IO NON CI STO

I fatti sono noti: nella cittadina di Adro (circa 7000 abitanti) il sindaco decide di non fare più usufruire della mensa gli alunni delle elementari e della materna, che non pagano la retta. Prevalentemente sono figli di immigrati di gente che non ce la fa ad arrivare alla fine del mese; ed ecco che un cittadino anonimo invia un bonifico di 10.000 euro per saldare il debito del comune e permettere a tutti i bambini della scuola di usufruire della mensa.
Questo gesto ha fatto enorme clamore, riporto per intero la lettera che accompagna e spiega le motivazioni di questa persona “per bene”.
Ma il Sindaco di Adro non ha gradito il gesto, ed ha trovato immediato consenso fra coloro che le rette le avevano pagate. Si sono subito formate due fazioni…
Purtroppo, tristemente la miseria umana non ha limiti.

Ecco la lettera-manifesto-denuncia di Silvano Lancini (il cittadino di Adro non è riusito a rimanere anonimo a lungo) pubblicata dal Corriere della Sera e ripresa da molti organi di stampa. Ve la ripropongoo integralmente perchè ha il merito di far riflettere. C’è soprattutto un passaggio molto importante: che esempio diamo ai nostri figli e nipoti? PARLIAMONE dopo averci riflettuto.


Sono figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità. Ho vissuto i miei primi anni di vita in una cascina come quella del film “L’albero degli zoccoli”. Ho studiato molto e oggi ho ancora intatto tutto il patrimonio di dignità e inoltre ho guadagnato i soldi per vivere bene.
È per questi motivi che ho deciso di rilevare il debito dei genitori di Adro che non pagano   la mensa scolastica. A scanso di equivoci, premetto che: Non sono “comunista”. Alle ultime elezioni ho votato per Formigoni. Ciò non mi impedisce di avere amici di tutte le idee politiche. Gli chiedo sempre e solo la condivisione dei valori fondamentali e al primo posto il rispetto della persona. So perfettamente che fra le 40 famiglie alcune sono di furbetti che ne approfittano, ma di furbi ne conosco molti. Alcuni sono milionari e vogliono anche fare la morale agli altri. In questo caso, nel dubbio sto con i primi. Agli extracomunitari chiedo il rispetto dei nostri costumi e delle nostre leggi, chiedo con fermezza ed educazione cercando di essere il primo a rispettarle. E tirare in ballo i bambini non è compreso nell’educazione.
Ho sempre la preoccupazione di essere come quei signori che seduti in un bel ristorante se la prendono con gli extracomunitari. Peccato che la loro Mercedes sia appena stata lavata da un albanese e il cibo cucinato da un egiziano. Dimenticavo, la mamma è a casa assistita da una signora dell’Ucraina.
Vedo attorno a me una preoccupante   e crescente intolleranza verso chi ha di meno. Purtroppo ho l’insana abitudine di leggere e so bene che i campi di concentramento nazisti non sono nati dal nulla, prima ci sono stati anni di piccoli passi verso il baratro. In fondo in fondo chiedere di mettere una stella gialla sul braccio agli ebrei non era poi una cosa che faceva male. I miei compaesani si sono dimenticati in poco tempo da dove vengono. Mi vergogno che proprio il mio paese sia paladino di questo spostare l’asticella dell’intolleranza di un passo all’anno, prima con la taglia, poi con il rifiuto del sostegno regionale, poi con la mensa dei bambini, rna potrei portare molti altri   casi. Quando facevo le elementari alcuni miei compagni avevano il sostegno del patronato. Noi eravamo poveri, ma non ci siamo mai indignati. Ma dove sono i miei compaesani, ma come è possibile che non capiscano quello che sta avvenendo? Che non mi vengano a portare considerazioni “miserevoli”. Anche il padrone del film di cui sopra aveva ragione. La pianta che il contadino aveva tagliato era la sua. Mica poteva metterla sempre lui la pianta per gli zoccoli. (E se non conoscono il film che se lo guardino…).
Ma dove sono i miei sacerdoti.   Sono forse disponibili a barattare la difesa del crocifisso con qualche etto di razzismo. Se esponiamo un bel rosario grande nella nostra casa, poi possiamo fare quello che vogliamo? Vorrei sentire i miei preti “urlare”, scuotere l’animo della gente, dirci bene quali sono i valori, perché altrimenti penso che sono anche loro dentro il “commercio”.
Ma dov’è il segretario del partito per cui ho votato e che si vuole chiamare “partito dell’amore”. Ma dove sono i leader di quella Lega che vuole candidarsi a guidare l’Italia. So per certo che non sono tutti ottusi ma che non si nascondano dietro un dito, non facciano come coloro che negli anni 70 chiamavano i brigatisti “compagni che sbagliano”.
Ma dove sono i consiglieri e gli assessori di Adro? Se credono davvero nel federalismo, che ci diano le dichiarazioni dei redditi loro e delle famiglie negli ultimi 10 anni. Tanto per farci capire come pagano le belle cose e case. Non vorrei mai essere io a pagare anche per loro. Non vorrei che il loro reddito (o tenore di vita) venga dalle tasse del papà di uno di questi bambini che lavora in fonderia per 1.200 euro mese (regolari).
Ma dove sono i miei compaesani che non si domandano dove, come e quanti soldi spende l’amministrazione per non trovare i soldi per la mensa.   Ma da dove vengono tutti i soldi che si muovono, e dove vanno? Ma quanto rendono (O quanto dovrebbero o potrebbero rendere) gli oneri dei 30000 metri cubi del laghetto Sala. E i 50000 metri della nuova area verde sopra il Santuario chi li paga? E se poi domani ci costruissero? E se il Santuario fosse tutto circondato da edifici? Va sempre bene tutto? Ma non hanno il dubbio che qualcuno voglia distrarre la loro attenzione per fini diversi. Non hanno il dubbio di essere usati? È già successo nella storia e anche in quella del nostro paese.
IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA MOSTRI Io sono per la legalità. Per tutti e per sempre. Per me quelli che non pagano sono tutti uguali, quando non pagano un pasto, ma anche quando chiudono le aziende senza pagare i fornitori o i dipendenti   o le banche. Anche quando girano con i macchinoni e non pagano tutte le tasse, perché anche in quel caso qualcuno paga per loro. Sono come i genitori di quei bambini. Ma che almeno non pretendano di farci la morale e di insegnare la legalità perché tutti questi begli insegnamenti li stanno dando anche ai loro figli.
E CHI SEMINA VENTO, RACCOGLIE TEMPESTA! I 40 bambini che hanno ricevuto la lettera di sospensione servizio mensa, fra 20/30 anni vivranno nel nostro paese. L’età gioca a loro favore. Saranno quelli che ci verranno a cambiare il pannolone alla casa di riposo. Ma quel  giorno siamo sicuri che si saranno dimenticati di oggi? E se non ce li volessero più cambiare? Non ditemi che verranno i nostri figli perché il senso di solidarietà glielo stiamo insegnando noi adesso. È anche per questo che non ci sto. Voglio urlare che io non ci sto. Ma per non urlare e basta ho deciso di fare un gesto che vorrà dire poco, ma vuole tentare di svegliare la coscienza dei miei compaesani. Ho versato quanto necessario a garantire il diritto all’uso della mensa per tutti i bambini, in modo da non creare rischi di dissesto finanziario per l’amministrazione. In tal modo mi impegno a garantire tutta la copertura necessaria per l’anno scolastico 2009/2010. Quando i genitori potranno pagare, i soldi verranno versati in modo normale, se non potranno a vorranno pagare il costa della mensa residua resterà a mio totale carico. Ogni valutazione dei vari casi che dovessero crearsi è nella   piena discrezione della responsabile del servizio mensa. Sono certo che almeno uno di quei bambini diventerà docente universitario o medico o imprenditore o infermiere e il suo solo rispetto varrà la spesa. Ne sono certo perché questi studieranno mentre i nostri figli faranno le notti in discoteca o a bearsi con i valori del “grande fratello”. Il mio gesto è simbolico perché non posso pagare per tutti o per sempre e comunque so benissimo che non risolvo certo i problemi di quelle famiglie. Mi basta sapere che per i miei amministratori, per i miei compaesani e molto di più per quei bambini sia chiaro che io non ci sto e non sono solo. Molto più dei soldi mi costerà il lavorio di diffamazione che come per altri casi verrà attivato da chi sa di avere la coda di paglia.   Mi consola il fatto che catturerà soltanto quelle persone che mi onoreranno del loro disprezzo. Posso sopportarlo. L’idea che fra 30 anni non mi cambino il pannolone invece mi atterrisce. Ci sono case che non si possono comprare. La famosa carta di eredito c’e, ma solo per tutto il resto.
Un cittadino di Adro
(Silvano Lancini)

10 Commenti a “IO NON CI STO una storia italiana”

  1. leo scrive:

    La nostra speranza è solo il futuro del nostro essere . come si può dopo tutta l’esperienza vissuta arrivare al punto di negare un pasto a dei bambini,caro SILVANO hai con il tuo scritto risollevato una grossa mancanza di civiltà e di umanità da parte di chi dorebbe insegnare i valori fondamentali di una comunità.Purtroppo chi gode dei privilegi che la comunità gli a fatto avere non guarda mai indietro,far mancare un sostegno di vita a dei bambini è una cosa ignobile.
    Io non me la prendo con il sindaco di Arno, ma con tutti coloro che la fortuna o la velocità di mano gli sta permettendo di essere al comando delle amministrazini.come vorrei che tutti gli italiani leggessero il tuo scritto Silvano e riuscissero a capire cosa è l’AMORE

  2. pino1.sa scrive:

    è finanche troppo facile schierarsi a favore della refezione di tutti i bambini e mi meraviglio che ciò non sia avvenuto; però è doveroso nel contempo che la Pubblica Amministrazione metta su un sistema di controlli per combattere i furbi i quali avendone la possibilità, con certificazioni isee non del tutto veritiere, si sottraggono al dovuto a danno di tutti gli altri della comunità. Sfruttando tanti servizi pubblici a domanda individuale senza pagarne il corrispettivo commisurato alla propria capacità di spesa reale. Ciò anche a garanzia di quelli che com mille difficoltà e sacrificio hanno pagato la retta dei propri figli. IN MODO CHE ALMENO UNA VOLTA SI POSSA REALIZZARE PAGARE TUTTI = PAGARE MENO

  3. lucytr scrive:

    Ritengo il provvedimento del sindaco di Agro una vergogna per una societa’ che vuole definirsi civile.Tagliare sulla scuola e sulla sanita’ e’ stato un provvedimento che ci ha fatto regredire,penalizzando sempre i soggetti piu’ deboli.Con la speranza che qualcosa cambi vi saluto.

  4. munny.mi scrive:

    Commenti abilitati
    Nulla da aggiungere all’introduzione di Paola, alla lettera del Signor Silvano Lancini e ai commenti già postati. Ma non è facile esaurire l’indignazione provocata da simili fatti, e allora provo ad aggiungerci qualcosa che mi possa servire da personale sfogo.
    La “cultura leghista” la si conosce a fondo ormai, si è diffusa occupando i gangli vitali che regolano il vivere civile di ogni strato della popolazione, soprattutto nel nord Italia. A ciascuno viene indicato chiaramente il diverso da discriminare: difendiamo la razza! E’ estremamente semplice constatare come ci siano vite peggiori della propria. Ma questo, anziché suscitare un umano istinto di carità, dà origine a insani impulsi di rivalsa e a reazioni estreme di rifiuto di ogni forma di solidarietà, che ci costringono a vedere mamme soffocare il naturale istinto materno, scendere in piazza per sostenere il comportamento del loro sindaco e a deplorare il bel gesto del loro concittadino. Nessuna meraviglia: il sindaco leghista di Adro non è che l’emanazione delle persone che l’hanno votato.
    E gli altri? Il “prevostone Formigoni” di Comunione e Liberazione, che il Signor Lancini dichiara nella sua lettera di aver votato alle ultime elezioni regionali della Lombardia, dov’era? Ah dimenticavo , lui rispetta solo il voto di castità, gli altri valori non lo riguardano. E quelli del PD sempre pronti a schierarsi con gli ultimi dov’erano?Forse Il Signor Bersani era con quelli “troppo ultimi” tanto da arrivare, come sempre, fuori tempo massimo? E il prete del paese? Anche lui troppo indaffarato a sistemare il sottotetto della canonica per accorgersi di quanto stava accadendo? Muto, come muta la Chiesa, tranne che in certe puntuali occasioni: “Con l’8 per mille alla Chiesa Cattolica avete fatto molto per tutti”. E loro non fanno un cazzo! Anzi, non è del tutto vero. Loro, pur di frantumare la pillola RU46 e di stracciare il testamente biologico (insomma spetta solo a loro decidere come nascere e come morire) svendono i valori contenuti in ogni loro ordine religioso: la carità, la povertà, l’ubbidienza e la castità. Anche se quest’ultima, alla luce degli ultimi fatti, sinceramente non mi sembra una rinuncia sofferta! Eventuali dati mancanti, a scelta!

  5. lieta scrive:

    per colpa dei soliti furbi l’italietta fa paga anche ai suoi bimbi ingiustizie stupide eclatanti gente siate un po’ perbene specie i preposti e i non aventi diritto al gratuitismo sulla pelle dei bimbi in primis e degli onesti che di certo non si fan prega per paga la retta mensa dei propri bimbi

  6. Giulio Salvatori scrive:

    Secondo il mio modesto parere bisogna fare fare una piccola analisi del problema.Dal lato amministrativo, il provvedimento ha il suo iter burocratico che , purtroppo, va a cozzare con la coscienza.Semmai, il sindaco o l’assessore al ramo ( ho scritto minuscolo sindaco e assessore) dovevano verificare attentamente e fare un distinguo fra.- chi non paga perchè fa il furbo, e chi non paga perchè non può.Pertanto bisognava , attraverso queste -assistenti sociali- (anche qui scritto minuscolo) individuare i soggetti. Dopodichè , prendere le opportune decisioni amministrative, ma non penalizzare i bambini. Un atto decisamente da condannare . Tanto il sindaco, doveva subito togliere la delega all’assessore, iniziare un prodedimento disciplinare verso gli organi preposti- assistenti sociali-e, una volta avuto un quadro chiaro della situazione , deliberare un impegno di spesa verso le famiglie bisognose.Questo caro -sindaco- era la strada da seguire. La legge specifica, che in questo momento mi sfugge, da ai funzionari chiare direttive. Da semplice cittadino di questa Repubblica, ci sono amministratori che non andrebbero eletti, ma mandati a casa. Il solito Maledetto Toscano

  7. alba morsilli scrive:

    quanto mi ha ricordato la mia povertà eppure io non ero una figlia di extra comunitari, ma la descriminazione che ho provato è un timbro indelebile per tutta la vita. Certo eravamo negli 50 dopo guerra povertà è sempre uguale.
    Allora non vi erano sig Silvano a beneficiare,perciò il piatto di minestra dovevavo sempre pagarlo, anche con il sarcasmo di chi ce lo dava. Perciò vorrei che si i nostri bimbi di qualsiasi colore efamiglia non soffrisero quanto ho sofferto io.
    vergogna ! vergogna !noi diamo i soldi alla fao per la fame nel mondo mentre ce l’abbiamo in casa nostra.

  8. mario.pe scrive:

    Caro Sig. Silvano il tuo gesto ha fatto rumore tanto che i mezzi d’informazione non ne parlano più!! In relazione al bel gesto che hai fatto (proprio di un signore galantumo. ndr) non voglio dire a tutti di copiare, ma solo questo: “se ognuno facesse una parte del proprio dovere avremmo una Italia a tre piani”!!

  9. popof scrive:

    Ho saputo della lettera/donazione parecchi giorni fa.
    Non entro nel merito della donazione del Sig. Silvano.
    Ho saputo anche della reazione del sin dacò di Adro e di alcuni suoi benemeriti concittadini: e i fatti si commentano da soli.
    So cosa avrei fatto io se i miei figli frentavano una scuola che toglieva “un momento educativo” come il pranzo ad alcuni loro compagtni di scuola: avrei denunciato la Direzione Didattica, il Direttore scolastico, il Sindaco ecc. per l’aver fatto venir meno un momento educativo.
    Perchè, che sia chiaro, durante l’ora pranzo il Corpo Insegnante è in servizio: quelle contano come ore scolastiche: forse si paga per l’istruzione pubblica?
    Il problema è stato capovolto, la colpa dei padri va a ricadere sui figli, con il bene placido di chi per egoismo, di chi per ignoranza, di chi per stupidità, per arroganza di potere, per cielodurismo…. e alla fine non c’è stato nessuno (ancora) che abbia denunciato il Sindaco, Giunta Comunale ecc.
    Ora so di un posto dove volesse il cielo piovesse sale: Adro in pr. di BS terra di Lombardia nell’Italia Europea.

  10. nadia 8 rm scrive:

    Mi auguro che il signor Silvano Lancini non vada a finire nel dimenticatoio .Ecco come io (e credo molti altri)vorrei che fossero i politici che ci rappresentano.Purtroppo questo Signore ,sono piu’ che sicura,nn fara’ mai politica,non ha l’elemento principale…..il pelo sullo stomaco che quasi tutti i politici hanno,e….diciamolo,anche molti di noi.Come si puo’ ,in una classe di bimbi farne mangiare 20 e 10 no…scusate ma è assurdo.Certo,ci sono i furbacchioni,ma non posssono andarci di mezzo i bimbi ,LORO NO,di qualsiasi nazionalita’ essi siano.Vorrei davvero stringere la mano a questo signore,lui si che è un grande.Chiudo dicendo …prendiamo esempio

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