Passata la festa… il simpatico e realistico quadretto di Alfred ci fa riflettere che il Natale è anche questo, un po’ dissacrante, un po’ disincantato, ma tanto vero. Più o meno in tutte le case è così.

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Tutto come da copione: mangiate interminabili, vino a fiumi, bambini che gridano e genitori che se li scordano intenti a giocare a carte; zio travestito da babbo natale riconoscibile dalla pancia prominente, carta da pacchi natalizia sparsa per ogni dove, spaghini che ti fanno inciampare, il tuo bicchiere di  plastica che tutte le volte sparisce e ne devi cercare uno nuovo, briciole di  panettone attaccate alle maniche del pullover, tutte le bottiglie di acqua presenti sulla tavola sono piene  di acqua naturale  e tu  ne vorresti  un po’ gasata  ma le ultime due dita sono lassù in cima al lungo tavolo e se ti alzi corri il rischio che qualcuno ti chieda cosa stai cercando e tu non vorresti disturbare.
I tovaglioli di carta che servono esclusivamente ad asciugare il bicchiere di vino versato e che è schizzato sui pantaloni di tuo cugino e tua moglie ti guarda come dire : sei sempre il solito pasticcione.
Come d’incanto salta fuori l’acqua gasata che tanto stavi cercando. Vorresti che te la passassero, ma ti rendi conto che i calzoni di tuo cugino sono più importanti.
I ravioli sono buoni ma quelli di tua moglie sono migliori certamente, comunque dopo la prima porzione ne prendi ancora due per gradire. Di fronte a te tuo zio ti fa segno che sono squisiti e ti invita a servirtene ancora, non ha visto che lo hai già fatto.
Assaggi tutti i vini che ciascuno ha portato e ti assale un dubbio quando qualcuno dice: è meglio non mischiare.

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Arrosti, vitello tonnato, faraona, insalate russe, sottaceti, funghi sottolio, cipolline, eppoi… i dolci, tanti dolci. I panettoni farciti, i pandoro per quelli che non gli piacciono i canditi, la crostata della zia, la frutta secca…………le noci: e lo schiaccianoci  lo hanno sempre gli  altri  e tu devi aspettare che il tuo vicino lo posi un attimo per fregarglielo.
Sai che c’è lo spumante dolce ma non lo hanno messo in tavola, devi per forza bere quello che hanno aperto, facendoti passare il tappo a due dita  dal naso ridendo tutti come matti.
Tutto da copione, come sempre.

tavola-natale
Sparecchiata tavola, ammucchiate le bottiglie al centro, tolte le briciole con la macchinetta,
tolti i tovaglioli che hanno asciugato il vino versato ci si prepara alla tombola.
Qualcuno a gran voce chiede la grappa, qualcuno il limoncello fresco fatto dalla zia che è il migliore.
Distribuite le cartelle qualcuno chiederà chi ha la n° 26 perché se non ha quella  non gioca, e qualcun altro, ancor prima di iniziare, griderà: è uscito il 52?
Ci saranno attimi di panico: hanno iniziato e non me sono accorto!!!!
La bambina non sa ancora leggere, vuole estrarre i numeri ed il papà la prederà sulle ginocchia e le suggerirà di volta in volta il numero estratto mentre i più impazienti fremono per la lentezza del gioco.
Io non vinco mai!!!!!!!!
Tutti gli anni vince lei, è fortunata!!!!!
La zia più vecchia è controllata dalla nipote che l’aiuta nel mettere i bottoni sui numeri estratti e con le mani tremanti raccoglie le monete vinte con la quaterna.tombola2
Qualcuno vuole un po’ di caffè?
No è tardi andiamo a casa.

Ciao, ciao, ciao, grazie, grazie a voi, ti lasciamo tutto  cosi in disordine?
Si non ti preoccupare faccio in un attimo.
Allora ciao, ciao ciao .
Come da copione un altro Natale è passato.

alfred    26 dicembre 2009

7 Commenti a “Tutto come da copione scritto da Alfred”

  1. liola scrive:

    i ricchi natali moderni ma anche i vecchi natali hanno a volte le note nostalgiche e melanconiche, forse co l’avanzar degli anni maggiormente, che tu descrivi così bene. bisogna ritrovare la vera gioia della vita che forse l’infanzia ci dava data l’ingenuità. ciao impareggiabile alfred

  2. alba morsilli scrive:

    alfred io rimpianco quei natali che tu hai descritto quasi come noia
    èil Natale della famiglia dei bambini non importa la mia stanchezza, il ricordo che ho forse il più bello era la messa di mezza notte, tutti assieme. Arrivti acasa papà metteva su idischi con i canti natalizi i bibmbi a nanna per svegliarsicon i doni sotto l’alberovero

  3. SCO scrive:

    ALFRED DA NOI NN C’è MAI NULLA DA COPIONE OGNI NATALE è DIVERSO QUESTANNO SIAMO STATI 57 E QUINDI PIATTI E BICCHIERI DI CARTA ,,, MA SAI CHE CI IMPORTA è BELLO STARE ASSIEME IN FINALE GESù è NATO IN UNA STALLA MICA IN UNA REGGIA !!

  4. titina.is scrive:

    Certo un resoconto un po’ dissacrante e disincantato, ma tutto vero, verissimo!!! Sembra di stare a casa mia! Manca una sola cosa: la descrizione dell’espressione di stanchezza di chi (come me) ha preparato tutto e deve riordinare tutto!Comunque, Alfred, sei stato proprio bravo!

  5. lorenzo.rm scrive:

    Tutto vero, Alfred. Bravo e auguri.

  6. Giulio Salvatori scrive:

    Alfred, Brillante descrizione mista di -agrodolce- Un quadro che si ripete , ossia, si è ripetuto in ogni famiglia.Ma è questo il clima natalizio, anche se “non dovrebbe essere cosi”.Bravo veramente Mariannacane, mi ci sono rivisto, anche perchè:se c’è uno che si tira qualcosa sui pantaloni, o sulla camicia bianca, quello sono io. Grazie del simpatico ma vero racconto .

  7. edis.maria scrive:

    Commenti abilitati Una certa ironia malinconica è il contorno alla tua descrizione di fatti e personaggi descritti fin nei minimi particolari.Si capisce che la festa familiare del Natale non è tra le tue preferite! Diresti “Meno male che ce n’è una sola nell’anno!” Penso che molti , tra di noi, sorrideranno alla tua arguta rappresentazione,io per prima!Sei sempre molto bravo in questo genere.

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