Qualcuno ha fatto notare che stati come: Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti… dovrebbero occuparsi delle loro faccende, che non sono sempre pulite, piuttosto che delle faccende italiane.
E allora andiamo a curiosare all’estero.
Riporto un paio di articoli apparsi su tutti i giornali di questa settimana, ma di esempi simili ce ne sono innumerevoli nel recente o lontano passato.

Il ministro tedesco della Difesa, Karl-Theodor zu Guttenberg, è stato accusato di aver copiato gran parte della sua tesi di dottorato all’Università di Bayreuth.
Guttenberg non solo ha perso il titolo di dottore, ma ha deciso di lasciare il dicastero come conseguenza dello scandalo.

In Francia, qualche giorno fa s’era dimesso il ministro degli Esteri francese, Michèle Alliot-Marie, in seguito alle polemiche scoppiate per il suo viaggio di fine anno in Tunisia, dove non era affatto andata in visita ufficiale, ma in vacanza.
Viaggio di piacere quindi, mascherato da visita ufficiale.

Gesti di persone degne e responsabili, normali in paesi civili ed avanzati, ma che hanno il sapore di cose dell’altro mondo in Italia.

Che ne dite Ignazio, Franco e Silvio?…

O Sandro Bondi, che invece di dimettersi – e avrebbe già dovuto farlo almeno 3 mesi fa-, annuncia semplicemente “Sono pronto a dimettermi”…ennesimo esempio del furbastro italico, in totale simbiosi con la poltrona, da non potersene separare.

È molto probabile  che da noi Karl-Theodor sarebbe ancora beatamente al suo posto. Però avremmo avuto diritto ad una ammiccante puntata di Porta a Porta inneggiante alla simpatica abitudine di copiare il compito a scuola, con ugualmente simpatici ricordi  di attori, ministri e ballerine, ai tempi del liceo.
“Ogni paese è fatto a suo modo. C’è chi ha le dimissioni, e chi le trasmissioni.”

Paolacon

12 Commenti a “dimissioni o trasmissioni?”

  1. Lorenzo.rm scrive:

    Amici miei, io faccio analisi politiche e non mi schiero. Dall’analisi cerco di trarre idee sulle azioni possibili da svolgere. Tutto qui. Se chi si schiera raggiunge risultati, bene. In caso contrario ha perso tempo e ci ha fatto perdere tempo.

  2. alba morsilli scrive:

    ho trovato questo articolo su repubblica di oggi che è coerente con l’articolo vale la pena di leggerlo:
    La polemica Si dimettono sempre i ministri degli altri Quel gesto di dignità che in Italia è quasi sconosciuto FRANCESCO MERLO LA PRIMA cosa che pensa un italiano per bene è «amici tedeschi, dateci il vostro (ex) ministro della Difesa che ha copiato e prendetevi Ignazio, che non copia». Questo per dire che zu Guttenberg ai nostri occhi è un grande. Infatti si è dimesso. E poiché ha copiato la tesi di Dottorato ha rinunziato anche al titolo di dottore che in baliasi attribuisce-meglio nell’abbreviata donò- solo a chi non ce l’ha.

    DEL resto lo ‘zu’ di Guttenberg è un titolo vero di nobiltà di spada, mentre qui anche la nobiltà è di paga. Di sicuro a 39 anni il barone tedesco è stimato dalle cancellerie di tutto il mondo mentre il nostro Bondi, per citarne un altro che non copia, è bollato all’estero, non senza una punta di (meritato) eccesso, come the killer of Pompei s ruins. Ma, si sa, Bondi tiene famiglie, come il sindaco di Roma, quello della parentopoli, e come tantissimi professori universitari, con in testa il rettore della Sapienza, quel Luigi Frati che vanta il record di tre membri della sua famiglia, moglie e due figli, titolari di cattedra nella sua stessa facoltà. I comportamenti che in Germania, Inghilterra e Francia portano alle dimissioni in Italia sono titoli per re-immissioni. Frati, per dire, solo dopo le denunzie di Tito Boeri su Repubblicae di GianAntonio Stella sul Corriere venne finalmente eletto — olà — rettore: «Io sono per la meritocrazia», fu la sua prima dichiarazione. Le dimissioni del resto non misurano soltanto la struttura morale dell’individuo, che può anche dimettersi per amor proprio, per senso di superiorità o «perché non ne potevo più», come ha detto Guttenberg che certamente in Italia avrebbe accusato i suoi accusatori, nel ruolo di vittima perseguitata di un paese dove nessuno avrebbe i titoli per fare vergognare nessuno.

    Il titolo della ministra Gelmini— avvocato — non è falso come quello di Guttenberg, ma è astutamente dequalificato e forse è peggio perché nessuno lo può contestare: copiare ti espone molto di più che scappare a Reggio Calabria. Tanto più che la Gelmini ha impostato la propria battaglia politica contro la facilità di acquisire — svendere —titoli a Reggio Calabria e in tutto il Sud. Il punto è che le dimissioni misurano anche la dignità etica del luogo in cui ci si muove e il prestigio e la forza politica di chi (non) riesce ad ottenerle. Inutilmente furono chieste a Bassolino e alla Jervolino durante la prima emergenza dei rifiuti a Napoli. Pare che Guttenberg abbia commissionato quella sua tesi-truffa a un ghost-writer, certamente sa che la Sueddeutsche Zeitung di Monaco sta indagando: dimettersi, prima d’esservi costretti, è anche intelligenza ed eleganza. Eva detto che in Italia non appena si scopre un professore che ha copiato vengono fuori mille articoli in difesa del plagio edellafurbizia, ele copiature diventano virgolette dimenticate e «faceva così anche Stendhal». E c’è chi è pronto a comporre la solita lode del malandrino, con l’idea che siamo antropologicamente levantini e dunque viviamo tutti di espedienti e di equilibri mercuriali e di illegalità e perciò copiare è una virtù purché ovviamente si sappia copiare. In questo modo il pur bravo comico Daniele Luttazzi ha derubricato a “citazioni” le tantissime battute rubate ai suoi colleghi americani e, poiché Berlusconi lo censurò insieme a Biagi e Santoro, ha forse surrogato l’originalità d’artista con le benemerenze politiche. Al fondo c’è un’altra truffa culturale: vogliono farci credere che in Italia il galantuomo è un disturbato mentale, che un italiano non può mai dimettersi perché dismetterebbe la propria ontologia, insomma le dimissioni non sarebbero compatibili con il carattere nazionale. Laveritàèche non sono compatibili con le facce di bronzo e con le facce da schiaffi. Sono molte, è vero, nell’Italia dove non si dimette mai chi è dimissionario fisso dalla competenza, dalla verità e dalla decenza, non si dimette mai chi vive di ricordi inventati, chi porta con alterigia il suo titolo falso.

    In Italia la furbizia viene giustificata come parte integrante del carattere nazionale

  3. alfred-lollis scrive:

    Commenti abilitati

    Solo che a titolo informativo: nel lontano anno
    2000 il sindaco di Albenga (SV) fù costretto a dimettersi per essere stato sorpreso ad usare la
    tessera del comune con la sua auto privata.
    Inoltre vorrei far notare la curiosa usanza ancora valida di richiedere il “certificato di buona condotta”
    una volta chiamato “fedina penale” a chiunque avesse intenzione di “lavorare” per una Pubblica Amministrazione, fosse pure un semplice fattorino!
    Ognuno interpreti e commenti come gli pare!

  4. franco muzzioli scrive:

    Lorenzo la stima è reciproca e lo sai, però dimmi come si fa a svelenire la politica se l’avvelenatore rimane ? Non si può prescindere da questo,tutto gira intorno a lui ,tutto è conseguente alle sue azioni e alle sue parole. La buona volontà unilaterale sarebbe una resa incondizionata, l’unico modo è lottare,lottare,lottare finchè l’uomo per l’età, i problemi che si crea intorno e spero la defezione di alleati lungimiranti, si deciderà a liberare l’Italia dalla sua presenza.

  5. Lorenzo.rm scrive:

    Sono certo anch’io, caro Giulian, che se ci incontriamo troviamo diversi punti d’accordo. D’altra parte possiamo farlo perché fortunatamente viviamo ambedue a Roma. Ma tu pensi che con il clima che si respira attualmente in Italia sia facile passare ad una sorta di “normalità” istituzionale e politica? Sotto il fuoco incrociato di accuse e controaccuse da una parte e dall’altra? Come si potrebbe, come si suol dire, svelenire il clima se non ricominciando da capo? E per ricominciare da capo non si dovrebbero un po’ tutti dare una calmata? Io devo dire, avendo fatto politica oltre che il dirigente d’azienda per anni, che comincio a fare l’osservatore e colgo immediatamente il motivo per cui si andrà man mano sempre peggio. Il fuoco è, appunto, incrociato e quindi? Ma tu te l’immagini berlusconi che si “arrende” alla piazza? E tu, come partito di opposizione, che fai? Gli metti contro Fini, lo accusi di ricomprarsi i parlamentari, gli dici che dovrà andare in galera. E lui che fa? Dice che aspetterà l’esito dei giudizi e tu non puoi che essere d’accordo con lui. Questa è la politica italiana oggi e non è frutto della diversità costituzionale fra gli italiani e gli altri, è solo frutto del clima politico diverso. Cambiamo il clima e cambieranno anche i comportamenti. Se continuiamo così avremo Berlusconi per anni e anni ancora. Perché, ripeto per l’ennesima volta, i delinquenti sono quelli riconosciuti tali dai processi e gli uomini politici si allontanano col voto contrario, non con le manifestazioni di piazza. E’ una risposta anche per Franco Muzzioli, Lucia1tr e AngeloM., tutte persone che stimo.

  6. giulian.rm scrive:

    Paola ti sei dimenticata che in Tunisia il premier a interim, Mohamed Ghannouchi, nominato dal Signor Ben Ali, ha lasciato la settimana dopo per solo delle proteste di piazza.
    Ma in Italia il primo ministro va avanti. Deve affrontare tre processi nelle prossime settimane, di cui uno anche per frode fiscale, centinaia di migliaia sono scese in strada per chiedere le sue dimissioni. Con l’avvicinarsi del 150° anniversario d’Italia, faccio fatica a trovare una buona spiegazione per questa eccezione italiana. Perché Guttenberg, Michèle Alliot, etc hanno lasciato, mentre Il Cavaliere riesce a rimanere in sella?
    No Lorenzo, non siamo (almeno io) in campagna elettorale, ma ci stiamo scambiando pareri, opinioni sulla situazione politica Italiana. E lo stiamo facendo tutti, te compreso, pacatamente, civilmente senza offese personali, esprimendo ognuno le sue ragioni. Magari i politici prendessero esempio da noi, perché stiamo assistendo a un degrado della politica da parte loro.
    Fammi togliere un sassolino, Lorenzo, a proposito di dimissioni per la baracca bruciata, l’attuale sindaco di Roma ha vinto le elezioni dopo una campagna di stampa sulla sicurezza della città riferita a uno stupro commesso da un rom e poi finito tragicamente. In questi giorni nel breve periodo ne sono successi tre! per fortuna non finiti male)
    E sai quali iniziative sono state prese?
    Il Colosseo sarà illuminato la sera del 7 marzo, quando verrà presentato il’Manifesto programmatico contro la violenza sulle donne’, un’iniziativa frutto della collaborazione tra la Regione Lazio e il Campidoglio.
    Mi piacerebbe un giorno incontrarti e parlare di queste cose, sono certo che si troverebbero molti punti d’incontro.

  7. franco muzzioli scrive:

    Non c’entra con l’argomento….ma in qualche modo è attinente. Dal Corriere della sera di oggi:
    “Ho le prove ,la ragazza non era minorenne”
    Berlusconi dice ai suoi ,che da indagini approfondite risulta che Ruby è stata registrata all’anagrafe due anni dopo la nascita…quindi quando era ad Arcore era maggiorenne!
    Ma Berlusconi non ha giurato sulla testa dei figli, dei nipoti e di Babbo Natale che con quella ragazza non aveva mai avuto rapporti sessuali e che non aveva mai pagato uno donna in vita sua? Allora che cosa importa se era maggiorenne o minorenne? Oppure come tutti i pinocchio ,a forza di contar balle si incarta un pò e vedrete che appena riesce a dimostrare che era maggiorenne ci verrà a dire che era andato a letto con lei e che l’aveva pure pagata…tanto per fare vedere che lui può fare e dire quello che vuole….come al solito.

  8. lucia1.tr scrive:

    Molto chiara l’analisi dei comportanti dei vari parlamentari europei, molto difficile il confronto, lascio a ognuno fare le proprie considerazioni. Quello che vorrei rilevare è che, di fronte a certi comportamenti, la nostra sensibilità si è assopita. Negli ultimi tempi il tasso di legalità è sceso in maniera vistosa, non c’è più attenzione per la morale pubblica, si tollera tutto, non ci si vergogna più di nulla. Se viene meno l’etica pubblica, viene meno anche quella privata, il costo della reputazione si è abbassato, svilito anche il criterio di cittadinanza.

  9. ANGELOM scrive:

    Sono meravigliato che vengano fatti paragoni con quello che succede in Germania, Francia Inghilterra etc., stiamo parlando di pianeti che a noi italiani non appartengono, noi siamo degli sprovveduti su tutto, nonostante che da anni viviamo al di sopra delle nostre possibilità, accettando una governabilità discussa. Ritengo banale e spropositata la proposta di dimissioni del Ministro tedesco per aver semplicemente copiato gran parte della tesi di laurea. Nel nostro paese questo non sarebbe mai successo, noi tolleriamo tutto, tolleriamo chi attacca quotidianamente le istituzioni della repubblica, chi cambia le leggi a proprio favore, chi fa eleggere i vari ruoli istituzionali, chi paga a nostre spese gli avvocati e gli escort. Viviamo in una democrazia falsificata. I valori sono dettati e inculcati da certe televisioni private, che invitano specialmente i giovani a fregarsene di quelli che sono i veri valori della vita. La metà degli italiani non approvano l’operato di questo governo, malgrado questo, tutto continuerà come solito.

  10. franco muzzioli scrive:

    No Lorenzo, l’Italia non è un bordello, o almeno non è solo un bordello. Mi dispiace dividere gli italiani in fazioni,non sono stato io a creare il popolo dell’amore ed i faziosi comunisti (votanti, politici, magistrati, giornalisti, professori, studenti, pensionati ecc. ecc.)
    Faccio però mestamente presente che tra i “faziosi comunisti”, beccati con le dita nella marmellata (Marrazzo ne è un esempio) si sono dimessi.
    Come mai una parte degli italiani è un po’ più uguale al resto dell’Europa? Il nostro Beneamato, è stato imprenditore d’assalto, palazzinaro senza troppi scrupoli ed è nel suo DNA l’impossibilità di dimettersi da qualsiasi cosa…ci mancherebbe altro!
    Non voleva neppure dimettersi da marito…è stato dimesso da sua moglie.
    E neppure tutti i suoi accoliti non votati dal popolo, perchè messi da Lui nelle varie poltrone, sentiranno l’obbligo di dimettersi per qualche piccola o grande nefandezza … giustamente seguono l’esempio del capo. L’Italia non è tutta uguale …il PDL è il 30% di un 70% di chi effettivamente vota … quindi è un 20% degli italiani … io non mi sento rappresentato da un 20% e per loro non voglio rimetterci la faccia davanti all’Europa…. quindi per favore non generalizziamo … ma facciamo nomi e cognomi. Grazie!

  11. luiginaelena scrive:

    Alcune vicende di questi ultimi anni mi hanno lasciato molto perplessa,l’ultima che si riferisce al presidente del consiglio ,molto molto di piu’.Le intercettazioni a tappeto ,secondo me ,sono da paese dell’est,in questo caso non c’e’, per ora ancora reato conclamato.Si puo’ condividere o no la vita privata di una persona ,ma no si puo metterla in piazza passando informazioni ai giornali compiacenti.Il problema della nostra giustizia e’ che insegue i grandi casi,i personaggi famosi,le grandi inchieste e lascia sole le vere vittime i cittadini comuni.Troppi delitti non hanno risposta.

  12. Lorenzo.rm scrive:

    Scusate se commento subito. Purtroppo sono mattiniero. Appunto, la politica si fa così attualmente in Italia. E chi l’ha capito si deve fare sempre un esame di coscienza: devo cedere alla coercizione o stare al mio posto? E’ tutto qui. C’è chi cede e se ne va e chi resiste. Tutto legittimo, intendiamoci, sia andarsene che rimanere. Naturalmente è tutta una questione di faccia, più o meno tosta. Ognuno ha la sua di faccia e così andiamo avanti e nessuno presenta segni di ravvedimento. Siamo sempre in campagna elettorale. Volete che si dimettano tutti e che, magari, al loro posto, senza che si voti, venga Prodi e la sua allegra brigata? Volete che per un muro che cade se ne vada un ministro? Che per una baracca che brucia se ne vada un sindaco? Avete ragione, tanto più se lo avrebbero fatto in questi mitici paesi dell’estero. Ma l’Italia, si sa, per dirla con Dante, ovviamente citato a sproposito, è un bordello. Dispiace che anche Eldy sia toccata da questo modo di fare e di essere. Ma io già lo sapevo.

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