Flavio46 ci accompagna, ancora una volta, in uno dei nostri appuntamenti al museo e ci fa conoscere uno dei più grandi pittori del 1600.

caravaggioE’ arduo dare un ritratto veloce e sintetico di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio; ed è irriguardoso e irriverente riservare poche righe a uno dei più grandi geni dell’arte mondiale. E poiché lo faccio su ordinazione rivolgo sommessa preghiera di non accusarmi di presunzione e supponenza.
Nacque a Milano, 29 settembre 1573 e morì a Porto Ercole, 18 luglio 1610. Fino al 2007 molti pensarono, e tuttora ne sono convinti, che egli sia nato a Caravaggio in provincia di Bergamo.
E’ considerato il più grande esponente della scuola barocca e uno dei più celebrati pittori del mondo di tutti i tempi.
Iniziò nel 1586, a tredici anni, presso la bottega di Simone Peterzano.
Fin da ragazzo mostrò un carattere molto forte e piuttosto ribelle tanto da commettere sovente azioni scriteriate.
Nel 1588 lasciò Milano per Venezia, voleva studiare le opere dei maestri Giorgione, Tiziano e Tintoretto. Si trasferì quindi a Roma dove dal  1592 al 1606 non condusse una vita tranquilla a causa del sua carattere intollerante e irascibile. Presso il maestro Antiveduto Gramatica, pittore manierista senese imparò a dipingere con quella rapidità di esecuzione che gli permise in futuro di produrre durante la sua carriera un gran numero di capolavori.
Ma la vera arte del Caravaggio iniziò quando, presso Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino, cominciò a dipingere fiori e frutti, dando origine a quel genere di pittura che in futuro fu definita “natura morta”. frutta-e-donna

cesto frutta

cesto frutta

Ribelle, violento e amante di una vita senza regole  anche a Roma ricominciò a frequentare i soliti luoghi di malaffare. Nel 1599 dipinse la “Vocazione di San Matteo” e il “Martirio di San Matteo”, completate in brevissimo tempo e collocate all’interno della cappella Contarelli, nella Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma. Il successo per queste opere fu immediato e seguirono le commissioni per la Chiesa di Santa Maria del Popolo “la Crocefissione di San Pietro”e la “Conversione di san Paolo” e poi una nuova tela per la Chiesa di San Luigi dei Francesi: San Matteo e l’Angelo.
L’importanza di queste opere richiede un approfondimento  che per brevità non è possibile in questa sede, se ne potrebbe  parlare diffusamente e dettagliatamente in una trattazione a parte.
Intanto continuava  a condurre una vita scriteriata, e quando veniva arrestato, il che capitava sovente, grazie alla protezione del nobile di turno riusciva sempre a cavarsela.

conversione di san paolo

conversione di san paolo

crocefissione san pietro

crocefissione san pietro

Anche la sua vita turbolenta meriterebbe circostanziata riflessione ma ci si astiene per la solita necessità di brevità. Mi sia consentito, però, appena un breve significativo cenno: fu querelato da un garzone d’osteria per avergli tirato in faccia un piatto di carciofi.
Quando però fu condannato a morte per l’omicidio di Ranuccio Tommasoni da Terni dovette fuggire da Roma aiutato dal principe Filippo Colonna, per il quale aveva eseguito diversi dipinti, su tutti la Cena in Emmaus.

cena-di-emmaus

cena di Emmaus

Alla fine del 1606 Caravaggio dovette rifugiarsi a Napoli, dove per circa un anno visse un periodo felice e prolifico.
Dipinse la Madonna del Rosario, le Sette opere di Misericordia e La flagellazione di Cristo. Dipinse ancora il Davide con la testa di Golia, l’Incoronazione di spine, e una Salomé con la testa del Battista, rimasta solo in copia. Altre grandi tele sono la Flagellazione e la Crocifissione di Sant’Andrea, che qualcuno vorrebbe dipinto a Malta. Nonostante a Napoli sia stato bene accolto ed ammirato nel 1607 si sposta a Malta dove nel 1608 dipinge la Decollazione di San Giovanni Battista. Per i suoi meriti fu nominato Cavaliere, ma quando riprese la vita di sempre, fu imprigionato ma riuscì a fuggire in Sicilia a Siracusa.  A Malta C. produsse tre opere importanti: San Girolamo scrivente; il Ritratto di Alof de Wignacourt in armatura e il suo paggio e il Ritratto di un cavaliere di Malta.
Durante il soggiorno  a Siracusa dipinse per la Chiesa di Santa Lucia una pala d’altare del Seppellimento di santa Lucia (la patrona della città siciliana) e a Messina la Resurrezione di Lazzaro.
Altre opere eseguite in Sicilia sono l’Adorazione dei Pastori, o Madonna del parto, una Natività (trafugata nel 1969) e probabilmente uno dei molti San Giovanni Battista dipinti da Caravaggio nelle vesti di un giovane nudo in compagnia di un ariete
Alla fine dell’estate del 1609 tornò a Napoli.
Uno degli ultimi quadri dipinti da Caravaggio è il Davide con la testa di Golia, una Resurrezione per la chiesa di Sant’Anna dei Lombardi andata distrutta, la Salomé con la testa del Battista, la Negazione di Pietro, il giovane nudo del San Giovanni Battista e quella che è sicuramente l’ultima opera di Caravaggio, il Martirio di Sant’Orsola.
Quando seppe che Papa Paolo V stava preparando la revoca della sua messa al bando. Caravaggio, da Napoli, si mise in viaggio per tornare a Roma con una feluca traghetto che settimanalmente faceva il tragitto: Napoli-Porto Ercole.
Qui in preda alla febbre per infezioni intestinali, dopo quel lungo viaggio, morì il 18 luglio 1610. Si spegneva prematuramente all’età di soli 37 anni uno dei più grandi artisti della storia.
Fu seppellito nella fossa comune ricavata nella spiaggia.
Pochi giorni dopo arrivò a Napoli il condono papale.

david

david

l'indovina

l'indovina

flavio46 28/ 09/ 2009

9 Commenti a “Caravaggio (scritto da flavio 46, inserito da paolacon)”

  1. Giulio Salvatori scrive:

    Flavio, mi metto nell’ultimo banco e prendo appunti. Avevo già apprezzato il lavoro di Giovanna e ora mi ritrovo di nuovo, con piacere, a prendere lezione.Ci sono andato da solo infondo all’aula con la consapevolezza che, devo stare in silenzio e…leggere .E lo faccio volentieri rapito dalla bellezza delle opere, e dalla sapiente descrizione. Grazie di cuore

  2. antonio.li scrive:

    scusa Flavio mi era sfuggito

  3. flavio.46 scrive:

    Caro Antonio
    nel ritratto di Caravaggio ho appena rapidamente accennato all’episodio del piatto di carciofi, per il quale fatto Caravaggio dovette subire un processo.
    Ciao

  4. antonio.li scrive:

    Cosa potrei aggiungere? Avete detto tutto voi.Caravaggio è affascinante anche come figura umana: è l’esempio perfetto dell’uomo del suo tempo con tutti i difetti e le inquetudini che lo caratterizzano e per questo ce lo fanno accettare come un grande spirito libero e ribelle.Sulla sua maestria non aggiungerò quindi nulla a quello che avete gia detto voi, mi limitero solo ad aggiungere un fatto che si dice sia successo e che ci fa conoscere meglio il suo carattere focoso.

    Si narra che un giorno, Michelangelo Merisi, il noto pittore del Seicento meglio conosciuto con il nome di Caravaggio, entrò con il suo spirito baldanzoso in un’osteria e ordinò un piatto di carciofi. Gli fu portata una pietanza di carciofi cotti con olio e carciofi cotti con il burro. Quando Caravaggio, proverbialmente irascibile, chiese al ragazzo della bettola come distinguere gli uni dgli altri, si sentì rispondere che per capire la differenza tra i carciofi cotti all’olio e i carciofi cotti al burro bastava semplicemente odorare, tirò il piatto in faccia al garzone, sguainò lo spadone e lo rincorse per tutta l’osteria.

  5. flavio.46 scrive:

    Ciao Marc52
    hai tratteggiato una “fotografia” perfetta del grandissimo Caravaggio ed è talmente vero quello che hai detto che molte di quelle tele furono rifiutate dai committenti perchè a loro dire quel tipo di pittura non rispondeva esattamente alle loro aspettative. Non dobbiamo dimenticarci infatti che il suo realismo si contrapponeva violentemente al barocco e in parte anche alla pittura di maniera.
    Ciao Marc – Grazie a te.

  6. flavio.46 scrive:

    Carissima Giovanna
    Mi ricordo benissimo quando ci hai parlato sapientemente di Artemisia Gentileschi, di quando ci hai raccontato della terribile violenza da Lei subita.
    Insieme a suo padre è stata una delle figure più importanti di quella schiera di artisti definiti Caravaggeschi.
    In quella occasione ci hai raccontato di opere bellissime: di Giuditta e Oloferne, rappresentata con una scena impressionante dove si vede il sangue schizzare violento verso l’alto, o della Danae, bellissima figura di nudo sensuale mentre viene fecondata da Zeus sotto forma di pioggia; di Susanna e i vecchioni e di tutte le altre bellissime opere.
    Non cercare però di voler apparire come una dilettante amante dell’arte perché sono sicuro che ne sai molto e molto di più.
    Ciao Giovanna. Affettuosamente.

  7. marc52 scrive:

    flavio, bellissime, le tue riflessioni su Caravaggio, bellissimi, i dipinti proposti. Un pittore che mi ha sempre affacinato,un pittore amato dai fotografi, proprio per il suo accostamento alla fotografia ( dal Greco phtos-graphis disegno con la luce). Ne fu sicuramente un preculsore. Un pittore realista sia nel sceglire i personaggi, sia nel modo di dipingere. Usava dipingere persone che con lanterne poste in in vari punti, illuminavano i soggetti, creando dei chiaroscuri che rendevano la sua pittura, plastica, tridimensionale, basata e disegnata dalla luce; Un artista che raffigurava, i santi e gli eventi della cristianita, usando uomini e ragazzi del popolo andandoli a cercare nei luoghi più malfamati.Un pittore che metteva tutti i soggetti in primo piano. Grazie

  8. giovanna3.rm scrive:

    Flavio, grazie per la tua bella presentazione del Caravaggio.
    Mi ha fatto molto piacere acquisire molte informazioni sull’incomparabile artista, che ammiro molto anch’io.
    Ne avevo accennato brevemente, nell’articolo che scrissi su Artemisia Gentileschi. Al grande pittore, sia il padre che Artemisia stessa, si erano ispirati per i loro dipinti.
    Sei stato comunque esauriente, anche se ci vorrebbero tempi molto più lunghi per dissertare del grande pittore, ma in quel caso l’articolo servirebbe solo per “gli addetti ai lavori”: per me va molto bene così.
    Ti ringrazio ancora e ti saluto cordialmente.

  9. lorenzo.rm scrive:

    Avete fatto un lavoro bellissimo di cui tutti dobbiamo esservi grati. Bravi.

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