Come gli amici di Eldy ormai sanno, non mi piacciono, in politica, le tinte forti, le divisioni nette di campo, i manicheismi, del tutto bianco di qua e del tutto nero di là.
Sicché, quando mi capita di leggere qualcosa di “mediano”, di “non definito”, di “problematico”, sono contento.
Sia quando questo è l’obiettivo esplicito di chi scrive, sia quando dallo scritto esso si possa far derivare.
Prendiamo, ad esempio, l’opinione “contromano” di Curzio Maltese apparsa su Venerdì di Repubblica n. 1.119 del 28 agosto 2009.
Ve ne trascrivo una parte, dedicata a ciò che l’autore definisce la “Bolla politica chiamata Seconda Repubblica”.
Scrive, dunque, Maltese: La Seconda Repubblica “ha fatto sognare molti, a destra e a sinistra. Mezza Italia ha sognato con Prodi una grande stagione riformista in grado di regolare le anomalie italiane e avviare una modernizzazione solidale e una rivoluzione legalitaria. L’altra metà ha sognato con Berlusconi una forte ventata liberale e il secondo boom economico. Sulle basi di queste illusioni il Paese si è spaccato fino al limite di una guerra civile fredda. Ora gli uni e gli altri sanno che non accadrà nulla di quanto sperato. Continuano a votare il meno peggio, secondo i punti di vista, rassegnati comunque al declino. Rimane giusto la lotteria per sognare. Una felicità privata, al massimo familiare. E il colpo che ti sistema per la vita”.
A parte il discorso sulla lotteria come ultima o unica “spes” per far sognare gli italiani, osservo una cosa, sempre in termini problematici, anzi due cose.
Una riguarda il passato. Ma sarebbe stato davvero impossibile, invece di spaccarsi fino al limite di una guerra civile, seppur fredda, trovare un substrato unitario di obiettivi e di azioni da perseguire nell’interesse del Paese?
L’altra riguarda il presente ed il futuro. Ma è proprio impossibile proporsi, da parte di politici, partiti, movimenti di opinione, tali obiettivi ed azioni trascurati in passato?
Io penso che le cose non possono farsi senza i numeri e che la politica non è materia di “chi abbaia alla luna” in spazi troppo ristretti.
Che ne pensiamo noi di Eldy? Ci va di parlarne?

Lorenzo.rm       01/ 09/ 2009

5 Commenti a “POLITICA- ILLUSIONI D’ITALIA (scritto da lorenzo.rm inserito da Paolacon)”

  1. luciano3.RM scrive:

    Caro Lorenzo e Francomuzzioli, il mio commento non è volemose bene, è un invito a tutti noi in eldy di cercare il dialogo civile su temi politici, per aprire un dibattito su i problemi che maggiormente incidono su di noi, certamente i dirigenti politici hanno interessi che la base sia da loro guidata per poi farci sempre sentire che la sinistra è moralmente e intellettualmente superiore alla destra, la sinistra nega alla destra qualunque ideale di sopra dell’interesse personale. Il dogma fondamentale della sinistra è che un ricco non può essere onesto, un industriale non deve essere amico dei lavoratori. La destra a sua volta, ha un’opinione semplice e precisa, riguardo agli uomini di sinistra sono privi del senso reale, tutto questo dal 1993 si è aggiunto l’antiberlusconismo. Oggi non si discute di politica si fa la guerra. L’Italia ha bisogno urgentemente di dialogo politico, e costruzione di un bipartitismo serio, ecco perché invito tutti noi della base politica al dialogo serio e costruttivo, ognuno di noi può trasmettere ai suoi vertici politici i risultati degli argomenti discussi sperando così di riuscire a farli parlare dei problemi che ci stanno attanagliando, Sanità, trasporti. Pensioni, lavoro ecc. Il teatrino della politica deve finire da ambo le parti. Un saluto.

  2. lorenzo.RM scrive:

    Franco, hai espresso legittimamente le tue opinioni. Io osservo solo che non si può aspettare che “muoia” l’avversario per fare qualcosa. Nell’attesa che questo succeda, e succede di solito con il voto, si può approfondire gli argomenti importanti, fare proposte, discutere, e perchè no anche dialogare. Io almeno la penso così e non sono anti, sono pro. Un caro abbraccio.

  3. francomuzzioli scrive:

    Caro Luciano temo che il”volemoce bene” da te auspicato in una situazione politica come l’attuale ,sia veramente utopistico. Come si fa a dialogare con una maggioranza ,che al di la di qualsiasi cosa succeda , afferma che il loro leader indiscusso ed indiscutibile è Berlusconi.Il Cavialiere è sceso in politica per difendere i suoi interessi(lo ha detto lui). Ha sempre demonizzato l’avversario liquidando chi non la pensava come lui ,come pericoloso comunista. Io non la penso come lui e sono anticomunista da sempre!! Ha mentito, ha usato e sta usando tutti i mezzi in suo potere ( e sono tanti!) per tacitare la stampa italiana ed estera che ne critica l’operato e la vita privata, che come Capo del Governo, è anche pubblica. Come puoi pensare che con un uomo del genere al comando vi possa essere un dialogo? Quando la destra avrà al comando uomini di maggior credibilità e di aspirazioni più democratiche ( ed è certo che ne esistono),allora quello da te auspicato sarà possibile.

  4. lorenzo.RM scrive:

    Grazie Luciano del tuo intervento, lucido e impegnato. Se la tua proposta, che faccio anche mia, avesse un seguito si passerebbe dalle Illusioni d’Italia, alle Intenzioni d’Italia. E noi Eldyani potremmo dare veramente un ottimo contributo.
    Per quanto mi riguarda, infatti, non penso che ci possano essere differenze politiche così estreme in Italia, un Paese a capitalismo avanzato con problemi ben definiti che richiedono prima di tutto collaborazione.

  5. luciano3.RM scrive:

    Lorenzo, questo servizio è indice di riflessione per tutti noi, che ancora tentiamo di spaccarci senza decidersi ad avviare una discussione seria senza offese e tifi da stadio. Sarebbero molto belli qui in eldy destra sinistra cattolici laici socialisti ecc riunirsi tutti in un dialogo che abbia come missione quella di ritornare alla Politica con la P maiuscola. Nella quale nessun rinuncia alla propria identità, ma, al contrario, proprio partendo dal rispetto dell’identità degli altri, si cerchino insieme soluzioni condivise. Questa esperienza può, organizzare creare esempi per chi ci governa e per chi sta all’opposizione. Certo che è più facile dirlo che farlo, ma non credo che esistano molte altre scelte.

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