Notizia alquanto preoccupante per questa Africa bistrattata, sfruttata, povera, che vogliono impoverire sempre di più, con governi locali corroti che fregandosene della popolazione fanno per denaro, gli interessi delle multinazionali e  delle grandi Nazioni. Isomma piove sempre sul bagnato!!! considerando che questa crisi mondiale a noi paesi ricchi ci ha impoveriti, pensiamo a l’Africa in che condizioni puo e potrà trovarsi?
G8, un milione di contadini cinesi “occupa” le campagne in Africa ( Da: il Punto coldiretti 15/04/2009)
Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Arabia Saudita e Cina per garantirsi l’approvvigionamento alimentare di fronte alla crisi mondiale hanno acquistato nel 2008  terreni all’estero per una estensione pari a 7,6 milioni di ettari, piu’ della metà della superficie agricola coltivata in Italia.

E’ questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti al vertice delle organizzazioni contadine delle cinque regioni africane (Propac, Roppa, Eaff, Umagri, Sacau), sulla base delle ultime ricerche che evidenziano una accelerazione del fenomeno dell’accaparramento di terre anche nel continente africano.  Il boom di acquisti di terreni agricoli nei Paesi poveri da parte di investitori esteri interessati alla produzione di alimenti da destinare alle proprie necessità e’ una nuova pericolosa forma di colonizzazione che – ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini – i Paesi del G8 devono impegnarsi a fermare.
La Cina ha firmato accordi in materia di cooperazione agricola con diversi paesi africani che hanno portato all’insediamento di 14 aziende di stato in Zambia, Zimbabwe, Uganda e Tanzania e si prevede che entro il 2010, un milione di agricoltori cinese potrebbe essere presente in Africa.
Se l’obiettivo ufficiale è quello di aiutare i paesi che li accolgono ad aumentare la produzione attraverso le tecnologie cinesi, secondo gli economisti è chiaro che gran parte del raccolto sarà in realtà esportato in Cina, per garantire l’approvvigionamento alimentare del gigante asiatico nel lungo periodo.
Il paese rappresenta il 40 per cento della popolazione attiva agricola mondiale ma possiede solo il 9 per cento dei terreni coltivabili di tutto il mondo e per questo il governo cinese considera la politica di acquisto dei terreni agricoli all’estero una priorità. Lo stesso vale per il Giappone e la Corea del Sud che importa già il 60 per cento dei prodotti alimentari dall’estero.
Ed anche le monarchie petrolifere peraltro stanno investendo in misura crescente in terreni agricoli fuori dal proprio territorio, il Qatar coltiva terre in Indonesia, il Bahrein nelle Filippine e il Kuwait in Birmania.
La sottrazione delle terre alle popolazioni locali ha preoccupanti conseguenze sulle popolazioni locali se si considera che i tre quarti delle persone che nel mondo soffrono la fame vivono nelle campagne.
Siamo di fronte ad un salto di qualità nella speculazione finanziaria internazionale che – ha affermato il presidente della Coldiretti –  dopo aver “giocato” senza regole sulle materie prime agricole si è rivolta direttamente alla compravendita di terreni, sottraendo così una risorsa determinante per lo sviluppo dei paesi poveri. Manovre inaccettabili che – ha precisato Marini gli agricoltori appartenenti degli otto paesi piu’ sviluppati chiedono di fermare con il documento approvato l’unanimità nel corso del “G 8 Farmers Union Meeting” organizzato dalla Coldiretti che si è tenuto a Roma.
Riprendo una notizia denuncia da”Il punto coldiretti” giornale della coldiretti  del 15/4/2009, denuncia  presentata  all’ultimo G8 italiano da varie  organizzazioni come la stessa coldiretti, la fao, onu, etc. Denuncia che non ha suscitato grande interesse da parte dei grandi della terra.
LA SPERANZA va ora al G8 del 2010 a Ottawa  dal 25 al 27 giugno ad Huntsville, cittadina di 18mila abitanti nel distretto di Muskoka (Ontario).Sulla falsariga di quanto aveva detto poco prima Silvio Berlsconi, nella conferenza stampa della presidenza italiana, anche il premier canadese si è espresso a favore «del mantenimento del G-8 come entità internazionale coerente nella composizione dei suoi membri», ma ha riconosciuto che «per la rappresentatività della governance mondiale sono a considerare pù adeguate le nuove sigle che si vanno strutturando come il G-14. ok!!!!!! va bene!!!! che diventino 14……20…..48!!!! ma al più bel continente del mondo chi ci pensa?????
marc52

Un Commento a “IL NUOVO COLONIALISMO scritto da MARC .52”

  1. pino1.sa scrive:

    Anche dalle notizie sopra riportate si evince che sempre più le problematiche da affrontare nel processo della globalizzazione non possono essere confinate nei singoli territori ma nell’unico villaggio chiamato “mondo”. Al di la delle politiche in atto nei singoli stati occorre attuare quelle politiche che devono governare i processi di equilibriatura che stanno intervenendo quasi come un processo naturale. In genere gli equilibri vengono ricercati, per interessi di parte, verso il basso, vedi abbassamento delle retribuzioni dei lavoratori nei paesi industrializzati o spostamento di produzioni nei paesi a più basso reddito. A tal fine, ho riscontrato importantissima la notizia di scioperi dei dipendenti della toyota che richiedono delle retribuzioni più alte, in modo che gli equilibri si possano raggiungere anche verso l’alto. Così pure rientrano in processi naturali la ricerca di nuovi territori quando la densità delle popolazioni è elevata in un singolo territorio. Il danno è quando mancando tale visione globale scattano gli egoismi dei paesi ricchi a discapito di quelli poveri dove si va a ricavare le materie prime ed a riportare gli scarti e la spazzatura delle produzioni industriali. Comunque in queste visioni globali delle problematiche non ci dimentichiamo del povero della porta affianco!

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