LE MUSE (varia umanità, cultura)

Sergjei Pirokov era stato eletto sindaco di una cittadina nei pressi di San Pietroburgo ,era un uomo sempre sorridente dal grosso orologio d’oro che pendeva permanentemente dal paciotto e debordava un pò dalla giacca per un’ epa che ormai non riusciva più a contenere. Aveva i capelli sempre impomatati che sembravano dipinti sul capo e data l’esigua statura si piccava di portar stivaletti di un orrendo color giallognolo.
Era stato eletto da tutti, il tenente Zverkov lo adorava, la signora Carktova gli baciava la mano tutte le volte che lo incontrava, il fabbro Andrej si scapellava ossequioso  cento metri prima che gli passasse davanti.
Un giorno però la grande finestra del suo bodoir al primo piano rimase inspiegabilmente aperta e le tende cominciarono a svolazzare lasciando vedere quello che accadeva all’interno. Pirokov, con i pantaloni abassati era intento a palpeggiare Irina, la quindicenne servetta che non disdegnava certo le attenzioni del padrone. Così  tutti poterono vedere quelle immagini, come in un osceno e discustoso spettacolo teatrale.
Il giorno dopo non si parlava d’altro, ma Pirokov prese la cosa con assoluta noncuranza, lui, la vergogna non sapeva neppure dove stava di casa, era Sergjei Pirokov , l’uomo più amato della città, in fondo che cosa aveva fatto?
La vergogna invece sconvolse il tenente Zverkov, che cercò di svicolare tutte le volte che lo vedeva, la signora Cartkova  pianse calde lacrime e rimase per giorni chiusa in casa, il fabbro Andrej  cominciò a sobillare tutti per cacciare il sindaco. La vergogna stava cambiando le cose ………..”purtoppo solo in uno pseudo racconto di Gogol!”

8 Commenti a ““la vergogna” da un ipotetico racconto di Gogol scritto da Franco Muzzioli”

  1. Giulio Salvatori scrive:

    Franco, hai ripetuto il vecchio detto dove un uomo voleva offendere una donna , ma aveva paura di essere querelato , pensò quindi, alla presenza di altre persone, di raggirare lo stacolo e disse :- Te vorresti che io ti dicessi putt…, ma se io ti dicessi putt…, saresti capace di denunciarmi , affermando che io ti ho detto putt, ma siccome io non ti ci dico putt…, i presenti lo possono testimoniare, vuol dire che io , putt…non ti ci dico -.In sostanza, l’aveva chiamata con quel nome diverse volte.Pertanto nell’articolo di Franco si potrebbe dire che ;- fatti e personaggi, sono puramente casuali.

  2. ANGELOM scrive:

    S’incomincia parlare di vergogna, solo ora, dando la sua reale importanza a certi comportamenti, ma paradossalmente sta scomparendo per come noi l’abbiamo conosciuta. La vergogna è un affetto proprio penoso perché pregiudica l’immagine di sé rispetto agli altri e improvvisamente si diviene non meritevoli e indegni. Osservando quello che ci sta succedendo intorno, possiamo proprio dire che questo è il periodo buono per conoscerla meglio.

  3. Lorenzo.rm scrive:

    Nessun problema, Franco. Sai che ti sono amico. Quanto alle battute, potrei dire, al plurale, che le lingue battono dove i denti dolgono e che tutte le strade conducono dove ci pare. Un caro abbraccio, credimi.

  4. edis.maria scrive:

    Franco Muzzoli, alludi forse???? Sembra un racconto su fatti odierni! Il nuovo Gogol molto spiritosamente ha colpito nel segno!! Ahahhahaahaah!!!! Mi ha divertito molto e condivido.

  5. franco muzzioli scrive:

    Che ci vuoi fare Lorenzo….ti rispondo con un altro adagio “La lingua batte dove il dente duole” ….poi forse era meglio specificare ….”.che tutte le strade conducono ad Arcore….” ma non lo dico perchè cerco di contenermi…..oddio mi è scappato! Vedi ? Ormai non mi controllo più…è stato passato il segno.

  6. lucia1.tr scrive:

    Mi complimento con Franco per il bel racconto, se non lo avesse scritto, si poteva attribuire benissimo a Gogol. Premetto che ho ricevuto un’educazione dove erano importanti alcuni sentimenti; il rispetto, l’educazione, la vergogna, che sono i fondamenti di ogni essere umano. Oggi la vergogna non c’è più. Quel sentimento che spesso ci faceva abbassare gli occhi, per evitare lo sguardo degli altri sembra sia scomparso. Oggi la vergogna, insieme al pudore, non sono un ostacolo per l’esibizione di se stessi, sia tra la gente comune sia nella classi di potere. Viene spontaneo chiedersi: forse la vergogna è un sentimento desueto che appartiene al passato? E’ più importante il bisogno di esserci e di esibirsi? Oggi hai successo, anche se sei un imbroglione, un poco di buono. Puoi andare in tv, scrivere libri, concedere interviste guadagnare cifre iperboliche e nessuno ti condanna per il tuo comportamento disdicevole. Resti sempre una STAR. Tutto questo accade perché oggi la gente, vivendo in momento di grandi insicurezze, ha bisogno di EROI,spesso negativi, più di ogni altra cosa.

  7. titina.is scrive:

    Peccato che ci siano sempre meno e sempre troppo pochi Zverkov, Cartkova e Andrej che rifiutano i comportamenti indegni di certi potenti perchè provano vergogna……..almeno loro!!!!

  8. Lorenzo.rm scrive:

    Bellissimo il tuo racconto, Franco. Sensibile e significativo. Solo un’osservazione, che non è un appunto. Peccato che tutte le strade conducano a Roma!

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