AGORÀ (attualità, politica, società)

Premetto che questo mio pensiero vuole essere nel segno del rispetto, soprattutto per le persone colpite dal male, o non al massimo della salute o forza fisica. Mi riferiso al Senatore della Repubblica Bossi.
Ma secondo voi, è in grado, dopo quelle che ha avuto, di ricoprire un incarico così importate? Dico questo perché lo osservo nel parlare e nel muoversi.
Anche se non sono un medico, qui ci sono tutte le condizioni psico-fisiche di starsene a riposo.  E dico questo perché ho avuto a che fare con una persona che abitava (ora è morto) vicino a me, colpito dallo stesso male. Lo chiamerò -male-.
Siamo tutti adulti e una constatazione rispettosa credo si possa fare. Questo mio vicino di casa, stesse condizioni fisiche di Bossi, fu subito allontanato dal lavoro. Eppure ricopriva, anche lui, un incarico importante in un Ente Pubblico. Radiato, subito messo in quiescenza. Vedete: – due pesi e due misure-. So già che mi prenderò tanti di quei fulmini e saette, ma credetemi, niente di contriarità politica, ma solamente una riflessione. Dura fatica a parlare, lo devono sorreggere, accompagnare etc, e vai a casa che è meglio no? La Lega la può controllare anche dalla sua residenza e dare il posto ad un giovane e dinamico: macché, tutti uguali, non mollano la poltrona neanche se vedono la “signora con la falce” E quanti ce ne sono di…non posso dire la parola, non vorrei ritrovarmi a vedere il sole a quadretti. Però, una cosa la dice chiara :-Roma ladrona-.
Ma se non c’era questa Roma ladrona che gli dà uno stipendio da nababbo, poteva ricorrere alle cure di centri altamente specialistici? Questo mio vicino di casa, fu costretto, dopo un po’, anche a pagarsi le cure fisioterapiche… Mi fermo qui. Il solito maledetto toscano…
Giulio Salvatori  28 giugno 2010

8 Commenti a “Bossi scritto da Giulio Salvatori”

  1. munny.mi scrive:

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    Non c’è ragione che Bossi si spogli del suo potere. Un parallelo, forse irriverente ma ineccepibile, è con l’ultimo Papa che pur minato da un male fortemente invalidante come il morbo di Parkinson non ha voluto rinunciare all’incarico fino al momento in cui ha chiesto espressamente di “lasciarlo tornare alla Casa del Padre”. Di questa Sua ultima affermazione si potrebbe aprire un’altra discussione sulle “regole del fine vita” imposte dalla Chiesa. Ma restiamo a Bossi. E’ già sorprendente il potere che ha acquisito da sano, ora questo potere, che si è addirittura allargato, gli procura vantaggi inimmaginabili per un soggetto nel suo stato e, oltretutto, con poca spesa, in quanto la sua gestione non implica sforzi fisici e intellettuali particolari. Lui, da sempre, impone gli stessi ideali, disegna gli stessi obiettivi, predica gli alti scopi della sua politica modificando unicamente l’enfasi con cui li espone, e che saranno eternamente validi proprio perché irrealizzabili. Dopo gli inizi promettenti, sì è prima adeguato e poi abbandonato al canto di sirene della politica di questi anni, finendo per cullarsi, come molti suoi compagni d’avventura, e poi affondare nei “vizi” dispiegati a piene mani da questo potere divenuto insano: sappiamo tutti in che situazione si trovava quando gli ha preso quel tremendo coccolone! Presumibilmente avrà pure maledetto quei vizi, o meglio quel vizio in particolare che l’ha tanto danneggiato, ma sono convinto che continuerà ad oscillare tra periodici pentimenti e autoassoluzioni , non rinunciando assolutamente a quanto ancora può beneficiare (vedi quanto esposto in altri commenti) e che per sua fortuna non mettono a repentaglio la sua salute. Quindi lunga vita a Bossi e al vivaio delle Trote!

  2. alba morsilli scrive:

    riporto un articolo di Bossiquando lui gridava Roma ladrona si vede che la malattia g

    LA STORIA DI SILVIO BERLUSCONI

    TUTTO CIÒ CHE PENSO DI BERLUSCONI

    di Umberto Bossi, ministro delle Riforme Istituzionali del governo Berlusconi

    Silvio Berlusconi era il portaborse di Bettino Craxi. E’ una costola del vecchio regime. E’ il più efficace riciclatore dei calcinacci del pentapartito. Mentre la Lega faceva cadere il regime, lui stava nel Mulino Bianco, col parrucchino e la plastica facciale. Lui è un tubo vuoto qualunquista. Ma non l’avete visto, oggi, tutto impomatato fra le nuvole azzurre?
    Berlusconi è bollito. E’ un povero pirla, un traditore del Nord, un poveraccio asservito all’Ulivo, segue anche lui l’esercito di Franceschiello dietro il caporale D’Alema con la sua trombetta. Io ho la memoria lunga. Ma chi è Berlusconi? Il suo Polo è morto e sepolto, la Lega non va con i morti. La trattativa Lega-Forza Italia se l’è inventata lui, poveraccio. Il partito di Berlusconi neo-Caf non potrà mai fare accordi con la Lega. Lui è la bistecca e la Lega il pestacarne.

    Berlusconi mostra le stesse caratteristiche dei dittatori. E’ un kaiser in doppiopetto. Un piccolo tiranno, anzi è il capocomico del teatrino della politica. Un Peròn della mutua. E’ molto peggio di Pinochet. Ha qualcosa di nazistoide, di mafioso. Il piduista è una volpe infida pronta a fare razzia nel mio pollaio.

    Berlusconi è l’uomo della mafia. E’ un palermitano che parla meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra. C’è qualche differenza fra noi e Berlusconi: lui purtroppo è un mafioso. Il problema è che al Nord la gente è ancora divisa tra chi sa che Berlusconi è un mafioso e chi non lo sa ancora. Ma il Nord lo caccerà via, di Berlusconi non ce ne fotte niente. Ci risponda: da dove vengono i suoi soldi? Dalle finanziarie della mafia? Ci sono centomila giovani del Nord che sono morti a causa della droga. A me personalmente Berlusconi ha detto che i soldi gli erano venuti dalla Banca Rasini, fondata da un certo Giuseppe Azzaretto, di Palermo, che poi è riuscito a tenersi tutta la baracca.

    In quella stessa banca lavorava anche il padre di Silvio e c’erano i conti di numerosi esponenti di Cosa Nostra. Bisognerebbe conoscere le sue radici, la sua storia. Gelli fece il progetto Italia e c’era il buon Berlusconi nella P2. Poi nacquero le Holding. Come potrà mai la magistratura fare il suo dovere e andare a vedere da dove vengono quei quattrini, ricordando che la mafia quei quattrini li fa con la droga e che di droga al Nord sono morti decine di migliaia di ragazzi che ora gridano da sottoterra? Se lui vuole sapere la storia della caduta del suo governo, venga da me che gliela spiego io: sono stato io a metter giù il partito del mafioso. Lui comprava i nostri parlamentari e io l’ho abbattuto.

    Quel brutto mafioso guadagna soldi con l’eroina e la cocaina. Il mafioso di Arcore vuole portare al Nord il fascismo e il meridionalismo. Discutere di par condicio è troppo poco: propongo una commissione di inchiesta sugli arricchimenti di Berlusconi. In Forza Italia ci sono oblique collusioni fra politica e omertà criminale e fenomeni di riciclaggio. L’uomo di Cosa Nostra, con la Fininvest, ha qualcosa come 38 holding, di cui 16 occulte. Furono fatte nascere da una banca di Palermo a Milano, la banca Rasini, la banca di Cosa Nostra a Milano.

    Forza Italia è stata creata da Marcello Dell’Utri. Guardate che gli interessi reali spesso non appaiono. In televisione compaiono volti gentili che te la raccontano su, che sembrano per bene. Ma guardate che la mafia non ha limiti. La mafia, gli interessi della mafia, sono la droga, e la droga ha ucciso migliaia e migliaia di giovani, soprattutto al Nord. Palermo ha in mano le televisioni, in grado di entrare nelle case dei bravi e imbecilli cittadini del Nord.

    Berlusconi ha fatto ciò che ha voluto con le televisioni, anche regionali, in barba perfino alla legge Mammì. Molte ricchezze sono vergognose, perché vengono da decine di migliaia di morti. Non è vero che ‘pecunia non olet’.

    C’è denaro buono che ha odore di sudore, e c’è denaro che ha odore di mafia. Ma se non ci fosse quel potere, il Polo si squaglierebbe in poche ore. Incontrare di nuovo Berlusconi ad Arcore? Lo escludo, niente più accordi col Polo. Tre anni fa pensarono di farci il maleficio. Il mago Berlusconi ci disse: “Chi esce dal cerchio magico, cioè dal mio governo, muore”. Noi uscimmo e mandammo indietro il maleficio al mago. Non c’è marchingegno stregato che oggi ci possa far rientrare nel cerchio del berlusconismo. Con questa gente, niente accordi politici: è un partito in cui milita Dell’Utri, inquisito per mafia.
    La “Padania” chiede a Berlusconi se è mafioso? Ma è andata fin troppo leggera! Doveva andare più a fondo, con quelle carogne legate a Craxi. Io con Berlusconi sarò il guardiano del baro.

    Siamo in una situazione pericolosa per la democrazia: se quello va a Palazzo Chigi, vince un partito che non esiste, vince un uomo solo, il Tecnocrate, l’Autocrate. Io dico quel che penso, lui fa quel che incassa.

    Tratta lo Stato come una società per azioni. Ma chi si crede di essere: Nembo Kid?
    Ma vi pare possibile che uno che possiede 140 aziende possa fare gli interessi dei cittadini? Quando quello piange, fatevi una risata: vuol dire che va tutto bene, che non è ancora riuscito a mettere le mani sulla cassaforte. Bisogna che Berlusconi-Berluscosa-Berluskaz-Berluskaiser si metta in testa che con i bergamaschi io ho fatto un patto di sangue: gli ho giurato che avrei fatto di tutto per avere il cambiamento. E non c’è villa, non c’è regalo, non c’è ammiccamento che mi possa far cambiare strada… Berluscoso deve sapere che dalle nostre parti la gente è pronta a fargli un culo così: bastano due secondi, e dovrà scappare di notte. Se vedono che li ha imbrogliati, quelli del Nord gli arrotolano su le sue belle ville e i suoi prati all’inglese e scaraventano tutto nel Lambro.

    Berlusconi, come presidente del Consiglio, è stato un dramma.
    Quando è in ballo la democrazia, a qualcuno potrebbe anche venire in mente di fargli saltare i tralicci dei ripetitori. Perché lui con le televisioni fa il lavaggio del cervello alla gente, col solito imbroglio del venditore di fustini del detersivo.

    Le sue televisioni sono contro la Costituzione. Bisogna portargliele via. Ci troviamo in una situazione di incostituzionalità gravissima, da Sudamerica. Un uomo ha ottenuto dallo Stato la concessione delle frequenze tv per condizionare la gente e orientarla al voto. Non accade in nessuna parte del mondo. E’ ora di mettere fine a questa vergogna.

    Se lo votate, quello vi porta via anche i paracarri.
    Se cade Berlusconi, cade tutto il Polo, e al Nord si prende tutto la Lega. Ma non lo faranno cadere: perché sarà pure un figlio di buona donna, ma è il loro figlio di buona donna, e per questo lo tengono in piedi.
    Ma il poveretto di Arcore sente che il bidone forzitalista e polista, il partito degli americani, gli va a scatafascio. Un massone, un piduista come l’arcorista è sempre stato un problema di “Cosa sua” o “Cosa nostra”. Ma attento, Berlusconi: né mafia, né P2, né America riusciranno a distruggere la nostra società. E lui alla fine avrà un piccolo posto all’Inferno, perché quello lì non se lo pigliano nemmeno in Purgatorio.

    Perché è Berlusconi che dovrà sparire dalla circolazione, non la Lega. Non siamo noi che litighiamo con Berlusconi, è la Storia che litiga con lui.

    (le frasi contenute nel testo sono state pronunciate testualmente da Umberto Bossi fra il 1994 e il 1999, cioè durante le tensioni del primo governo Berlusconi, dopo la rottura fra Bossi e Berlusconi nel dicembre 1994 e prima della loro riappacificazione alla fine del 1999. Le date esatte delle dichiarazioni, tratte da giornali quotidiani e agenzie di stampa, sono le seguenti: 1,7,9,10,13 marzo 1994; 5 aprile 1994; 4,11,23,31 maggio 1994; 1,12,17 giugno 1994; 29 luglio 1994; 6,8,13 agosto 1994; 1 settembre 1994; 6,20,23 dicembre 1994; 14 gennaio 1995; 22 marzo 1995; 13 aprile 1995; 10 giugno 1995; 29 luglio 1995; 25 gennaio 1996; 14,19,25 agosto 1997; 18 giugno 1998; 22 luglio 1998; 13 settembre 1998; 3, 27 ottobre 1998; 24 febbraio 19li ha dato anche alla testa

  3. leo scrive:

    bravo giulio ogni tua parola mette in risalto la
    figura del BOS colui che per stare al potere non pensa al bene della nazione ma solo e spratutto ai suoi discepoli,come possiamo permettere una così evidente voglia di potere e anarchia, se solo amasse un poco il suo popolo si sarebbe ritirato, come succede ad ogni persona coscente del posto che occupa,, ora come i grandi dittatori lancia il figlio,speriamo
    che non sia come il padre altrimenti addio padania!
    libera e indipendente:
    SCUSATE ma non tollero coloro che cercano sempre di fregare il povero lavoratore con tante chiacchere inutili. solo la parte
    operaia deve solo subire.
    Nel profondo rispettto per la sua malattia mi auguro che capisca che non è più in grado di ricoprie la carica che occupa .

  4. popof scrive:

    Ma no Giulio, che stia lì Bossi, fa meno danni di qualsasi suo successore, anche se sembra che stiano tutti al suo capezzale per la promessa di avere i numeri al lotto.
    Intanto ci sono i numeri del ricatto, quelli che fanno passare il legittimo impedimento in cambio di un ministero fantasma o di poltrone provinciali.

    Da un pezzo si sente ripetere riforme riforme, e le uniche che si vedono sono quelle dell’attacco al diritto al lavoro e alla salute.

    Il debito pubblico fa balzi in avanti e non per la costruzione di ponti sullo stretto o altre grandi opere.

    Intanto parte l’attacco agli ultimi: a quelli che hanno il 75% d’invalità reale e non sono mai stati eletti neanche capiclasse.

    Fortuna che siamo mortali, altrimenti come convivere con questi per l’eternità?

  5. marc52 scrive:

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    Bossi, leader carismatico della lega ci tiene al suo posto al sole! Conciato maluccio nel fisico. ma… tenace nel mantenere il trono di imperatore leghista. Anche perché accanto a se ci sono solo gregari. Unici papabili di rilievo: Maroni e Calderoli. Borghezio, lasciamolo al parlamento europeo a sparare cavolate. Anche perché Bossi della lega ne ha fatto un partito verticista (comando supremo al capo), non permettendo l’emergere di altri candidati delfini. Bossi, L’elettrotecnico della scuola per corrispondenza Radio Elettra .Come da dinastia reale (secondo indiscrezioni) pensa già a suo figlio il “trota” Renzo Bossi 21 anni ,nomignolo affibbiato dal padre per la sua intelligenza, bocciato tre volte agli esami di maturità . Volevano e voleva candidarsi a sindaco di Brescia. Pronto per il debutto agli alti piani della politica. Re Sole il Silvio (sempre secondo indiscrezioni) sta già pensando alla figlia e al figlio, come sui diretti successori . Questi governanti hanno fatto di una Repubblica una Monarchia. Rimanendo come da regnanti che si rispettano fino all’ultimo respiro. Noi allora (quando sarà), come sudditi potremmo dire: Il Re e morto viva il Re!

  6. pino1.sa scrive:

    Giulio, pure io sono convinto che lo usino come bandiera e vessillo del partito,anche se ho sentito dire che sta introducendo il figlio nel mondo della politica. Per il resto penso proprio che non possano più dire Roma ladrona senza appellarsi come ladri loro stessi che governano e condizionano talmente la maggioranza che hanno suscitato le lamentele di Gianfranco Fini.

  7. eleonora.lo scrive:

    adesso che il figlio si è “sistemato” forse un pensierino di mettersi a riposo lo farà.

  8. lucy.tr scrive:

    Alla domanda che ci pone l’amico Giulio Salvatori non è facile rispondere. Sicuramente ,se non avesse ricoperto questa carica , il senatore Bossi sarebbe già da tempo a riposo, non ci dobbiamo però dimenticare che la lega si identifica con Bossi, anzi direi Bossi è la lega.Questo capo carismatico non è facilmente sostituibile, perché è in lui che il popolo della Padania ha riposto ogni speranza di federalismo. Oggi i nuovi partiti si reggono più sul carisma e visibilità del loro capo, che sui programmi e sui progetti, si deduce quindi quanto sia difficile e rischioso la loro sostituzione. In questo momento difficile anche per la lega penso non sia conveniente nessun cambiamento.

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