LE MUSE (varia umanità, cultura)

La Corte Europea dei diritti dell’uomo, ha stabilito che anche gli omosessuali hanno il diritto di adottare un bambino. Molti pensano che dove questo non è lecito, non sia per l’anomalia di due genitori dello stesso sesso, bensì dalla immaturità di una società miope ed ipocrita  impreparata ad accettare forme diverse d’amore e troppo avvezza a difendere istituzioni convenzionalmente riconosciute.

Questo è quello che si legge nei siti ufficiali, personalmente non sono d’accordo e non voglio dare giudizi morali, ma mi voglio mettere nei panni di un minore che deve vivere nel contesto sociale, dove le figure, paterna e materna, sono nettamente codificate.
Penso che nella vita di una “famiglia”, non ci sia sempre la stereotipata immagine di coppie felici da “mulino bianco”, ma nei tanti o pochi momenti d’affetto tra genitori i ruoli sono ben definiti e riconoscibili, almeno nell’ambito della società.
Faccio presente che anche un cucciolo di uomo ha un suo “imprinting”!
Che confusione potrà crearsi nella sua testolina se il papà ha palesi affettività per un altro papà o per un mammo? Quando frequenterà altri bambini e vedrà chiaramente come è una figura materna, non potrà avere qualche scombussolante turbamento?

Non ho nulla in contrario contro le coppie gay e penso sia giusto anche accettare unioni ufficialmente censite. Scusatemi, sarò miope o ipocrita, ma la famiglia come l’ho sempre intesa … è un’altra cosa.

Franco Muzzioli

9 Commenti a “Non voglio un mammo! di Franco Muzzioli”

  1. Guglielmo scrive:

    Si, in Italia ci sono meno nascite? E’ una crisi di nascite probabilmente causata anche dall’infertilità. Cosi delle coppie ricorrono alla fecondazione artificiale e anche a lunghissime attese per avere un bambino. Anche gli omossessuali hanno voglia di paternità. La famiglia è sempre più un desiderio per i gay. Una famiglia non solo con vincolo matrimoniale, ma anche allargata per figli e, come gli eterosessuali, sono pronti a fare delle battaglie (politiche) con ogni mezzo, pur di avere un bambino. Nella provincia di Livorno due gay, il 10 di agosto hanno avuto un figlio negli Usa, a cui è stato dato il nome di David. La donna che ha dato alla coppia David, è una messicana di 30 anni, che ha prestato (ai babbi) il suo utero, i babbi si chiamano: Valter 46 anni e l’altro Mario 50 anni ed è stato il seme di Valter. La legge Italiana dice che è lui il padre di David. A Barcellona nel 2008 Valter e Mario si sono sposati e vivono insieme da 24 anni. Non mancano i problemi del genere burocratico: per gli Usa David è figlio dei due babbi, invece in Italia solo di Valter. David non è l’unico nella Toscana ad avere genitori dello stesso sesso: Giulio, di quattro mesi, ha due mamme. Margherita è quella che ha portato avanti la gravidanza e Sara è la convivente, le due donne omosessuali vivono nella provincia di Siena e anche loro convivono da anni.

  2. marc52 scrive:

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    cusa Franco, “grillo parlante” tu nel tuo commento adduci un eventuale fatto sporadico come se possa diventare un caso diffuso, o normale! La vita è strana, tutto può succedere, anche che uno inciampando si rompa l’osso del collo. Allora dobbiamo ipotizzare che un figlio di un delinquente e un potenziale delinquente? Che il figli di scrittori, di cantanti, seguiranno sicuramente le orme dei loro genitori? Certo! in alcuni casi è successo. L’imprinting (impronta inconfondibile prodotta dal tipo di educazione ricevuta),
    non è solo un caso di educazione, di esempio, ma coinvolge anche alcune cellule del DNA (sono figli adottivi quindi il problema non si pone). Se leggi i commenti dell’articolo di Guglielmo l’omosessualità non e dettata da emulazione, o dall’educazione( in una famiglia di 5 figli tutti omosessuali?).E’ una scelta personale naturale. L’omosessualità fa parte della natura degli esseri viventi, esiste anche nel mondo animale. Ho letto da statistiche fatte che il 10% della popolazione mondiale è omosessuale, quindi l’eterosessualità esisterà sempre si continuerà tranquillamente a procreare, se no l’essere umano scomparirà.

  3. franco muzzioli scrive:

    Constato con interesse che la maggior parte di voi è favorevole all’adozione da parte di coppie gay. Ribadisco ancora una volta che non ho nulla contro i gay e contro le loro scelte e che sono assolutamente d’accordo che possano vivere liberamente la loro sessualità ,anche ufficializzando le loro unioni. Ribadisco però, che secondo me, l’adozione è un’altra cosa. Riprendo il discorso “dell’imprinting” ,del quale nessuno ha accennato e che non mi sempra argomanto da poco. Non c’è il pericolo che un minore adottato da una coppia gay ,scambi la propria “famiglia” per una famiglia normale e che si convinca che è assolutamente naturale che un uomo si congiunga con un altro uomo e che una donna si congiunga con un altra donna? So benissimo che l’omosessualità non è una perversione , ma neppure una normalità, perchè va contro il disegno naturale. Sia ben chiaro, tra normale e diverso i limiti sono sfumatissimi ,ma dovremo pur mettere qualche postulato e dire che l’uomo è venuto al mondo per continuare la specie come tutte le altre cose viventi e che tutto ciò che contraddice a questo dettame naturale è legittimo ,ma esce dallo scopo. Poi dite ,è meglio una coppia gay che l’istituto, ma è chiaro, è meglio una nonna che niente, è meglio il sig. Brownlow per Oliver Twist, che i marciapiedi di Londra, è meglio l’orso Baloo
    per Mowgli, che i pericoli della giungla. Ma per un adottato è meglio una coppia di genitori con ruoli canonici…. poi possiamo divertirci a declinare tutte le eccezioni possibili.

  4. ANGELOM scrive:

    Possono le coppie gay costituire una buona famiglia? Potranno i loro figli, adottati, concepiti con l’aiuto di un genitore surrogato o nati da un rapporto passato, vivere e avere successo in un mondo dominato dalle cosiddette famiglie tradizionali? Solitamente si risponde che tutto dipende dai genitori e che è molto difficile che un figlio cresca bene in una famiglia gay. In uno studio pubblicato sulla rivista Demography, il sociologo Michael Rosenfeld, dell’università di Stenford, ha concluso che i bambini cresciuti da coppie gay sono educati allo stesso modo e sono intellettualmente pari ai bambini cresciuti da coppie eterosessuali sposate.
    Lo studio di Rosenfeld è stato condotto su i dati del censimento del 2000, grazie ai quali è riuscito a individuare tutti quei bambini, appartenenti a diversi tipi di famiglia, erano stati rimandati alla fine dell’anno scolastico, alla scuola elementare o alla scuola media.
    Secondo le sue ricerche, circa il 7 per cento dei bambini appartenenti a coppie eterosessuali hanno perso l’anno dopo l’esame di recupero, mentre circa il 9,5 per cento dei bambini che vivono con coppie gay dichiarate, hanno dovuto ripetere solo l’esame.
    La differenza tra i gruppi si accentua poi se si tiene conto che i bambini delle coppie eterosessuali avevano seguito dei corsi privati, giacché le famiglie tradizionali sono avvantaggiate economicamente rispetto a quelle gay.
    I dati del censimento dimostrano quindi che avere genitori dello stesso sesso non rappresenta uno svantaggio per i bambini, quindi sarebbe un bene concedere anche alle coppie gay il diritto di adozione invece di lasciare i bambini all’interno d’istituti.
    Lo studio condotto da Rosenfeld è stato citato dagli avvocati in California che lottano per l’abrogazione della Proposition 8, il divieto legislativo che impedisce alle coppie gay di sposarsi.
    La maggior parte delle decisioni circa il matrimonio gay e l’adozione alle coppie gay si basa su credenze religiose o esperienze comuni. La ricerca del sociologo Rosenfeld per quanto importante sia, come tante altre, non basterà per cambiare le menti tradizionali che dominano la società odierna, sui diritti dei gay come la costituzione della famiglia gay.

  5. marc52 scrive:

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    Personalmente sono a favore! Noi dobbiamo guardare avanti , la società si evolve (nel bene è nel male), è una legge naturale. Siamo una generazione che ha fatto i referendum per l’aborto per il divorzio. I nostri genitori guai parlare di divorzio(permesso solo ai potenti dalla Sacra Rota). Ipocritamente guai parlare di aborto (poi in realtà praticato e diffuso di nascosto o all’estero). La società odierna mette in evidenza delle esigenze di minoranze che sono sempre esistite,è che oggi e in futuro è giusto che si legalizzino. Il mondo è variegato, devono coesistere delle realtà approvate, che non appartengano solo alla cosi detta “normalità ,“la normalità è dettata dalla maggioranza (ciò che fanno tutti e normale).La società futura deve diventare più capillare più frammentata deve saper raccogliere tutte le esigenze le sfumature dell’essere umano e legalizzarle. le mentalità la cultura si evolveranno con essa.

  6. marc52 scrive:

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    Non è ancora arrivato in Italia il primo film americano su una coppia gay che alleva due figli. Si chiama The Kids Are All Right, i ragazzi stanno bene, e si svolge in California. E’ una commedia per il grande pubblico. Annette Bening è una ginecologa che prova ad insegnare le buone maniere ai figli adottivi Joni e Laser. Mentre la sua compagna, interpretata da Julianne Moore, è un tipo hippy che crede nelle buone vibrazioni e trasmette alla prole i valori dell’ecologia. Il problema è che i ragazzini, sulle soglie dell’adolescenza, decidono di trovare il loro padre biologico. Negli Stati Uniti sono 270mila i bambini allevati da coppie omosessuali. Si parla ormai del fenomeno “gayby boomers”, un baby boom di figli di gay. La maternità non si nega più alle coppie dello stesso sesso in molti stati americani. Nelle librerie ormai è pieno di guide per figli di coppie gay, con titoli come “Mamma, mammina ed io”. Nella serie televisiva Glee, premiatissima e simile a Fame, la protagonista Lea Michele è stata allevata da due padri e adottata nel Vietnam. L’esplosione della struttura parentale classica sta al centro della serie tv di maggior successo negli Stati Uniti. Si chiama Modern Family e dimostra, sorridendo, che la vecchia famiglia nucleare è ormai un ferro vecchio. Barack Obama è il primo presidente degli Stati Uniti ad aver incluso i genitori omosessuali nei suoi auguri ai genitori americani nel giorno della festa delle madri e in quello della festa dei padri. Un giudice federale ha appena bloccato l’applicazione della legge “don’t ask, don’t tell”(non chiedere, non dire) che di fatto escludeva gli omosessuali dichiarati da una carriera nell’esercito americano. Tutto questo può sembrare strano in Italia, dove il Vaticano detta ancora legge in materia di famiglia e sesso. Ma questo non toglie che là fuori il mondo sta cambiando. Non è tutto rose e fiori per i ragazzini cresciuti all’interno di coppie gay. I problemi nascono quando vanno a scuola dove i compagni spesso li sbeffeggiano e li umiliano per la loro stravagante storia familiare. Loro reagiscono, crescendo, lottando contro l’intolleranza. Come Danielle Silber, 27 anni, due madri e quattro padri. Si perché Danielle è stata allevata da due donne, il padre biologico e anche il compagno del padre biologico, con il contributo degli ex-amanti degli ultimi due. Solare, sorridente e bella, Danielle spiega che a 13 anni si è sentita un’extraterrestre. E diventata paladina dei diritti delle coppie gay e ha deciso di passare la sua vita a combattere l’intolleranza. Anche negli Stati Uniti, come spiega una grande inchiesta di Elle francese, la battaglia continua. In California la recente “Proposition 8”(Proposizione 8) ha dichiarato il matrimonio fra omosessuali illegale. Sarà la Corte Suprema a dover decidere su questa scottante materia nei prossimi anni. I gruppi religiosi e i membri del movimento conservatore Tea Party negano con decisione i diritti dei gay. Intanto alla tradizionale caccia alle uova sul prato della Casa Bianca, durante la Pasqua scorsa, Michelle Obama ha invitato bambini sia di famiglie tradizionali che di coppie gay. Secondo il sociologo Michael Rosenfeld, dell’università di Stanford, che ha fatto uno studio sui figli delle coppie omosessuali, questi ragazzi se la cavano altrettanto bene a scuola e nella vita che i figli di famiglie tradizionali. Lo psichiatra Gregory Tau fa notare come le famiglie gay, dove non è presente la dicotomia fra il maschile e il femminile, siano spesso ambienti più vari e allargati, che aprono a zie, zii e nonni con maggiore facilità. Resta che a scuola le cose si complicano. A 13 anni Henry Williams, nato nel Guatemala, dice che ha dovuto farsi crescere una corazza. “Pensano tutti che anch’io sono gay mentre non lo sono affatto” dice. Il problema è come al solito quel crudele sguardo degli altri. Ma intanto la cultura popolare sta abbracciando queste singolari famiglie e ormai la maggioranza degli americani si dichiara a favore dei matrimoni fra gay.
    14 ottobre 2010 – tiscali.it di Delfina Rattazzi
    Informazione Libera
    blog di notizie culturali e religiose dell’ass. Sacerdoti Lavoratori Sposati

  7. Lorenzo.rm scrive:

    Franco, congratulazioni per l’articolo, che affronta un tema spinoso e discusso. Io penso che su temi del genere i pareri non possano essere che diversi e variegati e che ognuno abbia diritto alle sue opinioni. A me, che sono vecchio e antico, piace, per mille e uno motivi personali, la coppia formata da maschio e femmina, con bambini. Ma io sono uno e la problematica è ampia.

  8. alba morsilli scrive:

    Franco
    ti faccio un bel quadretto di una pubblicitàdi IkEA la famosa multinazionale svedese
    Seduti per terra vi sono due papà uno bianco l’altro nero e una bimba asiatica, in più un cane. Una voce fuori campo dice “perché i divani non possono essere di mille tonalità diverse come le famiglie?”
    Da pensare che con questa pubblicità ha vinto l’award per essere più gay
    L’america dove lo spot è andato in onda, ha fatto il boicottaggio dei prodotti IKEA perchè l’impresa vuole imporre i valori svedesi alla nazione America: Due uomini con una famiglia non sono una famiglia

  9. lucia.tr scrive:

    Difficilissimo esprimere un parere in marito all’articolo di Franco. Argomento delicato e complesso dibattuto da decenni con proposte contrastanti e irrisolvibili. Premesso che una concezione moderna dell’adozione afferma che questa deve servire a dare una famiglia a un bambino che ne è rimasto privo, è necessario chiarire il concetto di famiglia. Secondo un pensiero laico, è facile asserire che un bambino abbia bisogno del padre e della madre di sesso diverso per crescere in modo equilibrato, nessuna ricerca scientifica dimostra questa teoria. La società ha bisogno di tempi lunghi per adattarsi a queste nuove forme di famiglia, basti pensare a quello che è successo ai figli dei separati fio a qualche anno fa. A questa teoria si oppone il pensiero religioso che afferma che è necessaria la bipolarità della coppia e l’assenza di questa crea ostacoli allo sviluppo dei bambini. Inserire bambini nelle unioni omosessuali e fare loro violenza approfittando del loro stato di debolezza. Mi chiedo quale delle due visioni sia quella giusta? Difficilissimo rispondere, sicuramente quella che rispetta la naturale formazione della famiglia bisessuale, a cui noi tutti siamo abituati, sarà più accettata e migliore, spesso tuttavia molti bambini hanno un miglior rapporto con famiglia omosessuale, a patto che riceva amore e che venga tolto da qualche istituto.

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