AGORÀ (attualità, politica, società)

Io apro il giornale e questi sono i titoli: “maggioranza spaccata”,  “la truffa del Cavaliere”, “la legge-bavaglio nega ai cittadini il diritto ad essere informati”, “Expo, la verità di cui nessuno parla”, e tra le notizie principali la vicenda davvero “no comment” del nuovo ministerio  inventato a bella posta perché il neoministro possa eludere il processo. (informazioni dettagliate sul Corriere della Sera di domenica 27 giugno 2010)
E intanto Pomigliano…

Di promesse e chiacchiere ce ne sono state tante, ancora non si vede una via d’uscita ad una crisi economica serissima, che ha colpito tutto il paese, il “caso Brancher” mette in primo piano ancora una volta l’arroganza ed il tentativo di abuso di potere del governo, facendo dire addirittura che “il Quirinale è manovrato” e permettendo di mettere in dubbio  il Capo dello Stato nello svolgimento delle sue funzioni…

E adesso?

Come la mettiamo adesso?

A chi giova veramente un governo come quello che abbiamo attualmente in Italia?

Ma che cosa ci manca per essere un paese “normale”?

In un paese normale un capo di governo non dovrebbe essere (né essere mai stato) sotto processo, quindi non dovrebbe aver avuto né condanne né prescrizioni. Non dovrebbe possedere (lui o i suoi figli o i suoi fratelli) reti televisive, case editrici, assicurazioni, banche, etc…

In un paese normale l’emergenza vera sarebbe la terrificante corruzione, la criminalità organizzata ed estesa…

In un paese normale nessuno (eccetto Fede e quelli che “devono” farlo per mantenere la famiglia) crederebbe più a tutti i raccontaballe che urlano in TV!

Tutto al condizionale…

Perché non riusciamo a svegliarci da questo torpore, da questa indifferenza in cui siamo caduti, dal letargo in cui ci hanno messo, dall’accettare tutto e di pi? È come se fossimo in lista di attesa, appesi in un limbo che limbo proprio non è.

Sono indignata, voi no?

Paolacon  27 giugno 2010

8 Commenti a “Ma che cosa ci manca per essere un paese “normale”? scritto da Paolacon”

  1. popof scrive:

    Ci mancano le Ali, Paola.
    Scriveva Fromm che un uomo può vivere in qualsiasi condizione, al caldo, al freddo, sazio, affamato, ricco, povero, in pace o in guerra… ma in ogni caso ha sempre una reazione, una ribellione.
    Anche l’apatia è una ribellione, umana ma deleteria: ed è quello che viviamo oggi.

  2. marc52 scrive:

    Commenti abilitati
    Se dovessi rispondere all’articolo: direi tutto !!!! Per essere un paese normale! Ma sarei tacciato di essere filo-comunista, disfattista, anti-italiano. Potrei essere considerato fazioso, di parte! Potrei non essere obbiettivo! Vivendoci, potrei non vedere certe anomalie che come italiano mi appartengono. Bene… Vediamo come ci vede un giornale francese come libération!(articolo datato ma… attuale) Come vede la politica, l’Italia. Una veduta comune ad altre testare europee e internazionali mi sembra di aver recepito.
    Il quotidiano francese ‘Libération’: “L’Italia è un paese che si imbarbarisce”
    L’Italia è un paese normale? L’anomalia rappresentata da Berlusconi – il fatto che concentri in sé il potere politico e mediatico, che utilizzi il Parlamento come un’azienda destinata a fabbricare leggi che lo salvino dai tribunali, che vomiti insulti sulla magistratura, che critichi continuamente la Costituzione, che riduca la politica a un cumulo di barzellette e dichiarazioni istrioniche, che porti con sé il peso dei suoi scandali sessuali – tutto questo spingerebbe a rispondere di no. Ma c’è di più.
    Ciò che colpisce, ad esempio, è il fatto che dopo essere stata considerata il laboratorio-avanguardia dell’idea di Europa, l’Italia è oggi regredita a uno status ‘provinciale’. La sua stessa classe politica è provinciale, viaggia poco, soltanto di rado parla inglese. Il ruolo centrale ancora attribuito alla televisione immobilizza il paese negli anni Ottanta. Si va in televisione agghidati, tutto è intrattenimento, pubblicità, talk show urlato, sederi e pizzi, le trasmissioni di inchiesta sono rarissime e di conseguenza quelle a cui potrebbero partecipare filosofi, storici, sociologi, psicanalisti o uomini di scienza praticamente non esistono. […] Molto di rado nelle trasmissioni politiche, sportive o di varietà compare una persona di colore. Nuova provincia, l’Italia perde punti praticamente in ogni settore, dalla scuola alla sanità, all’ecologia, ai diritti, alla cultura (budget massacrato) e anche alla tecnologia. Di recente, dopo Bob Geldof che rimproverava il governo di pareggiare il bilancio alle spalle dei poveri, è stato Bill Gates in persona ad accusare Berlusconi (“I ricchi spendono molti più soldi per risolvere i loro problemi personali, come la calvizie, di quanto non facciano per combattere la malaria”) di aver ridotto della metà i fondi pubblici per lo sviluppo promessi davanti alle telecamere, facendo dell’Italia “il più avaro paese europeo”.
    La stessa regressione a livello informatico. Si sa che a causa del decreto Pisano la connessione wireless a Internet in un luogo pubblico, un areoporto o un cybercafé per esempio, è sottomessa alla presentazione di una carta di identità? Che i crediti per lo sviluppo dell’addebito immedito sono congelati dal 2008, che da parte della maggioranza si levano voci che domandano il controllo di social network come Facebook? Che sono state firmate ovunque petizioni per “emancipare Internet” dalle norme legislative che penalizzano il futuro del paese il quale, per l’accesso alla Rete, è già “indietro e sottosviluppato rispetto al resto d’Europa”? Berlusconi è un uomo di televisione vecchio stile, per il quale Internet è un mezzo pericoloso in quanto “liquido”, ovvero incontrollabile e fuori dal suo impero.
    Ma è a livello sociale che la regressione è più netta. Berlusconi catalizza talmente l’attenzione che all’estero non si percepisce come il fatto più importante sia piuttosto una “leghizzazione” della società, che porta con sé una degradazione morale e civica, una “barbarizzazione” dell’Italia. La Lega Nord di Umberto Bossi – il cui organo di stampa, La Padania, ha scritto “Quando ci liberete dai negri, dalle puttane, dai ladri extracomunitari, dai violentatori color nocciola e dagli zingari che infestano le nostre case, le nostre spiagge, le nostre vite, i nostri spiriti? Buttateli fuori, questi maledetti” – la Lega Nord alleata decisiva del partito di Berlsconi ha fatto eleggere i suoi uomini, molti dei quali sono ministri, in un considerevole numero di amministrazioni locali, diffondendo i suoi valori e il suo linguaggio. Ha sdoganato e reso normale il discorso xenofobo.
    Ci vorrebbe la Biblioteca Vaticana per riunire ed enumerare i discorsi che incitano all’odio razziale, all’omofobia, all’anti-meridionalismo pronunciati dai suoi leader. Che si guardino su Youtube i discorsi del signor Mario Borghezio, che ci ascolti qualche estratto dei discorsi di Radio Padania: in nessun paese sarebbe tollerato un tale strabordamento di odio, stupidità, xenofobia!
    Si difendono i valori cristiani, la famiglia, il lavoro, si vuole la croce sulla bandiera italiana e il crocifisso nelle scuole ma il ministro dell’Istruzione vuole imporre una quota di stranieri nelle classi, il ministro dell’Interno ha voluto istituire ronde di sorveglianza (un fiasco colossale, fortunatamente, nessuno si è presentato per farne parte) e ha reso reato penale il fatto di essere uno straniero senza permesso di soggiorno.[…] continua…
    Robert Maggiori, Libération, 11 febbraio 2009.
    Chi fosse interessato all’articolo integrale, digiti : L’Espresso – Il quotidiano francese ‘Libération’: “L’Italia è un … L’Italia è un paese normale? L’anomalia rappresentata da Berlusconi – il fatto che concentri in sé il potere politico e mediatico, che utilizzi il …
    espresso.repubblica.it/…LItalia-e-un-paese…/2120843 – Copia cache

  3. nadia 8 rm scrive:

    Lo dico in parole povere,come di solito faccio(anche perche’ piu’ di cosi’non posso)Purtoppo in Italia cè una corruzzione dilagante,oserei dire sfrenata,tutti i nostri politici,e dico TUTTI,ormai pensano solo a star con il sedere incollato alla poltrona.A mio modesto parere ci vorrebbe gente nuova ,giovane e con degli ideali (che oggi non ci sono piu’,ne a sinistra ne a destra)gente che sappia fare oltre che per loro stessi anche per gli italiani.Io spero che tutto cio’ si possa avverare ,ma ho forti dubbi

  4. lucy.tr scrive:

    La situazione politica in Italia è drammatica, crisi di credibilità ,anche in campo europeo, e di peso politico. Ci dobbiamo chiedere cosa sta facendo lo stato per le nuove generazioni: scuola, università, ricerca, non s’ investe nel capitale umano, nel futuro dei nostri figli. La mobilità del lavoro, ormai diventata precarietà, fa vivere il presente in uno stato d’ansia senza progettualità.
    Non si vedono strategie per la soluzione di questi problemi, tutto ciò avviene nella più grande indifferenza della stampa che non evidenzia questa situazione dando spazio al gossip, spot e pubblicità. Anche l’opposizione non presenta programmi per arginare questa deriva, lasciando il paese in una grande incertezza.

  5. giuliano4r.m. scrive:

    Le differenze di ieri e oggi

    Così scriveva Sandro Pertini,nel 1923 dal carcere di Pianosa:

    Stabilimenti Penali Di Pianosa
    23 febbraio 1923

    A Sua Eccellenza il Presidente del Tribunale Speciale
    La comunicazione,che mia madre ha presentato domanda di
    grazia in mio favore,mi umilia profondamente.
    Non mi associo,quindi,a simile,domanda,perché sento che macchierei
    La mia fede politica,che più d’ogni cosa,della mia stessa vita,mi preme.
    Il recluso politico
    Sandro Pertini

  6. giuliano4r.m. scrive:

    L’analogia con Caligola è stata ripresa nella giornata di ieri da molti giornale,questo è quanto scrive Antonio Polito nel suo editoriale per il Riformista:

    Stravagante, eccentrico e depravato. Le poche fonti storiografiche definiscono così il regno di Caligola, l’imperatore romano che secondo la leggenda osò fare senatore il suo cavallo (che per la cronaca si chiama Incitatus). Alla fine del suo regno, Caligola pretendeva di essere chiamato Dio, che è un po’ più che unto dal Signore. Ma a parte questa piccola differenza, anche la nomina di Aldo Brancher a ministro sembra sempre più un atto da fine impero: così arrogante da restituire un’immagine di impotenza.

    Questa è la storia di Caligola e il suo cavallo

    [Caligola] era solito portarsi a cena uno dei suoi cavalli, che aveva chiamato Incitatus, e gli offriva orzo e beveva vino alla sua salute da calici dorati; giurava sulla vita e il destino dell’animale e si ripromise anche di nominarlo console, una promessa che avrebbe sicuramente mantenuto se avesse potuto vivere più a lungo.

    C’è una certa analogia con “l’imperatore “di Arcore?

  7. antonio2.li scrive:

    Caro Giulio la tua onestà e il tuo ottimismo fanno sperare.Ma una analisi realistica mi dicono che in un paese come il nostro molti hanno interesse che le cose continuino cosi. Fai una somma di tutti quelli che non pagano le tasse,( lasciando perdere i 1200 beccati a San Marino),di tutti gli operatori che nei diversi campi impiegano mano d’opera in nero,di tutti quegli industriali che non firmano i contratti di lavoro,di tutti quelli che usano il precariato,poi aggiungiamo tutti coloro che non votano per le piu varie ragioni.Ormai i cittadini sini sudditi ubriacati dalla televisione e dalla stampa imbavagliata.Io francamente non riesco ad essere ottimista .L’hai detto l’unica risorsa sarebbe il VOTO ma ci vorrebbe un voto ragionato deciso alla luce di quello che si vorrebbe che il nostro paese diventasse. Speriamo

  8. Giulio Salvatori scrive:

    Diceva un mio carissimo professore che:- Il cancro è una malattia atroce, distrugge non solo l’ammalato ma anche coloro che che lo devono accudire, aiutare , etc. Ma c’è una malattia ancora più grave del cancro, si chiama -Indifferenza-L’avevo già detto ma lo ripeto, non perchè lo so, ma perchè è una dichiarazione di Cacciari. I nostri politici, Bianchi, Rossi, Neri, etc, tutti daccordo, hanno distrutto una generazione.Non gli hanno permesso di alzare la testa, non gli hanno permesso di avvicinarsi alla politica, ma li hanno schifati e allontanati. Ecco quindi che ci troviamo governati da un manipolo di persone che, come diceva Lucy, non conoscono la parola -VERGOGNA- Spero tanto che questa indifferenza o apatia ( chiamatela come volete) , covi sotto la cenere qualcosa di positivo. Una riscossa delle menti buone e capaci di dare veramente una svolta.Abbiamo più volte detto e ripetuto che abbiamo solamente un arma:- La cabina elettorale, quando sarà il momento-

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