LE MUSE (varia umanità, cultura)

Due articoli su un problema abbastanza comune ormai: la solitudine.

Le grandi, belle e numerose famiglie di una volta non ci sono più e molto spesso si vive soli.
Il problema lo affrontano e ce lo propongono Angelom e Alba Morsilli. Due facce della stessa medaglia ma con soluzioni diverse. Che ne pensate?

La solitudine di Angelom

Si parla sempre di solitudine e sempre in termini negativi. Nell’immaginario collettivo evoca un contenuto spiacevole, un sentimento simile alla tristezza qualcosa da evitare…E si tende ad associarla a non avere uno/a compagno/a. Quando ci si riferisce ad una persona non sposata né fidanzata spesso si sente dire “è sola”, come se la condizione di “stare” da sola coincidesse con “esserlo” emotivamente. La lingua italiana in parte ne è complice, per l’uso intercambiabile dei due verbi in relazione al significato. Il sottinteso dell’espressione “è/sta da sola/o” suona più o meno del tipo: “eh poverino/a soffrirà la solitudine”… “Oppure avrà qualche problema per cui nessuno può stare con lui/lei”. Ci sono persone che hanno un partner, e/o degli amici e che comunque si sentono sole. Quando si rinuncia a sognare, quando si diventa pessimisti e dissacranti (o disfattisti), quando si perde la fiducia negli altri, lì si avverte un senso di solitudine fatto di mancanza, di delusioni, di sensazioni negative conseguenti a quelle convinzioni che sono o diventano la realtà che viviamo. Quando non si hanno (più) interessi, passioni, allora si respira una solitudine triste, inappagante. Le persone che con troppa facilità giudicano gli altri e quelle che si affliggono perché vivono continuamente nel timore del giudizio altrui, finiscono anch’esse per sentirsi sole e per ritrovarcisi davvero.

Dunque: ci sono persone sole senza sapere di esserlo,  ce ne sono altre che pensano di essere sole e non lo sono, altre ancora, che si sentono sole e realmente lo sono. Posto che le motivazioni possano essere diverse, è bene interrogarsi  “se c’è qualcosa nel modo di pensare , di fare, che contribuisce a creare la propria solitudine”, e ancor più fa bene adoperarsi per cambiare quella realtà: cosa (mi) farebbe sentire meglio/mi darebbe la sensazione di non essere solo/a”…meglio ancora , com’è , per me, il contrario di sola/o e se mi sentissi così come mi sentirei, cosa penserei…?”

Quando si vive una certa condizione (psico) emotiva è più facile perpetrarla che cambiarla. Perciò occorre impegnarsi, mettere in campo le proprie energie e risorse per realizzare il cambiamento. Esiste una solitudine che mette più a contatto con se stessi che regala una piacevole conciliazione e di serenità con se stessi e con il mondo.  Diventa un momento di consapevolezza che (ti) fa vedere le cose da una prospettiva diversa. Educa all’ascolto delle sensazioni, recupera significati, apre nuove strade a desideri e bisogni. Dobbiamo assecondare l’andamento ondulatorio della vita: vuol dire concepire la solitudine, ed altre condizioni della persona, come transitorie e non definitive e legate da un equilibrio, dove l’una si alterna all’altra.

Angelom


Soli si nasce –Essere felici stando da soli si impara di Alba Morsilli

Questo è il titolo di un libro che ho letto recentemente la scrittrice è Cristina Rossi Morley

Dedicato a persone che come me vivano  in solitudine  e molto spesso questa la consideriamo negativa.

Io ho fatto una lunga riflessione nel leggere, spero tanto che possa essere utile a chi si trova in questa condizione la scrittrice scrive; che siamo animali della specie umana, abbiamo bisogno di far parte di un gruppo, di stare con gli altri, di confrontarci, di affermarci a livello sociale.
Questo ha fatto nascere il luogo comune che sentirsi soli è brutto, è triste è un male.
Così quando siamo costretti a stare soli, crediamo che sia una cosa innaturale, anormale, patologica, assumiamo al nostro stare soli un valore negativo.
Essere soli non è un marchio d’infamia, è una condizione psicofisica.
Essa costituisce uno stimolo alla vita.
Essere felici stando da soli si impara.
Come regola principale si deve aumentare l’Amore che nutriamo per noi stessi.
Dobbiamo essere consapevoli del nostro stato e quindi presenti a noi stessi.
Svegliarsi con noi accanto darsi il Buon Giorno!
Pranzare con noi accanto augurarsi Buon Appetito!
Guardarsi allo specchio vedere una persona autoironica, ridere dei propri errori e difetti e anche della propria solitudine.
Sembra tutto banale, io, nei momenti di marcata solitudine, l’ho fatto  e mi è servito, essere soli significa anche essere noi stessi, star bene con noi stessi vuol dire non sentirsi mai soli.

Alba Morsilli

28 Commenti a “SOLITUDINE due scritti di Alba Morsilli e di Angelom”

  1. giuseppe3.ca scrive:

    Chi non sa stare neanche con sé stesso è un pessimo compagno anche per gli altri.

  2. ofonio scrive:

    fiumi d’inchiostro sull’argomento……varie scuole di pensiero…dico solo una frase……” la compagnia di se stessi..è una pessima compagnia..”…..questo è il mio pensiero

  3. giuseppe3.ca scrive:

    Caro Franco, non ho risposto alla tua nota al mio commento per non rischiare di autoincensarmi perchè ciò non è nel mio stile, comunque sento il dovere di ringraziarti per la tua serena e pacata approvazione. Commento, invece, ora per la tua bella e appropriata risposta a Mariuccia. Penso che Mariuccia possa essere contenta di trovarsi tra tanti amici e quindi si convinca che non è sola ma con tutti noi.

  4. franco muzzioli scrive:

    Cara Mariuccia ci sono momenti nella vita in cui si cerca la solitudine….ma solo per piangere:

    Come farò a dire !

    Come farò a dire
    che voglio fuggire
    in un punto lontano
    fuori dalle rotte degli altri
    oltre l’estremo limite
    dove solo
    posso sedermi
    su un sasso o su un tronco
    per mettere la testa fra le mani
    per pensare
    o anche solo per piangere
    almeno un poco
    quel tanto che basta
    per calmare
    l’arsura d’affetto e lo sgomento
    che mi confondono.

  5. Mariuccia scrive:

    Solitudine è quella che vivi con qualcuno che ti vive accanto ogni giorno e che ti vede ma non ti guarda…Solitudine è quella che vivi con qualcuno, in cui hai creduto, e ti abbandona nei momenti più duri…E allora qual’è l’unica ricchezza per non sentirsi soli? Come dice Laura Pausini…”…da me, torno da me,perchè ho imparato a farmi compagnia…dentro di me, rinasco e frego la malinconia…”

  6. franco muzzioli scrive:

    Caro Giuseppe interessantissimo il tuo commento ,una volta uno che parlava da solo dicevano che era un matto ,ora invece gli psicologi dicono che chi riesce a parlare con se stesso implementa la propria intelligenza.
    Chi ha fatto il manager ed ha frequentato scuole di formazione o chi ha fatto sport agonistico ,ha certamente sentito parlare di Self Talk o linguaggio interiore ,più semplicemente parlare con se stesso (non necessariamente ad alta voce !!!) , questo per spronarci e per acquistare autostima….vedi un pò !

  7. giuseppe3.ca scrive:

    Io parto dal principio che non si è mai completamente soli perchè come minimo si è almeno con se stessi. Dentro di noi vivono due anime: IO e L’ALTRO, cioè il mio contrario ovvero il contrario di me stesso, il mio opposto. Il segreto per non sentirsi mai soli è quello di riuscire a far dialogare questi DUE esseri ribelli che stanno dentro di NOI. Non bisogna far vincere nè l’uno nè l’altro ma mettendo a confronto le due correnti di pensiero è utile per trovare il giusto equilibrio, valutare i PRO e i CONTRO, saper dare una risposta alle proprie domande ed ai proprii dubbi.
    Se si riesce a dialogare con se stessi possiamo trovare sempre gli argomenti per dialogare anche con gli altri e saper esprimere una adeguata parola di conforto a coloro che dicono di sentirsi soli. La vera solitudine è la mancanza di pensiero, l’assenza della fede, il vuoto interiore, e questo può portare alla disperazione. Ma l’essere umano è stato creato per pensare e chi pensa non è mai solo: mi ripeto con il pensiero si è almento con se stessi e non è poco!
    Una volta un’amica mi confidò che si era sorpresa a parlare da sola, gli risposi: non parli da sola ma parli con te stessa e quindi puoi darti anche una risposta e a questo punto siete già in due.
    Grazie ad Alba e Angelom per aver affrontato l’argomento e grazie anche a tutti coloro che hanno espresso gli interessantissimi commenti e mi hanno consentito di stare un momento in solitudine per scrivere il mio pensiero.

  8. popof scrive:

    Mi sa Alba che questo spazio che hai aperto e è come una porta tra due galassie.
    I commenti che si susseguono portano appresso la scia dell’esistenza, con tutte le sue armonie e le sue metamorfosi.
    Mi sto accorgendo che quando entro in eldy vengo a cercare i commenti, e alcuni come quello di Edis o di Giulio o Lucia sono pioggia in un secchio già colmo.
    Tic, tac, splasch, din din din.
    Niente di banale, ogni solitudine ha una sua dimensione.

  9. titina.is scrive:

    Chi sa amarsi non è mai solo….. Le persone che non si sopportano e soccombono all’apatia e all’inquietudine non appena rimangono sole, le persone che non si piacciono abbastanza per sentirsi bene in compagnia di se stesse, sono prigioniere della mancanza di amore di sé. Inutilmente vagano per il mondo alla ricerca di qualcuno che abbia la chiave per aprire la loro prigione dall’esterno. Cercano nuovi amici, nuovi amori, nuovi analisti, nuove guide ideologiche, maestri, guru, lama che svelino loro il segreto della parola magica e li liberino dall’isolamento. Ma la porta della prigione si apre soltanto dall’interno, e loro stessi sono la chiave che può aprire quella porta. La liberazione dalla prigionia nell’Io inizia con l’amore di sé.

    Tratto da “La ferita di non amarti” di Peter Schellenbaum

  10. albamorsilli scrive:

    alba morsilli scrive:
    21 novembre 2010 alle 18:35
    vedere il deserto collegato alla solitudine mi torna alla mente una storia
    Vi erano due uomini che camminavano nel deserto, ad un certo momento uno non vede più le orme dell’altro egli chiede “dove sei andato”l’altro gli rispose “ti ho preso in braccio quelle sono le mie orme ”
    perciò quando ci crediamo di essere soli c’è Lui Gesù

  11. franco muzzioli scrive:

    Abbiamo omesso l’ultima solitudine…quando saremo soli con la nostra anima…esprime bene il concetto questa poesia di Emily Dikinson:

    Ha una sua solitudine lo spazio,
    solitudine il mare
    e solitudine la morte – eppure
    tutte queste sono folla
    in confronto a quel punto profondo ,
    segretezza polare
    che è un’anima al cospetto di se stessa,
    infinità finita.

  12. Giulio Salvatori scrive:

    E’ un argomento difficile e non tutti si può dare lo stesso valore.Alla mia “tenera età” mi sto acorgendo il distaco che si può creare fra genitori e figli.Questi presi a portare avanti la loro barca ,si allontanano dal nido.E’ la legge della natura. Ecco che, si avvertono i primi segnali di una solitudine .Si e’ vero, i nonni sono importanti , però, quanto espresso sopra, sarà per molti di noi un segnale…Ricordo con tristezza che, mia madre, dopo la morte del marito,mio padre, cadde in una depressione che la portò alla demenza senile in brevissimo tempo.Non accettava la solitudine, nonostante i figli fossero sempre disponibili.Vagava , durante il giorno , senza una meta , come se volesse trovare , cercare, colui che era stato il compagno della vita .Si era creato dentro di lei
    un vuoto, uno stato d’animo tenebroso, che a nulla e a niete servivano le cure e altre presenze.La domanda che mi pongo è questa:- Come si può arginare un pericolo simile?Non tutti abbiamo la forza di reagire come si evince da certi commenti.
    Si, ora si può dire :_Come sto bene solo, faccio quello che voglio etc_ ma sono momenti , frazioni, piccoli tasselli , se vogliamo, di ossigeno egoistico .Staccare la famosa spina per un periodo. Altra cosa è la vera solitudine. Se dovessi fare un analisi su me stesso, al momento attuale, vi sono tanti modi per scacciare la solitudine: Un amicizia vera, una spalla sulla quale puoi riversare paure e preoccuppazioni.La musica, la pittura ,Un buon libro,etc.E quando la sera chiuderai la porta di casa tua,ti guardi allo specchio e, quel silenzio assordante che ti avvolge, trasformarlo in armonia dei suoni.Avere insomma la forza di dire e dirti: -Non sono solo-Ce la faremo? Ossia, ce la farò?

  13. mimma1.ta scrive:

    Commenti abilitati SOLITUDINE x me dolce parola xkè amo tanto stare in solitudine, la solitudine mi stimola a scrivere, pensare e sognare,anche se ho gente attorno amo restare da parte e pensare a tante cose vissute o ancora da vivere.

  14. lucia1.tr scrive:

    Per amare la solitudine, come ha detto Alba e Popof bisogna essere molto forti, i sociologi la considerano uno dei mali maggiori dell’uomo contemporaneo. La società attuale, se ha messo il benessere economico davanti a tutto, ha dimenticato i valori della condivisione e dell’amicizia. Essere soli non significa non avere amicizie, non avere rapporti stabili, spesso soprattutto nelle città, è abbastanza frequente questo stato d’animo. Penso che il rapporto con gli altri sia indispensabile per vivere bene e che l’isolamento produce danni psicologici. A volte capita di sentirsi soli anche in mezzo ad un’allegra compagnia ed essere costretti a mostrarsi sorridenti senza esserlo. Non escludo che a volte si può desiderare di restare soli per trascorrere un periodo rilassante o per staccare la routine della vita quotidiana.

  15. franco muzzioli scrive:

    In questi giorni abbiamo un lampante esempio di tragica solitudine , quella di Misseri, che per qualche settimana è stato “il mostro” ,con quelle mani callose dalle unghie nere dal lavoro e dalla terra ,con quegli occhi chiari da innocente e da succube. Povero Michele ,schiavo di un matriarcato arcigno e spietato ,vittima di una figlia che surrogava la bellezza con un anellino al naso ,immatura e folle . Povero fuco,che dopo aver generato altre api regine è stato relegato al rango di schiavo . La moglie avrà detto …” tu che sei vecchio e non servi più ,paga per tua figlia, paga per tutte le parole non dette, paga per la tua succube bontà, paga per la tua inferiorità di maschio inutile “..E lui ha tentato di pagare gettandosi adosso le accuse più infamanti per non far scorgere sospetti d’altro genere.
    Ora è lì ,attorniato dai media, dalle telecamere, dalla curiosità nella più totale ed abissale solitudine.

  16. novella scrive:

    la vera solitudine è derealizzazione di se’ stessi in eremitaggio pesante ma soli realizzati e lieti cmq di quanto si è e si ha in rapporti veri co gli altri è na cosa gratificante e peggio x coloro ke non san accettà la buona compagnia cioè i derealizzati ciao

  17. edis.maria scrive:

    La SOLITUDINE? Quella vera o la pseudo- solitudine.? La prima è QUELLA che , al mattino ti fa dire :” Oggi parlerò con qualcuno?” ;QUELLA che uscendo ti fa sorridere al primo incontrato, in attesa di un sorriso , un saluto; QUELLA che , in una bella giornata di sole, vorresti uscire con qualcuno che non c’è; QUELLA che , quando stai male fisicamente non sai a chiedere aiuto ; QUELLA che, quando senti fermarsi qualcuno sul tuo pianerottolo , speri e aspetti che suonino da te; QUELLA che , quando hai preparato un cibo delizioso ti fa pensare : “ Sarebbe migliore in compagnia “; Quella che , se senti un forte dolore al petto, dici : “ Signore , aiutami Tu , perchè sono sola:” L’altra che io chiamo pseudo- solitudine , secondo me è una specie di libertà. LIBERTA ‘ di leggere un bel libro in pace, ; LIBERTA’ di andare ovunque senza limiti di osservazioni altrui; LIBERTA’ di guardare un programma e non aprire la porta ad uno scocciatore; LIBERTA ‘ di mangiare ciò che ci aggrada e di dormire quanto si vuole ecc. ecc. Con il tempo le due cose possono integrarsi se la persona è forte , determinata e aiutata. Infatti molte associazioni sono sorte ( laiche e cattoliche ) per creare delle strutture idonee. Vedi, per esempio. Eldy. Non diciamo che la solitudine è bella , proprio noi qui ,che cerchiamo un contatto anche solo virtuale , magari , certo, anche per integrare altri interessi che siamo riusciti a crearci ???

  18. giulian.rm scrive:

    Nella lingua inglese si usano due parole per indicare la solitudine: SOLITUDE e LONELINESS. Sono due facce della stessa realtà. solitude è la capacità di stare bene con se stessi e andare verso la vita. loneliness è l’incapacità di stare da soli, cioè una dipendenza dagli altri che porta verso la tristezza e… il rimpianto.
    La solitudine è anche uno dei tanti paradossi della nostra società: viviamo nell’era della tecnologia, della comunicazione globale, insomma nell’era di INTERNET che ci permette, con un click, di metterci in contatto con chiunque si trovi in qualsiasi parte del mondo.

  19. alba morsilli scrive:

    Popof
    Per me hai fatto un pò di confusione essere soli=solitudine
    non vuol dire depressione.
    La depressioneè una malattia psichiatrica,incurabile con sbalzi di periodi dal star bene al star male.
    Essere soli molto spesso non è una nostra scelta, si può avere dei momenti di abbatimento,che certo non è depressione.
    La solitudine che tu descriviio la chiamerei tranquilittà
    dell’animo,allontanarsi dalla vita frenetica,dalla quotidianietà,cercare pace,nel silenzio della natura

  20. franco muzzioli scrive:

    Sono molto belli i due articoli di Alba e di Angelo ed anche i commenti che sono seguiti , ma mi sembrano un pò l’inno alla solitudine. La solitudine che in un mondo che è uscito dalla famiglia patriarcale è sentimento quasi endemico. Si è soli in una folla , si è soli con accanto una compagna o un compagno,la solitudine della incomunicabilità e delle caratterialità. Questa doppia valenza della solitudine , sentimento legato alla perdita ,al rifiuto, all’isolamento, o sentimento introspettivo , di gioia serena che prepara alla creatività è tipico della natura umana. La sintesi che vorrei esprimere è che non dobbiamo aspirare alla solitudine perchè è una
    maneta con due facce è uno specchio nel quale possiamo vedere il sorriso gioioso della serenità o il tragico ghigno della disperazione. Anche in questi percorsi virtuali fuggiamo dalla solitudine,personalmente lascierei questo “stato ” della natura umana ai mistici e agli anacoreti….e poi e poi !

  21. ANGELOM scrive:

    Cari amici, vi ringrazio dei vostri commenti ho voluto trattare questo argomento perchè vedo intorno a me, anche se la vita è diventata così frenetica, molta solitudine specialmente nell’animo di tante persone. Un momento di confronto e di pareri. Grazie a Paola che me lo ha pubblicato.

  22. pino1.sa scrive:

    Entrambi gli articoli affrontano correttamente il problema Angelo analizza le varie casistiche ed Alba , che ha già sperimentata su se stessa la condizione di ritrovarsi da sola, da suggerimenti pratici per non cadere in solitudine. Ed è vero ,c’è chi è solo anche in mezzo a tante persone e chi si sente sempre in compagnia anche nella condizione di single, allora sembra chiaro che sono i valori che la persona coltiva in se stessa che possono determinare la vera solitudine, cioè possono far coincidere all’assenza di valori interiori lo stato esteriore di ritrovarsi, per qualsivoglia motivo, soli. Quindi il mio consiglio sarebbe quello di combattere la solitudine quando ancora non ci si trova nella condizione di single e fare in modo di coltivare valori interiori positivi sì da evitare che a lungo andare il mondo interiore diventi tutto un deserto.

  23. pina6.rm scrive:

    angelo bravo per aver itrodotto questo argomento,per me la solitudine è uno stato di grazia ‘perche da quando sono al mondo non lo sono mai stata(non intendo la solitudine dell’anima ,finora io non ne ho mai sofferto e ringrazio dio )ma lo stare soli in un luogo .Mipiace stare sola perche posso fare quello che mi piace ,io trovo sempre cosa fare leggere lavorare e adesso anche ciattare con voi .Lepersone che io conosco e si sentono soleè perche non hanno interessi e tolti i lavori di casa non fanno altro.Io non sò esprimermi ma penso che mi abbiate capito

  24. Guglielmo scrive:

    Scusatemi,io sto bene con la solitudine…meglio dire ci coninvivo da anni e ho un bel rapporto, anzi bellissimo non mi sento frustrato…non mi sento depresso..,faccio una vita normalissima. Se altri intendono la salutudine come una cosa non voluta, anzi il distacco per vari motivi, (morti divisioni) etc ecc, si devono accettare, questa è la vita, e non la puoi cambiare. Nella solitudine ci sono anche cose positive, basta accettare gli eventi che la vita ti da, che siano belli o brutti. Perchè ogniuno di noi a la propria via e la propria solitudine.

  25. Lorenzo.rm scrive:

    A parte ogni possibile sfumatura relativa alle diverse situazioni, c’è una solitudine che può immaginarsi e vivere in termini positivi ed una che produce frustrazione e dolore. I nostri amici ce ne hanno dato ampia dimostrazione. Bravi.

  26. popof scrive:

    Trovo che la solitudine, così com’è interpretata nel nostro mondo, sia facilmente confusa con la depressione.
    La solitudine è una parola stupenda! Cosa diversa dallo stato di solitudine che è oppressione e sofferenza.
    Io la solitudine la cerco.
    L’ho trovata in cima a montagne dove l’unico suono è quello del vento. L’ho trovata al mare, di notte o d’inverno con il suono dell’acqua che s’infrange.
    L’ho trovata in una stazione ferroviaria, o in una carrozza della metropolitana, stracolme di gente, ma non chiamiamola solitudine, quella è solo essere soli, isolati dagli altri.
    Il soffrire la solitudine e non aver la forza di giocarci insieme è altra cosa ancora, è depressione.
    La parola e i gesti ci servono per metterci in contatto gli uni con gli altri.
    Il pensiero ha bisogno di solitudine, resta chiuso in noi stessi sino a quando non gli si da forma, che sia scritta o parlata.
    La solitudine è necessaria per sentire gli altri vicini.

  27. cicco53 scrive:

    Commenti abilitati Angelom,il tuo modo di sentire la solitudine ,abbia aspetti concreti nel disporre le varie fasi del quesito,lo evidenzi bene con conoscenze mirate a persone di un certo tipo ,con culture di vario tipo,che no trovano difficoltà ad inserisri i un tessuto sociale molto complesso nella nostra società.Vero quello che sostieni che la solitudine deve essere afrantata con mezzi risolutivi perchè in ognuno di noi possono nascere bisogni e desideri ,Io penso che la solitudine abbia molte sfumature che vanno dalla tristezza assoluta di abbandono totale dalla vita sociale e lavorativa ,mi riferisco <>,ecco questi soggetti si sentano soli perchè noi li abbiamo lasciati soli,è la peggiore mortificazione del significato di solitudine.Essi avvertano il disagio con sensazioni graduali di abbandono ,quando si presentano,a rivendicare una sua posizione sono esclusi da tutti.Angelon penso che tu e Alba avete inescato un problema che interessa tante persone nel nostro paese,considerando che ci sono tante povertà,di degrado difatto aumenta il fenomeno diffuso di salitudine ,ne dobbiamo prendee atto e dobbiamo riflettere ponendo in primo luogo che la solitudine uccide senza motivo.Io lavorando nel volontariato con persone sfortunate ,non evidezio malati perchè ho rispetto per loro,la loro modo di pensare quando sono lucide emanono tanta felicità diventa una sorte di voler accettare il loro modo di essere e trasmettano amore ,gentilezza e emozioni belli .Poi canbiano rapidamente si isolono sono triste e soli anche se sono integrati nel contesto,cioè noi volontari ,medici ecc.Qui provo una forte tenerezza nei loro confronti ,perchè non hanno la forza di lottare pur essendo consapevoli,ma sanno che non sono mai soli perchè il loro modo di essere coinvolge noi persone normali che sanno che li vogliamo bene.Ecco conoscere l’altro con sentimenti di amore e di rispetto diventa un modo più facile di non soffrire di solitudine.Ciao a tutti e gazie di questo bellissimo argomento che potrebbe essere un momento di dibattito qui ,cosi si produce qualcosa di buono

  28. cicco53 scrive:

    Commenti abilitati be alba ,hai scritto un tuo vissuto,la tua quotidianità,molto bella evidenzi alcuni aspetti della solitudine con consapevolezza.Sentirsi soli non è un elemento negativo è solo una condizione precaria per vari motivi:la scomparsa del proprio uomo ,i figli che hanno deciso di farsi una famiglia ecc.L’mportante e convivere con la solitudine aprendosi nuovi spazi che possono sostituire i vuoti che si sono creati.Essere motivati,gestire con razionalità la propria vita diventa lo scopo principale di non sentersi più soli.Tu mi pare che hai superato te stessa un abbraccio donna saggia

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