8 marzo, giorno universalmente riconosciuto come <FESTA DELLA DONNA> e molto probabilmente avrà una connotazione sua, tutta particolare, visti gli ultimi avvenimenti dei quali siamo a conoscenza tutti.
Tutti oggi saliranno sul carro dei festeggiamenti, come al carnevale di Viareggio!
Tutti faranno loro la festa, se ne approprieranno, ricorderanno gli avvenimenti che hanno dato origine a quella festa.

da wikypedia
“1908 – In questa data, secondo una diffusa credenza, vi sarebbe stato l’incendio nella fabbrica di New York nel quale morirono 129 operaie donne, e che avrebbe quindi dato origine alla Giornata Internazionale della Donna. In realtà si tratta di un equivoco con l’Incendio della fabbrica Triangle, avvenuto  il 25 marzo del 1911.”

Altri racconteranno storie diverse:
“Nel VII Congresso della II Internazionale socialista, tenuto a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907, nel quale erano presenti 884 delegati di 25 nazioni – tra i quali i maggiori dirigenti socialisti del tempo, come i tedeschi Rosa Luxemburg, Clara Zetkin, August Bebel, i russi Lenin e Martov, il francese Jean Jaurès – vennero discusse tesi sull’atteggiamento da tenere in caso di una guerra europea, sul colonianismo e anche sulla questione femminile e sulla rivendicazione del voto alla donne.”
Quello che non ci diranno questi signori oggi è che Loro questa festa non l’hanno mai celebrata.
Non ci diranno che Loro questa festa l’hanno sempre osteggiata.
Non ci diranno che hanno  sempre discriminato chi lo avesse fatto.
Non ci diranno che il celebrare  la ricorrenza dell’8 marzo era prerogativa dei partiti di  sinistra,
degli anarchici, di chi era dalla parte dei lavoratori.
Non ci diranno che la  distribuzione  del classico rametto  di mimosa avveniva semiclandestinamente nelle fabbriche, negli uffici, sui posti di lavoro.

da wikypedia
“Negli anni Cinquanta, anni di guerra fredda e del ministero Scelba, distribuire in quel giorno la mimosa o diffondere “Noi donne”, il mensile dell’Unione Donne Italiane (UDI), divenne un gesto «atto a turbare l’ordine pubblico», mentre tenere un banchetto per strada diveniva «occupazione abusiva di suolo pubblico».[10] Nel 1959 le parlamentari Pina Palumbo, Luisa Balboni e Giuliana Nenni presentarono una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale, ma l’iniziativa cadde nel vuoto.
Le donne dell’UDI (unione donne italiane) la distribuivano per strada sfidando il ludibrio dei benpensanti del tempo e i  violenti sermoni  parrocchiali.
L’otto marzo nel corso degli anni ha perso buona parte della sua connotazione iniziale diventando essenzialmente una festa consumistica alla quale tutti oggi aderiscono.
Bene, l’otto marzo è <la FESTA  DELLE DONNE>
UN AUGURIO A TUTTE LE DONNE.

3 Commenti a “FESTA DELLE DONNE scritto da Alfred”

  1. Lorenzo.rm scrive:

    Caro Alfred, sì, auguri a tutte le donne, uniti a sentimenti di gratitudine e al malessere, più o meno dissimulato, di non fare abbastanza perché siano valorizzate e rispettate.

  2. ANGELOM scrive:

    Onore al merito alla donna che con le lotte ha saputo rendersi indipendente e autonoma, deve fare ancora di più per fronteggiare le difficoltà dell’emarginazione, deve seguitare su quella strada, perché c’è ancora molto da fare. Non credo che la donna di oggi sia solo come quella della foto, con il computer, la scopa e il ferro da stiro, gli interessi e le motivazioni sono cambiate da allora, ha quasi raggiunto quella parità dell’uomo che giusto che sia. Non festeggio la giornata della donna, dico solo: grazie di esistere.

  3. franco muzzioli scrive:

    Alfred ha fatto un escursus sulla nascita dell’8 marzo ,sui vari accadimenti che lo hanno caratterizzato,connotazioni politiche e strumentalizzazioni.
    Da queste prime date sono passati oltre cent’anni,la donna ha avuto il diritto al voto ,è passata con forza attraverso il 68 ,ma certamente deve ancora lottare per fare in modo che la parità con l’uomo sia effettiva in tutti gli ambiti.
    Non so se ha ancora un senso un “8 marzo”, con le connotazioni del passato o se non sta diventando un giorno assimilabile alla festa “della mamma”, “del papà”, di “San Valentino” un modo di fare un pò di consumismo e basta.
    Ho qualche dubbio e anche se in maniera un pò retorica, ho già espresso il mio parere come maschio, la donna la festeggio tutto l’anno.
    Mi è parso molto più “8 marzo” quel 29 di gennaio u.s. ,quando donne moderne ,consapevoli ed agguerrite sono scese in piazza contro un residuo di maschilismo becero ed arcaico .
    Comunque oggi all’occhiello ho una mimosa.

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