AGORÀ (attualità, politica, società)

Il 22 giugno è il primo giorno degli “esami” in tutta Italia. Si sono presentati a questa prova  gli studenti, uniti dallo stesso patema d’animo, in un numero che ogni anno viene pubblicato sui giornali, con grande enfasi. Si sottolinea sempre questa data, è quasi un rito a cui non si può rinunciare.
Ma qual è il numero dei ragazzi che oggi affrontano gli esami? E poi con quale esito?

L’educazione dei giovani è il futuro di tutta una nazione e, anche se senza cifre alla mano in questo momento, posso dire che nelle altre nazioni, soprattutto del nord Europa, si investe almeno un terzo di più di quello che viene investito in Italia in educazione e ricerca, così bene ne è capita l’importanza.
La Cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha detto che, nonostante la grave crisi economica del momento, non verranno assolutamente toccati i finanziamenti all’educazione  e alla ricerca, anzi verranno addirittura incrementati.
Da noi, invece, appena si devono fare dei “tagli” la grande sacrificata è sempre la scuola. E la ricerca.
Con questo non ho detto niente di nuovo, purtroppo.

Non si fa che ripetere che la scuola è tanto cambiata e che le “riforme” l’hanno notevolmente peggiorata,  ma cerchiamo di parlarne tra noi in termini concreti.

Noi che ormai siamo fuori dalla scuola da tanti anni, come la vediamo la situazione dal di fuori e sulla base delle nostre esperienze?
Ci sono proposte, attuabili per migliorare effettivamente la scuola?

Una poesia del grande drammaturgo tedesco Bertold Brecht scritta credo nel 1932 (non ne sono sicura, aspetto delucidazioni)  mi ha fatto molto riflettere sulla situazione attuale e mi ha focalizzato sulla frase:  “non volete imparare” o invece non vogliono farvi imparare?

Ho sentito che non volete imparare
Ho sentito che non volete imparare niente.
Deduco: siete milionari.
Il vostro futuro è assicurato – esso è
Davanti a voi in piena luce. I vostri genitori
Hanno fatto sì che i vostri piedi
Non urtino nessuna pietra. Allora non devi
Imparare niente. Così come sei
Puoi rimanere.
E se, nonostante ciò, ci sono delle difficoltà, dato che i tempi,
Come ho sentito, sono insicuri
Hai i tuoi capi che ti dicono esattamente
Ciò che devi fare affinché stiate bene.
Essi hanno letto i libri di quelli
Che sanno le verità
Che hanno validità in tutti i tempi
E le ricette che aiutano sempre.
Dato che ci sono così tanti che pensano per te
Non devi muovere un dito.
Però, se non fosse così
Allora dovresti studiare.


Paolacon 19 giugno 2010

5 Commenti a “la scuola alla fine dell’anno scolastico 2009-2010 scritto da paolacon”

  1. franco muzzioli scrive:

    Tutto quello che si poteva dire in dati, percentuali ed elugubrazioni sulla scuola lo hanno già detto magistralmente Paola, Lucia e Marc. Io scrivo mestamente da marito di maestra e da antico genitore. Ricordo l’impegno di Anna ,preparava, e formava nuove menti per il futuro. Ancora oggi incontra uomini e donne che la fermano dicendo “buongiorno signora maestra!” Potrà accadere ancora ? Per insegnare ci vuole molta passione ,soprattutto nel settore della scuola per l’infanzia e per quella elementare. Ma come si fa ad insegnare con passione se precariato, mancanza di fondi,confusione legislativa ,accompagnano il cammino di queste povere insegnanti ? …” Il Ministro Gelmini ,sotto la direzione del Ministro Tremonti si stanno dando da fare per “massacrare” la scuola pubblica, privando studenti ,famiglie e docenti dei rispettivi sacrosanti diritti . Vendendo merce avariata per buona ,costringendo la scuola a mutare radicalmente le sue priorità, quali, l’educazione libera e seria dei giovani,perseguendo come obbiettivo solo quello del risparmio e conducendola fatalmente ad uno spaventoso regresso. Quali le conseguenze? Bullismo ,violenza,desensibilizzazione morale , indisiplina, ignoranza abissale …” (Questo dice il quotidiano on-line della scuola)…… Sono oltre 25.000 gli insegnanti che togliamo ai nostri figli . Pensate mia nipote stà frequentando la facoltà di scienze pedagogiche a Reggio E. ,non vorrei che a laurea ottenuta l’unica sua aspettativa fosse quella di vendere cheeseburger alla MCDonald…………….battuta finale……..PIERINO ” babbo la mia scuola è lesionata, cadente e senza un euro “…. BABBO ” Si dice riformata Pierino…..riformata”.

  2. lieta scrive:

    na vergogna no schifo n’obbrobrio n’orrore speriam di cavarcela nonostante che si sprecan soldi per oscene stupidità certi spettacoli partite troppi soldi in tasca ai prepotenti ecc…. ciao

  3. lucy.tr scrive:

    Con la nuova finanziaria la scuola è stata tra i settori più penalizzati. I 7 miliardi tagliati comportano, tra l’ altro,un’uscita di 100 mila insegnanti che comporterà l’impoverimento della didattica. Tutto ciò serve sicuramente a creare un popolo sempre meno acculturato e più facilmente plasmabile con i messaggi della televisione. Ormai le scuole pubbliche sono quasi alla fame costrette a chiedere contributi alle famiglie per comprare saponi, piatti e bicchieri di carta, addirittura per banchi , lavagne e cattedre. Si dà sempre più spazio alla scuola privata creando così studenti di serie A e B, ancora una volta chi non ha mezzi sarà altamente penalizzato, adesso e soprattutto nel futuro quando si dovrà accedere nel mondo del lavoro. Ne deduco quindi che un’ Italia ignorante, da plasmare a proprio piacimento è nel disegno di chi ci governa, facendo precipitare la SCUOLA PUBBLICA in un buio totale.

  4. alfred scrive:

    Commenti abilitati

    Antonio Gramsci. Motto di “Ordine Nuovo” 1919
    “Istruitevi perché avremo bisogno della vostra intelligenza.
    Agitatevi perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.
    Organizzatevi perché avremo bisogno della vostra forza”
    A.Gramsci

    ………..e lo imprigionaro !!!!!

    Quanti oggi ricordano queste parole?
    Quanti oggi considerano importanti queste parole?
    Quanti oggi sanno mettere queste parole in relazione alla situazione attuale ed al futuro che ci si prospetta?
    Da sempre la scuola, l’istruzione sono state appannggio dei ceti più alti:
    dei nobili , dei ricchi. Solo negli ultimi 40\50 anni il diritto all’accesso alle scuole è stato conquistato dalle masse permettendo ai figli di operai, contadini proletari di raggiungere livelli fino ad allora impensati.
    Ora basta! Si fa dietrofront! Si taglia.
    Si taglia nella scuola, nell’università, nella ricerca, nella sanità.
    Sarà una pausa di qualche anno giusto per “riassettare” il conti pubblici oppure si vorrà creare artatamente un buco”generazionale” dove si avrà modo di preparare parte delle nuove classi dirigenti create ad hoc senza nessuna contrapposizione come è stao nel passato?.
    Sacche di poverta sono sempre servite come riserva di risorse umane ( terzo mondo al quale nessuno ha mai voluto porre rimedio)
    Dove queste sacche non ci sono o sono insufficienti le si creano con immigrazione, disoccupazione, insicurezza.
    C’è da sperare che i giovani comprendano e sappiano trovare le strade per uscire da queste terribili spirali.

  5. marc52 scrive:

    Commenti abilitati
    Coloro che non vogliono istruito il popolo,
    lo vogliono misero e schiavo:
    idea terribile!
    Proponimento mostruoso e infame! (Vincenzo Russo)

    L’educazione è una risposta decisiva alle domande dell’uomo sulla situazione attuale, che
    non è descritta unicamente dalla crisi economica, ma anche e, soprattutto, dalla ricerca dello
    scopo per cui vale la pena studiare, lavorare, costruire, mettere al mondo dei figli e, quindi,
    fondare nuove basi culturali su cui impostare la convivenza tra le persone.
    L’educazione non riguarda solo un sistema di regole di comportamento, ma il senso stesso
    dell’esistenza e la sua comunicazione attraverso la testimonianza di chi ha cominciato a farne
    l’esperienza.
    Il compito dell’educazione è aiutare le persone a formulare un giudizio su ciò che accade, in
    cui sia implicato l’io, il soggetto della domanda e, nello stesso tempo, sia valorizzato in tutte
    le sue dimensioni l’oggetto della conoscenza.
    Nel cammino educativo si realizza il confronto con la tradizione che fonda la nostra civiltà,
    perché la cultura che nel passato ha espresso il senso della vita di un popolo è fonte di paragone
    anche nel presente.
    L’educazione non riguarda solo i giovani, riguarda tutti. Solo chi si lascia educare è capace di
    educare. È dalla vita di un popolo educato che nasce una scuola che risponde alle domande
    e alle esigenze della gente.
    ( Sintesi di un articolo di Bernhard Scholz Presidente Compagnia delle Opere)

    La spesa per l’istruzione in Italia è pari al 4,7% del Pil (contro una media dei principali Paesi
    del mondo del 5,8%), ma sul totale della spesa pubblica l’Italia è al 10% (media Ocse 13,2%)
    insieme a Germania e Giappone.
    Valori prossimi alle medie Ocse sono evidenti anche raffrontando le spese per alunno: 6.835
    dollari per ogni alunno della scuola primaria, contro una media Ocse di 6.252 dollari e 7.648
    dollari per ogni alunno della scuola secondaria contro una media Ocse di 7.802 dollari.
    Da una decina di anni il numero complessivo degli alunni della scuola statale, specie secondaria
    di II grado, sta crescendo (7.540.183 nel 1998/’99; 7.768.506 nel 2008/’09) grazie
    soprattutto all’aumento di alunni con cittadinanza non italiana (quasi il 6,5 % del totale della
    popolazione scolastica).
    Nella scuola secondaria di II grado il 33,6% degli studenti frequenta gli istituti tecnici; il
    21,0% gli istituti professionali, il 23,1% i licei scientifici, il 10,8% i licei classici, il 7,8% l’ex istituto
    magistrale, il 3,7% gli istituti d’arte e i licei artistici.
    Il nostro tasso di scolarità, grazie anche agli anticipi nel primo ciclo di istruzione, è tra i più alti
    al mondo nella fascia di età 5-14 anni, ma si abbassa in modo preoccupante sotto la media
    Ocse nella fascia 15-18 anni.
    I giovani tra i 18 e i 24 anni con la sola licenza media e non più in formazione (early school
    leavers) in Italia nel 2000 erano il 25,5% e nel 2007 il 20,5%. In Europa la media nel 2000 era
    il 17,6%; nel 2007 il 15% circa. (Dati presi in rete)

Scrivi un commento
nota:  I COMMENTI DEVONO ESSERE PERTINENTI ALL ARGOMENTO A CUI SI RIFERISCONO E NON DEVONO ESSERE INSULTANTI PER CHI HA SCRITTO L'ARTICOLO O PER UN ALTRO COMMENTATORE