Non tutto ha un prezzo di Lucia.tr e Popof


Nella società odierna, più che nel passato, il denaro sta assumendo una dimensione enorme, perché sta diventando un mezzo che provoca danni nell’individuo. Il denaro è la CIFRA dell’uomo, non più degli oggetti, l’individuo è ridotto al denaro che ha, e usa il denaro come mezzo per arrivare al potere attraverso la compravendita delle persone che lo circondano. Rischia di sostituire definitivamente gli ideali, di trasformare i bisogni degli altri in mezzi per scalare i gradini sociali con l’ascensore monetario. E tutti vogliono le chiavi della cabina di comando. Tanto più gli altri han necessità di qualcosa, tanto più dipendono da chi gestisce i soldi. Basta creare costantemente nuovi bisogni secondari e avere sempre nuovi “denaro-dipendenti”.
Non occorre che i bisogni siano reali o primari, come la casa o il cibo, è più importante convincere la massa anonima che con i soldi si può acquistare un’artificiosa visibilità. Il denaro può far diventare giovani. Se uno è vecchio può avere la possibilità di un amore giovane. A che gli serva poi non si sa, probabilmente è l’illusione di eternizzare se stessi, come se la parola fine non dovesse arrivare mai. Appena qualche decennio fa avere i capelli bianchi, o non averceli, era sinonimo di saggezza, oggi ci se li tinge  e trapianta sia maschi che femmine, parrucchieri e centri estetici proliferano.
Non è facile trovare un arrotino, ma quanto è facile trovare un bisturi, con dottore annesso,  che elimina cellulite e rughe. Basta metter mano al portafoglio e ti ritrovi trent’anni di meno. Forse non è così da oggi se il tormento dell’eterna giovinezza ispirò Goethe  a scrivere il Faust. Ma Faust aspira all’infinito e viene salvato. Sarà cosi per la nostra società in cui
tutti siamo dimensionati dal denaro? Non conta altro, non conta la condotta di vita, la saggezza viene cancellata. Oggi il denaro ha risolto tutti i problemi filosofici. L’uomo è la QUANTITA’ del denaro che possiede, creando una dipendenza avida. C’è  l’ossesione di comprare di tutto per sentirsi vivi.  Il possesso di un oggetto diventa quasi feticistico. Tanto più futili e alla portata di tutti, tanto più inutili e desiderati.
“Consumo, dunque sono” ha scritto Bauman, mettendo a fuoco il comportamento contemporaneo. Senza denaro ci si sente SACCHI VUOTI…, si diventa invisibili.


9 Commenti a “Non tutto ha un prezzo di Lucia.tr e Popof”

  1. franci scrive:

    Non voglio ripetere il pensiero di Giulio che approvo in pieno, peraltro confermato da Franco. Aggiungo solo un breve pensiero: spesso chi mette mano al portafoglio per togliersi un po’ di anni o per incrementare consumismo scriteriato al fine di “apparire” (in tutti i sensi), lo fa non con soldi propri ma con quelli degli altri, perchè TUTTO si vuole, costi quel che costi, per cui non è piu’una questione di ricchezza ma di cultura e insegnamenti, prima tra tutti la famiglia.Ridimensionare questo modo di pensare ormai è missione impossibile ma il discorso sarebbe lunghissimo e rischerei di sforare. Nella mia semplicità penso che le persone che hanno difficoltà ad arrivare alla quarta settimana, e sono tante, non si pongano il problema di cellulite o capelli bianchi, eppur son saggi..!! E poi non è il denaro ad essere vile ma l’uomo che lo usa per ignobili e infimi scopi.

  2. edis.maria scrive:

    Se mille , duemila o tremila anni fa ci fosse stata già internet, i blog, le discussioni in rete , probabilmente questo articolo sarebbe attuale come ora. Il denaro, da che esiste il mondo ,ha sempre permesso a coloro che lo detengono di avere “ una marcia in più “ in tutti i campi. I ricchi ( scorriamo la Storia) hanno comprato coscienze, dignità, ; hanno affamato e distrutto popoli interi; hanno sottomesso sempre i poveri fino a ridurli a semplici animali ,,,,,,,,,,,,,,,,ecc. ecc..E’ un problema attuale???? No certamente , è un problema IRRISOLVIBILE! Certamente oggi, con i potenti mezzi di comunicazione le notizie appaiono più gravi, più deplorevoli e condannabili, ma pensate all’aberrazione della JUS PRIMAE NOCTIS !!! Articolo interessante , perchè veramente oggi il denaro corrompe grandi fasce in tutti i settori.

  3. franco muzzioli scrive:

    “Lo sterco del diavolo” ,quanto si è scritto sul vil denaro, proprio perchè è antica l’influenza di questo “mezzo di baratto” su tutte le culture. Perchè il denaro è il simbolo del potere, tutto lì! Non è cattivo di per se stesso ,ha ragione Giulio con la sua saggezza popolare “senza lilleri non si lallera”…..vai a raccontare ai poveri che il denaro è una cosa cattiva, quando non c’è non si mangia, non si va avanti, non si vive. Il denaro diventa demoniaco quando è in mano a pochi, quando è oggetto di ricatto,quando è simbolo di una società edonistica ,consumistica, amorale ed eccessivamente permissiva. Quando è mezzo di scambio tra potere e rettitudine, tra dignità e successo.Ora abbiamo un esempio lampante con il nostro “zio paperone” , con la sua politica, con le sue televisioni con la sua morale. Quello è” lo sterco del diavolo”, ma per fortuna cominciamo a sentirne l’insopportabile fetore.

  4. Giulio Salvatori scrive:

    A me sembra che gli aticolisti di questo testo, “ignorino” le difficoltà oggettive della povera gente.Da noi si dice, e credo che sia un detto generale che :- Senza lilleri non si lallera-Il fatto è che aumentano paurosamente i ricchi a discapito dei poveri.Io sono orgogliosamente figlio di un cavatore, e vi potete immaginare quanti sacrifici per dare una istruzione alle figlie.Spese universitarie, alloggi, etc etc .Sapete cosa significa :- tirare la cinghia?- La classe operaia si, lo sa eccome. E’ logico che chi può salire ai vertici e raggiungere una sicurezza economica stabile, fa di tutto;sempre nei limiti della correttezza e grazie ai propri meriti. Ma quanti figli o figlie di operai arrivano a certe vette?Uno su mille ce la fa, dice una canzone di Morandi, ma quanto è dura la salita…E’ dunque naturale una certa invidia.Forse l’articolo andrebbe spedito a coloro che guazzano nella ricchezza, ma sappiamo già cosa direbbero?Cosa stanno facendo per il paese?Si dice che -Il denaro non è la felicità-, perchè lo è la povertà?Lo so che sono andato un pochinio fuori tema, dovevo sviscerare l’aspetto psicologico-filosofico del Vostro elaborato,ma la lingua batte dove il dente duole. E Vi posso garantire che:- ve ne sono tanti che hanno il mal di denti.Calco la penna più forte per scrivere, il solito maledetto toscano

  5. ANGELOM scrive:

    Viviamo in un’epoca in cui, il denaro ha assunto un valore importante è divenuto la sostanza materiale dell’esistenza. Quanto grande è il potere del denaro, tanto grande è il potere di ognuno.Si è fatto strada il principio che non è ricco chi lavora, ma chi lavora col denaro. Il denaro dunque non è mai stato così presente nella nostra esistenza come oggi che, fisicamente, è assente. Impregna la nostra mentalità, modella le nostre coscienze, determina i nostri stili di vita. Oggi il principio fondamentale di ogni agire economico è la mancanza di scrupoli. Si ha prestigio se si ha denaro, ma si ha denaro anche grazie al prestigio, perché è quest’ultimo che oggi conferisce quella credibilità che una volta era riservata all’onestà. E i risparmiatori sono i fessi storici di questa vicenda, quelli che, avendone poco, finanziano strutturalmente quelli che ne maneggiano molto, quelli che risparmiano perché temono (causa la disoccupazione e l’abbassamento dei salari) per il futuro.

  6. lucia1.tr scrive:

    La società attuale è stata definita da alcuni studiosi del costume “Società del denaro”, che non sa più apprezzare le bellezze del mondo e non sa scorgere gli affanni. L’uomo è paragonato a un salvadanaio che si può rompere facilmente e restano soli i cocci. Tutto si può quantificare e dunque comprare: beni materiali, persone, valori morali, cariche pubbliche. Un parlamentare ha un costo, un’ escort si può avere se si paga una certa cifra. Ci sono genitori che consigliano alle loro figlie di darsi ai ricchi, “ Di sedersi sul POTERE”, facendosi pagare molto bene. Forse facendo riscoprire alle nuove generazioni certi valori morali e indicando loro i veri bisogni della società, si potrà sperare in un futuro migliore.

  7. alba morsilli scrive:

    senza denaro non sei nulla, non puoi fare nulla,io sono nata povera volevo studiare ma senza denaro sono rimasta nelle retrovie.
    Dio denaro amato anche da chi predica la povertà,vedete voi lo Stato Pontificio se realmente ne donasseun goccino ai paesi poveri,avrebbero realmente fatto quello che predicano.
    La globalizazioneha un solo Dioche promette da sempre ricchezza per pochi e povertà per molti

  8. giulian.rm scrive:

    Questo è un argomento che è sempre molto interessante per vari motivi: perché vorremmo avere più soldi, perché i soldi non bastano mai. La ragione più importante è perché dolenti o non volenti, siamo tutti obbligati a ad usare i soldi.
    Ed è vero e triste.
    Nella nostra attuale società il potere e il prestigio comunemente va a coloro che possiedono denaro.

  9. Lorenzo.rm scrive:

    Condivido la vostra analisi, anche se non la applicherei ai grandi numeri. C’è peraltro chi rientra perfettamente nel quadro da voi descritto, quello del dio denaro. Il vero problema. per me, è quello di indicare modelli alternativi di società che non si fermino alla denuncia degli adoranti il denaro. Sotto questo profilo l’analisi si trasforma, purtroppo, spesso e volentieri, in balbettìo. Ci vorrebbe, occorrerebbe…ecc. Comunque, grazie di aver richiamato principi fondamentali e condannato il riprovevole mercato del vile denaro.

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