GENERAZIONE  DI  ALCOLESCENTI

“…nella fascia di età  tra  i 14 e i 18 anni l’alcol miete un numero di vittime sei volte maggiore  rispetto a tutte  le sostanze  stupefacenti messe insieme…”

Adesso  va di  moda il  balconing. Ci si riempie di alcol, e di chissà cos’altro, e poi si tenta la fortuna buttandosi dal balcone dell’hotel, cercando, se possibile, di fare centro nella piscina sottostante. Cosi  può finire una tranquilla serata di sballo, e non stiamo parlando di tossici o sbandati, ma di ragazzi di buona famiglia.(!?!)

Cito le parale  di Riccardo Gatti, direttore Scientifico dell’Osservatorio sulle Dipendenze della  Regione Lombardia (Ored): <<L’alterazione dello  stato mentale, lo sballo è qualcosa di molto di molto diverso da qualche anno  fa.

Negli anni Settanta si abbracciava una vita “deviante”, la vita degli eroinomani, perché ci si sentiva diversi, si voleva  in qualche modo stare ai margini.

Negli  anni Ottanta hanno preso piede  le droghe  come la cocaina, che servono ad aumentare le prestazioni, quindi a stare dentro, le situazioni lavorative o affettive.

Oggi, le cose stanno cambiando secondo me: si vive perfettamente integrati in un contesto e poi, in determinate situazioni, si va in cerca dello sballo fine a se stesso e per procurarselo una sostanza vale l’altra. Non c’è nessuna volontà trasgressiva, è solo un modo di divertirsi. La domanda  viene spontanea “perché si fa cosi”? Se le cose  stanno cosi, è chiaro che la droga comincia a richiedere un livello di antagonismo troppo alto.

Allora,  di fronte ad una scelta, prima bisogna porsi  le concause,  il bisogno reale di uso di sostanze  meno trasgressive come l’alcol, per esempio, che è ancora relativamente facile da procurarsi e non è socialmente condannata come le droghe. Come si domanda  Enrica Valsecchi esperta nei temi del disagio giovanile e autrice di “Adolescenti in bottiglia”: ragazzi e alcol che fare? Si evidenzia che l’immagine del tossico fa molta paura.

Per questo, la  maggior parte dei ragazzi, in cerca di quella conflittualità,  che serve loro  per crescere e che non trovano più, nella società  del benessere e della noia, non osano far uso di eroina, ma ripiegano su sostanze più accettate socialmente, come l’alcol. Che tra  l’altro oggi si vende in forma accattivanti e allegre, come gli “alcolpops”: bevande in cui i superalcolici sono misti a succhi di frutta e hanno le bollicine. Un altro aspetto dolente.>>

I ragazzi sono  l’investimento del futuro  per chi vuole vendere. Sfruttati fin da bambini come generatori di consumi per adulti, li si spinge a comprare di tutto, quindi anche l’alcol. Basta guardare le pubblicità delle bevande alcoliche, che presentano testimonial come personaggi  famosi dello sport ecc.

Dal resto l’alcol non aveva bisogno di essere sdoganato, soprattutto in un paese, come l’Italia, in cui è ancora socialmente accettato. Ci sono ancora zone dove non sei “un uomo” finché non hai dimostrato di poter reggere una certa quantità di bicchieri.

L’Assurdità è che molti genitori, se vengono a sapere che il figlio si è ubriacato, tendono a minimizzare. Dopo tutto a chi non è mai successo di prendere  una sbronza?

Però c’è un dato preoccupante: nel nostro paese la prima esperienza di consumo avviene pressoché unanimemente, all’interno del nucleo familiare, per lo più durante la pubertà, tra i 12 e i 14 anni, ma talvolta ancora più precocemente, tra gli 8 e gli 11 anni. Penso che questi dati  fanno riflettere che ognuno di noi prende coscienza per fare in modo che se ne parli in famiglia, ogni giorno,  perché un domani può essere  fatale  per i nostri  figli, dover  andare a riconoscere un cadavere . Cicco 53

Cicco53

12 Commenti a “GENERAZIONE DI ALCOLESCENTI scritto da cicco53”

  1. cicco53 scrive:

    Commenti abilitati ciao grazie a tutti del vostro contributo,che con i commenti molto mirati al problema si è aperto uno spazio di riflessione in modo tale si possa percepire che l’alcol ha trasformato la nostra società.Ho cercato di dare uno spunto al problema perchè merita per un discorso di soledarietà a tutti ,dal discoro genitori ,società e i govani,con questo nuovo pensiero.
    I DANNI CHE PROVOCA L’ALCOL
    ——————————————————-

    Porsi una domanda “Quali sono i danni che l’abuso di alcol
    Può provocare “? C’è chi finisce al pronto soccorso per un
    incidente d’auto o chi va in coma etilico dopo una festa .Ma
    senza arrivare a questi casi estremi ,non sappiamo di preciso
    quali danni possa fare l’alcol in un sistema neuronale in
    formazione ,che sta trovando il suo equilibrio ,com’è quel-
    lo di un adolescente .Certo è che l’alcol interferisce con
    gli stati di coscienza ,quindi con il meccanismo più fine che ci
    permette di stare al mondo e di vivere bene .Gli equilibri neuronali
    soni quelli che ci fanno dormire a avvenire l’ansia e la depressine
    .Dunque il mondo degli adulti ,educatori dovrebbero avere come
    priorità la prevenzione ,ma no c’è prevenzione senza compressione
    :i ragazzi di oggi vivono in un mondo molto diverso dagli
    adulti che non sempre hanno voglia di accompagnarli .
    Non so se sia nemmeno colpa di qualcuno ,forse se vogliamo
    cercare una causa ,sta nel fatto che il nostro mondo si evolve
    con una rapidità a cui non siamo abituati .Una volta chi educava
    poteva contare sulla propria esperienza ,ricordarsi di “quando
    era giovane “.Oggi ,e già nella generazione precedente ,i
    figli fanno esperienza che i loro padri non hanno conosciuto
    Se una volta il problema a che età dare le chiavi di casa ,oggi
    si discute quando è opportuno regalare il cellulare al proprio
    figlio .Per no parlare dei social network, che la generazione
    precedente no poteva nemmeno immaginare .
    Una volta era più semplice anche perché esistevano luoghi
    a rischio e cattive compagnie ,oggi il luogo a rischio può
    una banale festa in casa di un amico ,a cui prende parte
    gente normalissime ,quindi non c’è più un posto sicuro
    Io penso che per u genitore l’unica soluzione è esserci
    fisicamente e culturalmente con l’esempio ,Da esperto
    educatore a livello sociale ho la sensazione che non ci sia
    più tempo ,voglia e curiosità di accompagnare una persona
    che cresce. Stiamo costruendo un modello sociale in cui
    i ragazzi crescono da soli .Questo non vuol dire che sono
    abbandonati :gli si riempie la vita con mille corsi che in
    qualche modo sostituiscono il cammino educativo .
    Se va bene ,li accompagniamo a danza in macchina ,ma
    non cresciamo insieme a loro .Dl mio modo di vedere
    sarebbe bello sviluppare una formula educativa dando
    esempi e vivere le stesse emozioni .
    Vi auguro una buona lettura con l’intendo di discussione
    per entrare nel vivo dei problemi seri dei giovani .

  2. lieta scrive:

    pianificare il bene co fatti corretti ese……….mpi

  3. silvana.1ge scrive:

    Commenti abilitati
    Cicco hai proposto un argomento scottante, che coinvolge l’intero corpo sociale. Si tende a sottovalutare, a rimuovere,o a chiamare in causa la società, le istituzioni, la famiglia….Allora partiamo dal concetto-base che un nuovo nato è un progetto di vita, intorno al quale bisognerebbe costruire un sistema che includa un progetto educativo, dapprima in famiglia.
    Una famiglia che non sia un contenitore vuoto, ma propositiva di valori positivi dichiarati e soprattutto agiti con comportamenti coerenti e costanti nel tempo .L’alcol è una bevanda sempre…troppo presente anche in famiglia perchè socialmente accettato. I genitori spesso non sono consapevoli di quanto sia dannoso, controproducente un cattivo esempio. Esso viene interiorizzato come messaggio che apre la porta alla trasgressione, alla superficialità nell’osservanza delle norme.
    Dunque in famiglia devono essere dettate regole certe, non discutibili, armonizzate con quelle delle normative vigenti (es. il codice della strada) : soprattutto osservate sempre,da tutti, genitori in testa).La prevenzione deve iniziare già nella prima infanzia anche inculcando ai ragazzi il concetto del limite, della responsabilità individuale, senza i quali non si costruisce una personalità forte, capace di scegliere il bene, motivata ad andare contro corrente quando serve.
    Una famiglia, poi , presente e vigilante, dialogante, che sappia ascoltare i figli (quanto bisogno hanno di non sentirsi soli, di essere compresi, di essere perdonati quando sbagliano).
    Un nucleo familiare proteso a proteggere i ragazzi con una serie di escamotages mirati ad aiutarli ad affrontare le fasi a rischio dell’adolescenza, che tuttavia li responsabilizzino.
    Anche la scuola, le istituzioni sono chiamate in causa perchè, insieme alla famiglia debbono costruire un sistema sociale, una sorta di rete di protezione in cui ognuno deve fare la propria parte per quanto di competenza.
    Io metterei in discussione anche la pubblicità delle bevande alcoliche, che contribuiscono ad abbassare il livello di attenzione della collettività. Si creano bisogni indotti pericolosi,accentuando gli effetti positivi di tali sostanze (creano euforia, migliore capacità di socializzare, attutiscono timidezze, ecc) e rimuovendo i nefasti effetti collaterali (dipendenza , allentamento dei freni inibitori).
    I giovani, soprattutto loro, sono l’anello debole della catena sociale. Dunque i loro problemi,le loro difficoltà dovrebbero essere costantemente monitorati , attuando a tutti i livelli una prevenzione che sia la risultate di una collaborazione intelligente, costruttiva , lungimirante. Dobbiamo tutti insieme tentare di fermare questa tragedia che rischia di neutralizzare e perdere nel nulla generazioni di giovani che devono invece costruire il futuro. Sono loro il domani.
    Cicco, grazie per aver attivato la riflessione di tutti con un argomento “tosto”, ma sul quale bisognerebbe continuamente confrontarsi.

  4. fernando scrive:

    Gentilissimo Cicco,la tua analisi andrebbe divugata al fine di rendere patecipi i genitori!
    e i giornali ? dove sono ? fanno solo politica,
    il probblema dei giovani è argomento per tutti
    ma nessuno prende in mano la situazione.
    Se cosi si semina, cosi si raccoglierà.

  5. franco muzzioli scrive:

    Hai ragione Lieta, sono gli esempi degli adulti furbi e cialtroni ,che predicano il malcostume morale, politico e sociale che fanno sbandare i nostri figli. La noia ,il lavorare “facile”,l’avere tutto e subito portano a questi eccessi. Facciamo però tutti un pò di “mea culpa”.

  6. lieta scrive:

    annoiati quelli ke fan poko darsi da fa’ lavora o studia’ co impegno pe prepararsi mondo del lavoro e da permessi di certi genitori ke il figlio deve trova lavoro realizzante e facile cioè fatike poche e poi anke esempi assurdi di troppi adulti i cosiddetti furbi i cialtroni ke pensan pure de pote comandà e indirizza modo loro società quelli ke mangiano onesti in un boccone x quarant’anni qua se permesso de di’ essere ke non riesco inquadrà ke è………….lo sanno tutti

  7. ANGELOM scrive:

    Oggi i giovani (premetto fortunatamente non tutti) sono annoiati, non hanno interessi, non gli si da quella responsabilità che dovrebbero avere, superficiali, è per questo che vogliono trovare altri diversivi, gesti inconsulti, alcool, droghe tutto questo per essere al centro dell’attenzione e definirsi il massimo fra i loro coetanei, s’impasticcano perché sono dei vigliacchi, per non rendersi conto di quello che fanno. Dietro a queste situazioni c’è sempre un capro espiatorio, la famiglia. Non basta che i pedagogisti si rivolgano ai genitori o agli insegnanti, ma è tutta la società che non va. I provvedimenti vanno presi in tempo e non quando si è arrivati al culmine del problema, e poi leccarsi le ferite.

  8. alba morsilli scrive:

    vedo che chi mi ha preceduto è concordo con il mio pensiero,
    i genitori dove sono? La famiglia si sfacia,nessuno ti insegna come fare i genitori è vero, ma seguire i figli non si impara a scuola, sapere dove vanno con chi vanno, poi perchè minorenni devano andare in giro di notte,non vedono che il letto è vuoto
    tu genitore sei responsabile di tuo figlio.

  9. nadia rm scrive:

    Cicco,abbiamo gia’ avuto modo di discutere di questa cosa e il mio pensiero è sempre lo stesso….la famiglia,dov’è la famiglia?.Oggi i giovani non sono piu’ seguiti ,il padre la vora e purtroppo anche la madre,non cè tempo per loro e i genitori presi da piccoli rimorsi di coscenza (molto piccoli per la verita’)i figli se li comperano,danno loro di tutto e di piu’.concludo come dice Giulio,piccone e badile,ma prima ai genitori.

  10. franco muzzioli scrive:

    Anche se difficile da realizzare ,farei personalmente tutto quello che ha proposto Giulio. Spesso “il difetto stà nel manico” ,quindi i maggiori colpevoli non sono i giovani che subiscono la irresponsabile noncuranza dei genitori ,i cattivi esempi “dei superiori” di tutti i tipi ed il costante martellamento di clichè ,soprattutto televisivi , diseducativi e spesso aberranti.

  11. Giulio Salvatori scrive:

    Cicco, leggendo ciò che hai scritto vengono i brividi…ma la risposta la si legge sempre nel testo:- ” L’assurdità è che i genitori, se vengono a sapere dei loro figli, ignorano la verità, cosa vuoi che sia una sbronza?”- Anche qui, invece di mandarli in palestra per “farli scaricare”, il solito piccone e badile, e la schiena spezzata e calli nelle mani.Il fatto è che, non me ne volete, -DOVE STANNO I GENITORI ??-

  12. Lorenzo.rm scrive:

    Cicco, è accurata e approfondita la tua analisi in merito ad un fenomeno che risulta il più grave della nostra società, soprattutto perché riferito ai giovani.

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