http://www.youtube.com/watch?v=RviRvSxdZ68

Mi è tornato in questi giorni in mente il film di Giuseppe Tornatore da cui ho preso il titolo per questo intervento.
C’è una scena, riproducibile cliccando sopra l’immagine posta a cappello di questo testo, che ha richiamato la mia attenzione, paraganobile per certi aspetti, al portaleche ci ospita e alla gente che lo frequenta. La scena inizia con il pubblico che affolla la sala del cinematografo (metafora del portale Eldy), alcuni guardano il film, altri fanno i cavoli loro, tutti in un modo o nell’altro partecipano. Quando la proiezione del film finisce, il cinema è ancora affollato e ad un certo punto in tanti non trovano spazio per accedervi. Alcuni si sono portati anche la sedia da casa, sono tanti quelli che al cinema ci stanno da un pezzo, per aver assistito alla proiezione del film due o tre volte, e ai nuovi arrivati non resta che rinunciare alla visione dello spettacolo (la prepotenza di chi conquista un posto in prima fila). Alfredo (come somiglia ai nostri postatori) allora decide di donare la visione del film gratuitamente a tutto il pubblico che non era riuscito ad entrare in sala (come i blog, in cui ognuno esprime il proprio parere).
Il piccolo Totò, che sogna di diventare lui l’Alfredo del futuro, è contento dalla scelta fatta dal cineoperatore. Gioisce vedendo la gente che torna in piazza ad assistere alla proiezione sui muri delle case, e infine si unisce all’improvvisata platea (come fossero tutti bloggers  o eldynauti di quell’immensa piazza che è internet) con cui condividere l’emozione dello spettacolo (leggi le stanze). Il proprietario del cinema ne approfitta subito mandando Nunzio a riscuotere mezza lira di biglietto da ogni spettatore (speriamo che non ci tassino i blog). Nunzio invece di lire raccoglie solo ire popolari condensate in una corale pernacchia,dal valore non quantificabile, ma sinteticamente efficace. L’apostrofo finale è di uno del pubblico che, facendosi portavoce della voglia di svago, lo manda a quel paese,ricordando che la piazza (Eldy) “è di tutti” (coloro che ne accettano le regole). A quel punto si inserisce la voce dell’anima (omissis) della piazza, che invita a non scherzare sull’argomento, perchè la piazza è sua.
Quet’ultima figura, che trova nella piazza la sua casa, la sua vita, si vede solo per un breve frangente in questa scena. Nel corso del film ritorna altre volte e strilla: “fuori, fuori tutti, la piazza è mia”. Chiaramente egli soffre di un male che lui non può riconoscere, ma la piazza si, e lo compensa regalandogli una normalità forse immeritata, ma eticamente positiva. La scena finisce con la pellicola che prende fuoco innescando l’incendio della sala, Alfredo solo tra le fiamme, viene salvato dal piccolo Totò, ma mai più tornerà a vedere disegnarsi il sorriso o il pianto sulle facce della gente che visiona una rappresentazione. Poi la storia s’incammina per altri sentieri e a noi rimane il portale di Eldy, le sue piazze, le sue stanze, e che Santa Lucia che in questi giorni si festeggia, ci conservi gli occhi per poter leggere (e scrivere) liberamente.

popof        13 dicembre2009

Un Commento a “ELDY: NUOVO CINEMA PARADISO scritto da Popof”

  1. antonio.li scrive:

    La morale della favola è semplice Popof.Molti vorrebbero la piazza tutta per loro.Ma la piazza è una entità che va conquistata con la presenza, ed essere presenti per molti non va bene è rischiosa, e poi è difficile negare di esserci stati.Meglio starsene a casa e aspettare gli eventi e saltare alla fine sul carro del vincitore.

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