LE MUSE (varia umanità, cultura)

Alba ci pone un quesito molto serio e importante: perché insegnare la religione ai figli?
Ma non solo questo, si presenta anche il problema del conflitto generazionale: si deve in qualche modo interferire nell’educazione dei nipotini?
Quanto diritto abbiamo di dire la nostra opinione ai nostri figli?
Dobbiamo tacere e lasciare che facciano secondo il loro criterio?


INSEGNARE LA RELIGIONE AI FIGLI?

Ho trascorso una settimana con le mie nipotine di Milano; oltre al frastuono per la loro vivacità, mi sono resa conto che sono piccoli cuccioli senza una guida.
Esse non sono battezzate, non conoscono le più elementari preghierine  per bambini, non sanno che cosa sia il segno della croce.
E mi chiedono: “nonna perché lo devo fare?”
Veramente mi sono trovata in una grossa difficoltà, non sapevo cosa rispondere.
Ancora peggio mi rimproveravano dicendomi  “Faranno da sole“.
Da notare bene che la madre, oltre ai vari sacramenti, le manca quello del matrimonio, lei libera indipendente: convive.
Ha condotto una vita da scout fino a 19 anni dove i principi religiosi erano all’ordine del giorno.
Personalmente non condivido questa scelta forse sbaglio.
Fatemi capire il vostro parere, a voi la risposta.

Albamorsilli     27 agosto 2010

15 Commenti a “Insegnare la religione ai figli scritto da albamorsilli”

  1. franco muzzioli scrive:

    Bellissimo il commento di Pino ,che ritengo molto giusto. Io sono agnostico ,non sono ateo perchè anche il non credere è un atto di fede ,quindi non sono particolarmente attratto per i segni di croce e le preghierine serali, ma rirengo che certi comportamenti, anche religiosi ,aiutino a crescere i figli. Mi ha colpito una frase di Alba …”oltre al frastuono per la loro vivacità, mi sono resa conto che sono piccoli cuccioli senza guida…” . A mio parere è questa la chiave del problema, non esistono più regole, religiose o laiche che siano. Si vive in un mondo edonistico dove l’unica regola è consumare e divertirsi senza troppe remore. I genitori non sanno dire più i “no” ,perchè è fatica, non sanno dare esempi perchè anche loro sono coinvolti in questo turbinio di sollecitazioni e perchè sono sempre stanchi da un lavoro che li fa essere presenti (come genitori) pochi momenti al giorno. Da agnostico ,penso che Alba abbia ragione, forse la preghierina che la nonna insegna ,contro ogni moderna concezione di vita, abbia la sua benefica funzione.

  2. lieta scrive:

    alba aggiungo na cosa, se tua figlia a 19 anni ha lasciato scout forse gli esempi dell’ambiente non erano granche’ non han saputo lasciarle la giusta impronta religiosa ha avuto delusioni di adulti viventi in modo chiuso non aperti al vero insegnamento alla comprensione di tutti, per da’ regole bisogna viverle in primis e perchè si costruiscano ste regole bisogna essere forti anche nel dare esempi ciao

  3. nadia8rm scrive:

    Alba,ormai festeggiare il natale o la pasqua è solo una tradizione,come la sposa con l’abito bianco.In quanto al rivolgersi a Dio:certo che lo faccio,ma senza ma senza gli intermediari a cui nn credo.Non è detto che per credere in Dio ci sia bisogno di frequentare la chiesa,certo,mi dicono(la chiesa è la casa di Dio),e io o noi dovremmo esserne gli ospiti,pero’ per me l’ospite è sacro,con l’ospite ho un dialogo,(non faccio un monologo),non lo faccio sedere,alzare ,inginocchiare continuamente,(quelle poche volte che sono andata a messa mi è sembrato di essere in palestra,poveri vecchietti che si aiutano ad alzarsi attaccandosi all’inginocchiatoio.In quanto ad insegnare Gesu’ ai bambini,non credo sia sempre positivo,ricordo quando ero bimbetta la paura del diavolo,dell’inferno,la paura di aver offeso Dio ,insomma,la paura.Alba ,non offenderti se non tutti la pensano come te.Concludo dicendo che l’ultima volta che sono stata in chiesa ho detto a Dio(ora vieni tu in casa mia,è meglio)

  4. marc52 scrive:

    Commenti abilitati
    Il termine religione deriva dal latino relìgio, la cui etimologia non è del tutto chiarita: secondo Cicerone, la parola deriva dal verbo relegere, ossia “rileggere”, intendendo una riconsiderazione diligente di ciò che riguarda il culto degli dèi.
    Invece Tertulliano e Lattanzio, quest’ultimo ripreso da sant’Agostino, sostengono che la parola derivi da un altro verbo: religàre, cioè “legare, vincolare”, nel significato di legare l’uomo alla divinità. Religàre può indicare anche l’idea di vincolare gli uomini nella comunità, sotto le stesse leggi e lo stesso culto.(wichipedia)
    Quindi religione, un credo, un culto, che riguarda l’animo dell’uomo, principi morali, etici, comportamentali, che dovrebbero essere intrinsechi nell’animo del genere umano. Modelli di vita su cui si basa la nostra esistenza interiore che devono essere poi riportati nella vita reale nei confronti dei nostri simili. La chiesa , istituzione di potere economico terrena segue delle logiche molto diverse ed impone delle regole/privazioni che seguono una logica di costume e di cultura che impongono molto spesso delle discriminazioni sociali . Non approva il preservativo,due persone sposate civilmente non possono fare da padrino ad un cresimando (è successo a me), osteggiano l’eutanasia (vedi il caso welby), la povera Eluana Englaro, non sono d’accordo sul divorzio ,sull’aborto (revisionismo su cui battono il chiodo), una persona che si deve sposare in chiesa non può, se non ha fatto la comunione, se non è cresimata ,o battezzata. I divorziati non possono insegnare in un istituto cattolico (una mia amica).Vieta a tutte le donne d’ insegnare la Parola di Dio,(essere “pastora”di Dio), i preti parlano di famiglia e non si possono sposare (non è un dogma), sono contrari all’omosessualità ,etc. Tutte queste regole sono discriminatorie nei confronti di un cittadino appartenente ad uno stato che si definisce laico. Ho ricevuto un’educazione cattolica perché quella era la norma sociale. Negli anni ho compreso che il vero “cristiano” è quel cittadino che offre una mano a chi ne ha bisogno ,che vive di valori altruistici ,che crede nei buoni sentimenti ,che si comporta lealmente, onestamente,legalmente, che non è razzista nei confronti delle altre religioni e nei con fronti della pelle di diverso colore ,che sa essere accogliente. Che rispetta le donne, che è solidale con le persone meno fortunate. Questi a mio parere sono gli insegnamenti che dovrebbe dare una nonna come alba , la famiglia ,la scuola , la società civile. la chiesa lasciamola ai bigotti che vanno la domenica in chiesa a sfoggiare la pelliccia ,o il vestito della festa, pensando di pacificare l’anima per le nefandezze commesse durante la settimana.

  5. nadia (Neve) scrive:

    Ho dimenticato di dire che ritengo, tuo figlio e tua nuora (o viceversa…tua figlia e tuo genero) persone intelligenti che lasciano libere le menti dei loro figli pur dando loro il giusto insegnamento per una lunga strada da percorrere…..la vita.
    Sono certa che le tue nipoti così, avranno un futuro migliore di tanti altri che magari hanno pregato ogni sera.
    Quindi, dovresti esserne solo fiera!

  6. nadia (Neve) scrive:

    Anzi tutto Alba, hai chiesto un parere e noi te l’abbiamo dato.
    In secondo luogo, chi ti dice che i figli non battezzati non seguano la strada del bene?
    Posso portarti mille esempi di persone che si vanno a ”battere lo stomaco” in chiesa e poi seguono brutte strade, come quella della violenza, della prostituzione, ecc.
    Bravi mariti credenti che vanno a fare joggin (scusa se ho sbagliato a scrivere, non ho studiato l’inglese) e poi si ”im…battono” dietro un distributore in una prostituta……ma sono bravi mariti che frequentano la chiesa!
    E quante casalinghe che si ”prestano” per la chiesa e poi, chissà come, spendono di più di quello che guadagna il marito!
    E allora? come la mettiamo per questi bravi credenti che pregano tutte le sere e tutte le domeniche sono in chiesa…..a mostrare l’ultimo acquisto…..che esempio danno ai figli?
    Ovviamente e per fortuna non sono tutti così, ci sono anche molti credenti convinti e praticanti seri……ma quanti??
    Scusate ma sentire prima un parere e poi sentirsi criticati, bè, non mi piace proprio! Anzi, mi sento anche offesa! E credo si sentano offesi tutti quanto me, ma io ovviamente parlo per me!

  7. nadia8rm scrive:

    Alba,volevi un nostro parere,e noi lo abbiamo dato

  8. alba morsilli scrive:

    non sono d’accordo su quello che ho letto, se non volete credere in Dio perchè festeggiate il Natale,Pasqua ecc questo fa parte delle religione cattolica allora come la mettiamo?
    Poi i bambini che frequentano la chiesa rafforzano la loro
    educazione anche quella famigliare che molti genitori non sanno darla.
    io vorrei vedere se nei momenti più bui della vita non vi siete mai rivolti a Dio epoi parlate di lasciare liberi i bambini
    penso che i primi che si ingannano siete voi
    in qualsiasi nazione del mondo esiste un loro credo con un unico Dio e tutti siamo accolti.
    Io penso che insegnare ai bambini chi è Gesù ela sua dottrina sia positivo poi sarenno loro da grandi a scegliere altre vie ma la base la via del bene noi l’abbiamo impostata.
    Non vorrei essere fraintesa di certo non parlo del clero questa è una storia tutta a se, essa è gestita da uomini che commettono i suoi errori.
    Ma hanno il dovere di insegnare la dottrina cristiana dove non ho mai letto cattivi insegnamenti e questo non fa male a nessuno

  9. nadia (Neve) scrive:

    Credo che non sia la religiosità a fare la persona ”per bene”.
    Sono stata obbligata dai miei genitori a fare tutto quel che riguarda la religione, nonostante, loro, non credessero poi tanto in Dio. A loro avevano insegnato così e di conseguenza hanno insegnato a noi. Anche io sono stata battezzata e tutto il resto….mi sono sposata in chiesa come da copione.
    A mia figlia, sempre da copione dei miei genitori (in specifico di mia madre), ho dato il battesimo e poi…….FINALMENTE ho iniziato a ragionare e comportarmi per quello che mi suggeriva la ”mia testa”. Sono stata criticata, offesa, puntata a dito…..Mia figlia è cresciuta ugualmente e anche molto bene, con buoni principi.
    Lei, per sua libera scelta, si è sposata in comune….(niente di male…ha tenuto fede alle sue idee e a quelle del marito).
    I suoi figli, non sono battezzati, non sono cresimati ecc.
    Non sono segnati a dito per questo. Sono cresciuti sanissimi e benissimo sotto il profilo educativo e chi li ha conosciuti può confermare che sono fantastici sotto tutti gli aspetti.
    Sono del parere che a scuola si devono insegnare LE RELIGIONI e se non si fa a scuola, i genitori dovrebbero darne l’esempio leggendo e parlandone a casa.
    Per fortuna il mondo sta cambiando…….e i bambini, futuri uomini avranno sempre più la ”mente libera” per decidere che strada seguire.
    Quindi Alba, lascia ai genitori l’insegnamento ai figli, tu puoi solo dire come la pensi e nulla di più.

  10. giuliano4r.m. scrive:

    Perché non riconoscere il diritto ai figli di scegliere ? Di conseguenza dovremmo abbandonare l’idea che i genitori abbiano il diritto di insegnare ai figli ciò che vogliono o lasciarli completamente liberi di prendere una risoluzione quando raggiunge l’età di fare una scelta. La maggioranza dei cattolici afferma di credere in Dio, ma solo pochi sono praticanti. Allora basta essere stati battezzati e dire sono cattolico per essere tranquilli con la propria coscienza?
    Personalmente non nego che Gesù sia esistito come anche Maometto ,erano dei profeti .
    Ci sono molte cose da insegnare ai figli : di far nascere una civiltà su cui non pesi il peccato originale,o dicendo ai figli che essi sono nati buoni, non cattivi, che è questo mondo che può essere e deve essere reso migliore, di impiegare qui e ora le loro energie e non aspettare che tutto questo avvenga in una vita eterna di là da venire.

  11. nadia8rm scrive:

    Io credo che non serva la religione per crescere dei bravi figli,e onestamente credo non serva nemmeno il matrimonio pur essendo io sposata,battesimata,cresimata e comunicata,(le ultime 3 non per mia scelta).Sposata solo per volere dei miei genitori.E’ l’esempio che conta,il buon esempio,e qui’ mi rifaccio a cio’ che hanno detto i 3 amici precedenti.Ai bimbi secondo me non bisogna inculcare la religione,(ci penseranno gli altri)mal’onesta’,la verita’,il rispetto per se stessi e per il prossimo.Dunque ,cara Alba,tranquilla,anche se i tuoi nipotini non dicono le preghierine.Alba il mondo è cambiato,e stavolta dico….per fortuna

  12. lieta scrive:

    penso che Dio anche per i piccini debba essere appunto l’esempio di felicità, gioia di vivere in modo bello, sereno senza volgersi solo alle cose della terra per il possesso di beni e status quo, volgersi noi adulti verso le situazioni infelici di tutti, dall’ambito familiare all’esterno per far girare veramente meglio il mondo, dare esempi di pazienza infinita pur nel dare e esigere rispetto……ma c’è tutto il positivo da da’ esempi veri, meglio laico onesto che cristiano fariseo magari maggiormente posto alla terrestrità del consumismo……….ciao

  13. Guglielmo scrive:

    I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei loro figli. Testimoniano tale responsabilità innanzitutto con la creazione di una famiglia, in cui la renerezza, il perdono, il rispetto, la fedeltà e il servizio disinteressato rappresentano la norma. Il focolare domestico è un luogo particolarmente adatto per educare alle virtù. Questa educazione richiede che si impari l’abnegazione, un retto modo di giudicare, la padronanza di sè, condizioni di ogni vera libertà. I genitori insegneranno ai figli a subordinare “le dimensioni materiali e estintive a quelle interiori e spirituali”. I genitori hanno anche la grave responsabilità di dare ai loro figli buoni esempi. Riconoscendo con franchezza davanti ai figli le proprie mancanze, saranno meglio in grado di guidarli e di correggerli.

  14. paolacon scrive:

    Pino, per me è un bellissimo commento il tuo, hai centrato il problema; l’unica cosa che conta veramente, secondo me, nell’educazione dei figli, è l’esempio. Loro poi, i figli, saranno stimolati a pensare… e a sceglire

  15. pino1.sa scrive:

    Alba, solo i genitori cristiani, cioè quelli che la loro fede ha spinti a desiderare e concretizzare il matrimonio in chiesa, assumono l’obbligo anche di dare un insegnamento religioso ai propri figli.
    Gli altri che sposano solo civilmente (davanti al Sindaco) o che convivono hanno l’obbligo, come quelli cristiani, di accudire ed assistere i figli dando quegli insegnamenti educativi che li possa far condurre una vita serena e felice all’interno della società, ma non hanno obbligo della loro istruzione religiosa.
    Comunque la religiosità è connaturata all’uomo e quindi i bimbi, anche quelli che non hanno avuto una istruzione religiosa, man mano che crescono, al di la degli insegnamenti ricevuti, si porranno il problema di Dio e del rapporto che vogliono tenere con Dio, con o senza atti di religiosità esterni. Una nonna cristiana davanti ai nipotini continuerà a mantenere il proprio rapporto con Dio, e se prima del pranzo o la sera prima di andare a letto è abituata a dire le preghierine, oppure andare a messa la domenica e le altre feste comandate, continuerà a farlo anche alla presenza dei nipotini loro affidati e sarà pronta a rispondere a qualche loro domanda in merito. Alba gli esempi valgono più di mille istruzioni, conviene non imporre ai bambini atti di religiosità non sentiti e/o non capiti . Essi vedranno nella nonna, oltre ai comportamenti corretti che potranno essere uguali o differenti da quelli tenuti dai propri genitori, quell’amore verso Dio come una esigenza personale insopprimibile che accompagna gli atti quotidiani della vita. Vedrai che quando sarà il momento della loro scelta essi terranno sempre a mente il tuo esempio e diranno o penseranno mi ricordo che nonna Alba faceva così …..

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