LE MUSE (varia umanità, cultura)

SPESSO LE SCIAGURE RISVEGLIANO LA SOLEDARIETA’ UMANA

Abbiamo visto nelle più recenti sciagure  che hanno  colpito L’ITALIA  e il mondo come la solidarietà umana si sia risvegliata, stupendoci e qualche  volta commuovendoci. Non ci immaginavamo  che  gli  uomini  potessero  essere cosi generosi, specialmente dopo aver assistito agli accessi di male  di cui  son capaci. In  realtà  l’uomo non smette mai  di meravigliarci per l’inestricabile impasto di bene e di  male, di generosità e di  egoismo che lo contraddistingue. Nelle

sciagure: il terremoto  della  valle  del Belice,l’alluvione di  Firenze e di Genova, la carestia  in  India o di maremoto del Pakistan  e l’ultimo,  il terremoto in Abruzzo, abbiamo assistito a una gara di solidarietà nazionale e  internazionale. In questi casi gli uomini si sentano coinvolti in modo  personale e danno il loro contributo, morale e materiale, alle popolazioni colpite.

Purtroppo, per scoprire la solidarietà umana, dobbiamo  proprio aspettare  queste grandi sciagure.

Forse la stessa persona che ha dato il suo obolo per il negro affamato  dell’Africa, sdegna di occuparsi del suo  vicino bisognoso di aiuto. Questo sono le contraddizioni degli uomini. Si commuovono per uomini lontani, si commuovono  di  fronte alle grandi sciagure, ma restano indifferenti di fronte a ben altre sofferenze, forse meno evidenti  ma non meno  gravi. L’aspetto più singolare è che ci sentiamo con la coscienza a posto. Se guardassimo le cose con  pessimismo, bisognerebbe dire  che la solidarietà nelle grandi sciagure ci serve  da alibi per  la nostra indifferenza di fronte  al dolore  quotidiano. In questo  senso, dando  una grossa somma  per  gli  alluvionati  ecc. ci sentiamo   liberi  dall’obbligo  di aiutare  i poveri  della  nostra città o anche solo di organizzare  dei rimedi  per evitare  che tali sciagure  si ripetano

cicco53

8 Commenti a “SPESSO LE SCIAGURE RISVEGLIANO LA SOLEDARIETA’ UMANA scritto da cicco53”

  1. cicco53 scrive:

    Commenti abilitati be penso che il mio articolo voleva essere una sorte di riflessione no una giustificazione e commenti inutili di tanta volgarità in merito ,da come si esprime lorenzo,poi per favore quando fate un commento state nella logica dell’articolo,no inventate pensieri che sono vissuti vostri che volete emergere come edis .Questa è una forma di rispetto di chi scrive ,io ammiro le persone che hanno una analisi crituca dell’orgamento ,e mi confronto con loro perchè usono un sistema democratico,come il pensiero di silavana ,e guglielmo e altri.Io noto che questi in divudui come lorenzo,edis,ecc usono il loro commento per colpire la mia persona ,voi colpite la vostra persona perchè non riuscitte a dare un significato e percepire neppure le cose concrete che io ho voluto scrivere ,poi x favore visto che è un argomento di una importanza sociale smettete di mentire e date unamano con la vostra soledarietà alle persone che soffrano ,non esaltate sempre la vostra epocresia gratuita,forse non vi riconoscete a quello che scrivo bene datemi la prova con argomenti validi che sono argomenti che non risultano ,forse in futuro mi sarete più simpatiche ,e rispondete alla vostra coscenza .Scusate penso che era doveroso questo intervento visto che i signori si divertano a dare giudizi non enerenti all’argomento di cui si tratta .

  2. silvana1.ge scrive:

    Commenti abilitati
    Proseguo la riflessione di Guglielmo per agggiungere anche un mio pensiero.
    La solidarietà è autentica quando…ci costa.Siamo veramente solidali quando rinunciamo al nostro tempo migliore per dedicarlo a chi ha bisogno di noi, a partire da chi ci è vicino,anche se sappiamo che non avvremo gratificazione.
    Solidarietà significa anche entrare in relazione empatica con le persone, ponendoci sul loro stesso piano con umiltà.
    La solidarietà filtrata dal sentire e dalla condivisione è ciò che permette di cogliere i bisogni non dichiarati ma forse solo intuiti. E’ mettere in campo la sensibilità di cui siamo capaci attraverso l’ascolto e l’accoglienza.
    Solidarietà è, in fondo, porgere all’altro la nostra umanità che viene percepita sempre come autentico dono.
    Tutto ciò che aggiunge dignità e bellezza al nostro essere persone.
    La solidarietà intesa in questo senso, a mio parere, è un dovere al quale non ci si può mai sottrarre.

  3. Lorenzo.rm scrive:

    Abbiamo tutti un po’ di ragione ma guai a fare i giudici dei bla bla bla. I conti si fanno allo specchio e al buio della pubblicità. E, come tutte le cose umane, possono esserci carenze e sovrabbondanze. Sapete che diverse persone chiamano i volontari di qualsiasi tipo dei “fissati”. E sapete che, la notizia è recente, ci sono onlus che “fregano” i soldi ottenuti? E’ un cammino accidentato, quindi, e se dovessimo andare appresso ai dubbi continueremmo a non fare niente.

  4. edis.maria scrive:

    Concordo con Franco Muzzioli. Sapeste quanti esempi potrei raccontare su questo argomento. Non c’è nessuno meno prossimo del tuo parente o del tuo vicino. Naturalmente non si può generalizzare, perchè ci sono invece tanti volontari che sopperiscono alle mancanze delle strutture nazionali e a costoro dobbiamo eterna riconoscenza

  5. franco muzzioli scrive:

    Cara Paola, come hai ragione…tu sai che io guardo spesso con cinismo le azioni dell’uomo , voglio raccontarti una situazione che conosco. Una signora cinquantenne ha un padre quasi novantenne e solo, questa signora è molto attiva, insegna tutti i giorni catechismo in una parrocchia, visita un paio di istituti per anziani e questa attività di solidarietà altruistica la occupa un paio d’ore al giorno. Pochi giorni fa si è lamentata che deve andare una volta alla settimana dal vecchio padre che non riesce più ad essere autonomo.
    Non tiro conclusioni sarei troppo carogna ,faccio seguire qualche aforisma che chiarisce il mio pensiero: “Nessuno si è mai ammazzato perchè non riusciva ad amare il prossimo suo come se stesso “(Marcello Marchesi)…………………………”Da ragazzo i mei continui slanci di altruismo mi diedero la fama di buono. Da grande quella di fesso” (Massimo Troisi)…………….”Siamo qui in terra per fare il bene degli altri, che cosa ci stanno a fare gli altri non lo so” (William H.Auden)……………………….Ama il prossimo tuo…no non questo…il prossimo!”(Alessandro Paronuzzi)………….”Sii altruista, rispetta l’egoismo degli altri”(Stanislaw Lec)………………”Il minimo dolore del nostro dito mignolo ,ci preoccupa e turba di più del massacro di lontani nostri simili” (William Hazlitt)……………”L’altruismo è la spinta ad elargire ad altri ciò di cui ci priviamo volentieri, con la tacita attesa che il gesto venga in qualche modo premiato (Ricki Spelta)………e con la solita mia cattiveria …”Aiutiamo gli altri ,purchè non abbiano davvero bisogno di noi”

  6. marc52 scrive:

    Commenti abilitati
    Commento con la sintesi di un intervista a Alessandro Brunialti, ispettore dei volontari per il Trentino Alto Adige
    Il cittadino semplice è forse più coinvolto in quel campo che riguarda gli aiuti umanitari stimolato dalle pressioni medianiche di televisione e radio che diffondono le notizie con puntualità mirando con immagini e storie a colpire il cuore delle persone. Il popolo italiano è un popolo che di fronte alle calamità, di fronte alle sofferenze dona tutto. Purtroppo questa voglia di donare molto spesso non risulta efficace. Il materiale raccolto o i fondi raccolti non possono e non devono essere utilizzati nell’immediato solo per dimostrare che l’intervento è stato effettuato ma il più delle volte risulta vincente pazientare e investire su progetti studiati e mirati. Spesso donare denaro crea nelle persone la paura che questo venga utilizzato per altri scopi o che non raggiunga realmente le persone bisognose. Nel corso degli anni il cittadino ha modificato molto poco il modo di donare e questo senza dubbio è il risultato di una scarsa informazione che deve essere fatta prima della calamità La triste realtà è che ad esempio Haiti è già stata dimenticata Si passa da pagine intere di informazione a poche righe in pochi giorni al nulla più assoluto.

  7. Guglielmo scrive:

    Accogliere un bambino uitare un giovane non abbandonare un anziano,stare vicino ad un disabile dare attenzione ad un barbone è compito di tutti, perchè tutti dobbiamo concretamete riconoscere la grandezza che sono in ogni persona umana. La mia consapevolezza di aiutare i più deboli…è stata una scelta alla solidarietà.Questi sono i sentimenti che il mio impegno nei servizi di carità mi suscita, ecco la mia scelta di aiutare i fratelli come diceva Madre Teresa gli ultimi degli ultimi.

  8. alba morsilli scrive:

    vero vero tutto quello che hai scritto, ho poco da aggiungere se non dirti che non si conosce neppure il vicino di casa, solo quando dalla sua porta esce un sgradevole odore putrefatto allora si chiama la polizia ma è tardi è morto da diversi giorni in solitudine.
    lui non ha fatto notizia ele coscenze non si sono mosse, mentre il buon vicinato è solidarietà umana silenziosa

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