Perché ho presentato questo video, tratto da “la meglio gioventù” film del 2003, diretto da Marco Tullio Giordana?
Per aprire un dibattito, per parlarne insieme, e considerare un argomento molto attuale di cui tanto di discute proprio in questi giorni.
La scena che vediamo si svolge nel 1966. Quindi pre “sessantotto”.
Eppure è emblematico il dialogo, tra lo studente e il professore, sembra davvero attualissimo.
Mi piacerebbe molto parlarne e sentire il parere degli eldyani.
Potremmo ampliare, cercando di capire in che cosa consiste il disegno di legge Gelmini e perché gli studenti, i ricercatori ed i professori stessi, l’osteggino tanto.

19 Commenti a “Che motivo hanno gli studenti di manifestare?”

  1. popof scrive:

    Caro/a Revolution (che bel nike name), ritengo che oggi le rivoluzioni siano impossibili, o forse rivoluzione potrebbe essere quella di avere finalmente il dialogo corretto tra le Istituzioni (o chi è delegato a rappresentarle) e la gran massa che sta alla base della piramide, che potrebbe anche non essere costretta alla violenza per essere voce.
    Purtroppo ti do atto che la voglia di dialogo non la si vede e i giovani, che non dimentichiamolo, vivono una situazione frustrante, con un futuro di precariato a vita, visto che non hanno nulla da perdere e tanta voglia di futuro, magari eccedono, ma non dimentichiamo che chi governa approfitta dei loro eccessi.
    E che si scateni la bagarre dialettica, era ora!

  2. revolution scrive:

    cari lettori
    sono un modesto lavoratore dipendente e non ho tempo di andare a manifestare anche se mi piacerebbe a volte, quando in tv vedo la degenerazione violenta dei giovani pero’ non riesco a indignarmi per un semplice motivo (ed e’ il solito motivo perche’ le reazioni politiche sono molto moderate ),perche’ dopo tutto quello che si sente dire riguardo gli sprechi, le corruzioni varie fatte a nostre spese dai politici (i loro soldi sono pur sempre le nostre tasse) alla fine anche il cittadino per non passare da STUPIDO( e uso un termine elegante) reagisce e vuole essere partecipe dello spreco.
    lo slogan potrebbe quindi essere :
    voi bruciate i nostri soldi (con le stupidaggini spesso)
    noi bruciamo i nostri soldi (come sopra)
    e’ per questo che giustifico incosciamente tutte le violenze che scoppiano durante le manifestazioni
    credo che quando ci sara’ piu’ serieta’ da parte dei potenti non ci sara’ piu’ bisogno di rivoluzione.
    buon natale

  3. anna scrive:

    Commenti abilitati
    forse mi sbaglierò ma mi sembra che questi studenti i più
    asini d’europa sarebbe meglio che invece di fare tutta questa confusione tutti questi scioperi si mettessero in mente che
    bisogna studiare veramente a volte sisentono anche in trsmissione nonsanno rispondere neanche alle domande più
    facili non è così che si va avanti.

  4. nico scrive:

    Commenti abilitati a me pare che questi,studenti,ricercatori,prof.,(si fa per dire)che protestano,siano quelli che hanno da perdere da una riforma seria.che percentale sono?Fanno tutti parte del sistema dell’istuzione?Che percentuale sono quelli che invece studiano e non partecipano a queste “pacifiche” dimostrazioni?Da come si comportano e parlano si capisce che la riforma ci vuole.ciao a tutti.nico.

  5. nadia.roma scrive:

    Scusate se vado fuori tema.Benvenuta Piera,ti aspettavamo

  6. popof scrive:

    Qual è il valore degli edifici scolastici nella cartolarizzazione dei beni dello Stato?
    Son cattivo e mi chiedo se in fondo al ddl del pdl non ci sia intenzionalmente lo smantellamento della scuola pubblica e il sogno di piazzare sul mercato gli edifici scolastici che guarda caso sono in buona parte collocati nei centri città.
    Spazi enormi, che una volta svuotati potrebbero valere un sacco di soldi veri e non solo virtuali.
    E della cultura chi se ne frega, la cultura è un bene e come ogni bene ha un prezzo, chi non può pagarselo si arrangi (n.b.: questo non è il mio pensiero ma il messaggio che mi arriva da chi si dovrebbe occupare delle cose pubbliche, cioè governare).
    Intanto vedo gruppi di genitori che imbiancano aule e c’è chi inventa lotterie per reperire i soldi per qualche attività didattica extrascolastica.

  7. piera di antonio2 scrive:

    cara Paola hai scritto un bellissimo articolo e sollevato un problema attuale assai sentito anche da me nonna di nipotini che spero crescendo si pongano degli interrogativi sul futuro così precario che li attende e si impegnino a dare dei valori diversi alla loro vita… spero gli altri amici accettino se qualche volta mi permetto di fare un commento, noi non ci conosciamo ancora ma Antonio era molto partecipe delle vostre conversazioni e amava la discussione come certo ricorderete.. vi saluto cordialmente Piera Simola

  8. silvana.1ge scrive:

    Commenti abilitati
    Era ora che i ragazzi si rendessero finalmente visibili facendo pubblicamente sentire il loro dissenso che è finalizzato a bloccare la riforma Gelmini, certo, ma non solo. Hanno finalmente riconquistato la voglia di esprimersi, di manifestare il loro esistere come categoria di persone senza futuro,in una società che li esclude a priori consegnandoli ad un destino di precari a vita.
    In realtà protestano insieme ai giovani i quarantenni, molti professori universitari. La protesta verso la riforma Gelmini ha unito persone diverse per età, reddito, cultura, ecc. Si è fatta strada la consapevolezza delle numerosissime contraddizioni del governo in merito al tema importante della istruzione e della ricerca. Ormai si è capito che non è l’università più efficiente l’obiettivo, ma bensì il suo ridimensionamento come università pubblica.
    Sono colpiti anche gli incentivi agli studenti meritevoli: saranno tagliate in modo consistente le borse di studio,ecc. essendo stato “limato” il Fondo specifico. E dunque benvengano le proteste, anche se creano disagio in città. Io sono con i giovani che non si piegano ad un destino ingiusto che farebbe pagare proprio alle nuove generazioni le varie crisi ed inefficienze. I giovani sono il futuro di una società, bisogna valorizzarli a qualunque costo.

  9. Guglielmo scrive:

    I nostri ragazzi vanno a scuola pagati dai genitori che fanno sacrifici enormi per farli studiare, solo per farli diventare idonei al ciclo produttivo.
    I giovani di oggi servono sempre meno scolarizzati. Sempre meno nozioni e sempre più pratiche. Devono imparare ad usare il computer.
    Se non lo sai usare, sei tagliato fuori dal mondo produttivo.
    Infatti non servono più ingegneri che inventano con la testa, oggi è la macchina che ti produce i dati.
    Non servono i pensieri creativi, ma basta seguire un pensiero unico, che spesso non è neanche di un capo, ma di un diagramma uscito da una macchina. Cosi Berlusconi fa la politica. Cosi i nostri architetti progettano le città. Cosi fanno i nuovi filosofi e preti, che una volta scoprono il preservativo o il razzismo a seconda del giudizio che danno le macchine da ricerca.
    Non servono più i Montale, i Pasolini. Persone che usavano l’intuito e la passione per l’umanità a capire il mondo.
    Non c’è nulla da capire o da cambiare. Questo è il mondo perfetto.
    Perfetto per voi!
    Non per me e neanche per Monicelli, che ha preferito morire che subire da inerte il vostro sporco mondo.
    I giovani non hanno più futuro.
    Né quelli che sono bravi e neanche quelli che non sono bravi.
    Perchè questo mondo perfetto, per Marchionne e altri, non è più vivibile per milioni di giovani.
    Ora se i giovani prendono e distruggono tutto, hanno ragione.
    Io non ho paura di diventare un cattivo maestro perchè quando la scuola dei padroni produce solo fame, miseria, per i nostri ragazzi, dobbiamo stostituirci ai loro maestri e idicarli a riagire.
    Ragazzi non vi fate imbavagliare. Reagite!

  10. franco muzzioli scrive:

    Giulio se non siamo noi “giovani ” vecchietti a rinverdire le bandiere delle pacifiche rivoluzioni ,accanto ai giovani veri….chi lo fa ?

  11. Giulio Salvatori scrive:

    Franco Muzzioli, mi hai rubato completamete il commento, non si fa così.Mi ero preparato mentalmente cosa dire, ma mi hai preceduto.Bene, non ha importanza Franco, per questa volta ti perdono.Gente, ma se non siamo a fianco dei nostri figli e nipoti, dove dobbiamo stare?Avanti giovani, -Chi la dura la vince-

  12. giulian.rm scrive:

    i tagli servono a coprire altre “spese” del Governo ( vedi totale abolizione ICI anche a coloro che certo non hanno problemi su come pagarla); iniziativa che dimostra chiaramente che il governo non utilizza bene gli introiti che pervengono nelle Casse dello Stato ( vedi tasse a poveri dipendenti dissanguati) solo per un giochino condotto in campagna elettorale per guadagnare più voti.
    La privatizzazione sarà a mio avviso un colossale insuccesso e la fine definitiva dell’istruzione e della ricerca in questo paese, perchè in Italia Privatizzare significa solo avere più utili e più dividendi agli azionisti con ovviamente minori costi.
    Abbiamo già visto in Italia, la fine che hanno fatto e che stanno facendo aziende che prima erano a partecipazione statale e che una volta totalmente privatizzate, non hanno più fatto investimenti e sono state spolpate fino all’osso.
    Dove ci porta questa politica?

  13. lucia1.tr scrive:

    Le migliaia di studenti che da giorni invadono con le loro proteste le più importanti città italiane iniziano a preoccupare i nostri politici, Il Presidente del Consiglio li ha smascherati, dicendo che quelli che si ostinano a protestare sono “il cattivo” dei centri sociali, “il buono” sta a casa a studiare. Lui sicuramente sa come funziona il cervello della gioventù. Lui della Riforma dell’Università se ne sbatte, ma il ddl della Gelmini deve passare a tutti i costi, per reggere il governo ormai agonizzante. Migliaia di giovani lottano per non perdere la speranza di un futuro, ma il loro futuro dipende da un pugno di adulti politici che, a loro volta, lottano per non perdere la pensione. Confidiamo che ci sia un ripensamento da parte del governo e che vengano ascoltate le richieste di tanti giovani.

  14. nadia.roma scrive:

    Vivaddio,c’è ancora il diritto di sciopero,e non era uno sciopero politicizzato,poi come sempre, lo è diventato.Non sono i giovani contestatori a bloccare le citta’(come si è visto non hanno manifestato solo a roma,ma in tutta Italia),sono le bande di delinquenti infiltrati che per 20 euro spaccano tutto.Lorenzo.rm,tu dici che le leggi si fanno in parlamento…..belle leggi,allora se permetti è piu’ che giusto manifestare il dissenso dilagante ,non si puo’ sempre chinare la testa.Io spero che queste manifestazioni abbiano un proseguio,hanno iniziato gli studenti (come sempre )spero che manifestino tutti i lavoratori,e perche’ no,anche i pensionati.Anche io vivo a Roma e questo è lo scotto da pagare ma ben venga

  15. franco muzzioli scrive:

    “L’Italia non è un paese da distruggere”.. come dice in un impeto di autocritica il vecchio “dinosauro” professore…l’Italia è solo un paese da cambiare. E i giovani ?……I giovani sono come antenne ,sentono quando questo deve accadere ,qundo è necessario “innovare” . Lo fanno spesso senza dettami politici o sovrastrutture ideologiche . Lo hanno fatto nel 1968 a fianco degli operai, lo hanno fatto nel 1860 nella spedizione dei mille (l’età media dei garibaldini era 25 anni ,quasi tutti studenti della borghesia del nord). Ho due nipoti, una di 21 anni universitaria e l’altro 17, liceale ,non mi pare abbiano particolari convincimenti politici , non mi pare siano barricaderi di natura , sentono “un malessere”, come sanno sentirlo i giovani e scendono in piazza , sopratutto quando vedono i “vecchi” che non sanno far altro che difendere il loro “particulare”.Quindi questa contestazione non è solo contro la povera Gelmini che è costretta a fare quello che dice Berlusconi e che impone Tremonti… ,capiscono che è necessario ……….e vogliono “voltare pagina”. Io, per quel poco di “giovane” che è rimasto nella pelle ,sento un sano prurito alle mani e mi verrebbe voglia di andare con loro sui tetti delle università.

  16. ANGELOM scrive:

    Perché contestare la protesta dei giovani, non hanno forse ragione? essi guardano molto avanti e pensano per il loro futuro, che non vedono certamente roseo. Il filmato che ha proposto Paola è emblematico e sarà l’appello che i nostri ragazzi purtroppo saranno costretti a tenere in considerazione, se in atto non ci sarà un radicale cambiamento di rotta. La contestazione giovanile indica gli atteggiamenti di opposizione al mondo degli adulti, alle istituzioni che essi rappresentano, ai loro codici morali e normativi, e rappresenta per questo una tappa necessaria della crescita e del divenire maturi. In tal senso la contestazione è un passaggio necessario, utile tanto ai giovani quanto agli adulti, i quali sono costretti a prendere atto dell’indipendenza di pensiero dei ragazzi, a riconoscerne l’autonomia, a credere realmente nella loro capacità di responsabilità.

  17. albamorsilli scrive:

    La Gelmini ce la fa malgrado la RIVOLTA degli studenti
    Fra cortei, incursioni, blocchi, un’imponemte mobilitazione studendesca.
    Perchè noi Eldiany non ne parliamo?
    (sarebbe un bel dibattito anche in chat) mentre nelle nostre case ascoltando i tg non si parla di altro.
    Si noi in maggioranza siamo over, non ci interessano, ma fra loro si trovano i nostri figli, i nipoti, il loro avvenire, il loro futuro, il futuro del paese, è nella cultura.
    Perchè questi giovani protestano?
    L’università come tutte le altre scuole deve essere pubblica sostenuta dal governo, invece questo pensa solo a sostenere le private.
    Questo è uno dei tanti motivi della loro protesta.
    Allora chi ha soldi studia e gli altri anche se meritevoli stanno a guardare.
    NON é GIUSTO !!!!!!!!

  18. Lorenzo.rm scrive:

    Vedete, io vivo a Roma, e trovo inaccettabile essere preso letteralmente in ostaggio da codesti giovani arrabbiati contro una legge che gli stessi loro contigui politici definiscono impalpabile perché non ha nemmeno i fondi per l’attuazione. Eppure, nello stesso tempo, gli stessi esponenti politici salgono sui tetti, mentre i “giovani” contestatori causano danni molteplici alla città, occupano i binari della stazione, ecc. Io penso, come tanti fortunatamente, che le leggi si fanno in parlamento e non per le strade e che le regole democratiche prevedono manifestazioni e non atti di intimidazione e pseudorivoluzioni per strada. Questa è la democrazia, bellezza. Quanto al filmato, che dire? “Lassamo perde”, è di parte. Sembrava che i guai delle economie mondiali potessero essere da stimolo perché tutti ci dessimo una calmata. Purtroppo non è stato così. E le persone per bene stanno ancora a rimpiangere che non sia stata colta l’occasione.

  19. novella scrive:

    dialoghi dall’alto specie, propositività, eliminazione nepostismi baronie, passà il sapere ai giovani spronarli aiutarli dagli speranza riconoscimenti i meritevoli che s’impegnano trovà il nuovo fresche menti da amare

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