(Prendo spunto dal commento di Antonio2.li, all’articolo di ieri sulla caduta del muro di Berlino, per proporre una breve carrellata…)


Ieri abbiamo “festeggiato” il ventennale della caduta del Muro… a quando i prossimi festeggiamenti per altri muri sparsi nel mondo?
Malgrado tutto ci resterà negli occhi l’immagine di questo Muro aperto, smantellato, promettente un’era completamente nuova. Ci si credeva, allora, alla venuta di un mondo pacifico e senza frontiere: economia globalizzata, libera circolazione delle merci e delle persone, estensione di una Unione Europea al di sopra degli Stati-Nazione.  Vent’anni dopo, il pianeta è ancora più irto di barriere insuperabili. Da per tutto, sono stati eretti altri muri, non soltanto per marcare dei limiti d’identità, territoriali, sociali e politici, ma ancora e sempre x separare il mondo in due, tra «loro» e «noi».

Finiremo tutti dietro un muro? C’è ancora un mondo di muri…
«Barriera di sicurezza» israeliana, muro alla frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti, «linea verde » a Cipro… 20 anni dopo la caduta del Muro di Berlino, sussistono ancora delle altre separazioni.

M2
Palestina, una « barriera » di 700 Km
La costruzione di questa « barriera di sicurezza » comincia nel 2002, per decisione di Ariel Sharon dopo il moltiplicarsi di attentati suicidi palestinesi.  È stata presentata come provvisoria, ma ratifica di fatto il frazionamento della Cisgiordania e impedisce la creazione di ogni possibile e vivibile stato Palestinese. Nel luglio 2004, la Corte Internazionale di Giustizia de L’Aia ha condannato il Muro in Cisgiordania, perché viola il diritto internazionale, ed ha ordinato che si demolisse. Ma finora, Israele non l’ha saputo.

M3
Tra le due Coree, la DMZ (acronimo per “zona demilitarizzata)
Viene chiamata zona demilitarizzata, dal 1953, lungo il 38° parallelo, una zona tampone di 238 km di lunghezza separa la Corea del Nord dalla Corea del Sud. Mine, torrette, reticolati, e migliaia di soldati, in questo ultimo rudere della Guerra Fredda.

M1
La «linea verde» divide Cipro
Dal 1974, la parte sud dell’isola (a prevalenza greca) e la parte nord (a maggiorità turca) sono separate. Dei soldati dell’ONU sono presenti da tutt’e due le parti del muro. Dal 2003 sono ripresi i negoziati.

M4
Stati Uniti-Messico il muro inefficace
Fu costruito nel 2006 per ordine di George W. Bush, il suo scopo è quello di impedire l’immigrazione clandestina dal Messico negli Stati Uniti, e lottare contro il traffico della droga. Gli Americani la chiamano “barriera” i Messicani “muro”  e cambia molto come struttura lungo il suo tracciato di 1200 km.: piccoli pali di metallo, recinzione a reticolato, dispositivi di video sorveglianza… Il muro non ha dissuaso i candidati all’esilio americano. Il loro viaggio è solo diventato più difficile e più pericoloso.

M5
Ceuta et Melilla, la fortezza europea
Sembra che l’Europa abbia scoperto questa doppia barriera solo nel 2005, quando centinaia di immigranti hanno tentato di superarla, per raggiungere  Ceuta o Melilla, enclave spagnolo in territorio marocchino. Numerosi sono stati uccisi, apparentemente dalle forze di sicurezza marocchine e spagnole. Da allora il muro è stato rinforzato e rimodernato.

M6
Belfast, dei «peacewalls» (muri di pace) vestigia della guerra civile
Un moltitudine di piccoli muri inquadrano Belfast, traccia della guerra civile tra lealisti e repubblicani, tra quartieri protestanti e cattolici. Oggi, questi «peacewalls» conservano la diffidenza tra le due comunità. Sono diventati dei luoghi dove i giovani disoccupati e sfaccendati, colpiti dalla disoccupazione e dalla povertà, si fronteggiano.

M7
Padova, un quartiere murato
Nel 2006, il sindaco di Padova decise di far erigere una palizzata per separare un intero quartiere dal resto della città. L’obiettivo: mettere fine ai traffici di droga e alle continue risse tra immigrati clandestini abitanti di questo quartiere diventato un ghetto.

E ancora…
Il valico di frontiera di Wagah, tra India e Pakistan
Muro di sabbia e pietre sul confine tra Marocco e Mauritania.
Iraq: il muro che circonda Sadr City, distretto della città di Baghdad
Il confine tra India e Bangladesh….

Paolacon.rm      10/novembre/2009


2 Commenti a “La caduta del muro di Berlino non ha messo fine a tutti i muri nel mondo…”

  1. sco scrive:

    Paola davvero interessante iere sera leggevo ,che dirti ci sono muri ovq anche in eldy chissa cosa bisogna fare per abbatterli ,cmq interessante cone articolo …nn te lo copio tranquilla !!! ahahahahh

  2. popof scrive:

    Brava Paola, mi hai tolto le parole di bocca.
    E altri muri sono pronti ad essere costruiti, senza considerare il muro d’acqua che circonda l’Italia, dove annegano le speranze di chi rincorre la libertà, e li si ributta in mare prima ancora di sapere chi chiede aiuto.
    Che ipocrisia festeggiare la caduta (avrei preferito abbattimento) di un muro e poi con spocchia lasciare che le notizie di morti nel mediterraneo …
    Non aggiungo altro. Hai ben fatto a mettere quest’articolo.

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