Avete mai visto nella realtà, quello che in un sogno vi è apparso?

Le cose belle della vita, formano in noi una specie di bolla di sapone, basta un niente, per far scoppiare ciò che a noi sembra bella, colorata, soprattutto è ciò che ci fa sorridere, rappresenta tutto ciò che vorremmo ed è rinchiuso in quella bolla.

Le realtà della vita per me sono due e sono cosi divise:
1°) ipotesi la tristezza:

Si è a volte tristi, pericolosi, spericolati, si hanno cattivi pensieri di presagi, fatti di incubi per tutta la notte, per i vari problemi di vivere ogni giorni, per sopravvivere, per i figli, per i genitori, per le malattie, ma soprattutto per la mancanza di capire chi o che ogni cosa è fatta per farci intendere noi stessi, che siamo dei comuni mortali. Viviamo per fare della nostra vita una meta raggiungibile da tutti, ma dobbiamo combattere contro ogni avversità, contrarietà e cattiveria, invidia ma, non di meno gelosie. È mai possibile che, in un’era come la nostra, dobbiamo dire che non stiamo bene con quello o con quell’altro?
Dice un proverbio “non fare ad altri ciò che non vorresti che sia fatto a te”.
Questo capitolo della vita, in cui noi tutti scegliamo di essere dei buoni genitori, nonni, zii e tutto il parentado, perché dobbiamo essere tristi?
Perché i nostri figli ci o si allontanano, diventiamo tristi, perché ci preoccupiamo di loro, pensiamo forse che nella vita non saranno mai dei veri uomini, ma solo dei paurosi fifoni?
La vita è pericolosa con noi anziani, cerchiamo di essere sempre al passo con i giovani e loro ci snobbano, credono che siamo delle persone che hanno fatto il proprio tempo ormai e ora dobbiamo lasciare il passo; ma non è cosi, a volte sono loro che ci chiedono aiuto e allora chi siamo?

E solo per quando gli facciamo comodo?
Abbiamo anche noi una dignità, non viviamo più nel pericolo, perché siamo delle persone che hanno capito che nella vita non bisogna essere prepotenti, menefreghisti, disfattisti, ma siamo umani e sbagliamo, Dobbiamo ammettere che possiamo sbagliare, ma solo per il bene di loro e della comunità, non per noi stessi, altrimenti diventeremmo come tutti “prepotenti”, non possiamo vivere una vita spericolata, certe volte da ragazzi lo abbiamo fatto, “oh come me lo ricordo bene”, ma oggi, sono arrivato al punto di dire che per me è stato un insegnamento, non una provocazione, ci serviva a dare luogo alle nostre proteste, contro certe leggi che premevano sugli operai, studenti, impiegati e tanti lavoratori.
Certo la canzone di Vasco parla di una vita spericolata, ma non è certo di quelli che hanno fatto il ‘68, le barricate servivano a poter avanzare nella società di allora.
E’ passato del tempo da quelle famose giornate, eppure sembra che ora si stia tornando a quel periodo, il lavoro svanisce, o non c’è, le malattie aumentano come un’epidemia e le cure ora debbono essere quasi sempre pagate di tasca propria, ma tutti i soldi che si versano alle assicurazioni per le nostre malattie, che fine fanno?

i nostri sogni

La certezza sta scomparendo nella mente di molte persone, ogni momento è quello giusto per essere licenziati, viste le nuove leggi a questo proposito, le varie malattie che ogni anno crescono sono delle piccole incombenze che alle famiglie danno da sole un tal disturbo, che sembra enorme, ma lo è invece veramente, togliendo dal loro stipendio, ciò che hanno guadagnato nel loro duro lavoro.

Quante volte ci siamo sentiti inutili per i nostri familiari, non potendo dar loro una mano, dar loro il nostro contributo per poter andare avanti ogni giorno, le notti insonni perché non si arriva al domani, i dubbi per i figli che non hanno cibo, o che mancano di mezzi necessari ad andare avanti ogni giorno.
Chi di noi non ha SOGNATO di cadere in un burrone, da una rupe, da un costone di roccia, ecco l’incubo peggiore è questo, si cade, si va sempre più giù, la paura che incombe in quel momento ci fa sudare di notte e al mattino pensiamo “cosa ci capiterà nella giornata”, facendoci fare le cose con attenzione a ciò che ci capita poi nel giorno.
La vita di ogni giorno è come questo punto finale, cadiamo, proviamo a rialzare la nostra testa, dare una sferzata a quello che ci far star male, non è forse la prima cosa che tutti noi cerchiamo di fare?
Tornare ai nostri splendori di una volta, o forse neghiamo a noi stessi che siamo dei veri combattenti?
Non ci nascondiamo davanti a niente?
Non credo proprio che siamo fatti cosi, la nostra età, i nostri veri momenti di vita che abbiamo vissuta, è solo un piccolo “Iceberg”, dove quello che facciamo vedere è solo una punta di verità, il resto è tutto da scoprire, da costruire, da correggere se occorre, da inventare, da sognare.

Sento delle volte amici che dialogano per aver letto o sentito della nostra politica, (anche lì non c’è più una vera strada da percorrere), lo facciamo solo perché si possa cambiare, ma nessuno lo fa, e poi si lamentano di quello e di questo, ma con chi ce la prendiamo se (siamo noi stessi ad andare a votare), sentire le parole di giovani che non hanno capito che per andare avanti ci vogliono sacrifici, e non si debba avere tutto e subito. Che tristezza

La pazienza sta scomparendo da certi vocaboli dei ragazzi, si è vero ci sono delle rarità, ma non sono mai dei promotori, ma solo persone che vorrebbero cambiare i metodi, e non lo faranno mai, incorrerebbero nelle discussioni che vogliono cambiare un mondo che sta scomparendo.
Questa è la base della tristezza, sentire dentro la rabbia farsi sempre più grande, il non poter fare nulla, fa si che le famiglie non riescono a dare il meglio di sé, avendo dei limiti, nel denaro, nella salute, e soprattutto, si ha paura di essere dei ridicoli uomini che sanno la verità ma non possono dirla.

sognare...

(continua)

Lorenzo.an 15 gennaio 2010

8 Commenti a “Avete mai visto nella realtà, quello che in un sogno vi è apparso? (scritto da lorenzo3.an)”

  1. popof scrive:

    Lorenzo, credevo di essere un pessimista, ma così di primo acchitto mi batti.
    A tutte le cose occorre reagire.
    Anche un burrone in fondo ha un fondo, altrimenti non sarebbe un burrone, sarebbe un salto nel nulla e dubito esista il nulla.

  2. franci scrive:

    Lorenzo perdonami ma quello che tu chiami “interpretazione dei sogni” mi sembra poi un totale riferimento alla realtà e alla tua grande delusione per cio’ che, secondo te è tutto da rivedere e non corrisponde alla tua visione del mondo soprattutto quello giovanile, nonchè alle tue aspettative disilluse.
    Dato che sono d’accordo con tutti i commenti fatti ma soprattutto con quello di Pat, siamo tutti noi a non aver intuito il senso del tuo scritto Lorenzo?
    Ciao e grazie.

  3. lorenzo1.an scrive:

    Commenti abilitati Penso che pochi avete capito il mio scritto, io non parlo dei consigli ai giovani, ma se leggete l’intestazione dell’articolo capirete che io parlo di come interpretare i sogni, non della realtà di ogni giorno, lo so che non è colpa dei giovani di oggi, ma se nei vostri sogni vedete cose diverse da ciò che vorreste e, vi ritornassero veramente nella vostra vita di tutti i giorni, i fatti sognati, i vostri desideri. Queste sono le mie richieste.

  4. PATcagliari scrive:

    LORE NN CREDO NEL 68, (OPINIONE PERSONALE) XCHE’ PENSO CHE
    ABBIA FATTO PIU’ DANNI CHE ALTRO, SE NN DARE LE POLTRONE PER
    I PROMOTORI… NN VOGLIO PARLARE DI POLITICA, MA DI RAPPORTI
    CON I GIOVANI, POSSIBILE CHE ABBIA INCONTRATO SOLO IO “BRAVI”
    RAGAZZI CHE DIALOGANO, RAGIONANO, REAGISCONO, S’IMPEGNANO
    NEL SOCIALE, HANNO UNA VISIONE DELLA VITA MOLTO SERENA ,
    CAPISCONO IL MOMENTO CHE SI STA ATTRAVERSANDO…
    NN SI PUO’ IMPORRE LA NOSTRA VOLONTA’, MA I RAGAZZI VANNO
    ASCOLTATI, CAPITI, SE POI TI CHIEDONO UN CONSIGLIO DAGLIELO, NN
    NECESSARIAMENTE LO DEBBONO SEGUIRE, RICORDA CHE DA RAGAZZO
    SONO COSE CHE HAI FATTO ANCHE TU, EVITIAMO DI PIANGERCI SOPRA
    NN SERVE A NESSUNO E NN SI COSTRUISCE NULLA…
    RICORDA CHE IL CAMBIAMENTO IN UNA SOCIETA’ LO COSTRUISCI CON I
    GIOVANI NN CON LE PERSONE AVANTI NEGLI ANNI, NOI POSSIAMO SOLO
    TRASMETTERE CIO CHE LA VITA CI HA INSEGNATO…
    SE ABBIAMO QUESTI GIOVANI NN DIAMO LA COLPA A LORO, MA OGNI
    GENITORE SI FACCIA L’ESAME DI COSCIENZA
    SIA < PINO CHE ANTONIO DICONO DELLE GIUSTE VERITA' …
    CIAOOOO LORE CONTINUA COSI STIMOLI IL DIALOGO…

  5. albamorsilli scrive:

    lorenzoho letto e riletto,il tuo scrittoe credimi ho avuto l’impressioneche ti eri alzatodal lettocon la luna storta, preso la penna per sfogarti.
    Poi per che cosa? Per degli incubi che non esistano, essi ti fanno solo star male e basta. Io mi pongo sempre una domanda,
    “Ho fatto il mio dovereverso tutti?”
    Come tu sai alla nostra età se chiudi gli occhi ti passa la tua vita come un film.
    ti fai l’esame di coscienza e se non hai problemi dormi il sonnodei giusti
    Poi non ti aspettare niente da nessuno tantomeno dai figli.
    dai finchè sei in grado può darsi che trovi nel momento di bisogno chi ti da da bere, ma non te lo aspettare.
    siamo soli in mezzo a tanta gente,perciò è meglio essere invidiati che compatiti,questa è la mia massima.

  6. antonio2.li scrive:

    In effetti le cose non vanno troppo bene ma bisogna sempre reagire.Il denunciare che le cose non vanno è già sintomo di reazione.Non c’è nulla di peggio che dire “ai miei tempi” lo dicevano i nostri padri e i nostri nonni, evitiamo di cadere nello stesso luogo comune.
    Tutte le generazioni hanno i loro problemi ma è una cosa naturale generata dall’impatto che le novità creano sulla gente.Se si pensa che c’è gente che ha problemi col telecomando,col telefonino,che non sa usare il computer che non usa la carta di credito che non sa fare acquisti in rete e che ha paura di prendere l’aereo allora non ci dobbiamo meravigliare che anche i valori siano cambiati e che è del tutto inutile rimpiangere le cose del passato che non ritorneranno piu.Il mondo progredisce in modo positivo e negativo ma bisogna sempre guardare la medaglia da tutte e due le parti.

  7. pino1.sa scrive:

    Commenti abilitati Lorenzo dove è andato a finire il tuo spirito di sessantottino? si rileva da quello che dici una tristezza di fondo ed una visione un pò pessimistica della vita. Ti assicuro che anche i nostri nonni e genitori avevano paura che noi non sapessimo affrontare il mondo, intanto diventato più frenetico e cattivo dei loro tempi, ma come vedi c’è l’abbiamo fatta. Quindi apriti alla “Speranza”, e pur pensando alle difficoltà ed ai pesi che dovranno sopportare i nostri figli e nipoti, che sembrano non ascoltare affatto i nostri consigli, abbi fiducia VEDRAI CHE CE LA FARANNO ANCHE LORO.

  8. lorenzo.rm scrive:

    Sì, Lorenzo, sono apprezzabili i tuoi pensieri in un momento in cui l’incomunicabilità la fa da assoluta padrona. Continua a parlare di sogni, sensazioni e stati d’animo. Qualcosa resterà certamente.

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