Lorenzo.rm ci propone un argomento che mette in crisi molti italiani e che apre tante discussioni.

Leggo dal Corriere della Sera Magazine n. 35 del 3..2009 un “Frammento di Palazzo” di Francesco Verderami che voglio farvi condividere.
Scrive Verderami testualmente: “Il  prelato lo chiamò e lo prese da parte: < Professore> gli disse. E dal tono della voce gli parve quasi che il religioso volesse confessarsi. E’ vero, da tempo erano ormai entrati in confidenza, da quando il Superiore dei Legionari di Cristo l’aveva invitato a tenere un corso di economia ai sacerdoti della sua congregazione. Già allora il <professore> Antonio Martino era rimasto colpito dal fatto che la scelta fosse caduta su di lui, devoto al liberismo e ai suoi precetti. Non è chiaro il periodo al quale risale la vicenda, è certo che all’ex ministro della Difesa vennero chieste “dieci lezioni” sul mercato e sulle sue leggi. La frequentazione aveva fatto nascere un’amicizia, e forse per questo il Superiore sentì di poter parlare liberamente. All’inizio della conversazione Martino colse nell’interlocutore un lieve imbarazzo, come se il prelato volesse togliersi un peso dalla coscienza: <Perché vede, professore, a volte capita che i miei fedeli mi pongano una questione, e ho l’impressione di non saper dare una risposta convincente>.
Per un istante sembrò che i ruoli si stessero invertendo, perché Martino si accostò all’uomo di Chiesa come vestisse lui l’abito talare. <Mi dica padre, di che si tratta?>. <Di tasse, professore>. <Di tasse?>. <Sì, di tasse. In confessionale a volte mi confidano di non pagarle, e io vorrei far capire che sono nel peccato, però mi rendo conto di non far breccia nelle loro coscienze. Mi aiuti, mi dia un consiglio>. L’ex ministro, che da anni si batte per l’abbattimento delle aliquote fiscali e che vede negli esattori i messaggeri di Satana, dopo un attimo di esitazione rispose al sacerdote: <Padre, lei è in grado di dire una menzogna?>”.
Ho riportato tutto il pezzo perché lo trovo di bellissima lettura e poi perché ritengo che esso tratti di un argomento che, sotto sotto, nasconde in moltissimi italiani stati d’animo abbastanza diffusi.
Le domande, in particolare, sono. Perché pagare l’obolo a Cesare? Che ne fa costui? Non spenderemmo meglio noi i soldi che ci prende?
Et similia. Ma è materia di discussione, se si vuole. E con questo spirito la offro alla riflessione degli amici.

Lorenzo.rm 04/ 09/ 2009

8 Commenti a “Il difficile rapporto del cittadino con il fisco (scritto da Lorenzo.rm inserito da Paolacon)”

  1. gianni4.CO scrive:

    Sto notando che su questo argomento sono pochi gli Eldyani che esprimono un giudizio, non vorrei che molti di loro si sentono un poco in colpa per non fare o di non avere fatto il proprio dovere di cittadino verso la comunità, usufruendo dei servizi che la comunità, secondo le proprie disponibilità mette a disposizione della comunità. Ribadisco, non prendiamo la scusa che i soldi vengono spesi male o che vengono sciupati, perchè queste, a mio giudizio sono tutte scuse per non fare il proprio dovere. So già che saranno pochissimi gli amici d’accordo con me, ma io comunque continuerò a ribadire quello che penso.

  2. gianni4.CO scrive:

    Non troviamo scuse come: i denari che paghiamo non sono spesi nel modo giusto ecc. ecc., per evadere le imposte. Per protestare contro gli uffici imposte che fanno regolarmente il loro dovere, innanzi tutto non dobbiamo essere degli evasori. Lo stesso slogan: “Roma ladrona” viene continuoamente ripetuto proprio da coloro che evadono il fisco e pretendono che le infrastrutture siano realizzate. Certamente l’invito a essere dei cittadini probi non è rivolto ai lavoratori dipendenti che sono tassati anche per coloro che evadono.

  3. marc52 scrive:

    Caro lorenzo non si può continuare a essere rassegnati, e dire “speriamo nel meglio” queste cose non portano a nulla!!! qui bisogna, come cittadini scendere in piazza, farci sentire, qui bisogna cambiare radicalmente mentalità.Un popolo, il nostro,r con una radicata ed endemica evasione fiscale,tutte scuse quelle del evasore(io non pago le tasse perche lo stato non mi offre un buon servizio)L’evasore, non paga le tasse perchè è un esoso, vuole tenersi tutto per se,e poi trova la scusa del disservizio offertogli.Il governo, deve impegnarsi seriamente a combattere questo malcostume, molti politici sono i primi evasori ! sono tutte cose risapute,tritte e ritrite ,manca la coscienza morale e civile, in’Italia pagano le tasse solo quelli che vi sono costretti,ma come si comporterebbero se non lo fossero? siamo alla soglia del terzo millenio, ed esistono ancora evasori totali. Questa è una piaga sociale che dannegia gli onesti! la soluzione? Governi più detirminati, che vanno giù con mano pesante, cittadini onesti che si ribbellino, forti pressioni della comunità europea.Inculcare nelle nuove generazioni (tramite la scuola )una nuova responsabilità civile! utopie ????? proviamo!!!! ciao lorenzo

  4. lorenzo.RM scrive:

    Carlo, ci sono esempi di evasione scandalosa. E ci sono anche connivenze scandalose. La materia, peraltro, è molto difficile. Il cittadino che si vuole “vendicare” dei disservizi si autoassolve. Il pubblico, senza gli introiti derivanti dalle tasse non può svolgere alcuna attività. Insomma, il cane che si morde la coda, spesso. Io penso che, alla fine, ognuno dovrebbe fare il suo dovere. Ma non è facile neppure questo. Allora, assoluzione o no, andiamo avanti e speriamo nel meglio. Grazie Carlo.

  5. carlo9.RM scrive:

    le tasse ,come dice giustamente Luciano servono, per avere come contropartita dallo stato.i servizi di cui un paese civile,e libero a bisogno es. scuola , sanita, strade, ec, ec.e fin qui in un certo senso dovremo essere tutti daccordo nel pretendere che le cose funzionino bene,come per es. fanno le nazioni del nord Europa,però non tutti le pagano,un mio amico proprietario di 5 appartamenti poverino per mandare il figlio alla scuola prende ilil bonus-libri che gli da il comune perche ””guadagna”’ poco, appena 8.ooo euro l’anno,allora se pere la sicurezza si sono fatte le ronde, perchè non fare anche quelle fiscali? poi se vai dal confessore se ai fatto la spia ti darà l’assoluzione?

  6. giovanna3.RM scrive:

    Mi domando con quale coraggio si possano evadere le tasse, desiderando nel contempo un governo civile, efficiente, sollecito nel rispondere ai bisogni dei cittadini, e altre inezie del genere!

  7. lorenzo.RM scrive:

    Luciano, ecco il dialogo. Grazie.

  8. luciano3.RM scrive:

    Lorenzo. Dovremmo avere il coraggio di dire che le tasse sono, un modo civilissimo di contribuire a servizi indispensabili come la salute e la scuola ecc. Uno non può essere felice di pagare per dei servizi inadeguati, perché ciò implica che una parte almeno di quanto è corrisposta allo Stato è sprecato a causa d’inefficienze. Poiché ritengo che chi paghi le tasse sono solo quelli costretti, mentre ci sono una marea di contribuenti che evade le tasse, e costringere a pagare più del dovuto non è bello né civile, ma brutto, incivile e ingiusto, si deve trovare il modo che le tasse, vengono pagano da tutti. Un saluto.

Scrivi un commento
nota:  I COMMENTI DEVONO ESSERE PERTINENTI ALL ARGOMENTO A CUI SI RIFERISCONO E NON DEVONO ESSERE INSULTANTI PER CHI HA SCRITTO L'ARTICOLO O PER UN ALTRO COMMENTATORE