomento su cui poter aprire un confronto.

  16. PATcagliari scrive:

    Brava Carlotta, interessante argomento, vedo se suscito reazioni…
    Tutti siamo bravi a dire la nostra in proposito, ma quando ci troviamo nella situazione di dove difendere qualcuno, giriamo la faccia dall’altra parte. ogni persona ha una storia a se e la vive secondo la sua personalità, il problema che poni penso che riguardi soprattutto la personalità delle persone che vivono questa situazione, ormai tutti abbiamo perso il senso del rispetto, se ci ricordassimo ogni tanto che chi ci ha messo al mondo è una donna forse tutti cambieremo atteggiamento, comprese le stesse donne. Se torniamo indietro di circa 40 anni, avete mai sentito che il banditismo sardo, mafia, camorra, ecc.. abbiano mai toccato una donna?, anche se in quel periodo la donna sembrava sottomessa ma in realtà nella maggior parte delle famiglie chi portava i pantaloni era lei… Ora la donna ha conquistato la sua autonomia, la sua libertà, l’indipendenza, e come spesso accade nn credo sia riuscita a trovare la sua giusta collocazione, vuoi per l’immagine che ci viene propinata della donna dai vari giornali, t.v, ecc.. vuoi per la ricerca del successo della stesa donna, porta a pensare che siano tutte così, come al solito nn si sanno distinguere le situazioni e si generalizza, senza renderci conto che ognuno di noi è fine a se stesso, ( anche nel nostro piccolo ), Penso che se l’uomo e la donna sollevassero lo sguardo staremo tutti meglio, xchè tutto parte dalla mancanza di rispetto, di educazione, di considerazione e di amore verso l’altro, tutto ci e dovuto nulla dobbiamo, se si semina prima o poi si raccoglie, leggi e leggine servono solo a dare una protezione giuridica, tutti noi dobbiamo metterci qualcosa di nostro ( come il passa parola )… * Stalking * = permesso accordato (anche involontariamente ) per vari motivi…
    Carlotta grazie per avermi dato lo spunto per dire la mia… ciaoooo…
    ( SCUSATE SE GENERALIZZO NIENTE DI PERSONALE PER E CON NESSUNO )..

  17. aldo.roma scrive:

    Carlotta, hai trattato un argomento di una scottante realtà, non fermerti qui,tratta ancora dell’argomento, sperando che possa servire a far prendere coscienza a tantissime donne (anche qualche uomo) che spesso vivono queste realtà,senza sapere di poterne uscire, in solitudine.

  18. luciano3.RM scrive:

    CARLOTTA.AN
    Una precisazione allo Stalking femminile,tu dici che non fanno testo.Secondo dati dell’OSSERVATORIO NAZIONALE STALKING, nella vita un italiano su cinque è stato vittima di forme di molestia associabili allo stalking e di questi l’80 per cento sono donne. Perciò il 20% sono uomini. La donna non è quindi l’unica vittima.
    L’ultimo caso di stalking femminile giorni fa a Torino. Una ragazza di ventidue anni che tormentava un ragazzino di 15 (il più bello del quartiere), arrivando a fargli 130 telefonate il giorno, la notizia di una conosciutissima fotomodella, originaria di un piccolo paese del Casertano, denunciata per molestie ai danni di un facoltoso imprenditore sessanta enne. Questi i fatti mirabili. Le denunce degli uomini sono in aumento ed è prevista a Roma l’istituzione di uno sportello contro lo stalking femminile, che non comporta violenze fisiche come quello maschile, ma è subdolo e tagliente. Le vittime maschili in genere sono uomini che hanno una posizione sociale elevata, tanto da attrarre l’amore totalmente interessato di donne che sanno fare i loro conti, tanto l’aspetto fisico e la grande differenza d’età non conta, quando c’è l’amore! Vi sono poi innumerevoli casi di uomini sedotti e raggirati, traditi, rovinati, truffati, manipolati in ogni modo dal gentil sesso. Lo stalking è bene che sia reato, sia maschile sia femminile. A mio parere ritengo che chi si macchi di tale infamità di qualunque sesso esso sia deve andare in galera.

  19. nadia4.RM scrive:

    complimenti carlotta,articolo interessantissimo. a me nn tocca ,ma veramente ci sono molte donne che pur di nn perdere il posto di lavoro inghiottono e inghiottono amaro. spero veramente che nn sia come al solito(fatta la legge trovato l’inganno)e nn solo sul posto di lavoro…grazie carlotta di questo bell’articolo ……..ps carlo’ ma sei o un avvocato o un’agente di polizia?,hahahhahhah quello che sei sei ….nn avrei mai creduto che tra noi si instaurasse questo bel rapporto….grazie x la pazienza

  20. grazia.ba scrive:

    brava.. carlotta un bel argomento e molto interessante, e bello divulgare queste notizie x noi donne, in modo ke impariamo a difenderci, basta a essere maltrattati, abbiamo subito anke abbastanza, e ora ke noi donne impariamo a reagire…….. grazie carlotta, e continua la tua battaglia io sto con te.

  21. pier501 scrive:

    Complimenti Nadia per aver evidenziato questo grosso problema !!
    Mi auguro solamente che vengano fatte rispettare le leggi esistenti e non come spesso accade che dopo aver fatto denunce da parte di donne molestate , venga preso tutto sotto gamba e succedano omicidi..Purtroppo ci sono giudici , che ancora oggi ,non tengono conto della gravità dei fatti !!
    Nadia…☺☺☺

  22. giulia4.mi scrive:

    Complimenti Carlotta, argomento “che scotta” anche perchè fenomeno in continuo aumento. Ritorniamo sempre al discorso di Educazione all’affetività che dovrebbe partire dalle famiglie e prosegiure nella scuola e nella società tutta.Inutile qua parlare della condizione della donna nell’immaginario maschile, che porta tanti uomini a nn accettare il rifiuto o peggio ancora l’abbandono. Ben vengano leggi atte a modificare certi comportamenti, la libertà e il diritto di essere e decidere come e con chi avere relazioni nn può e nn deve essere condizionata da nessuno.

  23. carlotta.AN scrive:

    Desidero ringraziare Paolacon per la sensibilità dimostrata….ma non avevo dubbi !!!!
    Testimonianza e video…..rendono ancora più chiaro il concetto
    Grazie !!!!!

  24. carlotta.AN scrive:

    Luciano, concordo pienamente con te sul concetto di “rispetto della dignità di ogni essere umano”…tuttavia i continui fatti di cronaca, che si concludono il più delle volte in modo tragico, evidenziano come il fenomeno dello “stalking” sia perpetrato sempre a danno delle donne. Fino ad oggi, infatti, la casistica è esclusivamente di “dominio maschile”…
    E’ di poche settimane fa, il caso di una donna marchigiana, che dopo aver conosciuto un uomo in chat ed aver instaurato un rapporto di amicizia, al primo incontro e a causa del suo rifiuto alle insistenti avances, è stata tenuta sequestrata per ore in macchina insieme alla figlia di soli 4 anni !!!
    La domanda sorge spontanea : ma se il rapporto fosse stato di altra natura…si sarebbe portata con sè la figlia ???……
    E’ molto probabile che come dici tu, ci siano donne che fanno “stalking”….ma fino ad ora e a fronte invece delle tante violenze subìte, perdonami…ma, qualora ci fossero, non fanno davvero testo.

  25. lorenzo.RM scrive:

    Le leggi, come sempre, vanno verificate nell’attuazione. Speriamo che questa dia buoni frutti. Si tratta infatti della violenza più bieca e inaccettabile.

  26. luciano3.RM scrive:

    Complimenti Carlotta AN
    Finalmente il Governo ha deciso, con lo strumento del decreto legge,articolo 612 bis del codice penale. In vigore dal 25 febbraio,ora lo “stalking” (molestatore assillante), è diventato oggettivamente un reato, il reato di stalking non è solo un reato per uomini persecutori contro le donne vittime, esistono tante donne accusate di stalking, pur se in percentuale minore, sono predisposte a consumare questo reato. Bisogna insegnare a tutti il rispetto della vita umana, vivere in pace e nel rispetto della dignità di ogni essere umano.

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